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 Oggetto del messaggio: Medda e l'eredità di sclavi
MessaggioInviato: sab ott 06, 2007 1:00 pm 
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Località: Provincia di Taranto
riporto qui la lunga discussione OT relativa a Medda

credo che tutto sia partito da qui:

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by Triss</i>
<br /><blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by Magic Wind</i>
quali sarebbero gli interrogativi su cui riflettere? Che nella vita non è mai questione di meriti? Grazie tante, ci ero arrivato anche da solo senza bisogno che me lo dicesse Medda.
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Sei sicuro che si tratti solo di una banale riflessione sulla meritocrazia? E sei sicuro che vi sia solo quella domanda?

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote">
Se non si è capito la mia battuta sull'isola dei famosi lasciava ad intendere che in questa storia a fumetti ho trovato la stessa vacuità, insulsaggine e assenza di idee di quel reality show. E no, non credo sia stata una precisa scelta narrativa da parte dello sceneggiatore, penso proprio invece che non avesse niente di interessante da dire.
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">
Infatti, non è stata una scelta narrativa perché non c'è la vacuità e insulsaggine dei reality show.

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote">
Medda possiede sicuramente un ottimo mestiere, che in Nathan Never riesce ad esprimere benissimo, ma purtroppo DD non è un character troppo nelle sue corde. IMO.
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

Medda è il miglior interprete di Dylan Dog dopo lo Sclavi di un tempo. Quindi, vedi un po' tu.

<hr noshade size="1">Temo di essere frainteso. Forse ho raggiunto il mio obiettivo.
Il Mio Blog: http://trascorsi.splinder.com/
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by rimatt</i>
<br />Non vorrei sbagliarmi, ma credo che a Magic Wind Medda non vada giù. Non gli erano piaciute nemmeno le sue sceneggiature di Tex, ahimè. [:(]
Per riallacciarmi all'ultimo intervento di Triss, ritengo che il miglior Medda interpreti Dylan Dog quasi al livello del miglior Sclavi. Insomma, arriva secondo ma non di molto. E se si considera che Dylan l'ha creato Sclavi, direi che si tratta di un mezzo miracolo.

Una storia come <i>Reality Show</i>, imperfetta ma a tratti sublime, non fa che rafforzare questa mia convinzione.

Ciao

Teo
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<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by La Donna Di Groucho</i>
<br /><blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote">Medda è il miglior interprete di Dylan Dog dopo lo Sclavi di un tempo. Quindi, vedi un po' tu.<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">
Triss, mannaggia, sarà questione d'opinioni!!! O l'hanno eletto "miglior interprete di dylan dog dopo sclavi"???
Ad esempio molti preferiscono chiaverotti! Tra i molti ci sono anchio. E coso convinta che chiaverotti sia (o sia stao) molto più in linea dylandogghiana di Medda!
anzi sai che ti dico?
Chiaverotti è il miglior interprete di Dylan Dog dopo lo Sclavi di un tempo. Quindi, vedi un po' tu.
[}:)]

[8D]

<hr noshade size="1">Con Pasqualon ci puoi giocare
PASQUA-LON
e tante forme puoi inventare
PASQUA-LON
con mille giochi divertenti
PASQUA-LON
mille colori differenti,
gioca un po' con Pasqualon!!!
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by Triss</i>
<br />Non è una questione di gusti, né di pareri. Ma di fatti. Se poi i pareri stravolgono anche i fatti, questo è un altro discorso.

<hr noshade size="1">Temo di essere frainteso. Forse ho raggiunto il mio obiettivo.
Il Mio Blog: http://trascorsi.splinder.com/
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by simone</i>
<br />Quoto la Donna : se Sclavi é il papà di Dylan Dog , Chiaverotti ne é sicuramente il padrino.

-------------------

Batti in aria le mani e
poi falle vibrar
se fai come Simone
non puoi di certo sbagliar !
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by La Donna Di Groucho</i>
<br />E allora se bisogna parlare di fatti dimmi dov'è che hanno scritto che Medda è l'erede di Sclavi!!
No, dimmelo!

Se proprio vogliamo parlare di fatti diciamo che le storie di chiaverotti assomigliano MOOOOLTO di più allo stile di Sclavi di quanto ci assomiglino quelle di Medda!
che poi a te piaccia di più Medda è un altro discorso!

I fatti devono essere comprovati da un dato certo, sennò si tratta di opinioni!

Con questonon sto dicendoche Medda non mi piaccia! anzi!



<hr noshade size="1">Con Pasqualon ci puoi giocare
PASQUA-LON
e tante forme puoi inventare
PASQUA-LON
con mille giochi divertenti
PASQUA-LON
mille colori differenti,
gioca un po' con Pasqualon!!!
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<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by dietrolospecchio</i>
<br />e ruju lo zio...lo ha tirato su lui, in fondo..medda può al massimo fare l'amico di famiglia...[;)]

***
piccoli ruju crescono!
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by Spermatozoo n?1</i>
<br />I fatti penso stiano nelle storie. Prendiamo per esempio <i>L'Ospite Sgradito</i>. Quello è Dylan. Certo, la storia può essere piaciuta o meno, ma nulla toglie che l'essenza di DylanDog (o molta di essa) è quella, quel tipo di storia.
E poi Triss non ha detto che Medda è <i>l'erede</i> di Sclavi, solo è quello che meglio lo interpreta (dopo Sclavi ovviamente[|)])
Se parliamo di "eredità" Medda ha scritto troppo poco (purtroppo).

Cmq, io metto un gradino (ma piccolo[8)]) sopra Medda Chiaverotti...per il motivo detto sopra: ha scritto molto di più.

----------------------------------------------
<i>La lacrima che scende dal volto truccato del clown è smascheramento, esibizione, tragedia di una personalità rivelata nell'ultimo modo possibile</i>
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by vace</i>
<br />Ogni tanto mi chiedo cosa spinga Triss a tornare qui a fare queste dichiarazioni
Triss, le opinioniiii, vogliamo soltanto le opinioniiiiii[:D]

________________________________________________

è la differenza di opinioni quella che rende possibili le corse dei cavalli.
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by dietrolospecchio</i>
<br />vace, tu fai della facile ironia, ma il punto è che un'affermazione come quella di triss è indubbiamente più interessante se argomentata..voglio dire, è stimolante discutere sul perchè e sul percome, sennò il tutto si riduce a "a me piace quello" "io detesto quell'altro"..e allora io dico RUJU!
o no?
in alternativa triss puoi aprire "medda for heir"..[:D][:D]

..o anche fregartene di tutte queste stron*ate, che forse è pure meglio[:D][;)]

***
piccoli ruju crescono!
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by rimatt</i>
<br /><blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by Triss</i>
<br />Non è una questione di gusti, né di pareri. Ma di fatti. Se poi i pareri stravolgono anche i fatti, questo è un altro discorso.<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

