Sarò sempre grato a questi due albi perché, dopo anni, mi hanno fatto attendere con ansia e trepidazione di leggere una nuova storia del BVZM. Mi sono gustato "Il ritorno della dea" lo stesso giorno in cui l'ho acquistato: e non mi succedeva da parecchio tempo con una storia di Martin Mystère. Già anche solo per aver riacceso il mio entusiasmo verso la serie, il giudizio complessivo non può che essere positivo.
S P O I L E RSe su "Incubi" è filato tutto liscio, "Il ritorno della dea" ha avuto l'ingrato compito di dover rimettere a posto i cocci e di dipanare l'intricato bandolo della matassa. Senza colpi di scena che ti fanno sobbalzare sulla sedia, è vero, ma quelli in fondo c'erano già nello scorso numero. E, per quanto prevedibile, io la trovata del sosia di Java che partecipa al reality l'ho comunque trovata divertente. L'unico, vero punto debole è la brevissima sequenza con il pelato misterioso che spara a Martin, colpisce lo smartphone e poi viene steso dal redivivo neandertaliano, casualmente tornato proprio in quel momento. E il finale - che avrebbe dovuto emozionare - manca totalmente di pathos. Ma per il resto, al netto di una sceneggiatura zoppicante e un po' troppo didascalica (anche quando avrà 100 anni, i dialoghi di Castelli saranno sempre infinitamente più brillanti di quelli dello spiegazionista Recagno), questa doppia avventura la promuovo senza indugi.