Cravenroad7

Scendere dall’ascensore al piano sbagliato può riservare terrificanti sorprese!





Intrappolati in un palazzo, ad un piano che non esiste, Dylan Dog e altri compagni di sventura si ritrovano schiavizzati da misteriosi quanto brutali carcerieri il cui unico interesse è che i lavori di costruzione dell'edificio non si fermino mai, pena terribili punizioni e una morte che per molti è quasi una liberazione. Per fuggire da questo ennesimo incubo, l’inquilino di Craven Road dovrà scoprire il terrificante segreto sepolto nel cuore di quell’infernale cantiere.

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anche se qualcosa stona, comprese parole che escono dalla bocca di dd, questa storia grazie anche agli splendidi disegni raggiunge la sufficienza...e ve lo dice un anti di gregoriano da sempre.
votato 6.

A me invece proprio non è piaciuta,i disegni invece sono veramente belli.

Albo mediocre.

Seguono motivazioni e
S
P
O
I
L
E
R

Di Gregorio sforna un "horror retributivo" di cui non si sentiva davvero la mancanza, in cui tutti gli effetti e gli sviluppi narrativi sono prevedibilissimi.

Storie del genere erano molto diffuse negli anni '50, ai tempi dei famigerati EC Comics e di Zio Creepy/Tibia: vicende dove un poveraccio finiva male per colpa di gente più o meno cattivella e dall'oltretomba si vendicava.

Ora che siamo nel 2010, l'argomento è talmente risaputo che, a meno di notevoli guizzi di fantasia o di robusta caratterizzazione dei personaggi, non ha assolutamente più nulla da offrire... se non l'ennesimo pistolotto/pamphlet contro i 'cattivi' di turno!
Dopo i baroni universitari e "li ggiovani che non sviluppeno più la fantasia", tocca ai capitalisti arrivisti. E puntualmente il discorso lascia il tempo che trova, con l'assunto iniziale che si auto-dimostra e ha la stessa (mancanza di) incisività dei volantini in ciclostile diffusi agli angoli delle strade.

Di Gregorio aggiunge una sola cosa: la lunghezza abnorme. Le storie EC ti fulminavano con racconti densissimi di 4-5 tavole; qui invece il tutto è spalmato su una lunghezza di 94 pagine. Troppe, tenuto conto che l'albo poggia su una sola idea (come del resto TUTTE le storie di Dyd degli ultimi cinque anni! ).
Il discorso è annacquato e imbrodato da una fiaccante ripetitività di situazioni. I personaggi, poi, sono tutti di maniera e non suscitano il minimo interesse.

Un po' più interessante la visionarietà dell'ambiente, con gli aguzzini dotati di teste mostruose. Però non la si può considerare certo un'idea originale, dato che era già  stata sfruttata in Doctor Tod (che a sua volta era una 'citazione' del Maus di Art Spiegelman).

Di Gregorio non ci risparmia neppure lo spiegone finale. Spiegone più inutile del solito, dato che tutto in questa storia era largamente prevedibile.
Ma si sa che li ggiovani non sviluppeno la fantasia, quindi bisogna assolutamente accompagnarli con glosse e note a fondo pagina...

Voto complessivo: 5

a parte i complimenti al buon corte per il profilo di dylan e il mio "in bocca al lupo al Dylan Dog fans club" ci sono pochi altri motivi di gioia:
_il primo sono i disegni: veramente ottimi e al 200% perfetti per la storia raccontata!!! Di Vincenzo merita veramente un applauso....^_^ ci sono molte tavole che mi hanno affascinato per l' espressivita' dei vari personaggi (disperazione su tutti...esempio meraviglioso la sequenza di pag 56-57)!!!!
_la copertina molto bella dal vivo di Stano (anche dopo taaaanti anni sa sempre trovare quel qualcosina in piu' che ci rende unica la copertina!!)
...il vero punto dolente è la storia,non brutta ma:
SPOILER




_prevedibile l'idea di base e ,gli indizi di pag 16-19 ,ma soprattutto pag 21 (ultima vignetta) sanno di mettiamo la pulce nell'orecchio,ma senza essere incisivi..(B movie docet..)
_le situazioni di tortura dei prigionieri sono sì ben fatte,ma sono discretamente inutili alla fine della storia (ok li frustano,li maltrattano..etc...ma si era comunque capito che non sarebbe stata una crociera da love boat); inoltre nessuno ci dice chi sono le altre persone e per quale motivo si trovano li,dato che non c'entrano nulla con la vendetta dell'operaio!!!
_per l'idea di base ...beh quella è piuttosto "abusata" e credo che cyber dylan abbia detto tutto qualche post fa.....compreso il discorso "morale"
_lo spiegone finale è una pagina di inutilita' completa,sottolineando cose ovvie (ultima vignetta pag 97) solo per dare un tocco drammatico...anche se pag 98 è veramente uno spettacolo di espressivita'!!
_ma il tempo di prigionia come viene percepito all'esterno??? se è un "tutto in una notte" o uno scorrere reale..nel caso si deve incastrare con la presenza degli altri schiavi........
alla fine la lettura non mi ha annoiato,quindi il 6 se lo merita tranquillo,ma non mi ha trasmesso nulla di che......i disegni portano il tutto sul sull'ampio 7!!!
dicamo che lo considero un albo estivo,fatto solo per essere letto in vacanza sotto l'ombrellone......
diciamo 7!!