Caro
Triss, ti quoto al 100%. [;)]

Ciao

Teo
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">



________________________
E a un Dio a lieto fine non credere mai.


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 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: sab ott 06, 2007 1:09 pm 
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Iscritto il: mer nov 24, 2004 10:02 pm
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Località: Provincia di Taranto
<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by Dario84</i>
<br />Cari Triss e rimatt, sono i vostri pareri a stravolgere i fatti.
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by Triss</i>
<br />Grazie ragazzi per essere intervenuti in gran numero. Mi fa molto piacere. Significa che l?argomento interessa. Ringrazio rimatt per avermi quotato e Vace per il suo invito alla prudenza. Ma credo che stavolta farò di più. Boccerò anche Chiaverotti.[:P]
Cmq, Spermy ha detto sacrosante parole. Hai fatto grandi progressi Spermy! Ricordo ancora quando avemmo quella tal discussione. [;)]
Dietrolospecchio dice anche lui una sacrosanta verità: l?argomentazione. Per fortuna, per giuste o sbagliate che fossero, mi sembra che io ne abbia profuso in gran quantità in questo forum, tanto che a volte mi sono sentito anche un po? annoiato a ripetere le stesse cose da anni.[:D]
Cmq, Dietrolospecchio ha ragione e bisogna accontentarlo. Così come bisogna accontentare per necessità La Donna di Groucho! E, infatti, risponderò a voi tutti parlando direttamente alla nostra Donna che ha lanciato la sfida! [;)]
In ultimo voglio dire una cosa a Rimatt. Apprezzo il tuo contro-intervento alla mia considerazione su Medda e smusso il mio punto di vista a tuo favore. Medda è di più di un semplice ?secondo?. Lo stile di Medda è diverso da quello di Sclavi e, quindi, un paragone netto è giustamente sproporzionato. Tuttavia, Sclavi resta l?apripista, il poeta, il creatore del personaggio, e per questo gli spetta un posto di sostanziale differenza rispetto a Medda.
Però, oltre al merito di saper scrivere, al nostro Michele va anche quello di aver capito la scrittura sclaviana sin dagli inizi degli anni 90. E non sono broccoletti, cacchio! Lo dimostrò con Nathan Never. Ricordo un numero in cui vi erano dei chiari riferimenti a Sclavi. Non chiedetemi il titolo, però. E adesso?

...a premessa del mio commento, affermo che quanto seguirà è ciò che penso e credo, per quanto possa risultare disgustoso; che quanto segue è ciò di cui sono convinto, per quanto possa irritare chicchessia.

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by La Donna Di Groucho</i>
<br />E allora se bisogna parlare di fatti dimmi dov'è che hanno scritto che Medda è l'erede di Sclavi!!
No, dimmelo!
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">
Non l'hanno scritto da nessuna parte che Medda è l?erede di Sclavi. E non c'è bisogno che lo scrivano. Sarebbe una ? chiaverottata![:D][;)]
Si tratta di livello di scrittura che, a meno di un arbitrio personale, dovrebbe essere qualcosa di oggettivo. Poiché affermare il contrario significherebbe che non c?è chi scrive meglio di un altro, ma è tutto soggettivo, cioè rimesso al gusto del lettore. Se la pensi così, non continuare la lettura oltre: finiresti per arrabbiarti inutilmente.[;)]
I fatti sono, ad esempio, nell' Ospite Sgradito, storia con una sceneggiatura senza paragoni neppure con il miglior Chiaverotti. I fatti sono nel complesso messaggio e nella sceneggiatura di Vittime designate. I fatti sono nel Battito del tempo, dove si arriva a toccare il capolavoro l e t t e r a r i o, e dylandoghiano! Anche Medda ha scritto qualche panzana, ma non è mai giunto ai livelli di Chiaverotti. Anzi, penso ? e lo credo davvero ? che nessuno sceneggiatore attualmente in gioco vi sia mai giunto. Anche se per ognuno vale un discorso diverso.
Tuttavia, per andare oltre e al nocciolo della questione, Chiaverotti è la "versione" adolescenziale di Sclavi. Scrive come un adolescente e le tematiche che propone le affronta in superficie, come in Goblin, dove gli scienziati sono tutti pazzi per natura, e dove non pone domande ma bellissime soluzioni sensazionalistiche: facciamo agli scienziati quel che fanno alle bestie e facciamoglielo fare dalle bestie. Questo è sensazionalismo. Non è una riflessione sul problema. è un grido da adolescente.
Spesso il finale chiaverottiano è una pulcinellata rispetto a quelli sclaviani. Si cambiano le carte in tavola in modo astruso e incoerente e per una dozzina di volte fino ad arrivare all'ultima vignetta tanto che manderesti al rogo tutto ( vedi la complicata e illogica La sfida n. 96 ). Ma anche una volta basta per incavolarsi ( vedi, Il picco della strega. ?Sarà la montagna che scrive!? ). Ma non è eludibile neppure La Regina delle Tenebre: scandalosa. Banale e senza senso dall?inizio alla fine.
Questi sono solo alcuni dei casi. Per citarne altri e concludere la questione, sarei costretto a prendere dalla prima all?ultima storia. E questo mi è impossibile.
Quando a Chiaverotti le cose vanno bene, non ci solleviamo oltre la storiella o, nei casi iper-fortunati, una buona storia ( vedi, per es., Partita con la Morte, forse Il Mistero del Tamigi e giusto qualcun?altra ). Nient?altro.
Ma se vuoi vedere TUTTO Chiaverotti prova a comprare Brendon dove ti puoi gustare incoerenze, buchi logici impressionanti, linguaggio da dodicenni e finali illogici. Quando le cose vanno bene, anche qui, la storia non si solleva dalla storiella. Ma nessuna storia veramente buona, su Brendon.
Eserciti di fan si sono convinti che Chiaverotti sia geniale, messi di fronte all?irrazionalità della scrittura chiaverottiana sono capaci di negarla. E se tu sei una fan, non ho argomenti, perché qualunque cosa scriva saresti contraria. Emotivamente contraria.
Ma dobbiamo ricordarci che una scrittura, prima di essere un contenitore da riempire con le nostre emozioni, è se stessa: dunque, va analizzata per come si presenta, per quali soluzioni narrative opta, per come si pone di fronte ai temi trattati ecc. La scrittura di chicchessia non trova il suo senso assoluto dentro il destinatario, ma possiede già un senso e uno stile, dati dall?autore ( bene o male che sia ) che il destinatario, prima di abbandonarsi a esaltazioni emotive e personali, dovrebbe considerare. Questa è semiotica. E non l?ho inventata io.
Dire che Chiaverotti è secondo solo a Sclavi - lasciamelo dire - è un?offesa per Sclavi: uno dei più grandi narratori del Novecento.
Donna, sappi che mi hai provocato tu, eh![:o)][8D]

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote">
Se proprio vogliamo parlare di fatti diciamo che le storie di chiaverotti assomigliano MOOOOLTO di più allo stile di Sclavi di quanto ci assomiglino quelle di Medda!
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">
Hai ragione. Le storie chiaverottiane sono molto più emotive di quelle di Medda e imitano il narrare sclaviano. Ma imitare non significa fare bene: significa solo imitare, e questo te lo concedo. [;)]

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote">
che poi a te piaccia di più Medda è un altro discorso!
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">
Vuoi sapere la verità? Non è che io vada pazzo per Medda. Non è che il suo stile sia proprio ciò che a me piace sopra ogni altro. So solo che scrive bene. Quindi escluso che ?mi piaccia? così tanto, escludo che il mio gusto sia la ragione ultima e definitiva perché porto avanti la mia tesi.

