A distanza di quasi 30 anni penso che gli spoiler siano ormai superflui.
Stavros ha scritto:
un controfinale che, sorprendente o meno, coerente o meno (mi era sembrato di capire che Mana Cerace, almeno nella sua incarnazione Philip Crane, fosse morto del tutto..non fa molto di più che ricalcare quello dell'originale
Mana Cerace non dipende esclusivamente dalle fattezze (né dalle spoglie) di Crane a conti fatti. Crane è il "mostro" da cui Kelly prende spunto per sdoppiare le impronte, e quello che aleggia nei dintorni di Brentford dai tempi della filastrocca, che ha di sicuro origini precedenti alle nefandezze del balordo negli anni '60s. Può anche assumere le fattezze di Slina Petrula-alias-Kelly la pazza se volesse (v. finale del #34). Per questo non basta spiaccicare il cadavere-zombie di Crane né dargli fuoco per accopparlo; conta più che altro chi lo evoca, in base a quali nefandezze e paure ricolme di oscurità... e allora riesce a projettarsi dal bujo nella realtà per incidere sugli eventi.
Forse solo un oceano di luce pari ad un bomba termonucleare può avvicinarsi alla sua cancellazione, ma per quello bisogna chiedere a Recchioni
Cita:
il finale del #34, almeno nella spiegazione di Dylan, viene negato: Mana Cerace non può tecnicamente "possedere" qualcuno (se avesse potuto farlo, la bomba l'avrebbe fatta disinnescare dal primo che passava -o non l'avrebbe proprio fatta innescare)
Ma Mana Cerace non "possiede" nessuno di fatto. Neanche Kelly del #34, o almeno non del tutto. Quella era già svitata di suo da bimbetta, e ha evocato tra paure, follia, rancore, e piacere del sangue (v. descrizione di come uccise il padre) proprio l'anima del bujo per antonomasia, ovvero Mana Cerace, che ha realizzato il suo desiderato parricidio. Non è stata mica una sua burattina; si può parlare più che altro di associazione omicida, o di un condizionamento mentale (v. confessione finale del #34) tra uno stato di trance e spersonalizzazione, in cui lei nel frattempo pensava anche di esser diventata una scrupolosa serial killer, copiando le impronte di Philip Crane per i suoi sfoghi in complicità col mostraccio... mentre venivano uccisi i suoi conoscenti non più tanto simpatici.
Alla fine Mana Cerace è più un'emanazione che dipende da chi lo evoca, con cui certe volte agisce di riflesso, quasi all'unisono (v. Kelly, e non per nulla perde potere quando lei non è cosciente) dandoti [cit.] "la forza di odiare... la gioia del sangue"... oppure prende iniziativa da sé (v. questo #68) per ritorcere lo stesso odio/follia/bujo interiore contro chi lo ha evocato... i quali, per sua stessa morbosa ammissione, è portato ad amare ed odiare allo stesso tempo.
UNO DUE TRE QUATTRO
SALUTA ALOHA PURE IL GATTO