Peccato! Dopo l'ottima prova de Il persecutore Di Gregorio torna a scrivere una "storiella" su livelli a cui ci aveva abituato.

Un albo sostanzialmente noioso. Da un soggetto potenzialmente valido, anche se poco originale, ne esce il "classico Di Gregorio", con tanti difetti (personaggi piatti, dialoghi poco brillanti, classico pistolotto, prevedibilità e banalità  del finale) e pochi pregi (un giusta dose di splatter, una crudeltà non comune negli aguzzini, alcune scene degne di nota, come quella del sacco e poco altro).

Maurizio di Vincenzo conferma la buona impressione che mi aveva suscitato inizialmente. Un'ottima prova la sua.

Voto complessivo 5

Storia discreta che si fa leggere,ciò che mi ha colpito è il cambio di stile(in meglio) del disegnatore DI VINCENZO molto più curato e particolareggiato rispetto a prima,veramente belli i suoi disegni ....

Che storia noiosa! Ho votato mediocre.
Senza colpi di scena e troppo scontanta.
Non vedevo l'ora di finirlo.

Storia banalotta!
Disegni veramente belli,simpaticissimo il cameo di Marco Soldi nel prologo iniziale!
Cacchio non mi viene veramente nient'altro da dire:(

Mmmmh, allora...


In conclusione:
SOGGETTO: 5
SCENEGGIATURA: 5,5
DISEGNI:8,5
COPERTINA: 7
Indeciso tra mediocre e sufficiente...
Visto che in genere si gioca al massacro con Di Gregorio, propendo per la seconda ipotesi...

stavolta voglio fare un commento un po' insolito , sono arrivato circa a pagina 75 , siccome lo stavo leggendo alle 4 di notte , sono crollato.
Quindi faccio un commento all'albo prima di finirlo.
Come storia mi è piaciuta , i cattivi sono cattivi e non dei personaggi che imitano i cattivi come capita nelle storie di Ruju , non capisco il ripetersi degli stessi personaggi cani , e poi rivedi dei cani uguali , come le cavallette , te le trovi morte e poi te le ritrovi , boh ci sarà  una spiegazione nel finale. Qui Dylan & company è messo alle strette per che cosa , per colpa di chi , boh la risposta potrebbe essere molto d'attualità, oppure potrebbe essere una banalità .
Sinceramente arrivato a sto punto non saprei dare una risposta ma sono incuriosito dal finale.
Piu' tardi commento il finale col voto.

La Storia mi ha divertito.
I Disegni sono fantastici.

Voto: 8 pieno.

votato insufficiente dopo aver letto l'albo in 5/10 minuti.

SPOILER
albo all'insegna della fastidiosità insistita. iniziano dylan e l'avvocatessa con un dialogo insopportabile, da teen movie, dove tutti si dicono di tutto o si urlano in faccia pur di creare una situazione (forse di pathos) che non c'è.
si prosegue col proprietario del palazzo, inutilmente odioso e una guardia giurata inacidita che di più non si può trovare.
perché? non si sa. per 30 pagine tutti si devono insolentire senza scopo alcuno.
inoltre, come sempre succede quando la sceneggiatura fa acqua da tutte le parti, ogni personaggio parla fra se e se spiegandosi dettagliatamente un gran mucchio di stupidaggini che riempono paginate e paginate di fuffa.
l'omino che fa gli straordinari ripete fra sè quanto è stupido fare lo stakanovista, arrivare all'una di notte bla bla bla, la tizia che arriva in ritardo (si) spiega che l'ha fatto apposta per non entrare nel palazzo e bla bla bla...
il tredicesimo piano dove i prigionieri, provenienti da non si sa dove, vengono massacrati è un subbuglio in cui accade di tutto all'insegna del gran minestrone valle degli orti: una prigioniera si rompe una gamba e viene torturata con l'elettricità..
che senso ha?
e poi basta mostri con la faccia da serpente, cane, ratto, pulce, cavalletta, porcospino... non se ne può più.
come non se ne può più del tizio morto in maniera violenta che si vendica attraverso strane perturbazioni extrasensoriali.

come sempre metto un voto gastronomico: panino stantio e mezzo freddo dell'autogrill .

Appena letto.
Tutto come previsto.
Subito dopo aver visto la copertina ed aver letto il titolo e la sintesi della trama un mese fa nel settore "prossime uscite" del sito bonelli, mi venne immediatamente questo pensiero:
oh, ve lo posso giurare su qualsiasi cosa, non lo dico per fare il ganzo adesso che ho letto l'albo, vi stragiuro che l'ho pensato davvero, rimpiango di non averlo messo nero su bianco fra le anticipazione per poter sbrigare il tutto con un secco "io l'avevo detto"!!!
Tutto sommato senza infamia e senza lode. Però rappresenta un brusco calo di livello dopo il Recchioni del mese scorso e lo stesso Di Gregorio precedente visto ne "Il persecutore"...peccato.
Ottimi davvero invece i disegni.
Indeciso sul voto da dare, che oscilla tra il 5 e il 6.
Mah...di solito tendo ad essere "buonista" e nell'indecisione dò sempre di più, però stavolta mi mantengo più distaccato e meno innamorato ciecamente del personaggio, per cui non gli risparmio un mediocre tondo tondo.
Peccato però...

voto 6 , perché i disegni sono piu' che buoni , e la storia tutto sommato anche se è poco originale , si legge fino in fondo.