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote">
I fatti devono essere comprovati da un dato certo, sennò si tratta di opinioni!
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">
Intanto i fatti sono già un dato ?certo?.
Ehm? anche le teorie scientifiche sono opinioni pur parlando di fatti ( vedi il darwinismo, la teoria del Big Bang, la teoria della relatività ecc. ) La mia ?provocazione? non voleva assolutamente autoescludere la mia ?opinione?, appunto, dal regno dell?opinione. Si trattava come dicevo di una provocazione. I dati certi sono solo quelli delle scienze sperimentali. Ma i dati certi esistono anche in narrativa, solamente che sono un po? diversi da quelli sperimentali e vanno conosciuti in modo completamente diverso: non esistono matematismi, tanto per intenderci. Ma non per questo sono meno validi. Hanno solo altra natura. Sempre parlando di semiotica.

Ancora: l?interpretazione è un?opinione, e l?opinione è qualcosa che si basa sui fatti, o, almeno, dovrebbe farlo. Se così non fosse, allora, non sarebbe un?opinione ( oggettiva: ossia sul mondo reale, o narrativo che sia ), ma un parere personale, soggettivo, riguardante il mondo dell?emotività e del soggetto, il proprio gusto ecc. Tutte cose indiscutibili su un piano oggettivo.
E togliamoci dalle spalle un altro luogo comune. Che parlare di opinioni oggettive sia avere ragione. Le opinioni esistono per essere smentite, anche quando esse parlano dei fatti. Ma i fatti, però, non possono essere smentiti: nel nostro caso, che Medda scriva molto, ma molto bene l?Indagatore dell?Incubo. E, questo, cara Donna di Groucho, al di là del gusto.

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote">
Con questonon sto dicendoche Medda non mi piaccia! anzi!
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote
id="quote">

Questa considerazione si annulla con la mia. Vedi sopra, sul mio gusto e Medda.

Ora puoi tranquillamente dirmi qual è il tuo tasso di rabbia! [:D]


<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by Dario84</i>
<br />Cari Triss e rimatt, sono i vostri pareri a stravolgere i fatti.
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">
...che evidentemente sono tue interpretazioni.


<hr noshade size="1">Temo di essere frainteso. Forse ho raggiunto il mio obiettivo.
Il Mio Blog: http://trascorsi.splinder.com/
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by Dario84</i>
<br /><blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by Triss</i>
<br /><blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by Dario84</i>
<br />Cari Triss e rimatt, sono i vostri pareri a stravolgere i fatti.
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">
...che evidentemente sono tue interpretazioni.
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

No, no, sono fatti! [:D]


<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by Triss</i>
<br />Sentiamo quali.

<hr noshade size="1">Temo di essere frainteso. Forse ho raggiunto il mio obiettivo.
Il Mio Blog: http://trascorsi.splinder.com/
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by Dario84</i>
<br /><blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote">Però, oltre al merito di saper scrivere, al nostro Michele va anche quello di aver capito la scrittura sclaviana sin dagli inizi degli anni 90. E non sono broccoletti, cacchio! Lo dimostrò con Nathan Never. Ricordo un numero in cui vi erano dei chiari riferimenti a Sclavi. <hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

Spiegami cosa significa che in un numero di Nathan Never vi sono chiari riferimenti a Sclavi. Se in "L'assassino è tra noi" di Sclavi vi sono dei chiari riferimenti al film "Identità", o in altri albi vi sono innumerevoli riferimenti a Psycho, vuol dire che Sclavi ha compreso appieno lo stile di James Mangold o di Hitchcock?

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote">Non l'hanno scritto da nessuna parte che Medda è l?erede di Sclavi. E non c'è bisogno che lo scrivano. Sarebbe una ? chiaverottata!
Si tratta di livello di scrittura che, a meno di un arbitrio personale, dovrebbe essere qualcosa di oggettivo.<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

Infatti il livello di scrittura è così sostanzialmente diverso che non vedo in che modo si possa scrivere che Medda è l'erede di Sclavi o il miglior interprete di Dyd dopo lo Sclavi di un tempo. Argomenterò in seguito.

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote">I fatti sono, ad esempio, nell' Ospite Sgradito, storia con una sceneggiatura senza paragoni neppure con il miglior Chiaverotti. I fatti sono nel complesso messaggio e nella sceneggiatura di Vittime designate.<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

Che quella dell'Ospite sgradito sia un'ottima sceneggiatura è fuor di dubbio, ma...dire che "Il gioco del destino" o "Il confine" le sono da meno mi sembra quanto meno riduttivo. Per quanto riguarda "Vittime designate" mai il messaggio e la sceneggiatura furono più lontane da quelle sclaviane, piuttosto ti esorto a pensare a "Lontano dalla luce".

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote">I fatti sono nel Battito del tempo, dove si arriva a toccare il capolavoro l e t t e r a r i o, e dylandoghiano!<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">
Credo che qui ti stia lasciando trascinare dall'entusiasmo del tuo stesso discorso...capolavoro l e t t e r a r i o...mah.

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote">Tuttavia, per andare oltre e al nocciolo della questione, Chiaverotti è la "versione" adolescenziale di Sclavi.<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">
Forse involontariamente hai centrato il nocciolo: Chiaverotti è la "versione" adolescenziale di Sclavi, perché è Sclavi stesso, in Dylan Dog, ad essere adolescenziale. Dylan Dog, quello dei tempi migliori, era un fumetto genuinamente adolescenziale, quando Dylan si innamora ogni volta in modo perso, quando Dylan combatte i mali della società, quando i veri cattivi non sono i diversi...e potrei elencarti una sfilza di caratteristiche che certamente conosci meglio di me per definire Dylan Dog un personaggio adolescenziale e scritto con una foga ed un impeto adolescenziali dal suo creatore.

