Cravenroad7

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 Oggetto del messaggio: Re: Cinema V (per vendetta??)
MessaggioInviato: lun dic 02, 2024 8:53 pm 
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the Imp ha scritto:
non ricordo un suo brutto film,


Red Eye di Craven.

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 Oggetto del messaggio: Re: Cinema V (per vendetta??)
MessaggioInviato: mar dic 03, 2024 6:11 pm 
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Iscritto il: sab feb 04, 2023 2:21 pm
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Clint non mi ha mai preso troppo, come detto, nessun film brutto, ma neanche eccellente per quanto mo riguarda.
Stile troppo asciutto e antiempatico.

Complice una faringite che da 4 giorni mi sta uccidendo (non riesco neanche a deglutire dal dolore) ho finalmente visto Furiosa.
La mia paura era che fosse un more of the same poco ispirato sia lato trama che lato stilistico.
Invece la trama é frizzante quanto basta per lasciare la sensazione che si stia guardando una nuova storia, e non un remake di fury road, mentre lo stile é sempre quello: un'orgia visiva di puro cinema in movimento . Movimenti di macchina assurdi, estetica sconvolgente, musiche e sonoro entusiasmanti.
Furiosa ricalca per metà film il personaggio di mad max. Anche il ritmo é molto simile, parte come una furia e sui tre quarti del film ha un anticlimax bellissimo che ferma letteralmente i motori e dà spazio allo spettatore di riprendere fiato e rimettere benzina, per poi ripartire in questa folle corsa.
Il personaggio di furiosa, come quello di mad max, non esistono, sono pura sopravvivenza e, in questo caso, spirito di vendetta.
I nuovi personaggi e le nuove aggiunte al mondo di mad max sono semplicemente fighissime, originali e ben scritte.
Qualche postmodernismo e tamarrata di troppo, rispetto al primo che é molto più "elegante", ma gli si perdona volentieri.

Insomma, un film che ho amato quanto il primo (che però quando é uscito fu una bomba atomica) con un suo carattere e una sua personalità, ma totalmente in linea col mood della nuiva serie.
Avevo paura sarebbe stato bello, ma ininfluente, invece é un film che brilla di luce propria.
Se avesse voglia di continuare con questo spirito il vecchietto... Perché no?

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 Oggetto del messaggio: Re: Cinema V (per vendetta??)
MessaggioInviato: mar dic 03, 2024 6:23 pm 
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baubau ha scritto:
Complice una faringite che da 4 giorni mi sta uccidendo (non riesco neanche a deglutire dal dolore).

Riprenditi presto!! :3 :(

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 Oggetto del messaggio: Re: Cinema V (per vendetta??)
MessaggioInviato: mar dic 03, 2024 6:27 pm 
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baubau ha scritto:
Complice una faringite che da 4 giorni mi sta uccidendo (non riesco neanche a deglutire dal dolore)

Guarire ! :?

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 Oggetto del messaggio: Re: Cinema V (per vendetta??)
MessaggioInviato: mer dic 04, 2024 4:10 pm 
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:) Pian piano si guarisce, grazie!

Visto oggi Favolacce, di cui mi avevano parlato benissimo e che era nella lista dei film da recuperare.
Che bel film!
Autoriale senza un minimo di spocchia, storia bellissima, coinvolgente, enozionante, vicinissima al quotidiano, con un linguaggio e dei dialoghi tanto quotodiani quanto incisivi.
Interpretazioni bellissime, tutti, dai ragazzini agli adulti bravi da morire.
E soprattutto una regia così bella, semplice ma giusta, con una messa in scena e una fotografia di livello finalmente internazionale.
Bello bello bello.
Mi sembrava di vedere la miglior roba francese, spagnola o messicana.

Se c'é un punto da cui il cinema italiano dovrebbe ripartire é questo qua.
Un cinema forte, coraggioso, conspevole, pieno di idee e con qualcosa da dire, che guarda alla realtà italiana senza paura di confrontarsi con l'estero.
Da qui e da Gabriele Mainetti.

