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 Oggetto del messaggio: Re: Cinema V (per vendetta??)
MessaggioInviato: ven dic 06, 2024 6:35 pm 
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Ahahah, tranqui, ma scherzi?
Si parla pur sempre di gusti soggettivi e di interpretazioni personali eh.
È interessante confrontarsi proprio perché ognuno ha la sua visione.
Come si capisce dalla mia firma, per me l'oggettività ha valore nella scienza e in poco altro, tutto il resto é scambio di pareri, o chiacchiera (o, detta in maniera composta, discussione intersoggettiva sull'attribuzione di significato dei segni e delle cose :g: )

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 Oggetto del messaggio: Re: Cinema V (per vendetta??)
MessaggioInviato: ven dic 06, 2024 7:00 pm 
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No è che postare pubblicamente una mia idea è sempre uno sforzo enorme e parto dal presupposto che o gli altri mi danno ragione e va tutto bene o sono scema e il mio diritto di pensiero libero va revocato.
Cioé nel senso non è colpa tua sono io che ho una visione del mondo estremamente binaria.

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 Oggetto del messaggio: Re: Cinema V (per vendetta??)
MessaggioInviato: ven dic 06, 2024 7:01 pm 
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baubau ha scritto:
Il discorso meta-cinematogtafico ce l'ho visto io, data anche la mia ideosincrasia per questo tipo do cinema che riconduco, spontaneamente, a quel tipo di cucina che il film va a criticare.

Secondo me qui chiave di tutto discorso ! :g:

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 Oggetto del messaggio: Re: Cinema V (per vendetta??)
MessaggioInviato: ven dic 06, 2024 7:15 pm 
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ICERRR ha scritto:
No è che postare pubblicamente una mia idea è sempre uno sforzo enorme e parto dal presupposto che o gli altri mi danno ragione e va tutto bene o sono scema e il mio diritto di pensiero libero va revocato.
Cioé nel senso non è colpa tua sono io che ho una visione del mondo estremamente binaria.


Beh sappi che a me piace molto ascoltare l'opinione di chiunque, più particolare e diversa dalla nia é, meglio é, a patto che sia argomentata e che quindi possa creare uno scambio di idee :dito: :)

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 Oggetto del messaggio: Re: Cinema V (per vendetta??)
MessaggioInviato: mer dic 11, 2024 1:57 am 
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Visto Il gladiatore 2, mammamia che munnezz...

Premessa 1: ho rivisto anche piuttosto di recente Il gladiatore ed é uno dei pochissimi film osannati dalla quasi totalità del pubblico mainstream come capolavoro, e non a torto. È davvero un mezzo capolavoro! Regia, SCENEGGIATURA, scenografie, costumi, musiche, insomma, anche potendo non toccherei una virgola di quel film.
Premessa 2: é sempre sbagliato fare troppe comparazioni qualitative tra un film e il suo sequel, ma visto che questo film vive solamente di luce riflessa del primo, non fa niente per nasconderlo ma anzi, praticamente si inchina e genoflette al primo capitolo ad ogni occasione possibile, in maniera decisamente fastidiosa, allora lo faró.

Cosa funziona: i costumi, carini. Le scene d'azione, assolutamente ininfluenti, ma nemmeno fastidiose. Te le guardi senza troppi patemi, durano il giusto e non irritano, che di questi tempi non é poco.