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote">Tuttavia, per andare oltre e al nocciolo della questione, Chiaverotti è la "versione" adolescenziale di Sclavi. Scrive come un adolescente e le tematiche che propone le affronta in superficie, come in Goblin, dove gli scienziati sono tutti pazzi per natura, e dove non pone domande ma bellissime soluzioni sensazionalistiche: facciamo agli scienziati quel che fanno alle bestie e facciamoglielo fare dalle bestie. Questo è sensazionalismo. Non è una riflessione sul problema. è un grido da adolescente<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">
E se non è un grido da adolescente Johnny Freak...
Il bambino cui vengono amputati gli arti a favore del fratello "bene" e spregiudicato, che però è così sensibile, buono, fra l'altro un genio musicale e pittorico, che si immola alla fine della storia perdonando al fratello e alla famiglia ogni colpa. Un angelo catapultato in quell'inferno che è la vita e che intatto e incontaminato ritorna nel paradiso dal quale era disceso...

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote">Spesso il finale chiaverottiano è una pulcinellata rispetto a quelli sclaviani. Si cambiano le carte in tavola in modo astruso e incoerente e per una dozzina di volte fino ad arrivare all'ultima vignetta tanto che manderesti al rogo tutto ( vedi la complicata e illogica La sfida n. 96 ). Ma anche una volta basta per incavolarsi ( vedi, Il picco della strega. ?Sarà la montagna che scrive!? ). Ma non è eludibile neppure La Regina delle Tenebre: scandalosa. Banale e senza senso dall?inizio alla fine.<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

Abbastanza d'accordo, espedienti da cui Sclavi stesso non è immune. Alzi la mano chi ha capìto fino in fondo "Caccia alle streghe", o "Ucronìa" o "Golconda" o...
Banale e senza senso poi non mi sembrano proprio un aggettivo ed una locuzione che si accompagnerebbero volentieri ad un "fatto".

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote">Ma se vuoi vedere TUTTO Chiaverotti prova a comprare Brendon dove ti puoi gustare incoerenze, buchi logici impressionanti, linguaggio da dodicenni e finali illogici. Quando le cose vanno bene, anche qui, la storia non si solleva dalla storiella. Ma nessuna storia veramente buona, su Brendon.<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">
Ancora non capisco. Vuoi applicare le tue griglie interpretative di Brandon a Dylan Dog? Vuoi spiegare il Dylan Dog di Chiaverotti attraverso Brandon? Ma sarà lecità tale operazione?

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote">Ma dobbiamo ricordarci che una scrittura, prima di essere un contenitore da riempire con le nostre emozioni, è se stessa: dunque, va analizzata per come si presenta, per quali soluzioni narrative opta, per come si pone di fronte ai temi trattati ecc. La scrittura di chicchessia non trova il suo senso assoluto dentro il destinatario, ma possiede già un senso e uno stile, dati dall?autore ( bene o male che sia ) che il destinatario, prima di abbandonarsi a esaltazioni emotive e personali, dovrebbe considerare. Questa è semiotica. E non l?ho inventata io.<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

Questo è anche strutturalismo, ma ormai è sorpassato da tempo (comunque sono sostanzialmente d'accordo con ciò che scrivi). Adesso va molto di moda il cognitivismo, ad esempio.

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote">Dire che Chiaverotti è secondo solo a Sclavi - lasciamelo dire - è un?offesa per Sclavi: uno dei più grandi
narratori del Novecento.<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">
Oddio, cosa leggono i miei occhi! Sclavi uno dei più grandi narratori del Novecento...
Se pure questo è un fatto allora io aggiungo che Mollica è uno dei più grandi giornalisti attualmente operanti! E con questo non voglio sminuire l'operato di Sclavi, ma uno dei più grandi narratori del '900 è proprio troppo grossa!

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote">Ehm? anche le teorie scientifiche sono opinioni pur parlando di fatti ( vedi il darwinismo, la teoria del Big Bang, la teoria della relatività ecc. ) La mia ?provocazione? non voleva assolutamente autoescludere la mia ?opinione?, appunto, dal regno dell?opinione. Si trattava come dicevo di una provocazione. I dati certi sono solo quelli delle scienze sperimentali. Ma i dati certi esistono anche in narrativa, solamente che sono un po? diversi da quelli sperimentali e vanno conosciuti in modo completamente diverso: non esistono matematismi, tanto per intenderci. Ma non per questo sono meno validi. Hanno solo altra natura. Sempre parlando di semiotica.<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

D'accordo, ma con queste parole non hai detto nulla. Mi stai dicendo che è un dato certo che Medda può essere considerato il più "sclaviano" degli attuali autori perché anche nella letteratura esistono dei dati certi, di cui uno sarebbe che Medda è il più sclaviano degli attuali autori di Dylan Dog?

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote">E togliamoci dalle spalle un altro luogo comune. Che parlare di opinioni oggettive sia avere ragione. Le opinioni esistono per essere smentite, anche quando esse parlano dei fatti. Ma i fatti, però, non possono essere smentiti: nel nostro caso, che Medda scriva molto, ma molto bene l?Indagatore dell?Incubo. E, questo, cara Donna di Groucho, al di là del gusto.<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

Nessuno nega che Medda possa scrivere molto bene l'Indagatore dell'incubo o qualsiasi altra cosa, ma tu hai affermato un'altra cosa, e cioé che Medda è l'erede di Sclavi o il miglior interprete di Dyd dopo di lui (fra l'altro, lo Sclavi di un tempo, non quello attuale), paradossalmente senza fornire alcun dato! Hai detto che Chiaverotti è adolescenziale e che "Il battito del tempo" sfiora il capolavoro letterario, ma non una parola sul dato oggettivo che possa accomunare Sclavi e Medda!
Credo tu abbia confuso i due piani.

Aspetto repliche.







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<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by rimatt</i>
<br />Dario, leggendo il tuo intervento ho come l'impressione che tu finisca con il dire (anche se non esplicitamente) che Medda sceneggia meglio di Sclavi. [:0]
E ho anche l'impressione che tu e Triss discutiate su due piani differenti. Triss dice che, oggettivamente, le sceneggiature di Chiaverotti sono lacunose e sensazionalistiche. Tu ribatti dicendo che Chiaverotti "imita" meglio di Medda lo stile di Sclavi, e complessivamente gli assomiglia di più (e per me, lo ribadisco, finisci con lo sminuire lo stesso Sclavi). Però non ti soffermi troppo sulle qualità della scrittura di Chiaverotti... Perché non provi a farlo?

Tra parentesi: quando leggevo le storie di Chiaverotti "in tempo reale", all'epoca della prima pubblicazione, sentivo chiaramente che c'era qualcosa che non andava, tant'è che in breve tempo ho iniziato a trascurarle (spesso non le leggevo neppure). E avevo 11, 12 anni...