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 Oggetto del messaggio: Re: Cinema V (per vendetta??)
MessaggioInviato: mer dic 04, 2024 6:04 pm 
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Iscritto il: sab feb 04, 2023 2:21 pm
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Già che c'ero mi sono visto anche La terra dell'abbastanza, che conferma con decisione tutto quello che di buono avevo detto su Favolacce.
Storia splendida, interpretazioni bellissime, regia, messa in scena e fotografia molto emotive, calde, avvolgenti e penetranti, molto "poco italiane" dire, dove italiano ultimamente é quello stile livido, plumbeo, freddo e asettico -e in sostanza, sciatto- che detesto (garrone a parte).
Insomma sti due ragazzi sono davvero in gamba, me ne avevano parlato di un gran bene e ora capisco il perché.
Favolacce m'é piaciuto di più, ma anche qui siamo su livelli molto alti, non solo per il cinema italiano.
D'ora in poi tiferó fortissimo per sti due registi.

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 Oggetto del messaggio: Re: Cinema V (per vendetta??)
MessaggioInviato: mer dic 04, 2024 7:48 pm 
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Forza, baubau!

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Temo di essere frainteso. Forse ho raggiunto il mio obiettivo.
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 Oggetto del messaggio: Re: Cinema V (per vendetta??)
MessaggioInviato: mer dic 04, 2024 11:59 pm 
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Visto The Menu (2022).
Siamo sulla stessa lunghezza d'onda di The Substance.

Si continua con i film "d'orrore" per chi non guarda film d'orrore, e che non hanno la minima idea di come creare davvero tensione o orrore.
A metà tra dramma e parodia surreale, ritmo sempre eccessivamente teso e tirato, che non lascia spazio ad altri toni e che sulla distanza (anche molto breve) stufa,
tutto stile e niente sostanza com'é. Sceneggiatura presuntuosa e poco intrigante, con personaggi piatti e algidi dalle reazioni incomprensibili e che non ispirano né enpatia né antipatia, e che vivono di interpreti costantemente costipati.
Una mezza idea messa in scena in maniera pedante e didascalica e soprattutto con un moralismo veramente pesante e difficile da digerire.
Perché dovrei provare interesse per una vicenda così poco interessante e così scostante e presupponente?

Più do una opportunità a questi film e più mi rendo conto di quanto sono tagliato fuori da sta roba.
Vorrei che mi piacessero, ma il fatto é che se vai all'osso e togli la patina di stile e leggero raccapriccio visivo dato dalle varie situazioni che via via va a creare, questi film sono davvero robbetta.
Come horror, sono niente. Come critica/parodia/satira/beffa, insomma come farsa valgono altrettanto poco.
Il discorso finale della protagonista dovrebbe essere metanarrativo, ma ci prende in pieno e sa tanto di presa in giro.
Quello che mi domando é: La consapevolezza di aver girato una mezza minchiata, ti salva dall'aver girato una mezza minchiata?
Boh, davvero sta roba non fa per me, mi sa di insulto alla mia (evidentemente poca) intelligenza...

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 Oggetto del messaggio: Re: Cinema V (per vendetta??)
MessaggioInviato: gio dic 05, 2024 10:50 pm 
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Ma a me The Menu era piaciuto...

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 Oggetto del messaggio: Re: Cinema V (per vendetta??)
MessaggioInviato: ven dic 06, 2024 1:48 am 
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Anche a me piacque, moderatamente :)

Film abbastanza satirico nei confronti dei gastro-filosofi del lu$$o macrobiotico che circolano di moda nell'ultimo decennio. Non è un horror e l'efferatezze di alcune scene servono solo da strumento ad effetto per una certa vendetta sociale, dallo sfondo etico abbastanza banale, c'è da dire... come non mi è piaciuta la ramanzina sulla protagonista che si salva.
Meglio forse come pièce teatrale, per ambienti claustrofobici e pacchetto di "vittime" selezionate, anche se la fotografia aiuta il grottesco qui.