Cosa non funziona: tutto il resto.
La regia é veramente fiacca e moscia. Sorvolando su alcune errori palesi di montaggio (non so se ha un nome questo effetto, ma spesso risulta che, per via di un montaggio troppo frettoloso, la scena vista a schermo dura meno di quanto si presuppone dovrebbe durare l'azione compiuta dal personaggio, in un effetto davvero fastidioso stile teletrasporto), le inquadrature sono tutte frontali e a figura intera, non c'é il minimo sforzo di costruire una tensione nello spettatore. Tutte le immagini a schermo sono "descrittive", nel senso che si limitano a farti vedere cosa sta succedendo. Là dove nel primo film sentivi il nervosismo delle truppe prima della battaglia, la paura marcia dei gladiatori che aspettavano di andare al macello, e l'inquietudine e l'incertezza della vita di corte vicino ad uno squilibrato come Commodo o a delle vipere come i senatori, qui calma piatta. Veramente moscia.
Le interpretazioni vanno dal molto molto buono (pedro pascal) al meh (il protagonista) al "anche meno faccine, grazie" (denzel Washington). Richiesta personale: anche basta con queste attrici anestetizzate dal botox ad interpretare personaggi che tecnicamente non avrebbero potuto farsi la chirurgia. Spoiler: si nota! E vedere un'attrice, che dovrebbe fare del suo viso e della sua espressività il suo punto di forza, che mentre piange ha la faccia congelata nell'unica neutra espressione che i suoi connotati siringati le permettono di avere, fa male e ti butta (almeno a me) immediatamente fuori dal film.
La parte peggiore é ovviamente la sceneggiatura. Se la trama non é neanche male (sebbene forzatissima e sebbene alcuni snodi narrativi fossero intuibili dal minuto zero), la scrittura é aberrante.
I personaggi sono vuoti, maschere riempite di frasiad effetto e citazioni tratte dal primo film e poco più. Il loro unico scopo é far andare avanti frettolosamente la trama per arrivare a fine film. I cattivi sono imbarazzanti, malvagi soltanto per il gusto di far risaltare i personaggi positivi. I buoni sono buoni e puri perché sì.
Non esistono sfumature, livelli e piani diversi di complessità. Nel primo film Marco Aurelio, Commodo, Lucilla, Massimo, lo schiavista, persino Lucio hanno tutti un grado altissimo di complessità psicologica (e di complessi psicologici, nel caso dell'imperatore) che li rende affascinanti e che rende la lotta tra loro tragica, epica, importante. Qui veramente siamo al "frega niente". Alcune frecciatine e citazioni al primo film sono talmente buttate là a caso che davvero ti viene da pensare quanto in questo sequel ci abbiano creduto poco fin dal primo istante.
La cosa brutta é che non c'é nemmeno lo zampino del vari wokeismi, in quanto i personaggi di colore, anche negativi, sono serenamente inseriti in un contesto multiraziale come quello romano senza nessun patema.
Io non mi capacito di come l'industria possa continuare a dare in mano progetti così mastodontici a sceneggiatori così scarsi. Se uno ci pensa, la scrittura é la parte meno dispendiosa di tutta la produzione.
È come costruire una villa, senza però farle le fondamenta.
Per me é veramente un mistero...
Film veramente sbagliato, salvato forse in parte da una produzione di livello (anche se la fotografia é un pelo anonina e gli effetti visivi tutt'altro che strabilianti), da una ambientazione affascinante e da alcune tamarrate che, se prese per il verso giusto, e ciò non sul serio, possono risultare divertenti.

P.s. I rinoceronti, le battaglie navali e le varie inesattezze storiche sono davvero l'ultimo dei problemi del film

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Ultima modifica di baubau il mer dic 11, 2024 2:15 am, modificato 1 volta in totale.

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 Oggetto del messaggio: Re: Cinema V (per vendetta??)
MessaggioInviato: mer dic 11, 2024 1:58 am 
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ICERRR ha scritto:
ICERRR ha scritto:
Oggi le ragazze di classe mia parlavano di andare a vedere The Substance domani e ho deciso di aggregarmi!

Le ragazze avevano da studiare e non s'è fatto nulla.
Ci sono rimasta leggermente male.


Sono riuscita a riorganizzarmi per vederlo assieme a novemila e un'altra nostra amica.
Tutto sto casino per vedere un film che alla fine era normale. Cioé, era normale. Non me la sento di dire che fa schifo al cazzo però non posso nemmeno dire che m'è garbato. :?