Ciao

Teo
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by the Imp</i>
<br />@ Triss

Sono in parte d'accordo sul discorso su Medda e Chiaverotti (ma con qualche riserva che esprimerò un'altra volta)

Però vorrei discutere sui concetti generali ai quali sei tanto legato, e che spesso riproponi: soggettività e oggettività.
Pure io sono d'accordo che il trincerarsi dietro il "de gustibus non est disputandum" per giustificare qualsiasi fesseria detta è sbagliato: è un fatto che i personaggi di Dostoevskij siano delineati meglio di quelli di Dan Brown, è un fatto che l'umorismo presente nelle opere di Pennac è superiore a quello nei libri dei comici di zelig, è un fatto che Brindisi sappia differenziare le sue donne meglio di Freghieri, è un fatto che "Lo specchio dell'anima" sia una storia molto più cupa ed opprimente che non "Nightmare tour", è un fatto che la sceneggiatura di "Memorie dall'invisibile" sia più brillante di quella di "Frankenstein!", a prescindere dalle preferenze personali "a pelle" di ognuno.
Però penso che tu esageri andando a finire nell'eccesso opposto, pretendendo di dare un'oggettività inconfutabile a ogni cosa.

Ti sollevo due problemi:

1)Per me una cosa è oggettiva quando è quantizzabile. 3 mele sono più di 2, è inconfutabile, quindi è oggettivo.
Non è possibile quantizzare esattamente la qualità di un'opera letteraria, dargli un valore preciso.
Che so, dire che la sintassi di un romanzo vale 7. Se prendiamo 10 esperti, però avremo una fascia di valori + o - stretta, all'interno del quale si troverà il giudizio della sintassi del romanzo. Per esempio, la sintassi vale fra 6 e 8.
Ora se confrontiamo questo romanzo con un altro la cui sintassi vale fra 3 e 4, possiamo fare un confronto abbastanza inconfutabile, come possiamo dire che Brad Pitt è più bello di Alvaro Vitali.
Se lo confrontiamo con un altro che vale fra 6.5 e 7.5 come facciamo? come si stablisce inequivocabilmente che George Clooney è più bello di Brad Pitt?
Quindi imho ci sono delle indicazioni oggettive di cui possiamo tenere conto, ma non sono abbastanza precise da discriminare perfettamente tutti i casi, quindi una piena oggettività non può esserci.
E abbiamo detto tutto questo ipotizzando di avere degli esperti capaci di dare una buona valutazione, ma quanto si complica tutto se dobbiamo verificare l'affidabilità dei giudici?

2)Ancora di più si complicano le cose quando dobbiamo tenere conto di più aspetti.
Lo stile di un romanzo è fatto di molte cose: sintassi, eleganza, lessico, originalità, chiarezza, capacità di coinvolgere il lettore, etc. Quando dobbiamo fare una media di tutti questi fattori per calcolare un giudizio globale, come li pesiamo? Qua non c'è oggettività che tenga, ognuno può ritenere più o meno importante un fattore o l'altro, e farlo pesare di più nela valutazione globale. Come la mettiamo?

Insomma, nonostante abbia fatto un discorso terra terra, il succo è questo: davvero ci si può permettere sempre tanta sicurezza nel distinguere le opinioni dai fatti?


________________________
Ci sono 11 tipi di persone.
Quelli che capiscono il codice binario, quelli che non lo capiscono e quelli che chiedono al capostazione.
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<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by sBARBATO</i>
<br />Rimatt a 12-13 anni anche io avevo la tua stessa impressione dopo aver letto le storie di Chiaverotti...ovvero che mancava qualcosa rispetto a quelle di Sclavi.Questo comunque era dovuto al fatto che oramai ci eravamo affezionati-viziati con capolavori come Morgana,Dopo mezzanotte,La zona del crepuscolo ecc ecc.Le storie di Claudio tuttavia,rilette a dieci anni di distanza hanno un che di diverso e considerato il fatto che sono sicuramente piu maturo di allora non penso siano storie così malvage,anzi...Questo per dire che l'incoscienza con cui leggevamo le storie allora non è sicuramente paragonabile all'obiettività con cui le giudichiamo(o meglio valutiamo) oggi.Un rammarico c'è: le emozioni di quegli anni mi mancano e sono ancora impresse nella mia memoria[^]

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Gli uomini che meglio riescono a stare con le donne sono gli stessi che sanno starci benissimo senza.
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by La Donna Di Groucho</i>
<br />Uff..... menomale che qualcuno ha già risposto per me! [:p]

Comunque, per farla MOLTO breve, io non contestavo l'opinione.
Contenstavo il fatto che tui non ritenessi un opinione.

bastava che scrivessi:
<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote">Medda <b>secondo i più</b> è il miglior interprete di Dylan Dog dopo lo Sclavi di un tempo. Quindi, vedi un po' tu.<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

e non avrei avuto nulla da ridire.

Come ha già detto Imp, il valore di una storia non si può determinare con la precisione necessaria per poter poi fare dei raffronti oggettivi. Perchè il valore di una storia NON è oggettivo.

Se poi vuoi paragonare l'affidibilità dei TUOI gusti letteraari all'affidabilità della teoria Darwiniana dell'evoluzione.
Allora non so più cosa dirti.


Detto questo, sappi che
la penso come te su molti punti.

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote">Ora puoi tranquillamente dirmi qual è il tuo tasso di rabbia! <hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">
...non vedo perchè dovrei essere arrabbiata!? [?]
e per dimostratelo di allegherò questa simpatica faccina sorridente!
[:)]
Anzi, mi ha fatto molto piacere che tu mi abbia risposto così dettagliatamente! è sempre un piacere leggere i tuoi commenti (RUFFIAN RUFFIAN......)
Ecco.. magari con un "secondo me" all'inizio, li preferirei.[;)]

<hr noshade size="1">Con Pasqualon ci puoi giocare
PASQUA-LON
e tante forme puoi inventare
PASQUA-LON
con mille giochi divertenti
PASQUA-LON
mille colori differenti,
gioca un po' con Pasqualon!!!
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by Magic Wind</i>
<br />bene bene, vedo che come al solito ho avviato un bel casino [:D]

in ogni caso Rimatt ha perfettamente ragione quando dice che Medda non mi va giù. Per essere più corretti a me Medda piace solamente quando scrive Nathan Never, di cui credo sia ancora attualmente il miglior sceneggiatore (bella forza, visti gli altri). Quindi non capisco perchè non si dedichi solo a Nathan e si ostini invece a continuare a scrivere Dylan che è chiaramente (imo) un personaggio lontano ANNI LUCE dalle sue corde e dalla sua sensibilità. Basta leggere il sito di Medda, ma si evince comunque dalle sue storie, per capire che il sardo è completamente agli antipodi di Sclavi sia come concezione del fumetto (e degli eroi dei fumetti) che come concezione della vita.
Rimango quindi un po' basito nel leggere interventi come quelli di Rimatt e Triss (che su altri forum mi sono sempre parsi utenti equilibrati [:p]) sul fatto che Medda sia l'erede di sclavi.[:0]

p.s. personalmente se devo indicare un presunto "erede", condividendo molte delle critiche a Chiaverotti lette più sopra, direi senza dubbio ancora la Barbato, nonostante il calo delle ultime storie, che come "sensibilità" è sicuramente la più affine a Sclavi...[;)]
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by La Donna Di Groucho</i>
<br />Mamma mia no vi prego!!! ditemi chi vi pare ma la Barbato no!
Ha storpiato tutti i personaggi creati dagli altri autori prima di lei!
compreso Dylan!

