Figurati, Rimatt, anzi mi hai dato un'altra occasione per andarmi a riguardare il magnifico lavoro di Magnus in questo albo!
Premetto subito che bisognerà avere l'albo davanti agli occhi.
Allora, non è un mistero che Giovanni Romanini abbia aiutato il Maestro in questa sua lunga fatica, viene detto anche a pagina 17 del texone stesso, oltre che nella biografia di Romanini nel sito Bonelli (a questo proposito, vengo a sapere oggi che Romanini è venuto a mancare a marzo di quest'anno, e mi è davvero dispiaciuto). Il suo contributo viene descritto come collaborazione nel disegnare i cavalli, ma secondo me il suo apporto è stato ben più sostanzioso, tanto che altrove si dice anche che abbia aiutato nel completare alcune tavole.
Ti sottopongo una serie di confronti tra vignette dalle quali si capisce o che Magnus stesso sia stato costretto a riproporre molte delle sue vignette per completare il lavoro, oppure Romanini abbia riutilizzato le vignette del suo maestro per portare a compimento il texone. In entrambi i casi, rimanendo ora e sempre "La valle del terrore" un albo monumentale, si tratta di un modo improprio di chiudere una carriera. O meglio, mi fa dire che il suo texone è un capolavoro, con l'aggiunta di un "però"...
Si possono confrontare ad esempio (scusa se non carico le foto, ma ci vorrebbe un'eternità!): -pagina 32, vignetta 5 con pagina 33, vignetta 3 -pagina 36, vignetta 1 con la vignetta 2 -pagina 42, vignetta 4 con pagina 44, vignetta 1 -pagina 56, vignetta 2 con pagina 57 vignetta 1 (questa è particolarmente evidente perché le due vignette si trovano sfortunatamente faccia a faccia, e si nota particolarmente come il tratto sia diverso) -pagina 64 vignette 2 e 3, anche qui si vede abbastanza come le mani siano diverse -pagina 95, vignetta 3 e 113, vignetta 1 -pagina 99, vignetta 5 con pagina 100, vignetta 1 (girando la pagina ti ritrovi subito quasi la stessa vignetta) -subito dopo, pagina 100, vignetta 2 e vignetta 3 -pagina 104, vignetta 6 con pagina 105, vignetta 1, di nuovo ci ritroviamo due vignette pressoché identiche una dopo l'altra -pagina 112, vignetta 1 e 4 -pagina 136, vignetta 1 e 3 con 137, vignetta 2 -pagina 137, vignetta 1 con vignetta 5 e parzialmente vignetta 6 -pagina 146, vignetta 6 con 147, vignetta 1 (vedi come si sta delineando un pattern? O vignette molto simili consecutive, o vignette molto simili da una pagina alla successiva...) -pagina 214, 1 e 4 -pagina 215, vignetta 4 e 5 (di nuovo due vignette consecutive, e il tratto è diverso) -pagina 235 vignetta 4 e 236, vignetta 2... -la copertina stessa, caso unico credo tra tutti i texoni, non è un disegno originale, ma un collage di pezzi tratti da altre vignette (il tex è quello di pag. 75, il castello se non è quello di pagina 131 capovolto poco ci manca, gli alberi sono presi da pagina 244...)
A tutte queste occorrenze bisogna aggiungere una gigantesca e purtroppo non umanamente verificabile sensazione di deja vu da una tavola all'altra, amplificata dallo stile di Magnus che comunque è di per sè molto ripetitivo, specialmente nei profili dei personaggi.
Insomma, niente da dire sullo stile di Romanini (che per me, per il suo stile ultramimetico, è anzi un eroe, e tu sai a cosa mi riferisco!), men che meno sul lavoro di Magnus, che è semplicemente mostruoso (nonchè supereroico, viste le condizioni di salute in cui versava). Sono insoddisfatto del modo in cui sono stati gestiti gli apporti esterni, perchè evidentemente non è stato fatto un lavoro ottimale di "regia" nel momento dell'emergenza. Non mi sento di definire un capolavoro al 100% un albo in cui spesso due vignette consecutive sono identiche NON per scelta degli autori, ma per necessità editoriale. Mi inchino con la fronte a terra dinanzi al Maestro, ma ci sono dei dettagli che non possono passare inosservati.
Spero di averti chiarito il motivo del mio commento, ovviamente mi piacerebbe un tuo parere sulle vignette "incriminate"!
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