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Io no capito, io no capito

(anta baka?! [...] kimochi warui)


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 Oggetto del messaggio: Re: Cinema V (per vendetta??)
MessaggioInviato: ven dic 06, 2024 11:58 am 
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wolkoff ha scritto:
Anche a me piacque, moderatamente :)

Film abbastanza satirico nei confronti dei gastro-filosofi del lu$$o macrobiotico che circolano di moda nell'ultimo decennio. Non è un horror e l'efferatezze di alcune scene servono solo da strumento ad effetto per una certa vendetta sociale, dallo sfondo etico abbastanza banale, c'è da dire... come non mi è piaciuta la ramanzina sulla protagonista che si salva.
Meglio forse come pièce teatrale, per ambienti claustrofobici e pacchetto di "vittime" selezionate, anche se la fotografia aiuta il grottesco qui.


io ci ho visto pure un discorso meta-cinematografico: l'alta cucina è il parallelo di questo tipologia di film compassati, intellettualoidi, pseudo-cerebrali, costipati (scusate la ripetizione, ma non trovo aggettivo più calzante per questo genere di film) e tutto stile e idea, zero emozione e coinvolgimento. L'hamburger è il film ben fatto e che va giusto di corpo.
Però il fatto che tu sia consapevole di aver fatto un film della prima specie, e in definitiva lo critichi, non ti salva dall'averlo fatto.
Esattamente come il cuoco non si salva dall'aver fatto cucina del cazzo anzichè hamburger. E torniamo sempre lì, carina l'idea ma manca il piatto (ci sono le emulsioni ma manca il pane).
Non mi piace.

Quando vedo questo genere di film (vedo tanti parallelismi con The Substance) penso sempre a Parasite.
Lì c'è tutto quello che trovi qua: farsa, provocazione, critica sociale, violenza per shockare, tensione (vera però, non mal costruita), idee brillanti, metafore, eccetera...
Però c'è anche il film dietro. C'è tutto il resto: personaggi straordinariamente caratterizzati, variazione di toni (inizia come una commedia degli equivoci e finisce come Tarantino, e nel mezzo Old Boy e tantissimo altro), interpretazioni magnifiche, coinvolgimento, insomma EMOZIONI le più disparate, tutto quello che in definitiva dà corpo al film e fa il film.
E il minutaggio è lo stesso!!!
Ecco, puoi fare satira e provocazione anche mettendo un po' di corpo e sostanza al prodotto. Anzi, per quanto mi riguarda, è l'unico modo di farla correttamente.

P.s. Per far capire cosa intendo nell'ultima frase: io detesto la stand up comedy e non amo la comicità a sketch di tipo americano.
Eppure ADORO Lillo e Greg, Key e Peele e Ricky Gervais. Perchè non si limitano all'idea comica, ma curano in maniera maniacale anche: messa in scena, ritmo, tempi comici, interpretazione, costumi, fotografia, eccetera... insomma danno un corpo alle loro gag.
Magari ci sono comici più brillanti, ma un loro sketch mediocre vale più di uno sketch potenzialmente brillante fatto da un performer mediocre.

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 Oggetto del messaggio: Re: Cinema V (per vendetta??)
MessaggioInviato: ven dic 06, 2024 4:24 pm 
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Località: Toscana
Provo a fare un discorso più completo, anche se non so quanto potrebbe essere coerente. Premetto che il film l'ho visto solo due volte e ormai diversi mesi fa, quindi alcune cose potrei ricordarle male o non ricordarle affatto. :oops:

Per come l'ho vista io il film parla del mancato interesse nel significato dell'arte e del suo simbolo sociale ed economico... Quindi niente roba metanarrativa da nessuna parte, almeno per me.
La figura dello chef è stata idealizzata tanto da fargli perdere la sua umanità e farlo impazzire. Lui non è più un uomo ma un "genio" o un "cuoco rivoluzionario". Ha sofferto come un animale per colpa di suo padre, però nessuno prova empatia perché è sottinteso che ogni grande artista abbia problemi personali quindi boh chissenefrega. Margot alla fine riesce a liberarsi perché infrange il dogma del grande artista provocandolo più e più volte, non arriva a umanizzarlo e a cercare di capirlo ma comunque lo vede come persona. Anche l'amore verso la creazione artistica è un tema ricorrente, lo chef è [indirettamente] allontanato da fare quello che vuole proprio perché non è concepibile che lui sia un uomo capace sì di creare opere complesse ma anche col bisogno di divertirsi e fare qualcosa senza troppe pretese. Perché il punto non è tanto che la roba complessa sia irreversibilmente negativa, il problema è che la complessità è vista come un'estetica e si ignora cosa si nasconde dietro ad essa.
I piatti stessi appaiono vuoti e privi di alcun valore nutrizionale perché le persone vengono da lui per [comprare] l'idea. Tutti i presenti alla cena sono lì per l'importanza economica/sociale del ristorante... È come quando c'è un concerto di musica classica alle conferenze e gli unici spettatori sono il sindaco e gli assessori tanto per farsi vedere e si dimenticano tutti che i musicisti sono persone che si sono impegnate per imparare a suonare quei brani. Lo scenario è più o meno quello.
È anche importante notare che il film non spiega quale sia il modo giusto di trattare gli artisti, perché Julian alla fine muore. Tutto quello che dice è di trattare l'arte (e l'artista) con umanità, non ha il pretesto di dirti il perché e il percome, a questo devi pensarci te.

Questo è cosa sono riuscita a capire... Siate pur liberi di non concordare ma fatelo con gentilezza se no piango. :(

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MessaggioInviato: ven dic 06, 2024 5:13 pm 
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Brava , ICERRR ! :mrgreen:

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MessaggioInviato: ven dic 06, 2024 6:01 pm 
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ICERRR ha scritto:
Provo a fare un discorso più completo, anche se non so quanto potrebbe essere coerente. Premetto che il film l'ho visto solo due volte e ormai diversi mesi fa, quindi alcune cose potrei ricordarle male o non ricordarle affatto. :oops:

Per come l'ho vista io il film parla del mancato interesse nel significato dell'arte e del suo simbolo sociale ed economico... Quindi niente roba metanarrativa da nessuna parte, almeno per me.
La figura dello chef è stata idealizzata tanto da fargli perdere la sua umanità e farlo impazzire. Lui non è più un uomo ma un "genio" o un "cuoco rivoluzionario". Ha sofferto come un animale per colpa di suo padre, però nessuno prova empatia perché è sottinteso che ogni grande artista abbia problemi personali quindi boh chissenefrega. Margot alla fine riesce a liberarsi perché infrange il dogma del grande artista provocandolo più e più volte, non arriva a umanizzarlo e a cercare di capirlo ma comunque lo vede come persona. Anche l'amore verso la creazione artistica è un tema ricorrente, lo chef è [indirettamente] allontanato da fare quello che vuole proprio perché non è concepibile che lui sia un uomo capace sì di creare opere complesse ma anche col bisogno di divertirsi e fare qualcosa senza troppe pretese. Perché il punto non è tanto che la roba complessa sia irreversibilmente negativa, il problema è che la complessità è vista come un'estetica e si ignora cosa si nasconde dietro ad essa.
I piatti stessi appaiono vuoti e privi di alcun valore nutrizionale perché le persone vengono da lui per [comprare] l'idea. Tutti i presenti alla cena sono lì per l'importanza economica/sociale del ristorante... È come quando c'è un concerto di musica classica alle conferenze e gli unici spettatori sono il sindaco e gli assessori tanto per farsi vedere e si dimenticano tutti che i musicisti sono persone che si sono impegnate per imparare a suonare quei brani. Lo scenario è più o meno quello.
È anche importante notare che il film non spiega quale sia il modo giusto di trattare gli artisti, perché Julian alla fine muore. Tutto quello che dice è di trattare l'arte (e l'artista) con umanità, non ha il pretesto di dirti il perché e il percome, a questo devi pensarci te.

Questo è cosa sono riuscita a capire... Siate pur liberi di non concordare ma fatelo con gentilezza se no piango. :(


Il discorso meta-cinematogtafico ce l'ho visto io, data anche la mia ideosincrasia per questo tipo do cinema che riconduco, spontaneamente, a quel tipo di cucina che il film va a criticare. A me pareva evidente,essendo il suo palesemente un discorso sull'arte tutta, e non sulla cucina. Ma magari ce l'ho visto io e basta eh, magari era una sovrainterpretazione mia...