Bravissima autrice, ma Dylan Dog secondo me lo vuole troppo adattare a se stessa,. a discapito del carattere originario del personaggio!!!

<hr noshade size="1">Con Pasqualon ci puoi giocare
PASQUA-LON
e tante forme puoi inventare
PASQUA-LON
con mille giochi divertenti
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mille colori differenti,
gioca un po' con Pasqualon!!!
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

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MessaggioInviato: sab ott 06, 2007 1:17 pm 
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<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by simone</i>
<br />Personalmente non amo lo stile della Barbato , perché come ha detto giustamente Donna , ha cambiato molte caratterizzazioni dy Dylan Dog che personalmente amavo molto.

Nonostante le critiche (più o meno condivisibili) che ho letto , Chiaverotti resta per me lo sceneggiatore (dopo Sclavi , ovviamente) che più degli altri ha interpretato bene lo stile dylaniato.

-------------------

Batti in aria le mani e
poi falle vibrar
se fai come Simone
non puoi di certo sbagliar !
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by Dario84</i>
<br /><blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote">rimatt:
Dario, leggendo il tuo intervento ho come l'impressione che tu finisca con il dire (anche se non esplicitamente) che Medda sceneggia meglio di Sclavi. <hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

Questo non l'ho mai detto né esplicitamente né implicitamente, né francamente lo penso, quindi non capisco dove tu abbia riscontrato questo dato.

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote">E ho anche l'impressione che tu e Triss discutiate su due piani differenti. Triss dice che, oggettivamente, le sceneggiature di Chiaverotti sono lacunose e sensazionalistiche. Tu ribatti dicendo che Chiaverotti "imita" meglio di Medda lo stile di Sclavi, e complessivamente gli assomiglia di più (e per me, lo ribadisco, finisci con lo sminuire lo stesso Sclavi). <hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

No, Triss ha scritto che oggettivamente Medda è il miglior interprete dell'Indagatore dell'incubo dopo Sclavi: è un'altra cosa.
No, io non ribatto che Chiaverotti "imita" meglio lo stile di Sclavi rispetto a Medda: definire Chiaverotti un imitatore qusto sarebbe sì sminuire il suo lavoro.
Sì, sono convintissimo che Chiaverotti somigli molto più a Sclavi di quanto non faccia Medda, ma come prima il punto non è questo: il punto è che non ritengo Medda il miglior interprete dell'Indagatore dell'incubo dopo lo Sclavi di un tempo (è da questa definizione che è nata tutta la discussione). E secondo me si sminuisce maggiormente Sclavi se si dice che Medda è il suo "erede", o che gli "somiglia di più", o in qualunque altro modo tu voglia esprimere questo concetto.

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote">Però non ti soffermi troppo sulle qualità della scrittura di Chiaverotti... Perché non provi a farlo?<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">
Chi ti dice che io non lo faccia? Nel post ovviamente non ne parlo, come d'altra parte non lo fa Triss nel suo, né riguardo Chiaverotti, né riguardo Medda, né riguardo Sclavi, quindi non vedo dove sia il problema.
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by dietrolospecchio</i>
<br />concordo con Imp sul discorso sull'oggettività e soggettività..non tutto è quantizzabile, e forse pretendere di farlo è come costringere la realtà in una forma che in realtà non ha, non la si può imbrigliare del tutto..questo non significa che tentare delle semplificazioni sia inutile, anzi io penso che sia utilissimo a patto di riconoscerle SEMPRE per quello che sono, senza pretendere di voler descrivere la verità assoluta e oggettiva.

***
piccoli ruju crescono!
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by rimatt</i>
<br />Dato che Dario non ha compreso bene il mio post, provo a spiegarmi meglio, un punto per volta.

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by Dario84</i>
Che quella dell'Ospite sgradito sia un'ottima sceneggiatura è fuor di dubbio, ma...dire che "Il gioco del destino" o "Il confine" le sono da meno mi sembra quanto meno riduttivo. <hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

Dici che queste due sceneggiature di Chiaverotti sono a livello di quella de <i>L'ospite sgradito</i>. E io ti dico: per me non ci si avvicinano nemmeno lontanamente. Pari e patta, no? Per passare dal campo dei gusti personali a quello dell'oggettività, a questo punto ti chiedo: per quale motivo tu ritieni queste due storie TECNICAMENTE valide? Mi sembra una richiesta legittima, quindi non capisco la tua replica del post successivo.

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote">Forse involontariamente hai centrato il nocciolo: Chiaverotti è la "versione" adolescenziale di Sclavi, perché è Sclavi stesso, in Dylan Dog, ad essere adolescenziale. Dylan Dog, quello dei tempi migliori, era un fumetto genuinamente adolescenziale, quando Dylan si innamora ogni volta in modo perso, quando Dylan combatte i mali della società, quando i veri cattivi non sono i diversi...e potrei elencarti una sfilza di caratteristiche che certamente conosci meglio di me per definire Dylan Dog un personaggio adolescenziale e scritto con una foga ed un impeto adolescenziali dal suo creatore.<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

Questa non la capisco proprio. Sclavi adolescenziale? Può anche darsi - ma non lo darei per scontato - che il messaggio di fondo lanciato in certi numeri risulti in un certo qual modo adolescenziale... Ma quando si parla di TECNICA di sceneggiatura (perché Triss sta parlando proprio di questo), non vedo niente di adolescenziale nel Dylan Dog di Sclavi: c'è, semmai, uno scrittore all'apice della propria capacità artistica. Chiaverotti è un giovanotto entusiasta e nulla più, IMO

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote">E se non è un grido da adolescente Johnny Freak...
Il bambino cui vengono amputati gli arti a favore del fratello "bene" e spregiudicato, che però è così sensibile, buono, fra l'altro un genio musicale e pittorico, che si immola alla fine della storia perdonando al fratello e alla famiglia ogni colpa. Un angelo catapultato in quell'inferno che è la vita e che intatto e incontaminato ritorna nel paradiso dal quale era disceso...<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

E qui si ricade nell'equivoco. Vogliamo dare per scontato il fatto che il tema di <i>Johnny Freak</i> sia - per così dire - adolescenziale? Facciamolo pure. Ma si può obiettivamente dire che il bello di una storia stia tutto nella sua trama, o anche solo nel soggetto? Assolutamente no: a contare non è quel che si scrive, ma COME lo si scrive. La sceneggiatura, insomma. I migliori Dylan Dog sono IMO dei gioielli di sceneggiatura, mentre i soggetti sono quantomeno trascurabili.

