Storia che ho trovato pregevole. Assieme al Mater Morbi di Recchioni, mi pare che questo episodio rientri a pieno diritto nella serie "Apologia della sventura ospedaliera: la malattia e l'infezione di anima e corpo in Dylan Dog".
Ce ne sarebbe da scrivere :p
La storia è senz'altro molto ben scritta, con il lungo flashback centrale (la parte migliore) e l'elegante riallaccio al presente a tre quarti, quando la storia riprende a muoversi nel presente. Soprattutto la prima metà è davvero malata, triste e trasmette in maniera egregia il malessere della protagonista Pandora, complici anche i disegni di un Mari sempre dotato e particolarmente centrato quando si tratta di storie macabre e malate
dal di dentro.
Il discusso finale (da pagina 80) a me non sembra tanto male; va più che altro interpretato in maniera simbolica,
SPOILER OLD STYLEun tumore, una matassa di malattia e infezione che finalmente può lasciare la ragazza e diffondersi in un corpo estraneo e più colpevole.
SPOILER OLD STYLE ENDINGE' quasi rassicurante...e in definitiva non trovo buchi particolari o difetti nelle motivazioni del...
SPOILER NEW FASHIONInsomma, che c'è di tanto sbagliato?
E poi ho adorato davvero le ultime cinque pagine; la fantasia, il duro retaggio dell'infanzia e della sventura, i luoghi cari e l'incapacità di tornare davvero ad una vita serena e libera, anche quando avremmo tutto per riuscirvi. Il cervello, che comanda e spesso ci isola, il più terribile dei mali è lଠdentro, nella nostra incapacità di abbandonare le nostre paure, e superarle, nel male de pregiudizio che le alimenta e rende più complicata ogni guarigione. Nel silenzio della convalescenza e nel corpo che cerca riposo.
AMEN
Insomma, una bella prova.