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#171 - Possessione diabolica
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Autore:  Altair [ ven dic 05, 2014 10:13 pm ]
Oggetto del messaggio:  Re: #171 - Possessione diabolica

femosenamedia ha scritto:
Piccatto ha scritto:
Altair ha scritto:
Comunque io l'ho votata accettabile, non mediocre. E l'ho scritto pure nel commento. :roll:

Ma la consideri complessivamente mediocre, non accettabile. E l'hai pure scritto nel commento.


Infatti avevo riportato esattamente l'aggettivo che Altair aveva utilizzato nel suo commento. :roll:


In realtà io il mio commento non l'ho neppure riletto, salvo l'ultima riga. :D :oops:

Autore:  Cyber Dylan [ lun gen 05, 2015 3:44 pm ]
Oggetto del messaggio:  Re: #171 - Possessione diabolica

Il mio parere è come quello di Wolkoff. :( :( :(

Inserire un simbolo antico come il diavolo in un contesto fantascientifico poteva avere del potenziale, ma Chiaverotti non ne ricava altro che una perdita di tempo. :x:

L'albo risente fin troppo del mutamento dei gusti, ovvero di quando la redazione aveva deciso che l'horror era passato di moda e Dylan doveva diventare una specie di giallo (non è una battuta: su altri albi Bonelli dell'epoca la testata di Dyd era accomunata a quella di Nick Raider e pubblicizzata 'sotto il segno del giallo' :cry: ).
Senza la possibilità di sfogare la sua passione per gli eccessi splatter e per le sequenze pindariche, al Chiave non resta che lavorare unicamente sulla 'trama'. Che in questo caso è poca roba: un soggetto esile e stravisto (altro che Astronaut's Wife! Il tema dello spaziale "posseduto" risale addirittura agli anni '50 e all'Astronave atomica del dottor Quatermass) che si prende troppo sul serio e procede faticosamente di ovvietà in ovvietà.
Non si contano le vignette inutili e ridondanti in cui un personaggio viene inquadrato in Primo Piano mentre rimugina perplesso o corrucciato sulla situazione.

I momenti migliori sono autocitazioni in cui l'autore rimanda a sue opere passate, in un multiplo gioco di specchi (il killer che minaccia il procuratore e, avuta l'informazione, accoppa tutti come nel Bosco degli assassini; il messaggio fatale "scritto con il sangue"...) ma non basta.

La banalità della trama e il ritmo lentissimo rendono di fatto quest'albo molto, molto noioso.

Autore:  dogamy [ mar gen 06, 2015 11:26 am ]
Oggetto del messaggio:  Re: #171 - Possessione diabolica

Storia da 9 per via della copertina, assolutamente stupenda !

Autore:  dudley [ dom mar 11, 2018 2:41 pm ]
Oggetto del messaggio:  Re: #171 - Possessione diabolica

Il diavolo tra le stelle, pronto a possedere la bella astronauta Kay, vettore umano di un virus maligno da espandere poi sulla terra, perché il male è “roba” terrena, ci appartiene e lo affrontiamo tutti i giorni, magari aiutati da un ex-campione di scherma dotato del dono della visione...o schiavo dalla pazzia.
E' subito evidente che Chiaverotti non punta alle stelle ma resta ben ancorato alle più elementari regole della narrazione, la citazione a The Astronaut’s Wife (definito da uno dei personaggi film di serie B) è tanto chiara che alla fine si rivela più che altro un pretesto, ci sono rimandi anche a La Zona Morta, oltre che a L’esorcista e a Rosemary’s Baby, insomma un bel miscuglio di “agganci” per alimentare una storia che almeno nella prima parte sembra mantenersi su livelli dignitosi, il personaggio di Valus Grant ci appariva come il solito killer bidimensionale ma con l’azzeccato flashback che racconta la sua genesi Chiaverotti riesce a dargli un certo spessore, cosa che invece non accade mai a quella che dovrebbe essere la protagonista, Kay Harrison a parte ricordare la bella Chalize Theron non lascia nessun segno.
Possessione diabolica poteva essere un’accettabile storiella di puro intrattenimento, senza pretese ma leggibile in attesa di “tempi migliori”, peccato che il finale risulti veramente modesto stravolgendo e ridimensionando le poche cose buone lette fino a quel momento, chissà cosa è passato nella testa di Chiaverotti che decide di prendere una facile scorciatoia finendo così in un burrone senza fine, dalle stelle alle stalle direbbe Groucho, alla fine il tutto si riduce ad uno squallido e a tratti incomprensibile gialletto di terz'ordine.
Freghiari come al solito funzionale e diligente, ma i segnali di un calo artistico cominciano a farsi evidenti, molto bella la cover di Stano.
Voto: 5

