Da quando ha visto la luce, quella del Color Fest è da subito diventata la testata più interessante ed affascinante del nostro amato Indagatore dell'Incubo, vuoi che sia per i colori, le prestigiose firme delle copertine, le storie brevi, gli autori esordienti, le trame più azzardate del solito (ma quest'ultima caratteristica si sta sempre più dissolvendo, ahimè!); da anni ormai la serie regolare ha perso gran parte del suo appeal originario, e serie extra come i Maxi e gli Almanacchi si sono standarizzati su un livello abbastanza mediocre (con qualche rara eccezione); il Gigante ha sperimentato diverse forme (raccolta di storie di varia lunghezza, racconto unico, poi di nuovo storie separate), con notevoli alti e bassi; tra tutte le serie extra però, quella che per me occupa un posto d'onore nel mio cuore non può essere altro che lui, il primo nato: lo Speciale.
E una volta, nei primi anni, lo era davvero di nome e di fatto, Speciale.
Soprattutto nell'epoca-Sclavi (i primi 7 numeri) ci sono stati offerti degli autentici capolavori, vere pietre miliari della storia di Dylan Dog; poi anche per lo Special, ahimè, il passare degli anni ha finito per farlo sprofondare parecchio di livello, pur tuttavia riservandoci ancora alcune gemme (cosa che però non avviene più da diversi anni).
Così mi son detto: tanto per perdere un pò di tempo e per cincischiare due bischerate con gli amici del Forum, perchè non fare un topic tra i sondaggi in cui stilare una propria classifica dei 24 Speciali finora usciti?!?
Dunque, detto......e fatto!
Parto dall'ultima classificata:
CLASSIFICA DEI DYLAN DOG SPECIAL
24° ----- IL PADRONE DELLA LUCE (Speciale n°14, Ruju-Piccatto)francamente una storia da ignorare, una trama noiosa e disegni impietosi. fu il primo ad adottare la nuova formula a 160 pagine senza albetto di Groucho allegato: una colossale delusione!
voti= stroia: 2 --- disegni: 3
23° ----- LICANTROPIA (Speciale n°20, Gonano-Cossu)idem come sopra: ritmi soporiferi, interesse zero, disegni......beh, è Cossu, mi dispiace per lui ma proprio non lo digerisco!
voti= storia: 3 --- disegni: 4
22° ----- LA PREDA UMANA (Speciale n°12, Manfredi-Freghieri) è lecito aspettarsi grandi cose da un "big" come Manfredi; e invece sembra più una storia alla Martin Mystere. Freghieri comunque buono.
voti= storia: 4 --- disegni: 6,5
21° ----- LA FORTEZZA DEL DEMONE (Speciale n°17, Faraci-Celoni)all'inizio promette grandi cose, poi si sgonfia come un palloncino bucato, sotto il peso dell'ovvietà; Celoni a me piace, ma qui lo trovai troppo...al nero di seppia.
voti= storia: 4 --- disegni: 6
20° ----- L'ANGELO CADUTO (Speciale n°23, Ruju-Mari)non fosse per i meravigliosi disegni di Mari forse scivolerebbe più in basso; Ruju c'avrebbe anche rotto con 'sti cavolo di Sognatori e Saul con loro! E pensare che "L'angelo sterminatore" l'ho adorata...
voti= storia 5 --- disegni: 8,5
19° ----- IL SANTUARIO (Speciale n°24, Barbato-Freghieri)molti di voi sicuramente la metterebbero all'ultimo posto; io invece gli dò una spintarella più in su, non sarà tutta farina del sacco della Barbato, però un pò di sana follia ce le mette, dai! E Freghieri qua torna su alti livelli!