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote">Alzi la mano chi ha capìto fino in fondo "Caccia alle streghe", o "Ucronìa" o "Golconda" o...<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

A parte che ritengo di aver capito sufficientemente bene <i>Caccia alle streghe</i>, il nocciolo della questione è proprio che Sclavi è (era) un maestro come SCENEGGIATORE, e al pieno delle proprie potenzialità le sue vulcaniche e impeccabili sceneggiature gli permettevano di rendere indimenticabili soggetti che nelle mani di QUALUNQUE ALTRO sceneggiatore sarebbero diventati qualcosa di trascurabile.

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote">Ancora non capisco. Vuoi applicare le tue griglie interpretative di Brandon a Dylan Dog? Vuoi spiegare il Dylan Dog di Chiaverotti attraverso Brandon? Ma sarà lecità tale operazione?<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

Ma no, assolutamente no. Triss sta semplicemente cercando di dire che Brendon dimostra in modo ancor più netto le carenze di Chiaverotti come sceneggiatore. Non si parla di interpretazione delle caratteristiche di un personaggio, ma solo di capacità tecniche nello sceneggiare.

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote">Nessuno nega che Medda possa scrivere molto bene l'Indagatore dell'incubo o qualsiasi altra cosa, ma tu hai affermato un'altra cosa, e cioé che Medda è l'erede di Sclavi o il miglior interprete di Dyd dopo di lui (fra l'altro, lo Sclavi di un tempo, non quello attuale), paradossalmente senza fornire alcun dato! Hai detto che Chiaverotti è adolescenziale e che "Il battito del tempo" sfiora il capolavoro letterario, ma non una parola sul dato oggettivo che possa accomunare
Sclavi e Medda!
Credo tu abbia confuso i due piani.<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

Allo stesso modo, tu hai sostenuto che Chiaverotti è un grande interprete di Dylan Dog sulla base di... Di cosa? Hai detto che alcune sue sceneggiature sono ottime, ma di elementi che lo dimostrino inequivocabilmente non ne trovo, e per quello ti invitavo a inserirne qualcuno, in modo da poter spostare la discussione sul piano dell'oggettività (perché se si parla di soggettività, non si va da nessuna parte).

Ma torno a parlare di Medda. Attraverso Dylan, Medda ci racconta il mondo, racconta la società, racconta se stesso. Attraverso Dylan, Medda INTERPRETA il mondo, fornendocene la propria visione. Dylan è usato come una specie di filtro. Non era quel che faceva (e che cerca di fare tuttora, seppur con meno incisività) Sclavi? Le conclusioni a cui giunge Medda non saranno le stesse a cui giunge(va) Sclavi, ma a mio modo di vedere non sono certo antitetiche, né tantomeno incompatibili (come paiono essere, sempre più spesso, quelle della pur bravissima Barbato). E a parte questo, Medda "usa" Dylan in modo impeccabile: la caratterizzazione del personaggio è azzeccatissima, perfetta, e bastano solo alcune battute di <i>Reality Show</i> a rendersene conto. A questo aggiungo che lo sceneggiatore sardo è tecnicamente bravissimo, ed ecco fatto.

E ovviamente, quando dicevo che a leggerti sembra addirittura che tu preferisca Medda a Sclavi, intendevo essere provocatorio. Dai per scontato, infatti, che Medda scriva (o sia in grado di scrivere) delle ottime sceneggiature, e poi descrivi in un modo tutt'altro che lusinghiero (almeno secondo il mio punto di vista) lo stesso Sclavi. Ti assicuro che, non essendo nella tua testa ma limitandosi a leggere il post, l'interpretazione "Medda scrive meglio di Sclavi" è possibile.

Ciao

Teo
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by Lon Chaney</i>
<br />La polemica impazza...[:D] mi piace seguirla dalle poltroncine, e mi piace l'idea che sul palco ci siano altri...[;)][;)]

Bravi, continuate, che se sono soddisfatto prenoto anche il prossimo spettacolo [:D][:D][;)]

(skerzo, voglio chiarire [:)])


Cmq mi piacerebbe un intervento di Sclavi stesso sul topic; tipo discesa dal cielo su nubi ardenti e conseguente investitura dell'erede personale (o totale smentita su un erede) "per vedere tutti quanti l'effetto che fa" [;)]

P.S. Se Sclavi interviene dopo la mia "preghiera", vi autorizzo a farmi una statua d'oro [:D][:D]

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?La lotta alla mafia dev'essere innanzitutto un movimento culturale che abitui tutti a sentire la bellezza del fresco profumo della libertà che si oppone al puzzo del compromesso morale, dell'indifferenza, della contiguità e quindi della complicità.?
(Paolo Borsellino)

"...la scienza cieca ara vane zolle, la fede pazza vive il sogno del suo culto,
un nuovo dio è solo una parola, non credere o cercare: tutto è occulto."
(Fernando Pessoa)

<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by Spermatozoo n?1</i>
<br /><blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by rimatt</i>

Ma torno a parlare di Medda. Attraverso Dylan, Medda ci racconta il mondo, racconta la società, racconta se stesso. Attraverso Dylan, Medda INTERPRETA il mondo, fornendocene la propria visione. Dylan è usato come una specie di filtro. Non era quel che faceva (e che cerca di fare tuttora, seppur con meno incisività) Sclavi? Le conclusioni a cui giunge Medda non saranno le stesse a cui giunge(va) Sclavi, ma a mio modo di vedere non sono certo antitetiche, né tantomeno incompatibili (come paiono essere, sempre più spesso, quelle della pur bravissima Barbato). E a parte questo, Medda "usa" Dylan in modo impeccabile: la caratterizzazione del personaggio è azzeccatissima, perfetta, e bastano solo alcune battute di <i>Reality Show</i> a rendersene conto. A questo aggiungo che lo sceneggiatore sardo è tecnicamente bravissimo, ed ecco fatto.