E' stato assurdo, è tutto banalissimo non so come spiegarlo. Tutto di gomma tutto strano, chi cazzo se li guarda gli show di fitness nel giorno odierno?
Penso che il film volesse farmi provare empatia verso la protagonista, però non l'ho provata.

Metà del film l'ho vista coprendomi gli occhi (cosa ci volete fare, ho paura degli aghi), l'altra metà ridendo come un'ossessa.
Alla fine, l'unica cosa veramente horror, era il cappuccino con la panna montata sopra.

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Visto Joker (2019)
Booh
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 Oggetto del messaggio: Re: Cinema V (per vendetta??)
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Ho visto la prima puntata della serie di "cent'anni di solitudine" su netflix, sembra proprio bella.
Il romanzo è uno dei miei preferiti (il primo letto in lingua originale, il che gli ha dato di certo un gusto particolare) e la serie mi pare per ora riuscire a trasportare quella atmosfera magica e sospesa, ma allo stesso tempo molto terrena e concreta, in maniera davvero efficace.
Non c'è traccia di forzature a livello di scrittura, nè in ottica woke identitaria/inclusivista, nè al fine di tenere alto il bassissimo spot di attenzione dello spettatore medio. Il ritmo pare quello giusto, lento e avvolgente, che dà il giusto tempo allo spettatore di gustare i personaggi, l'intreccio e le messa in scena.
Messa in scena che per ora pare davvero sontuosa: scenari naturali magnifici, fotografia calda ed espressiva, attori scelti perfettamente, costumi e scenografie veramente di gran livello e buon gusto.
La scrittura è quella entusiasmante di Marquez.
Speriamo bene, per ora tutto è instradato al meglio.

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 Oggetto del messaggio: Re: Cinema V (per vendetta??)
MessaggioInviato: lun dic 16, 2024 3:19 pm 
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Cita:
woke identitaria/inclusivista

Posso dire che sta iniziando a spaventarmi la quantità immane di volte che menzioni il "woke"?

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 Oggetto del messaggio: Re: Cinema V (per vendetta??)
MessaggioInviato: lun dic 16, 2024 3:25 pm 
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ICERRR ha scritto:
ICERRR ha scritto:
ICERRR ha scritto:
Oggi le ragazze di classe mia parlavano di andare a vedere The Substance domani e ho deciso di aggregarmi!

Le ragazze avevano da studiare e non s'è fatto nulla.
Ci sono rimasta leggermente male.


Sono riuscita a riorganizzarmi per vederlo assieme a novemila e un'altra nostra amica.
Tutto sto casino per vedere un film che alla fine era normale. Cioé, era normale. Non me la sento di dire che fa schifo al cazzo però non posso nemmeno dire che m'è garbato. :?

E' stato assurdo, è tutto banalissimo non so come spiegarlo. Tutto di gomma tutto strano, chi cazzo se li guarda gli show di fitness nel giorno odierno?
Penso che il film volesse farmi provare empatia verso la protagonista, però non l'ho provata.

Metà del film l'ho vista coprendomi gli occhi (cosa ci volete fare, ho paura degli aghi), l'altra metà ridendo come un'ossessa.
Alla fine, l'unica cosa veramente horror, era il cappuccino con la panna montata sopra.


Esattamente.
Un filmettino, nè brutto nè bello, dove tolta la patina stilistica e andando all'osso rimane davvero poca roba.
Lo schifo è solo fisico, nel senso che a vedere le continue inquadrature su aghi, denti che cadono, unghie che si staccano, provi spontaneamente ribrezzo (pure io ho distolto lo sguardo di tanto in tanto, cosa che non ho mai fatto con le decine e decine di torture movie che ho visto, dove la violenza è molto più impattante perchè psicologica).

