Il post di dicembre 2011

Come al solito le vacanze, natalizie o estive che siano, scombinano un pò i nostri calendari dylaniati, ma eccoci qua come di tradizione mensile a premiare il miglior post del forum scritto in questo ultimo mese del 2011, che guadagna anche l’ultima possibilità di concorrere come post dell’anno 2011, stay tuned, che fra poco parte il mega sondaggione per assegnare questo premio, che ad assegnare sarete voi! Si scateni la lotta per insidiare il trono che per la prima edizione è stato occupato da rimatt, che d’altra parte si è premunito vincendo il post di gennaio, e quindi è anche lui in lizza per ottenere la riconferma.

Ma ancora non è il momento di pensare a questo, ora c’è da pensare al vincitore del post di dicembre, che ha parlato in maniera completa ed esauriente dell’ultima fatica di Di Gregorio e Casertano, il 303esimo albo della serie regolare, Il divoratore di ossa, andandosi a focalizzare in particolare sul finale, che più di ogni altro elemento dell’albo ha spaccato l’opionione pubblica forumistica.

Il premiato è da un pò sul nostro forum, non posta molto, ma evidentemente posta bene, non è la prima volta che i suoi post sono stati selezionati per il post del mese, ma stavolta è  riuscito ad andare fino in fondo… e chissà che non possa farcela anche per il post dell’anno!

Lui è…

 N.6

Di seguito il post vincente:

 Per me qui si sta tirando in ballo “Gli Uccisori” a sproposito. Tra l’altro “Gli Uccisori” non è nemmeno un caso così isolato come lo si vuole far credere e il Dylan che si vede in quella storia non è diverso da quello che dà una caccia spietata al mafioso di “Orrore Nero” e gli spara dritto al cuore mentre quello gli parla tranquillamente seduto alla scrivania.
Sono entrambe storie che corrispondono al concetto de “il mostro siamo noi”, quanto “Johnny Freak” o “Dal Profondo”. Il vero mostro, che uccide o tortura senza giustificazioni è l’essere umano che lo fa per soldi o brama di potere, non la creatura che lo fa per fame o perché segue il suo istinto incapace di comprendere il male che fa.
In questa ottica – l’ottica dylandoghiana – sia gli affaristi de “Gli Uccisori” che il mafioso di “Orrore Nero” meritano la morte, senza se e senza ma, mentre le creature mostruose che pure uccidono, come in “Dal Profondo” non la meritano. A volte può essere indispensabile ucciderle, per salvare la propria vita o quella altrui, ma non così… a sangue freddo come invece avviene, coerentemente, ne “Gli uccisori”. Utilizzare quella storia per giustificare quanto avviene in questa è sbagliato e significa o non aver compreso la filosofia della serie o “dimenticarsela” volutamente perché la storia di questo mese è piaciuta. E’ come se Dylan avesse ucciso personalmente la creatura nel finale di “Dal Profondo” o la tigre de “Il Sogno della Tigre”.

In realtà, finale a parte, anche a me questo albo era piaciuto, e credo che sia una delle storie migliori di Di Gregorio – che io non disprezzo come autore, a differenza della maggior parte qui dentro. Purtroppo il finale l’ho trovato deludente e quindi ho votato “Accettabile” e non “Buono” come avrei fatto altrimenti. In realtà il finale è tutt’altro che “accettabile”, ma la bontà del resto ha compensato questa triste vicenda.

Purtroppo questa storia è la dimostrazione – per me – che Di Gregorio e Gualdoni sono entrambi in grado di scrivere buone storie quando vogliono, ma non comprendono a fondo il personaggio. A questo sarebbe auspicabile che rimediasse un ferreo controllo da parte di Sclavi, ma il fatto che la storia sia uscita così mi fa pensare che non legga nemmeno più le sceneggiature o che lo faccia distrattamente. Nonostante sia facile essere portati al pessimismo, io comunque voglio essere ottimista e augurarmi che in futuro si faccia più attenzione a non tradire lo spirito della serie.

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