wolkoff ha scritto:
A parte le strategie di mercato, i rapporti (incancreniti) con Recchioni, le visoni editoriali differenti... questo pezzo andrebbe incorniciato a memoria futura, per generazioni, nel terrore generale:
Mastro Tiziano dixit ha scritto:
La sua funzione [di Daryl Zed nel DD#69] era solo quella di introdurre il tema degli inquisitori e della censura, tema tra l'altro più attuale oggi di allora, quando si riferiva solo a un'assurda crociata dei benpensanti contro i fumetti "corruttori della gioventù". Oggi è molto peggio, dato il clima politico e sociale in cui viviamo nella cosiddetta Unione Europea, e non riguarda solo i fumetti, ma tutto. Siamo pericolosamente vicini alla dittatura, e l'intolleranza per chi non è allineato con il pensiero mainstream ricorda purtroppo regimi tristemente famosi di un passato evidentemente non abbastanza passato. La censura impera, la "caccia alle streghe" non è finita.
Applausi brucianti, sul rogo torquemadizzante del woke estremo o del politically correct più orbamente perbenista che elegge di proposito categorie di intoccabili, pronti a farsi scudo di ogni possibile forma di vittimismo per imbavagliare il dissenso o l'ironia verso il pensierounicoimperante. L'arte di sentirsi offesi per far lobby, il vero orrore strisciante di questi tempi, e ovviamente uno come Sclavi ne ha percepito il polso, prima di tagliarci le vene...

Il problema enorme é, per me, che dall'altra parte della barricata della battaglia censorea e vittimista portata avanti dal wokeism non ci sono le persone equilibrate, misurate e per bene, che amano il dibattito, la satira, la libertà di pensiero altri e di confronto, ma ci sono le ultradestre, quelle delinquenti, fasciste e dittatoriali ma PER DAVVERO, quelle censoree PER DAVVERO, e con l'olio di ricino.
E sono sempre più convinto che siano rinate ANCHE per reazione alle sinistre identitarie woke. Sentire i discorsi di Milei e Trump, ma anche di Vannacci, per capire quanto l'idiozia e la follia woke sia una leva per il consenso delle ultradestre.
La tragedia dell'occidente di oggi é il dover scegliere tra woke e fasci, mentre si assiste al disfacimento e al fallimento delle democrazie classiche, della ragionevolezza, del dibattito, dei diritti universali, con mezzi diversi ma risultati simili, sia da un lato che da un altro.
L'emotività, che sia usata da una parte per proteggere la sensibilità delle autoproclamate (e autopercepite) vittime storiche del mondo, o che sia usata dall'altra per proteggere i popoli dalle nuove invasioni barbariche, diventa in entrambi i casi arma censorea e di consenso, mentre la ragione muore agonizzante, sacrificata sull'altare del populismo.
In entrambi i casi, il dissenso non é ammesso e l'obiezione é squalificata.