Il post di marzo 2011

Dopo aver premiato il mese scorso il post dell’anno, si ritorna alla normalità, e si premia ‘solo’  il post del mese, scelto fra i tanti interventi meritevoli che la nostra affiatata community ha prodotto anche questa volta e fra i vari topic che riguardano il nostro Old boy… Sono stati considerati interessanti post sul mensile, altri che invece riguardavano l’almanacco, altri ancora che parlavano del film di recente uscita sul grande schermo, ma alla fine la scelta è caduta su un ottimo post capace di mettere d’accordo tutti sulla situazione di Dylan dopo l’abbandono del suo creatore Tiziano Sclavi.

Il premiato è una vecchia conoscenza del nostro forum, che prende nick e avatar da una delle avventure più amate di sempre. Finora non aveva ancora ricevuto alcun riconoscimento ufficiale, anche a causa di alcune assenze, ma adesso finalmente gli viene tributato il giusto merito.

Il premio è di…

Lord Blendings

Questo è il post della vittoria:

Solo un piccolo appunto: un creatore che lascia la propria serie in mano altrui, inevitabilmente crea un ammanco. C’è poco da fare. Non ci sarà mai e poi mai qualcuno che possa scrivere Dylan Dog così come lo scriveva Sclavi. E lo penso dello stesso Sclavi di oggi. Gli anni passano per tutti. E se lui oggi, parole sue, non approva più lo splatter o Lord Wells, significa che magari ci sono altre componenti del Dylan anni ’90 che oggi non sopporta se gli vengono presentate da qualche sceneggiatore (per esempio il veliero inconcluso, l’esclamazione “Giuda ballerino”, Jenkins, il soprintendente, etc… etc…)
Questo cosa sta a significare? che se ci troviamo nella situazione prima descritta (lo Sclavi che abdica) la serie deve sì perdere di qualità, ma non certo sprofondare nell’oblio più totale.
E la prima colpa di questo sprofondamento, almeno per come la vedo io, ce l’ha chi le pubblica. Perché chi pubblica, mette i paletti. Ma qua son troppi. Negli ultimi 10 anni ho avuto sempre la sensazione che il Bonelli voleva mettere due piedi in una scarpa: raffreddare le parti calde e pericolose della serie (horror, splatter, sesso, onirismo, etc…) e contemporaneamente mantenerla viva. Anzi, come si suol dire nel gergo “briscolano”, mettendoci pure il carico (vedasi la moltiplicazione esagerata delle uscite annuali). Insomma, fare cassa a 0 rischi. In tutti i sensi.
Dylan Dog, che piaccia o no, innanzitutto è nata come serie dell’horror. È proprio un concetto di base non da poco. Poi grazie a Sclavi è diventato ANCHE altro, ma non solo altro. Quindi, se si voleva levare l’horror, tanto valeva chiudere la serie (non al 100, ma al 150 sì). Per come la vedo io è una continua offesa all’intelligenza di chi segue DYD da anni. Non mi possono dire che i tempi son cambiati (basta vedere il successo di Saw per rendersi conto che non è vero), né tantomeno che gli autori validi hanno altri progetti. Dylan Dog, insieme a Tex, trascina la carretta e merita più rispetto. Lui (come serie) e noi (come lettori). Il rapporto qualità/prezzo è notevolmente calato (e parlo nell’arco dell’anno) quindi è bene che si sveglino. Perché non sarà cosa dei prossimi 10 anni, ma continuando di questo passo fra una ventina, la serie chiude. Hanno tradito l’essenza stessa della serie; non ci sono evoluzioni nelle trame complessive; sovrapproduzione esagerata considerando le boiate che escono; cattiva gestione del parco autori; twilightizzazione massima dei personaggi; topolinizzazione assurda delle trame (e non parlo di Barks, Gotfredson, Scarpa); e mancanza di comunicazioone.
E l’ultimo punto è proprio quello più dolente. Paradossalmente comunicavano con noi lettori quando i mezzi di comunicazione erano più scarsi rispetto a oggi che c’è internet. È assurdo che ancora oggi ci sia nell’inedito la lista degli arretrati che non serve a una beneamata mazza: vuoi perché c’è eBay che ti fa risparmiare parecchio, e vuoi perché non è un’informativa (come una volta) dei numeri che più o meno hanno in giacenza: ce li hanno sempre tutti. Quindi che cavolo mettono la lista delle storie uscite dal 70 in poi??? Boh… e in quel poco spazio che rimane che fanno? Pubblicità e autocelebrazione. Niente messaggi, niente ironia, niente di niente.
Dylan Dog non era solo questo, ovviamente, ma tutta una serie di fattori che hanno deliberatamente ucciso. E non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire. Loro ci leggono e non ci considerano. Pensano che siamo una goccia nell’oceano, criticoni o come qualcuno ha detto recentemente “pochi radical chic di sinistra” che hanno poca voce in capitolo (almeno finché la gallina fa gli ovettini d’oro). E non capiscono che quando decideranno (col crollo delle vendite inarrestabile non dipeso solo dalla crisi) di fare un’inversione di marcia sarà troppo tardi perché chi è andato via non tornerà.
E per me, stringi stringi, la colpa ce l’hanno solo due persone, per diversi motivi che non sto qui a pontificare, e duole pure citarle dato che sempre loro hanno creato quella stessa serie che ho amato: Sclavi e Bonelli. Nessun altro.

Se devo rispondere alla domanda iniziale allora rispondo no. Non vale la pena leggere ancora Dylan Dog. Non questo Dylan Dog, per lo meno. Sempre in attesa di quella storia veramente bella e che esce 1 ogni 7 (e sono pure buono).
Se qualcuno mi chiede: e perché lo compri ancora?
Allora rispondo subito collegandomi all’ultima frase del “piccolo appunto” sopra scritto: è la serie che ho amato di più in assoluto. E oggi vado avanti non con la speranza di tempi migliori, ma con quella sorta di rassegnazione che, come per tutti i grandi amori, c’è stato il fuoco iniziale e dopo tanti anni si sta ancora insieme più per inerzia che altro, e ci vuole davvero bel coraggio per mollare il tutto…
Coraggio che nella mia indole caratteriale non ho né con Dylan né con altro. Tutto qui.

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6 Comments

  1. Frank scrive:

    92 minuti di applausi

  2. dragodylaniato scrive:

    Bellissimo intervento….

  3. survivor82 scrive:

    Bella Lord.
    Sii più presente nel forum!

  4. alexf128 scrive:

    complimenti sinceri per il post… hai avuto il coraggio di scrivere quello che molti pensano, ma nessuno sa ammettere: Dylan Dog è stato abbandonato dalle due persone responsabili della sua creazione e già oggi è un prodotto puramente commerciale( basti pensare al film…).

  5. Davide scrive:

    Concordo appieno, soprattutto per quanto riguarda il totale abbandono dei personaggi di contorno che davano un plus, sicuramente di rilevo, alla serie. Hai detto esattamente quello che penso pure io dalla prma all’ultima riga. Brutto l’amore per inerzia, a volte spinge a cercare qualcos’altro!!!!!! (chi ha orecchie per intendere in tenda, chi no, in campeggio…..)

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