Il post di febbraio 2014 – Maxi 20

E’ ormai tradizione consolidata cominciare il post di presentazione del post di febbraio con la premiazione del post dell’anno precedente, e quest’anno non fa eccezione. L’albo d’oro è prestigioso:

2010: rimatt
2011: Lord Blendings
2012: wolkoff

E quest’anno si aggiunge di un nuovo nick all’altezza dei precedenti, scelto tramite votazione sul forum… ladies and gentlemen, il premio post dell’anno va a…

502

joe montero

 

E mentre gli inservienti puliscono il pavimento della sala di coriandoli e champagne, riprendiamo col consueto cerimoniale per premiare il secondo candidato che potrebbe l’anno prossimo a sua volta inerirsi nell’albo d’oro sopra riportato, in quinta posizione.

Il post di questo mese non è stato pescato stavolta dal mensile, ma dal ventesimo Maxi, disegnato integralmente da Ugolino Cossu, e sceneggiato da Giovanni Di Gregorio, Giancarlo Marzano e Luigi Mignacco.

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Il premiato ha già un discreto curriculum in termini di post del mese, lui è…

3063

Altair

Di seguito riportiamo l’intero intervento:

Alla fine ho votato accettabile. I disegni di Cossu hanno il medesimo problema, almeno ai miei occhi: disegna bene, è uno dei veterani che è rimasto più o meno uguale agli esordi, ma il suo tratto è troppo “rassicurante” per una serie come Dylan Dog che dovrebbe invece inquietare. Inoltre i suoi personaggi sono troppo statici, esempio ne sia la prima storia di questo Maxi che, puntando molto sull’action, avrebbe giovato di un disegno più.. movimentato.

IO UCCIDO, TU UCCIDI: Per me la peggiore delle 3 e non per il passaggio da me criticato che al massimo può costituire un’ aggravante (del tutto opinabile, ci mancherebbe). Il soggetto di GdG invero è molto interessante, un Battle Royale urbano, ispirato a Robert Sheckley. La sceneggiatura tradisce però le aspettative, non riuscendo ad elevare pathos e tensione (forse anche per demerito di Cossu) e difettando di una maggiore cattiveria che avrebbe giovato. Di Gregorio prova a giocarsi l’ormai consolidata carta dell’azione corale con tanti personaggi ma sono diverse le cose che non mi hanno convinto: il rapimento di Groucho che non comunica la necessaria ansia, il comportamento ambiguo di Dylan che decide di fidarsi di una donna di cui non sa nulla (e che ha appena tentato di ucciderlo) e invece va preparato ad ucciderne un’altra a cui aveva salvato la vita, i controlli invasivi e continui degli organizzatori del gioco che costringono la gente a non dormire mai, a spostarsi di continuo e agire secondo le regole che però vengono messi in scacco da un corpo portato in uno sgabuzzino.

Mediocre

L’ATTIMO MORENTE: A parte il titolo agghiacciante (e non in senso positivo), Marzano confeziona un giallo a tinte soprannaturali che, pur pagando dazio alla scarsa originalità, è molto ben sceneggiato, con un twist finale prevedibile ma ugualmente gradito. C’è un richiamo non velato al mitico pittore delle agonie Buono Legnani di avatiana memoria ed è sempre cosa buona e giusta. Non so quanto il Rrobe sia intervenuto sui dialoghi ma li ho trovati convincenti, in particolare quelli tra Bloch e Dylan. C’è solo un passaggio a non convincermi del tutto: dalle gigantografie di Baxter anche un cieco vedrebbe il riflesso dello psicopompo, Dylan ci mette una vita e un’intuizione casuale per arrivarci.

Una discreta avventura di routine per l’indagatore dell’incubo.

RACCONTI SOTTERRANEI: La storia che meglio si addice al tratto di Cossu, sempre abbastanza a suo agio tra favole, leggende e miti vari. Nulla di nuovo sotto il sole, forse sarebbe stato sufficiente un formato breve (magari su Color Fest, ma allora non con Cossu) per questa nuova incarnazione del Mignacco-pensiero in materia, però non è così sgradevole da leggere tra mini-raccontini vari e un piccolo colpo di scena finale. Quasi sufficiente.

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1 commento

  1. The post is very expected, but so understandable. Thank you for the clear posting.

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