La domenica evito il mare per la folla, e quindi mi sono immerso in un mare(+Mari) di bojate spaparanzate sul lido sempre fertile di barocchismi naif della Baraldi, sulla solita falsariga dei romanzetti
young adult ...che vorrebbero diventare completamente adult tra una prurigine ninfesca "venuta" precoce e un goticismo dark venuto male
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Qualche
S:P:O:I:L:E: R
Buongiorno Tenebra
La storia non parte male, anzi. Per questo e per qualche vignetta buona di Mari vado sul
5,5 come voto.
Si crea una buona atmosfera torbida, malaticcia, decadentemente retrò e claustrofobica. Lady Margot è scostante e ammaliante il giusto, e l'alone di mistero dell'intero setting ti seduce, per quanto il progressivo plagio mentale di Dylanovelloprigioniero della
femme fatale di turno non sia reso molto bene, e gli incubi abbastanza ripetitivi... ma non mi aspetto granché dalla Baraldi a livello di psicologie in involuzione narrabile. Il diario del marito invece racconta parecchio dal suo progressivo "consumarsi" per amore fino a perdere qualsiasi ragione di vita o forma di quiete da morto
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Intorno a metà albo qualcosa comincia a svaccare con Dylan toyboy che galleggia in occhiali da sole in piscina (p.51) ... ma
Dustin Hoffman non ce ne vorrà se davanti ad una coscia simile il Nostro Boy passa dalla triennale in cazzeggio alla specialistica sotto le coperte. Purtroppo bastano poche pagine, con l'arrivo (p.57) di Elaine-nella-villa-delle-meraviglie in cerca del bianconiglio da accoppiamento, per trasformare tutte le premesse in bojate colossali, dimostrando la fragilità vaporosa dell'impianto generale e la confusione nella capoccia dell'autrice che qui vorrebbe incrociare
Shining e altre dozzine di citazionismi romanzeschi (d'appendic-ite
) per un beverone indigeribile. Un cocktail quindi raffazzonato male anche a livello di sceneggiatura, perché a conti fatti spreca un sacco di pagine per creare l'ambientazione/input dei personaggi, ma quando si tratta di venire al dunque illustra tutta la sua pochezza in soluzioni di ripiego o motivazioni ridicole, peggiorando gli scompensi di fondo.
Dylan senza un motivo preciso all'improvviso diventa padrino/paladino della quasi-minorenne contro la perfida megera (p.63); Margot, dopo una prima metà di fascino & appeal, diventa una sorta di Marg-uerita Gonzales Silva mannara stile telenovela colombiana con uscite squallide da isterica qualunque di provincia arricchita; Melanie "risveglia da un incantesimo" (p.75) lo sciupafemmine che rinsavisce dalla fascia tardona MILF a quella teen 18/19, sbrodolando in frasi da
Cioè; sullo sfondo si dipana una storiella d'epoca più affine a
Il Segreto su Canale5 che Kubrick, col marito succube/cornuto che poi se la spassa con la cameriera.... mentre la Baraldi fa (goffamente) di tutto per romanzare questa solfa con i discorsetti sul presunto magnetismo demoniaco di Margot ed il vampirismo possessivo nei confronti dei congiunti, depredati del senso della propria vita dal carisma totalitario della ssciura
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Non voglio entrare nel merito di alcune topiche made in Mari (tipo risparmio "architettonico" forever: più che ricca una magione liberty sembra un palazzo di cartapesta, spesso troooooppo spoglio/non arredato) perché lo ha fatto già Keanu... ma Melanie biondina assomiglia più alla balia ed all'autista che ai suoi genitori: inseminazione socio-trasversale?
La faccenda della chiave e della stanza con le bare è di una banalità sconfortante, per non parlare dell'accettata sfondatrice à la Jack Nicholson, ma qui più che Wendy bisognerebbe dare la caccia a chi ha approvato questa parte delle sceneggiatura, con la pagliacciata conclusiva del bus di anime perse ed il rimandare tutto al limbo del 1934 nello stracattso generico
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Quando ho visto i presunti zombi buttarsi su Margot per chiudere tutto in frett&furia, ho compreso che una notte all'Overlook Hotel sarebbe una tortura meno dolorosa di questa lettura. Stendo un velo pietoso
sul DIAMINE DI PERCHE' Margot convochi Dylan in villa, e cito solo come viene organizzata p.92 per dare un'idea di come vengano buttate indicazioni a mucchio senza senso: Dylan prima si accascia su Melanie proteggendole lo sguardo da una visione raccapriccesca e dicendole netto "
non guardare" (92.iii); due vignette dopo si rialza per ammirare il tutto con Melanie spettatrice non pagante (p.92.v), una pagina dopo (93.i) si mettono tutte e due fuori a lurkare in prima visione lo spettacolo dal finestrone, e per poco non si passano pure i popcorn
Questo non è un errore, tipo quello della porta che torna sana per una svista... è proprio analfabetismo logico a livello di scrittura, e non c'è pulmino che ti salvi dal 1934 ad oggi se navighi a (s)vista su quello che metti in bocca ai tuoi personaggi.