voti= storia: 5 --- disegni: 8,5
18° ----- PROFONDO BLU (Speciale n°23, Ruju-Freghieri)della serie "sequel" vista negli ultimi tre anni (speriamo che sia terminata!) è quella che premio di più, non mi è totalmente dispiaciuta! Freghieri (sempre lui!) su buoni livelli (inferiore però al "Santuario")
voti= storia: 5,5 --- disegni: 7
17° ----- I VIVI E I MORTI (Speciale n°9, Mignacco-Siniscalchi)unico Speciale opera di Mignacco, che tenta di cucire assieme albi storici come "La casa infestata" e "Inferni", con una specie di intricato sequel-minestrone, ricco di personaggi e fantasia; manca però il mordente che fino a quel momento aveva caratterizzato la (fuori)serie e il risultato appare un pò deboluccio...inoltre i disegni di Siniscalchi non è che aiutino molto (anche soprattutto per il pesante confronto con i disegnatori degli albi di cui questa storia continua le trame, nomi del calibro di Castellini e Ambrosini)
voti= storia: 6 --- disegni: 5
16° ----- DOV'E' FINITO DYLAN DOG? (Speciale n°16, Ruju-Freghieri)Pasqualone rispolvera per l'occasione la formula dell'antologia di racconti diversi che aveva caratterizzato la nascita della collana (i primi due numeri) e che solo Chiaverotti al suo primo speciale aveva reintrodotto ("Labirinti di paura"); il risultato, se lo si guarda bene, è molto meno peggio di come poteva apparire ad una prima lettura! non che si brilli di originalità o di imprevidibilità, ma tutto sommato le tre storielle si lasciano leggere con leggerezza, con tanto di cornice meta-fumettistica dove Ruju mette se stesso come autore in crisi di idee...il tocco ha un sapore "Di-Gregoriano", però (per me) il Pasqualon scrive meglio!
voti: storia: 6+ --- disegni: 6,5
15° ----- IL TRENO DEI DANNATI (Speciale n°11, Ruju-Freghieri)il primo speciale di Ruju; tra questo e lo speciale che ho piazzato subito davanti al 14° posto c'è stato un testa a testa fino all'ultimo sangue, tanto le trovo simili come livelli e stile...alla fine però ho preferito l'altra (aiutata dai disegni). tutto sommato, un buon speciale. all'epoca Ruju non andava affatto male, si altalenava tra alti e bassi notevolmente contrapposti; "Il treno dei dannati" si piazza a metà strada fra le chicche e le ciofeche di Pasqualon: ritmo indiavolato, un'ottima situazione ben bilanciata fra claustrofobia, orrore e azione, un buon cattivo che si lascia piacevolmente ricordare, così come diversi fra i comprimari che accompagnano Dylan in questo lungo incubo su rotaie. Piccato iniziava in questo periodo la sua lenta discesa di qualità rispetto ai suoi standard di "inizio-Dylan" e primi anni novanta (scordiamoci roba tipo "Grand Guignol" o "Golconda!"), tuttavia il suo tratto si adatta perfettamente al ritmo serrato improntato dallo sceneggiatore.
voti: storia: 6,5 --- disegni: 6,5
14° ----- GOLIATH (Speciale n°13, Ruju-Mari)come detto nella precedente posizione, questa seconda prova Speciale per Ruju la trovo allo stesso livello della precedente, vuoi anche per la similarità dei due plot: numero ristretto di personaggi rinchiusi in uno spazio ben delimitato che lottano disperatamente contro mostri di varia natura, ritmo serrato ed incalzante quasi più da action che da horror (soprattutto in "Goliath", dove Dylan è sinceramente "molto poco Dylan" e "molto più John McLane dei poveri": vederlo aggrappato ad una petroliera che salva la bella di turno o saltare al volo su un elicottero non è il massimo della vita!), continua girandola di scene. è vero, l'originalità non è di casa in queste 128 pagine, però che vi devo dire...a me questa avventura in stile "La Cosa" piacque assai! l'ho rivalutata al ribasso con gli anni, comunque rimane sopra la sufficienza abbondante; e Nicola Mari si conferma strepitoso (i disegni influiscono parecchio sul giudizio positivo di questo albo!)
voti: storia: 6,5 --- disegni: 8
13° ----- REALITY SHOW (Speciale n°21, Medda-Piccatto/Sommacal)lo ammetto, è un pò un colpo al cuore vedere l'unico Speciale scritto dal solitamente geniale Medda così basso, a metà classifica....però per quanto mi sia piaciuta quest'avventura molto particolare, per quanto l'abbia trovata divertente in molti suoi passaggi, nonostante la buona (era ora!) prova di un Piccatto ispirato, non ho trovato in "Reality Show" in solito alto livello cui lo scrittore sardo da anni e anni ci ha abituati (la stessa cosa successa l'anno scorso, ma in misura molto più deludente col "Santuaro" della Barbato). c'è la giusta dose di surrealtà miscelata ad un ottimo uso dei comprimari e anche dello stesso Dylan, però non arriva mai ad accendersi la fiammata del colpo da maestro, nonostante il finale (che in molti criticano) non mi sia dispiaciuto affatto. peccato, la vedo come un'occasione mancata. tutto sommato, un buon albo.