Comunque, sono molto d'accordo con tutto quello che dici, il senso del film é quello ed é palese! Il problema é:
1. I "messaggi" vengono lanciati tutti insieme, alla rinfusa, senza una continuità concettuale ma a mo' di provocazione e punzecchiatura. Spesso vanno in contrasto tra loro più che concordare. Il film non porta (come giustamente evidenziato da te) né una tesi né una soluzione, solo tanti semini, spesso incoerenti tra loro, buttati al vento. Anche in questo ci ho visto tanta confusione, come se si avesse l'urgenza di dire qualcosa ma non si avesse ben chiaro in testa né cosa né come dirla.
2. i "messaggi" sono mandati in maniera davvero troppo didascalica. Tutti i personaggi e le loro reazioni, nel film, ruotano attorno al fatto che quell'idea, quel messaggio arrivi allo spettatore, perdendo quindi di credibilità e di efficacia. I personaggi diventano maschere o macchiette o stereotipi in funzione del loro ruolo, e la cosa non é un problema di per sé, ma lo diventa se TUTTI i personaggi, protagonista compresa, lo sono, e se lo sono per tutta la durata del film. Così facendo, dopo poco, cominci a vedere "i filo" dietro ai burattini e vieni tirato fuori dallo spettacolo.
3. Manca tutto il resto. Al di fuori del messaggio davvero non c'é nulla, il vuoto pneumatico.
4. A me come messaggio fa proprio cacare.
...
E qui vorrei una discussione un po' seria: nessuno costringe davvero lo chef a fare quello che fa. Non esiste pressione sociale/culturale talmente alta da costringerti a fare qualcosa aldilà della tua volontà.
Lo chef, se non lo fa per passione, lo fa per soldi o per fama. Lo stesso vale per l'artista: nessuno fa art for art's sake. Se sei stufo del tuo percorso, nessuno potrà vietarti di cambiarlo; il prezzo da pagare é guadagnare molti molti soldi in meno e non essere considerato un dio in terra.
Se sei visto come un divo é perché in qualche modo sei entrato, tramite la tua arte, nel meccanismo del divismo. Uscirne é facilissimo: basta smettere di fare quell'arte. Peró farlo é molto doloroso, in termini economici e in termini di ego.
Per questo mi danno fastidio questo tipo di moralismi: criticare un sistema "dal dentro", quando uscirne sarebbe facilissimo, ma comporterebbe la perdita di qualcosa (nel caso del film più ego che soldi) che tu non vuoi perdere!
Non funziona così la vita, ogni cosa é uno scambio, ogni scelta un compromesso.
Non puoi pretendere di essere considerato un dio dell'arte, senza che la gente pretenda da te l'infallibilità di un dio.
Non puoi criticare le brutture di un sistema, senza rinunciare alle bellezze che questo ti dà.
Non capirlo vuol dire essere, secondo me, dei viziati e dei disadattati alla complessità delle cose.
Non mi piace questo moralismo davvero spiccio, mono-direzionale e che punta sempre al bersaglio facile.
Troppo semplice così

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Ultima modifica di baubau il ven dic 06, 2024 6:55 pm, modificato 1 volta in totale.

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 Oggetto del messaggio: Re: Cinema V (per vendetta??)
MessaggioInviato: ven dic 06, 2024 6:24 pm 
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Iscritto il: gio nov 16, 2023 10:45 pm
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Su questo non mi posso esprimere perché non conosco come funziona il mondo dell'arte ad alti livelli.
Non ho fatto altro se non interpretare come potevo il messaggio del film, non sta a me dire se sia un buon messaggio o meno... Stessa cosa vale per come è fatto il film perché in tutta la mia vita penso di aver visto meno di trenta film.

Ci ho provato, ho fatto quello che potevo. Se poi "quello che potevo" sia abbastanza o no, non posso saperlo. Mi dispiace.

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