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ICERRR ha scritto:
Cita:
woke identitaria/inclusivista

Posso dire che sta iniziando a spaventarmi la quantità immane di volte che menzioni il "woke"?


beh, è normale, l'ambito cinematografico e quello videoludico sono gli ambiti mainstream dove l'ideologia woke si è espressa con maggior forza, aggressività e censura.
Praticamente i semi di tale ideologia si trovano in QUALSIASI prodotto hollywoodiano (banalmente, e per chi non lo sapesse, ci sono delle linee guida di inclusività, che se non rispettate PRECLUDONO la candidatura agli oscar - cioè i soldi grossi-) e quindi, per chi come me detesta questa ideologia (o meglio, lo stato in cui è degenerata oggi), trovare un film senza queste influenze, tematiche e limitazioni è come cercare di non pestare una m***a nel cortile di un canile.
Nota bene: il problema non sono le tematiche di inclusività (che io ho da sempre appoggiato e sempre appoggerò) ma la maniera ipocrita e disonesta in cui vengono espresse, difese e argomentate, e la modalità censorea con la quale stanno distruggendo QUALITATIVAMENTE un settore che io amo molto, cioè quello cinematografico.

In sostanza, non mi sentirai mai parlare di woke parlando di fumetti perchè, se dio vuole, è un settore rimasto ancora non intaccato da tale ideologia.

Nel cinema mainstream, purtroppo, è inevitabile, come è inevitabile parlare dell'elefante dentro la stanza.
Quando finirà, sarò ben lieto di tornare a non parlarne mai più, ma se si fa critica, non si può evitare di parlare di uno dei difetti principali della moderna industria filmica.
Se in OGNI film si parlasse con tanta aggressività, invasività, didascalismo e censura del problema dell'estinzione delle formiche spillatrici dell'africa sub orientale, starei a lamentarmi di quello.

Ps: comunque ho parlato di wokeism soltanto in riferimento a poor things (film dove la tematica è talmente ingombrante da, a parere mio, mangiarsi tutto il film) e poi ne il gladiatore 2 e in cent'anni di solitudine per dire che non ce n'è traccia, cosa strana per un prodotto mainstream. Non mi pare così tanto...
Per esempio ho parlato molto più spesso del fatto che molte sceneggiature sono brutte anche perchè si cerca di tenere costantemente alta l'attenzione dello spettatore con battutine ad effetto, citazioni da gangster e un ritmo senza senso, senza dare mai il giusto spazio per creare un'atmosfera particolare e sfumata.

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 Oggetto del messaggio: Re: Cinema V (per vendetta??)
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Il problema sta nel fatto che il "woke" è un problema inventato dagli americani che s'è poi trasmesso alla mentalità italiana.
L'industria cinematografica sta fallendo, ma non è certo per via di inclusione e simili, è un discorso molto più complesso. Così complesso che è sorto il bisogno di trovare un capro espiatorio, identificato in gruppi sui quali ci si può accanire quanto si vuole perché non protetti del tutto dalla legge in quanto minoranze. A questo capro espiatorio è stato dato il nome di "ideologia woke" - fra l'altro la parola "woke" era parte del vernacolo afroamericano finché non è stato sfigurato - perché dire "sono contro alla rappresentazione di minoranze all'interno di prodotti artistici" fa brutto, meglio idealizzare tutto quanto e togliere la componente umana del discorso.
L'idea che esista un "agenda woke" che rovina tutto e si propaga come un'epidemia farà e sta già facendo dei danni alle minoranze, in modo indiretto e nascosto. Ti prego di non prendere tutto questo come un attacco personale, non sto dicendo che te sei un bastardo ma che l'idea porta la gente ad essere bastarda pensando di star facendo del bene.
Quello di cui parli tu non è altro che cattiva scrittura, cosa che persiste indifferentemente dai temi trattati. Quello che voglio dire è che non penso che ossessionarsi così tanto su un concetto, arrivando a segnarti mentalmente se qualcosa è "woke" oppure no, faccia bene. Non sto dicendo che non puoi lamentarti del "woke", ma che il "woke" non esiste e stai sprecando tempo e energie.

