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AlemansSe dici che Ambrosini non è un autore da Dylan Dog, lo ripeto, ti meriti Gualdoni a vita
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O non riesci a cogliere le potenzialità di alcune storie di Napoleone e Dix con qualche ritocco.
Anche Medda ha scritto per Nathan, Martin, Lukas et. als, ma nessuno oserebbe dire che non è capace di calarsi in Dylan ed il suo mondo. Se marca più verso il noir è perché quando ha avuto la possibilità di scegliersi un ambito tutto suo ha virato verso quello. E comunque io parlavo di direttore artistico(e anche filosofico, visto il tenore delle sue conoscenze), non di uno che deve scrivere 20 storie all'anno come Sclavi dei tempi che furono, dando un imprinting definitivo alla testata.
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MyskinEsistono le coppie più strambe di collaboratori. E dalla disarmonia di due forze in conflitto spesso nascono ottimi spunti e proficui stimoli
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Comunque la mia era solo un'idea balzana, buttata lì per dire...che, sostanzialmente, dal lato di rilancio d'immagine ci siamo... da quello produttivo/qualitativo non tanto. E che uno come Ambrosini dietro le quinte potrebbe ajutare molto la causa. O un suo pari grado, ma non me ne viene in mente nessuno, tranne Medda e la Barbato forse, che hanno altro per la testa, o declinato con nonchalance l'impegno. Recchioni ha la sua idea di Dylan, molto
comics-oriented, in senso americanoide, ma quando si tratta di quagliare nicchia, ammorbando la testata di storie filler di suoi pupilli/emergenti del trendy che non c'entrano nulla con Dylan, ma gli garantiscono una certa eco nel fandom nel fumetto italico. Nunzennesce
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Ambrosini (occhiXlui) baderebbe più ad altro, striglierebbe verso la profondità del mestiere, e conterrebbe questa frammentazione di interessi verso un profilo più coeso ed ispirato delle storie, in senso dylaniato. Il bastone e la carota. Dare carta bianca ad oltranza significa compromettere il valore di quella carta alla fine, avvicinandola alla Regina. God save her.
ALOHA ELISABETTA II, LA TENTA-CUL-UTA