voti: storia 7- --- disegni: 7
12° ----- LA PESTE (Speciale n°19, Barbato-Roi)diciamolo subito, ed occhio perchè c'è uno spoilerone grosso come una casa per chi non lo avesse ancora letto: la cosa che mi è piaciuta di più e per cui si fa ricordare maggiormente questo speciale è il trovare improvvisamente, incastrata in questa avventura come una singola scena di un paio di pagine, la sequenza dell'inseguimento Dylan-Murray-Amber-Groucho che faceva da cornice al lungo "what if" barbatiano presenteto l'anno precedente ne "La Scelta"; una trovata divertente, una strizzatina d'occhio al lettore che non sa di ruffianeria e di presa in giro, se non altro la prova di una scelta ragionata nel prorgammare le storie della serie. Ma di positivo non c'è solo quello: solo a Paola poteva venire in mente di orchestrare (pure dignitosamente) una specie di omaggio-rivisitazione de "I promessi sposi" in chiave dylandoghiana, dove il gioco finisce per essere il trovare il corrispondente dei personaggi del Manzoni con quelli del fumetto (Dylan-Renzo, Anna Never-Lucia, ma soprattutto................altro spoiler..................Xabaras-l'Innominato). La trama l'ho trovata troppo arzigogolata prima e frettolosa nella parte finale della storia, ma ci si può passar sopra. nota stonata: non mi è piaciuto per niente Roi, con un soggetto del genere poteva fare grandi cose e invece rimane sciatto come se stesse disegnando un "Reincarnazioni" o un "Il sortilegio" qualunque. Secondo me Brindisi sarebbe stato perfetto per l'occasione.
voti: storia: 7 --- disegni: 5
11° ----- IL MONASTERO (Speciale n°10, Chiaverotti-Freghieri)secondo speciale per l'alter-ego sclaviano dell'epoca d'oro Dylaniata, quel Chiaverotti che un tempo in molti osavano criticare e che oggi siamo finiti per rimpiangere tanto (personalmente sono sempre stato un fan delle sue vecchie storie). un'ottimo speciale, questo "Monastero", a parer mio; un intricato intreccio del Destino, che vede implicati irrimediabilmente i 4 personaggi (Dylan, la bella, l'assassino misterioso e il mostro informe), in un giochino di passati e futuri alternativi e imperfetti che diverte e tiene il passo dalla prima all'ultima (chiaverottiana) pagina; un giochino che l'autore lascia in qualche modo aperto verso infinite nuove prospettive, in un ciclico ripetersi delle disavventure già vissute, un elemento molto comune nei finali di Chiaverotti (i famosi contro-finali, che perfino Recchioni nella sua "Mater Morbi" ha espressamente omaggiato), in un ultima pagina che nella forma ricoda molto l'ultima pagina dell'unico altro speciale scritto dallo stesso autore (Labirinti di paura). A condire il tutto uno straordinario Freghieri, di quelli che viene da sognarcelo la notte quando ci troviamo delle sue prove insipide come a volte è capitato negli ultimi anni.
voti: storia: 7,5 --- disegni: 8,5
ed ora.....la TOP TEN!
10° ----- LABIRINTI DI PAURA (Speciale n°8, Chiaverotti-Roi)primo Speciale non-sclaviano, e chi altri se non Claudio Chiaverotti poteva avere l'onore di scrivere il primo speciale di un altro autore al di fuori del Sommo? E Chiaveroti, per iniziare alla grande, decide di tornare là dove tutto iniziò, con la formula dell'antologia di storie brevi, ma poteziandola con una cornice che non fà solo da siparietto utile solo a presentare i vari racconti, ma bensì costruisce una solida storia lunga, in cui quelle brevi hanno una loro funzionalità, un loro specifico senso; una situazione a metà strada fra "Hansel e Gretel" e "Misery non deve morire", un concentrato di angoscia niente male, con una megera aguzzina che lascia il segno, grazie soprattutto ad un ottimo Corrado Roi, perfettamente calato in quella che è l'atmosfera cupa e minacciosa che aleggia in ogni pagina, in ciascun breve racconto (palma d'oro a "L'ultimo respiro") con tavole che "odorano" di orrore (a me bastò la vignetta-titolo di pagina 18 per farmi innamorare dell'albo!). Tizianone ci aveva regalato emozioni e capolavori per sette anni, ma va dato onore al merito a Chiaverotti che tentò di tutto per farcelo rimpiangere il meno possibile!