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ICERRR ha scritto:
Il problema sta nel fatto che il "woke" è un problema inventato dagli americani che s'è poi trasmesso alla mentalità italiana.
L'industria cinematografica sta fallendo, ma non è certo per via di inclusione e simili, è un discorso molto più complesso. Così complesso che è sorto il bisogno di trovare un capro espiatorio, identificato in gruppi sui quali ci si può accanire quanto si vuole perché non protetti del tutto dalla legge in quanto minoranze. A questo capro espiatorio è stato dato il nome di "ideologia woke" - fra l'altro la parola "woke" era parte del vernacolo afroamericano finché non è stato sfigurato - perché dire "sono contro alla rappresentazione di minoranze all'interno di prodotti artistici" fa brutto, meglio idealizzare tutto quanto e togliere la componente umana del discorso.
L'idea che esista un "agenda woke" che rovina tutto e si propaga come un'epidemia farà e sta già facendo dei danni alle minoranze, in modo indiretto e nascosto. Ti prego di non prendere tutto questo come un attacco personale, non sto dicendo che te sei un bastardo ma che l'idea porta la gente ad essere bastarda pensando di star facendo del bene.
Quello di cui parli tu non è altro che cattiva scrittura, cosa che persiste indifferentemente dai temi trattati. Quello che voglio dire è che non penso che ossessionarsi così tanto su un concetto, arrivando a segnarti mentalmente se qualcosa è "woke" oppure no, faccia bene. Non sto dicendo che non puoi lamentarti del "woke", ma che il "woke" non esiste e stai sprecando tempo e energie.


No. Mi dispiace ma su questi temi sono molto categorico. Seguo molto l'argomento e mi sono letto diverso articoli ed in particolare un saggio (la trappola identitaria) che spiegano benissimo l'origine, la storia e perché e percome ha preso piede il movimento woke, che come dici tu non é una parolaccia, é la definizione di una certa ideologia che parte dai movimenti identitari razziali degli anni 2000,che hanno bollato la lotta per i diritti civili degli afroamericani fino ad allora sostenuta come fallimentare (nonostante avesse raggiunto traguardi insperati e mai visti, compreso un certo barak obama, che ancora parlava di uguaglianza tra bianchi e neri) e hanno decretato l'impossibilità di convivenza tra bianchi e neri, e di fatto la necessità di una nuova segregazione, di un razzismo positivo e di leggi apposite per i neri. Questo si é poi espanso a tutte le minoranze (di genere, sessualità, abilismo,...) tramite la teoria dell'intersezionalità. Queste teorie, sostenute da accademici in maniera piuttosto seria e argomentata, sono state poi "memizzate" tramite i vari social (reddit, poi instagram, eccetera) portando a quello che é oggi, cioé una lotta continua tra identità fatta di vittimismo, menzogne, censura del dissenso, disonestà intellettuale, e SOPRATTUTTO, che é la cosa che in questo e sottolineo questo topic mi interessa, di SFRUTTAMENTO dell'arte per la diffuzione di messaggi.
L'agenda woke esiste eccome, lo dimostrano le migliaglia di linee guida di stampo woke/progressista che SQUALIFICANO nei campi più disparati chiunque non le rispetti. Nel cinema se non segui determinati requisiti non vai a gli oscar. Nei videogiochi la faccenda sweet baby inc. é fresca fresca. Nel giornalismo ci sono infinite linee guida a cui hanno aderito tutti i mezzi di stampa mainstream (vedi il manifesto di venezia, soltanto uno dei tanti, che detta le parole da usare e quelle da non usare in maniera del tutto arbitraria e censorea). Ma si potrebbe andare avanti all'infinito. Blackrock e vanguard, le più grandi società di investimento al mondo, che impongono alle aziende di aderire ai dettami woke, pena l'esclusione dai loro giri di affari (tradotto: non ti compro le azioni). E così via all'infinito. L'agenda woke esiste NEI FATTI, pur non avendo un manifesto essendo la manifestazione memizzata di teorie accademiche discutibili ma comunque molto serie e ben argomentate.
Punto due: non venire a dire a me che uso il wokeism come capro espiatorio, quando sto sempre là ad evidenziare punto per punto i difetti dei singoli film e del settore tutto, che é in balia di molti mutamenti, trai quali ma non solo l'adozione degli stilemi tipici dell'ideologia woke (inclusività a discapito della credibilità, le minoranze dipinte come perfette e vincenti, senza nessun lato negativo, didascalismo nel messaggio che diventa più importante del film in sé, il tutto tramite l'inserimento forzato di situazioni e dialoghi atti unicamente a sostenere tale ideologia) che distruggono il senso stesso dell'opera, per quanto sono invasivi e messi a forza. Per me puoi pure darmi del bastardo, non mi offendo, perché io so di aver sempre difeso chiunque fosse discriminato, ma guardando al singolo individuo, e non all'identità che si é autonomamente affibbiato.
Quello che tu dici essere "cattiva scrittura indipendentemente dal woke", purtroppo, non é per niente indipendente, ma frutto di scelte di produttori troppo spaventati dal far incazzare la (piccolissima nei numeri relativi) bolla identitaria sbagliata, farla entrare nel piede di guerra, far partire la shitstorm e in definitiva perdere il lavoro.
Pian piano si stanno accorgendo che per non far incazzare una piccolissima minoranza rumorosa, stanno facendo imbestialire la LORO maggioranza silenziosa, che infatti non compra più.
Il "go woke go broke" é un effetto di questo clima esasperato che hanno creato gli attivisti woke.
A me piace? Sì, perché detesto i modi invasivi, disonesti e censorei con i quali l'agenda woke viene portata avanti.
Dall'altra parte mi piange il cuore, perché io ho sempre creduto fortissimo nell'uguaglianza, nei valori dell'universalismo e dei diritti civili, e quando sento i discorsi di Martin Luther King "sogno che un giorno mio figlio venga giudicato non per il colore della sua pelle, ma per le qualità del suo carattere" mi si riempie il petto.
Peccato che sia stata l'ideologia woke/identitaria la prima a rinnegare e tradire queste idee.
Prima finisce e prima si potrà ricominciare a parlare di diritti civili in maniera seria.

