Radio Ga Ga – Intervista a Mauro Marcheselli

Grazie alla collaborazione e alla grandissima disponibilità di Fabio Canesi possiamo proporre quest’intervista, altrimenti impossibile da estorcere, al silenzioso e introvabile Mauro Marcheselli.

Quella che segue è una trascrizione quasi integrale dell’originaria intervista radiofonica andata in onda il 13 febbraio sulle frequenze dell’emittente cremonese Radio883 (è possibile ascoltare la registrazione audio e scaricare il podcast originale dal sito di Radio883, nella sezione Podcast/Fumetti). Alcuni stralci sono stati opportunamente “riaggiustati” per consentire una lettura più scorrevole, mentre altri sono stati tralasciati poiché toccavano argomenti ad ora vecchi, ma che all’epoca dei fatti… 😀 …costituivano delle ghiotte news.

L’intervistatore è il già citato Fabio Canesi, che con la sua rubrica Con la testa fra le nuvole ogni settimana “incontra” sceneggiatori, soggettisti e disegnatori del panorama fumettistico italiano.

E adesso passiamo al succo del discorso…

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La prima domanda riguarda nello specifico il personaggio, com’è cambiato nel corso degli anni, ovvero dal 1986 a oggi, Dylan Dog, alla luce del fatto che a Tiziano Sclavi si è avvicendata tutta una serie di sceneggiatori e soggettisti, i quali hanno portato al personaggio tutta la loro esperienza e tutta la loro sensibilità. Dunque la domanda è questa: come è cambiato Dylan Dog, da un filone prettamente orrorifico quale era quello degli anni ‘80 e ‘90,  a un tema decisamente diverso nella serie attuale, che inquadra il personaggio in maniera differente rispetto agli esordi?

Dico che anche se ci fosse ancora Tiziano Sclavi al timone della testata sarebbe un Dylan comunque diverso da quello dei primi numeri, proprio perché è cambiato anche Tiziano, i suoi gusti sono cambiati e succederebbe di conseguenza al personaggio. Forse non sarebbe proprio quello attuale, perché ogni autore apporta qualcosa di suo, pur rispettando le caratteristiche peculiari di Dylan Dog e dei suoi comprimari, ma ribadisco, sicuramente non sarebbe lo stesso.

Come già detto, Dylan Dog è passato dall’horror a tematiche decisamente più “filosofiche”… ci riferiamo in particolare ad un episodio, Mater morbi, scritto da Roberto Recchioni e illustrato da Massimo Carnevale, che ha suscitato qualche polemica nei mesi di uscita. Un tuo parere in merito è quanto mai interessante.

Beh, mi ricordo ai tempi di Goblin sulla vivisezione o Caccia alle steghe sulla censura, quindi anche Tiziano ha affrontato questo tipo di argomenti legati alla realtà della società. Venendo a Mater morbi, Roberto ha sembre detto che è una storia proposta da me e Massimo Carnevale, sapendo del suo passato di “diversamente sano”, quindi alle prese con tutte le difficoltà di dover gestire una malattia che sicuramente ti cambia la vita. Sulle polemiche dei giornali, alla fine mi sembra che ne siamo usciti bene, perché noi non vogliamo dare delle tesi precostituite o mandare “messaggi” ai lettori. Infatti, leggendo la storia, come ha fatto il sottosegretario Roccella, si fa marcia indietro perché si capisce che la posizione di Dylan Dog non era poi così decisa per un verso o per l’altro. Tra l’altro la posizione di Roberto non mi sembra sia quella di Dylan, dimostrando che quando uno si approccia ad un personaggio deve immedesimarsi con lui. L’opinione di Recchioni non è assolutamente quella di Dylan, che all’ interno dell’albo dice: “…Nel caso non fossi in grado di esprimere la mia opinione o non avessi lasciato alcuna disposizione, non vorrei mai che qualcuno decidesse della mia vita al posto mio…”. A questo punto, penso che si chiuda il cerchio del discorso.

Ultima domanda. Dylan Dog è ormai da anni una sorta di palestra di autori e disegnatori, che scelti da voi danno modo di interpretare il personaggio secondo la propria filosofia. Citiamo Alessandro Poli, copertinista di Cassidy, e graditi ritorni come quello di Marco Soldi, che già aveva disegnato per Dylan ma che è tornato dopo 15 anni… La domanda è: vedremo altri “innesti” nei prossimi mesi all’interno della serie?

No, serie regolare no: Soldi è tornato alla sua cara Julia, Poli sta disegnando una storia per il Color Fest, ma conoscendo i suoi tempi… (tra l’altro è ora all’opera sulle copertine di Cassidy di Pasquale Ruju). Ma altri disegnatori no. Abbiamo altri autori che stanno facendo gavetta sui Color Fest, per citarne alcuni: Caluri, Nizzoli, Frisenda, Di Gennaro, Burchielli, Raffaele… diciamo che stiamo testando questi autori e non si sa mai che prima o poi uno di questi approdi sulla serie regolare, come è capitato a Carnevale.

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