voti: storia: 8 --- disegni: 8,5
9° ----- SULLA ROTTA DI MOBY DICK (Speciale n°15, Faraci-Brindisi)Il 2001 fu un pò un "anno di grazia" per Tito Faraci su Dylan Dog: oltre allo splendido Gigante a storia unica "I peccatori di Hellborn", riuscì a dare alla luce questo straordinario omaggio al più famoso romanzo marinaresco di sempre, il "Moby Dick" di Melville, proprio nell'anno del 150esimo anniversario della sua pubblicazione. Il risultato potrà risultare molto poco horror, su questo sono d'accordo con i detrattori di questa avventura, e i ritmi nella parte centrale si allentano forse un pò troppo, ma se non fosse stato per queste note leggermente negative (tra cui va incluso il finale con bomba atomica, che sinceramente spezza tutta la magia creata in 150 pagine!) ci saremmo imbattutti in un autentico capolavoro! e detto di una prova dell'autore di alcune tra le peggiori storie di Dylan in assoluto (tra cui spicca la leggendaria "Un mondo sconosciuto") la cosa non è da poco! Discorso a parte merita Bruno Brindisi: forse questo è il suo miglior lavoro fatto su Dylan! Ogni pagina dove compare la balena bianca è da incorniciare! Una vera goduria per gli occhi! Un albo di alti livelli, ad un passo dall'ottimalità.
voti: storia: 8+ --- disegni: 9,5
8° ----- LA SCELTA (Speciale n°18, Barbato-Piccatto)A suo modo, questo lungo ed estenuante "What if" orchestrato da Paola Barbato in modo moooolto...."barbatiano", una sua personale "Palma d'oro" l'ha conquistata: è infatti per me il miglior speciale non scritto da Sclavi di sempre (le prime sette posizioni se le spartiranno, com'era lecito ed ovvio da aspettarsi, i primi sette speciali, che stanno tutti di una o più spanne sopra gli altri). Una cornice "in medias res" (e il resto delle "res" le leggeremo l'anno successivo con "La peste") per portare Dylan faccia a faccia con la Morte (che subisce qui un restyling ad opera di Piccatto abbastanza indovinato ed originale), che lo condurrà per cento pagine (praticamente un albo nell'albo) attraverso le "storie di vite non vissute", in cui ritroviamo tutte le vicende cruciali per la vita di Dylan ("Finchè morte non vi separi", "Memorie dall'invisibile". "Johnny Freak", "Il numero 200" e via dicendo) rivedute e corrette secondo il classico schema "cosa sarebbe successo se..." in puro stile "La vita è meravigliosa". Stucchevole? Lacrimoso? Eccessivamente emotivo? Mah, chi lo sa, forse in parte sì...però è anche dannatamente stuzzicante, non si può fare a meno di provare la sensazione che si prova da bambini quando ci vogliamo sentire raccontare la stessa storia, ma con qualcosa di diverso che ne cambia il finale. Se in più ci aggiungiamo il miglior Piccatto degli ultimi dieci anni, allora l'albo diventa davvero imperdibile!
voti: storia: 8,5 --- disegni: 9
7° ----- SOGNI (Speciale n°7, Sclavi-Freghieri)L'ultimo speciale firmato Sclavi, l'ultimo fuoco d'artificio a coronamento di sette splendide prove speciali una più bella dell'altra; un fuoco che ha la forma di un folle giullare, il Matto, personificazione quanto mai azzeccata del Destino che strapazza dalla prima all'ultima pagina i 5 protagonisti sognatori, cavie umane di un esperimento scientifico ad opera di H.G.Wells, personaggio che Sclavi ha sempre odiato, ma che solo lui riesce sempre ad usare al meglio. Una storia dichiaratamente psicanalitica, dove incubi, ossessioni e sensi di colpa si mescolano in un roteare di scene oniriche angoscianti, perfetta rappresentazione di quello che è il mondo dei sogni; ognuno dei personaggi alla fine ritroverà se stesso e le origini della propria condizione umana (ad eccezzione di Dylan, ovviamente, che dovrà "attendere di finire il suo galeone" come dice il Matto stesso: Sclavi in questa storia dissemina qua e là le prime indiscrezioni su quello che sarebbe stato il prossimo numero 100). Dal punto di vista grafico, Freghieri realizza una delle sue migliori performance di sempre (elemento abbastanza diffuso nella collana degli speciali: forse i disegnatori hanno sempre sentito il peso della Specialità dichiarata dell'albo...), anche se la cosa meno riuscita graficamente risulta essere proprio il Matto, vero protagonista della vicenda.