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Ho paura di dover nascondere di essere trans per tutta la vita, tutto qui.

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Lo sai chi ci guadagna alla fine da questa faccenda? I sociologi, filosofi e accademici delle materie umanistiche, che hanno argomenti e putt****e per scrivere libri fino alla fine dei tempi. Le aziende di sorveglianza come "sweet baby inc." che hanno creato una necessità in maniera ricattatoria (sorvegliare l'inclusività nel mondo dei videogiochi) per poi adempiere a soddisfarla, a suon di milioni e milioni, in pieno stile Cosa Nostra. Gli influencer e attivisti da quattro soldi, che cavalcando da una parte questa o quella bolla identitaria (agguerrita, compatta, schierata, e quindi ad alto tasso di conversione) e dall'altra parte la bolla rivale, aquisiscono quei 10 minuti di notorietà a cui internet ha dato a tutti l'accesso, nella speranza di dare uno slancio al proprio vero lavoro, che é quello di venditori per i grandi brand. Infine i giornalisti che, esattamente come dei provetti influencer, sganciano bombe sensazionalistiche, fake news a manetta, provocazioni con il solo scopo di cavalcare le bolle identitarie che, sebbene siano piccole in numeri relativi, sono enormi per il sempre più morente settore giornalistico.

Chi ci rimette invece siamo tutti noi, coinvolti volenti o nolenti in una guerra tra schieramenti, che non fa il bene di nessuno.
E se io, maschio bianco etero cis, con tutti i cazzi che ho nella vita che ti assicuro sono tanti (cone tutto il mondo. Spoiler: la vita é dura per chiunque), mi devo pure sentire accusare di cose che ha fatto qualcun altro, in quanto "figlio del patriarcato" e quindi potenziale assassino, stupratore, violento, possessore innato di privilegi, eccetera eccetera, e mi viene pure detto che devo stare zitto...
Beh, alla prima sto zitto, alla seconda pure, alla terza sbotto.

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