Autore:  ilMaLe [ ven giu 29, 2018 9:48 am ]
Oggetto del messaggio:  Re: #171 - Possessione diabolica

Una prova un po' opaca di Chiaverotti. Quasi un plagio di "La moglie dell'astronauta", peraltro film davvero mediocre. Chiaverotti lo cita, quindi è onesto intellettualmente, però non capisco perché adagiare Dylan Dog su un thriller con vaghi accenni horror di serie B.
Si salvano le ottime tavole di Freghieri, specie nelle scene nello spazio, ambiente già testato ai tempi di "Frankenstein!" e la copertina di Stano, tra le migliori di quel periodo.
Interessante il personaggio dello schermidore indemoniato, però lo si poteva gestire meglio.
Forse "Possessione Diabolica" segna una certa stanchezza che ebbe all'epoca Chiaverotti nello scrivere Dylan Dog, che lo portò a pensare a serie tutte sue, da Brendon (che era appena nata quando uscì il 171) a Morgan Lost.

Autore:  Kramer76 [ mer apr 22, 2020 12:20 pm ]
Oggetto del messaggio:  Re: #171 - Possessione diabolica

Immagine

possessione diabolica
torna chiaverotti con una delle sue classiche fiere dell'assurdo (con tanto di gemella, immancabile...), stavolta ispirata dal film con charlize theron
al dire il vero la trashata dell'astronauta era già presente in "frankenstein" e da segnalare anche la scena con il magistrato di "il bosco degli assassini"
la storia è molto molto modesta, però c'è l'ironia, l'indagine, gli esorcismi, il patetico killer, il vecchio dylan insomma
una folle e rassicurante miscela che si giova dell'impietoso confronto con l'albo precedente
più che un'astronauta sembra una modella... comunque un buon freghieri
altra copertina bellissima che vale da sola il prezzo dell'albo

voto 5/6

Autore:  Stavros [ ven giu 19, 2020 7:42 pm ]
Oggetto del messaggio:  Re: #171 - Possessione diabolica

Quasi tutti i brividi li regala la copertina di Stano: all'interno, purtroppo, non troviamo molto di più (o di meno) rispetto a certe storie successive con vista spazio come la doppietta (di autogol) realizzata da Mignacco con "Da una lontana galassia" e "Il tredicesimo uomo".

Freghieri, malgrado un periodo di sovrapproduzione (evidente, qui, nella quantità di primi e primissimi piani salva-tempo), non sfigura; ma Chiaverotti è a mezzo servizio, o anche qualcosa in meno, e sceglie sempre la strada più facile, a costo di contraddirsi (Bloch dice che non rivelerà a Dylan dov'è stata nascosta Kay, ma poi finisce per dirglielo lo stesso), autocitarsi (la strage nella casa del procuratore, ripresa da "Il bosco degli assassini"), o di affastellare una coincidenza dietro l'altra: il modo in cui Dylan scopre l'identità dell'assassino, la morte non immediata (e conseguente confessione) di Valus, l'allarme antincendio che scatta al momento giusto...

La risoluzione è frettolosa, e francamente il movente degli omicidi mi convince ben poco: in nessun momento si ha mai l'impressione che Kay sia vicina alla verità, o anche solo a capirci qualcosa di più -e in ogni caso, dopo la sua allucinazione diabolica, è davvero difficile pensare che possa essere presa seriamente in considerazione per un posto alla guida del centro di ricerche, e tanto meno per una nuova missione.

Nota tecnica: nella mia copia, diverse pagine -soprattutto nella seconda parte- sembrano leggermente sfocate. Dubito possa essere un problema limitato a una singola copia, ma visto che nel thread nessuno ne parla mi tocca restare col dubbio, per il momento.

Autore:  Unununio [ sab ott 21, 2023 2:44 pm ]
Oggetto del messaggio:  Re: #171 - Possessione diabolica

Dimenticabile, una storia pesante che va avanti per inerzia. Carenza di idee interessanti. I disegni appesantiscono la lettura.
Concordo con chi dice che Stano in questo periodo era in stato di grazia nelle copertine
5

Autore:  Altair [ dom gen 19, 2025 9:50 pm ]
Oggetto del messaggio:  Re: #171 - Possessione diabolica

Devo dire di averla rivalutata, forse perché, rileggendo in ordine cronologico, ci ho ritrovato Dylan Dog in un periodo in cui le atmosfere horror sembravano sempre più estranee alla serie. Poi la copertina è sublime e i disegni di Freghieri belli a differenza degli altri lavori suoi pubblicati quell'anno che soffrivano l'impressione del "tirato via" (d'altronde è stato chiamato a realizzare circa 450 tavole in quel 2000).

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