voti: storia 8,5 abbondante --- disegni: 9
6° ----- MEFISTOFELE (Speciale n°4, Sclavi-Roi)Da qui in avanti diventa molto difficile stilare un'ordine di classifica, tanto alto è il livello delle storie rimaste; tutti e sei degli autentici capolavori da leggere e rileggere e adorare all'infinito, specchio fedele del fenomeno culturale che fu Dylan Dog nei suoi primi 6 anni di vita (i migliori, senza discussione). Ma da qualcuno si deve pur cominciare, e a malincuore mi vedo di dover posizionare al sesto posto questa storia praticamente perfetta, nel suo svolgersi di pagina in pagina, con i suoi personaggi indimenticabili, il ritorno di Mala dopo "La bellezza del Demonio" (uno dei personaggi più belli che siano mai stati introdotti e ingiustamente troppo poco usato...ma forse è stato meglio così! con certi sceneggiatori che ci troviamo oggi, saprebbero rovinare anche lei!!!), in un mix perfettemante bilanciato di tanti spunti, primo fra tutti il "Faust", fino al culmine di uno dei finali più riusciti e spiazzanti che abbiano mai visto la luce sulle pagine di Dylan Dog. Il sesto posto non è frutto di alcun demerito di questo albo: più semplicemente...gli altri 5 mi sono piaciuti di più! A dare forma al tutto, un Corrado Roi all'odore di zolfo, scelta quanto mai azzeccata per riprodurre in immagini le atmosfere lugubri rese dalla sceneggiatura. Se in più a tutto questo ci metto anche una delle copertine che ho amato di più da quando leggo Dylan (la prima copertina Special di Angelo Stano), allora il capolavoro assoluto è servito!
voti: storia: 9 --- disegni: 8,5
5° ----- IL CLUB DELL'ORRORE (Speciale n°1, Sclavi [da un'idea di Decio Canzio]-Roi)Il primo, l'indimenticabile, il più carico di atmosfera e di suggestioni, quello che a rileggerlo nelle sere afose d'estate come queste ti sembra di tornare bambino..."un numero extra in tutti i sensi, strano ed inquietante: un puzzle, un gioco di scatole cinesi, un labirinto dove il terrore è in agguato a ogni angolo" così recitavano quelli della redazione (del vero "Club dell'Orrore" di una volta, quello che era un piacere leggere tanto quanto l'albo stesso!) nel presentare quel primo numero speciale; una serie di storie brevi, variazioni sullo stessa tema unico, un tema affascinante come pochi altri: il leggendario mostro di Loch Ness; storie brevi (la migliore per me resta la prima d'introduzione che apre l'albo) presentate come veri e propri racconti dell'orrore, oggetto di una gara tra narratori del Club del titolo, di cui Dylan Dog viene prescelto come giudice unico. Una cornice classica (che rimanda alla gara di racconti tra Lord Byron, Percy Shelley e sua moglie Mary W. Shelley, tenzone che fu all'origine dell'immortale "Frankenstein o il Prometeo moderno) che Sclavi gestisce al meglio della propria forma, coadiuvato da un Corrado Roi di primo stile, quello de "Il fantasma di Anna Never", "Alfa e Omega" o "Dal profondo", uno stile più denso e morbido rispetto a quello successivo (come in "Mefistofele"). A conti fatti, un numero importante tanto quanto "L'alba dei morti viventi", di quelli che non possono assolutamente mancare nella libreria di un vero appassionato di Dylan Dog!
