Come spesso capita, nuoto controcorrente.
A me quest'albo non è piaciuto affatto e lo considero la peggior prova di Enna fino a questo momento.
Seguono
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Tolti tutti i fronzoli e gli inutili orpelli, la vicenda non è che l'ennesima storia d'amore tra Dylan e una ragazza tormentata con poteri bislacchi. Roba gia vista migliaia - no, centinaia di migliaia di volte. Evidentemente non bastavano Phoenix, Medusa, Manila e chi più ne ha più ne metta.
Nel tentativo di rimpolpare un nucleo esile e prevedibile, Enna lo riveste in maniera confusionaria con troppi argomenti di disparata natura. Spesso addirittura contraddittori. La sceneggiatura ne fa le spese anche dal punto di vista 'tecnico', con scelte narrative discutibilissime: personaggi che entrano ed escono di scena senza un motivo; spunti narrativi iniziati e poi dimenticati; e via di questo passo.
All'inizio Enna affronta l'argomento delle superstizioni e dei pettegolezzi, con gente che sparla solo per sentito dire.
"Mio cuggino mi ha detto che la portinaia gli ha detto..."
Bene, bravo Enna, tranne che per un punto: Pandora ha DAVVERO poteri malefici e fa DAVVERO ammalare la gente! Quindi i pettegolezzi sono fondatissimi.
"Eh, lo dicevo io! Mio cugggino ha sempre raggione..."
Poi Enna affronta l'argomento di cartomanti/fattucchieri imbroglioni che si arricchiscono sulla pelle degli ingenui (non manca neanche una frecciatina agli italiani).
"Mio cugggino mi ha detto che quella ha poteri maggici..."
Bene, bravo ancora Enna. Ma c'è un problema: Pandora ha DAVVERO dei poteri! Quindi non c'è nessun imbroglio. Casomai va criticata l'avidità della madre che sfrutta i poteri della figlia per arricchirsi (sai che ricchezza, poi... vivere in quel cesso di appartamento
), ma la 'ciarlataneria' è tutt'altra cosa.
"Quindi mio cuggino aveva ragione! Eh, lo dicevo io che mio cugggino ha sempre ragggione!"
Alla fine, non sapendo più a che santo votarsi, Enna si butta sul discorso della persecuzione delle streghe, criticando gli intolleranti che vogliono bruciare viva la cosiddetta 'strega.'
Stavolta il discorso è più fondato, se non fosse che un tizio che ci ha rimesso la faccia e la vita ha forse un tantinello ragione di essere incazzato...
I vari argomenti si accavallano in maniera decisamente confusionaria. Anche la sceneggiatura sprofonda nella confusione.
Per esempio, all'inizio vediamo Dylan contattato dalla gente che dà credito ai pettegolezzi. Tutta gente caratterizzata, di uno ci viene anche detto chi è e che lavoro fa (è Cholsom, che dà ripetizioni). E poi... poi basta! Di questi tizi non sentiremo mai più parlare, neanche di sguincio.
Come non sentiremo mai più parlare dell'assassino della madre di Pandora. Chi era? Perché il volto bendato quando bastava un passamontagna, più facile da sfilare per poi nascondersi tra la folla? Perché non ammazzare subito Pandora e invece perdere tempo a fare inutilmente il gigione, tipo il killer della
Strage dei Graham (AAAARGH! Osceno ricordo!
)?
Come non spremo mai perché alcuni si ammalano a solo essere sfiorati da Pandora mentre altri -tipo *coughcough* Dylan- possono addirittura scoparci e niente, neanche un raffreddore o una febbriciattola del fieno.
Nel finale, ancora una volta non sapendo più a che santo votarsi, Enna la butta sulla caciara spettacolare, con trasformazione mostruosa del cattivo di turno. L'effetto è ottimo... per sottolineare la discesa nel ridicolo di una storia partita male e terminata peggio!
Nel tentativo di nobilitare la materia, Enna arriva a iniettarvi dosi massicce di generico 'misticismo'. Ovviamente riesce solo a renderla ancor più pesante e fastidiosamente indigesta.
Non aiuta che Dylan si comporti da trombone saputello. Arriva persino a cucire gli abiti addosso a persone conosciute da neanche due secondi (bolla subito i clienti della 'maga' come impeigato frustrato e innamorata gelosa).
Mari fa quel che può, il che significa che fa moltissimo. Ma salvare questo pastrocchio sarebbe stato impossibile persino per Leonardo da Vinci!
Voto: 5
Dovevo dare retta a mio cugggino che mi diceva: "Non comprare quell'albo... Il mio sesto senso mi dice che fai male a comprarlo... Lo sai che ho sempre ragggione!"