Poco da aggiungere a quanto già scritto: la cosa migliore sono i disegni del veterano Tacconi, che qui aveva già superato di slancio la settantina, ma che non si tira indietro davanti a violenza ed erotismo, e anzi ci mette un certo gusto nella loro raffigurazione -benché la sceneggiatura sia priva di quella componente morbosa che aveva reso a modo loro memorabili storie non proprio eccelse come "Lama di rasoio" o "La iena", e quindi anche lui risulti un po' trattenuto (ma pur sempre in grado di inquietare: personalmente, non so perché, nelle sue tavole mi colpiscono molto gli occhi e le dita dei personaggi).
Il finale è davvero deprimente, in tutti i sensi -difficile, comunque, commuoversi per un cane che ha fatto fuori una trentina di persone, e i cui poteri ESP evidentemente si estendono anche al controllo dei personaggi dei fumetti, come ci mostra la scena in cui lo spirito della strega fa lo sgambetto al ragazzo in spiaggia. Una di quelle sequenze che dimostrano come probabilmente lo stesso Chiaverotti fosse già in vacanza, anche se forse il premio per la scena più ridicola se lo aggiudica la Porsche che si suicida citando "Blade Runner"
; mentre la morte di Buzz Anderson non è altrettanto offensiva, ma è di certo inutile -un tentativo di depistaggio poco convinto e poco convincente, che arriva troppo tardi per essere preso sul serio.