voti: storia: 9 --- disegni: 9
4° ----- ORRORE NERO (Speciale n°3, Sclavi/Mignacco-Freghieri)C'è di tutto in queste meravigliose 128 pagine scritte a quattro mani da Sclavi e Mignacco! Un tutto che si snoda lungo due storie parallele; una a Londra (scritta da Mignacco) con Dylan Dog protagonista, alle prese con uno dei peggiori mostri esistenti al mondo, la Mafia, tra omicidi su commissione, criminali spietati, gangster senza scrupoli e uno sfortunato piccolo amico di Dylan; l'altra (scritta da Sclavi) ambientata per la prima volta in Italia, in quel di Buffalora, dove vive ed opera l'alter-ego del nostro eroe, il becchino Francesco Dellamorte, spalleggiato nelle sue imprese cimiteriali dal fido amico Gnaghi, impegnati entrambi a più non posso nel non far uscire nessun "ritornante" dal piccolo cimitero del paese (all'epoca il famoso romanzo di Sclavi "Dellamorte Dellamore", da cui la vicenda è tratta pari pari, non aveva ancora visto la luce delle stampe). Due storie che finiscono per incrociarsi in un epico finale, che culmina in una delle "ultime pagine" più belle mai viste (insieme forse a quella di "Ascensore per l'inferno"), in un albo dove l'ironia nera e il senso del macabro toccano vette insuperate. Ai pennelli Giovanni Freghieri, al suo esordio assoluto sulle pagine di Dylan Dog, che si presenta ai lettori con una prova magistrale, all'altezza della situazione.
voti: storia: 9+ --- disegni: 9
3° ----- SETTE ANIME DANNATE (Speciale n°6, Sclavi-Roi)Il thriller-horror per eccellenza; una delle storie più amate da Paola Barbato (l'altra...è proprio la mia numero uno qui...); il capolavoro che ha anticipato di 3 anni il film di David Fincher (con cui ha come unico collegamento il fatto delle persone prese a rappresentare i sette peccati capitali, per il resto è tutta un'altra trama, ma i meno informati potrebbero superficialmente pensare "hanno copiato "Seven"...gli fà un baffo a "Seven" questa qua!). Tiziano Sclavi (il miglior sceneggiatore di fumetti italiano di sempre) rifà Agatha Christie (la più grande scrittrice di gialli della storia della letteratura) reinterpretando "Dieci piccoli indiani" in purò Dylan-Dog-Style, tra il macabro, l'horror, il grottesco, il tutto condito da quintali di ironia e sarcasmo. Sette personaggi indimenticabili (Ben la gola, Abner l'ira, Scrooge l'avarizia, Julian la superbia, Lucinda la lussuria, Maria l'invidia e Dylan l'accidia) scolpiti per sempre nell'universo dylandoghiano ad imperitura memoria; uno dei luoghi più spettrali e maledetti mai ricreati, Xanador (che forse compete insieme al Blendigs Castle e Casa Velasco come "miglior location" mai presentata), una catena di omicidi senza senso, senza un perchè, nella loro assurda spettacolarità (l'esplosione di Ben, Abner infilzato dalle lance e il volo di Scrooge sono da Oscar!); i pupazzi da ventriloquo che si aggirano inquietanti per le stanze e i corridoi del castello, geniali. E Corrado Roi che firma il suo capolavoro assoluto, in quella che forse è tra le migliori prove per quanto riguarda l'aspetto grafico mai pubblicate. In una parola: leggendario.
