wolkoff ha scritto:
Alla luce di questo, ancora più grave la sua "supervisione" sulla tripla di Mana Cerace, che invece di venir incontro all'autore per migliorarne la storia (o cestinarla con dignità, se irrecuperabile), ha puntato alla pubblicazione in manomissione a tutti i costi... quasi a voler umiliare indirettamente Chiaverotti, come a dire, tra le righe "Lo vedete, cari matusa nostalgici, che la vostra icona di vent'anni fa senza babbo Sclavi (che è solo er mio e lo uccido quanno me pare) a correggerlo, era una mezza calzetta bucata? "
Se è così - ed è altamente plausibile - è un danno non tanto a Chiaverotti quanto alla testata. Il Chiave, lo sappiamo, supervisioni o non supervisioni, all'epoca è stato il secondo pilastro dopo Sclavi... che, se il Chiave gli avesse portato delle boiate (tipo storielline da giornalino parrocchiale) Tiziano le avrebbe gettate nel tritarifiuti. Altro che supervisione.
Le
sue erano spesso e volentieri ottime storie, dotate di un preciso trademark (celeberrimi i controfinali) e, verosimilmente, è facile pensare che Sclavi si limitasse a "lustrarle".
Insomma, un elemento imprescindibile nel parco autori dylaniato. Cosa che "altri", chiamiamoli figliocci adottivi, non sono mai stati.
Ok, qualche bella storia all'inizio... una sana boccata di ossigeno dopo l'edulcoratissimo periodo Gualdoniano. Ma la "favola" è finita presto.
E si prosegue annaspando, con scivoloni lesivi per la dignità della regolare come il trittico Cerace, che doveva essere (questo sì) visto, rivisto, corretto, posto sotto la lente d'ingrandimento per scovare eventuali mancanze, e invece è stato pubblicato senza sostanziali revisioni - e non si escludono possibili "manomissioni" - dando l'impressione di essere una lunga, interminabile bozza.
Chi paga lo scotto? Chi era incaricato di revisionare (non funziona? Eviti la pubblicazione. O lo infili nel Maxi - o come si chiama - che tanto è (o era) un noto bidone dove piazzarci qualunque cosa) ma soprattutto la testata.
In un periodo in cui il fumetto in questione non sembra andare benissimo (idee finite, storie riciclate, molti autori alla frutta, passi del gambero vari), il minimo che si poteva fare era consegnare un ottimo prodotto per soddisfare i lettori. Almeno quelli "old school".
E non fare gli sgambetti a Chiaverotti.
Risultato? Dopo quella tripla uscita
pessima ancora più lettori sono affondati nello sconforto. E la regolare ha perso ulteriormente di credibilità continuando il suo processo di sgretolamento tipo gli Oracoli su La Storia Infinita.