E' così. Poi hanno pensato che non ne avessimo abbastanza, ed hanno deciso di rovinare quel poco d'interessante che c'era nello one-shot da 24pp. Speriamo che in futuro non vogliano proseguire roba come
La Cantina, La Bambina, Serial Killer, , etc., accontentandosi delle sofferte menate dylancentriche made in Barbato
.
Lord Blendings ha scritto:
poi qualcuno, se ha tempo, fa un calcolo del numero di storie nella regolare che vi sono: canoniche, canoniche con orientamento verso il personale dylaniato, dylan centriche (come serie o del personaggio in sé). E dopo averlo fatto per il periodo recchioniano, prende un uguale numero di storie per il periodo sclaviano, marcheselliano e gualdoniano... Un giochino per i più curiosi.
Un giochino per chi ha molto tempo, dopo oltre 370 inediti
Rinunciando a qualche sfizio di curiosità, dico solo che
Sclavi sapeva benissimo amalgamare questi elementi, lasciando la ribalta SIA a Dylan CHE ai vari casi da incubo/clienti in cui incappava. Vedasi storie come
La Casa degli Uomini Perduti, Caccia alle Streghe, Morgana, L'inquilino del terzo piano, etc. Rimanevano comunque una minoranza rispetto al canovaccio canonico. E quando ha provato a cimentarsi in una storia tutta SU Dylan, cioè il
#100 (nomen-omen) i risultati hanno lasciato molto a desiderare, su sua stessa ammissione.
Chiaverotti (
) invece se ne sbatteva di certe intimosità analitiche di Dylan. Per lui era un antieroe scorretto, scazzato, e scaltro. Non c'era tempo per approfondirlo o chiagnersi sopra. Bastava l'incubo di turno. Nei rari casi in cui è stato coinvolto crucialmente in prima persona
(La sfida, Labirinti di Paura, La donna che uccide il passato), il suo ego narrativo non prendeva mai il sopravvento sul focus della storia.
Saltando a piè pari le epoche di Marcheselli,
, ed il Gualdo, transitiamo per la
Barbato che ovviamente nelle storie SU Dylan ci sguazza da tempo immemore facendone un marchio di fabbrica. Peccato che secondo me abbia ormai esaurito i motivi di questa ricerca-introspezione, e non sappia più a cosa appigliarsi, chiagnendo, per vivisezionare o colpevolizzare le turbe/scompensi del personaggio
.
Passando a tempi più recenti, il problema è che una
torma di esordienti - o supposti talenti da fiera tra compagnoni di nerdate - non c'entra (quasi)nulla con l'horror seriale, e che non appena messo nella possibilità di confrontarsi con un'icona storica come Dylan, più che pensare a scrivere una storia dylaniata, brama dalla voglia di dire la SUA sul personaggio (in quanto tale) che legge da decenni... e quindi ci rimesta sopra manipolandolo, pensandosi l'alternativo che aggiungerà una nuova prospettiva (meta?)fumettistica, mentre gli brillano gli occhiuzzi nel trastullo e si compiace della visibilità che ne consegue
.
ALOHA AD OGNUNO I SUOI GIOCHINI