voti: storia: 9,5 --- disegni: 10 e lode
2° ----- GLI ORRORI DI ALTROQUANDO (Speciale n°2, Sclavi-Micheluzzi)Se un nuovo lettore di Dylan Dog, di quelli che hanno iniziato la loro avventura dylaniata con albi tipo "Gli artigli del drago", o "Concorrenza seale" (per non andare a scomodare la già citata "Un mondo sconosciuto"...) chedesse a voi, lettori di vecchia data: "ma perchè vi incavolate tanto con i nuovi sceneggiatori? cons'avevano di tanto speciale le storie di Tiziano Sclavi di una volta?"....allora la vostra miglior risposta sarebbe senza dubbio prendere questo secondo speciale, darlo allo sprovveduto giovane lettore e dirgli: "Tieni: leggi, studia, ammira. E medita." Questo albo può veramente essere preso come una sorta di "compendio dello Sclavismo dylandoghiano" per eccellenza; dopo "Il Club dell'Orrore", dove il Sommo raccontava tante piccole variazioni sullo stesso tema, qua decide di sbizzarrirsi a più non posso, spaziando per tutto l'arco del pantheon orrorifico classico! C'è qualsiasi cosa: zombi, vampiri, licantropi, fantasmi, diavoli, freak, assassini uxoricidi, inganni, persino la vecchia, cara Morte...e che dire della cornice che intervalla i racconti, con l'alieno Azazelo e sua immondezza assoluta...il tutto scritto con la più alta concentrazione di cinismo e sarcasmo, che sfiora in certi momenti la pura cattiveria (vedere Dylan che tratta a pesci in faccia i clienti, li sbeffeggia, spara e decapita con gusto putrescenti zombi, si diverte quasi a torturare un ex-amico reo di aver ucciso la moglie e vittima a sua volta di un terribile gioco per farlo venire allo scoperto)...roba che ormai possiamo solo sognarcela! Vi basti leggere il lungo monologo del Diavolo-George Cook che illustra a Dylan le nefandezze del Mondo, più inferno del vero inferno...geniale. E che dire di Attilio Micheluzzi??? Lo dico sinceramente: quando lessi per la prima volta l'albo....i disegni mi fecero letteralmente cagare, per me quello non era Dylan Dog, ero schifato. Per grazia di Dio, col passare degli anni si cresce, e molte cose che prima non si capivano, lentamente diventano più chiare, più comprensibili...come che le pagine di Micheluzzi sono di sicuro le meglio adatte a quel tipo di tono scorretto e folle che Sclavi volle dare agli otto piccoli capolavori contenuti nello speciale (come si potrà mai dimenticare "Ghor"?) In una parola: irripetibile (purtroppo!)
voti: storia: 10 --- disegni: 10
1° ----- LA CASA DEGLI UOMINI PERDUTI (Speciale n° 5, Sclavi-Casertano)
La più straordinaria storia di Dylan Dog mai pubblicata. "Memorie dall'invisibile" e "Storia di Nessuno" comprese.
Nella presentazione in seconda copertina dello speciale dell'anno successivo ("Sette anime dannate") quelli della redazione scrivevano testualmente: "[...] e per noi intendiamo Sclavi, impegnato a superarsi dopo la splendida storia dello speciale scorso, giudicata da molti una delle più belle avventure a fumetti di tutti i tempi [...]" Leggere frasi del genere nei club dell'orrore di oggi è la prassi, ormai sono capaci di incensare anche obbrobbri come quelli pubblicati negli ultimi mesi, ma forse allora, quando raramente si ricoprivano di lodi sperticate, quando si sbilanciavano un motivo c'era....eccome se c'era! Le parole finiscono per sprecarsi nel descrivere l'incanto, la magia, l'aura quasi mistica, che queste pagine scritte al massimo dell'ispirazione riescono a dare; più la si rilegge e sempre più si rimane affascinati dal suo svolgersi; è tutto praticamente perfetto, anche il più misero dei comprimari (come i due vecchietti di cui uno ripete sempre le parole dette dall'altro due volte, o il padre violento e ubriacone, ) lasciano il solco nella memoria, per non parlare dei luoghi, da Heaven all'indimenticabile Casa Velasco, vera protagonista della vicenda. La sottile angoscia, mai gratuita, prende piede lentamente, sempre in crescendo, con una porta socchiusa, uno scricchiolio, una cantina carica di misteri e segreti, un gatto nero inchiodato alla staccionata, fino ad esplodere nella fusione di incubi, deliri e realtà della parte finale; ma niente di tutto ciò avrebbe avuto la stessa potenza senza un Giampiero Casertano in stato di grazia pura e divina, che inchiostra Casa Velasco, Heaven e i suoi strani abitanti con una maestria che pochi altri sono stati in grado di sfoggiare; alcune pagine tolgono letteralmente il fiato (la vignetta-titolo d'apertura, l'ingresso di Dylan nella casa a pag.24,la scena di sesso al cimitero nelle pagg.73-74. i bambini di Heaven in classe nelle pagg.94-95) Potrei continuare all'infinito ad elencare i pregi di questo capolavoro, per cui preferisco fermarmi qui, sennò occupo tre pagine di topic! Quanto ai difetti....beh, forse esagererò, ma per me non ne ha nemmeno uno. La storia perfetta.
In una parola: DYLAN DOG.
voti: storia: 10 e lode! --- disegni: 10 e lode!
THE END