Ciao

Teo
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

Oh, bravo Rimatt! Hai centrato il punto, sono d'accorddissimo![;)]

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<i>La lacrima che scende dal volto truccato del clown è smascheramento, esibizione, tragedia di una personalità rivelata nell'ultimo modo possibile</i>
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by rimatt</i>
<br /><blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by Lon Chaney</i>
<br />La polemica impazza...[:D] mi piace seguirla dalle poltroncine, e mi piace l'idea che sul palco ci siano altri...[;)][;)]<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

Ma non è una polemica, si tratta solo di un'interessante discussione. [;)]

Ciao

Teo
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

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<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by Dario84</i>
<br /><blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote">rimatt:
Dici che queste due sceneggiature di Chiaverotti sono a livello di quella de L'ospite sgradito. E io ti dico: per me non ci si avvicinano nemmeno lontanamente. Pari e patta, no? Per passare dal campo dei gusti personali a quello dell'oggettività, a questo punto ti chiedo: per quale motivo tu ritieni queste due storie TECNICAMENTE valide? Mi sembra una richiesta legittima, quindi non capisco la tua replica del post successivo.<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

Certo che è una richiesta legittima e se vuoi un giorno di questi, albi alla mano, ti illustro pagina per pagina perché queste due storie mi sembrino costituite da sceneggiature TECNICAMENTE eccellenti. Ma per il momento mi limito a capovolgerti la domanda e ti chiedo: perché queste due sceneggiature sono TECNICAMENTE inferiori all'Ospite sgradito? Anche la mia è una richiesta legittima.

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote">Questa non la capisco proprio. Sclavi adolescenziale? Può anche darsi - ma non lo darei per scontato - che il messaggio di fondo lanciato in certi numeri risulti in un certo qual modo adolescenziale... Ma quando si parla di TECNICA di sceneggiatura (perché Triss sta parlando proprio di questo), non vedo niente di adolescenziale nel Dylan Dog di Sclavi: c'è, semmai, uno scrittore all'apice della propria capacità artistica. Chiaverotti è un giovanotto entusiasta e nulla più, IMO<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

Ahahah, io lascerei che sia Triss a parlare di ciò di cui sta parlando, senza che qualcun altro ne faccia le veci. Comunque...io parlavo del modo in cui venivano veicolati alcuni messaggi; per quanto riguarda la TECNICA sono più che d'accordo con te su Sclavi, però a questo punto vorrei sapere DATI ALLA MANO, OGGETTIVI, INCONTROVERTIBILI, del perché Chiaverotti sarebbe soltanto un giovanotto entusiasta, perché è di questo che stiamo parlando, di dati OGGETTIVI, non di qualcosa che si concluda con un IMO.

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote">E qui si ricade nell'equivoco. Vogliamo dare per scontato il fatto che il tema di Johnny Freak sia - per così dire - adolescenziale? Facciamolo pure. Ma si può obiettivamente dire che il bello di una storia stia tutto nella sua trama, o anche solo nel soggetto? Assolutamente no: a contare non è quel che si scrive, ma COME lo si scrive. La sceneggiatura, insomma. I migliori Dylan Dog sono IMO dei gioielli di sceneggiatura, mentre i soggetti sono quantomeno trascurabili.<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

Ed ancora una volta sono più che d'accordo con te, ma se Triss scrive che Chiaverotti è la "versione" adolescenziale di Sclavi, senza ulteriori specificazioni, è lecito fraintendere cosa Triss voglia dire con "versione" adolescenziale: stiamo parlando di soggetto, sceneggiatura, tematiche, espedienti, tutto questo insieme o cosa? Io sono stato portato a credere che Triss parlasse ANCHE di tematiche quando mi spiegava "Vittime designate" in termini di complesso messaggio o "Goblin" in termini di tematiche affrontate solo in superficie, appunto adolescenzialmente.
Che poi la tecnica di sceneggiatura di Chiaverotti sia adolescenziale (a parte il fatto che trovo questa definizione di per sè molto poco professionale) è tutto da dimostrare.
Piuttosto siccome questo è i topic di "Reality Show" io proverei ad analizzare QUESTA sceneggiatura e vorrei vedere se sei in grado di definirla migliore del migliore Chiaverotti.

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote">A parte che ritengo di aver capito sufficientemente bene Caccia alle streghe, il nocciolo della questione è proprio che Sclavi è (era) un maestro come SCENEGGIATORE, e al pieno delle proprie potenzialità le sue vulcaniche e impeccabili sceneggiature gli permettevano di rendere indimenticabili soggetti che nelle mani di QUALUNQUE ALTRO sceneggiatore sarebbero diventati qualcosa di trascurabile.<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

ancora una volta sono d'accordo su Sclavi ma...cosa c'entra con il discorso che stiamo facendo? Triss scriveva che le scenggiature di Chiaverotti sono pressappoco senza nè capo né coda, io gli rispondo che Sclavi non è da meno, tu mi rispondi che Sclavi può permetterselo perchè tanto le sue storie sono indimenticabili in ogni caso e io ti rispondo che storie come "Il buio", "Goblin", "La clessidra di pietra", "La fata del male" e "Lontano dalla luce" (giuste per citarne poche) riesco ancora a ricordarle a distanza di anni, ricordo certi snodi narrativi, certe evoluzioni della trama, certi cambiamenti di scena che oltre ad essere caratteristiche della storia sono caratteristiche della SCENEGGIATURA. Ma se vuoi dirmi che questo non è possibile perché Chiaverotti è uno scrittore adolescenziale e quindi ciò che scrive scorre via dalla memoria come l'acqua in un fiume allora che ti devo dire? Avrai ragione tu...

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote">Ma no, assolutamente no. Triss sta semplicemente cercando di dire che Brendon dimostra in modo ancor più netto le carenze di Chiaverotti come sceneggiatore. Non si parla di interpretazione delle caratteristiche di un personaggio, ma solo di capacità tecniche nello sceneggiare.<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">
Ancora una volta vorrei che fosse Triss a chiarire il suo pensiero, non un interposto, non fosse altro che con questo metodo si creano più facilmente diffrazioni e fraintendimenti. Per le carenze di Chiaverotti come sceneggiatore mi avvalgo di quanto già scritto in precedenza. Però...dirigere una propria testata, da parte di uno sceneggiatore così carente, concedimi di trovarlo quanto meno improbabile.

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote">Allo stesso modo, tu hai sostenuto che Chiaverotti è un grande interprete di Dylan Dog sulla base di... Di cosa? Hai detto che alcune sue sceneggiature sono ottime, ma di elementi che lo dimostrino inequivocabilmente non ne trovo, e per quello ti invitavo a inserirne qualcuno, in modo da poter spostare la discussione sul piano dell'oggettività (perché se si parla di soggettività, non si va da nessuna parte).<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

Premessa: io non ho sostenuto che Chiaverotti è un grande interprete di Dylan Dog (per chiarire ogni possibile ambiguità, sì, lo penso che Chiaverotti sia un grande interprete di Dylan Dog, ma come al solito non è questo il punto). Io ho sostenuto che non capisco in base a quali criteri OGGETTIVI, perché il fulcro attorno a cui verte tutto è questo, l'oggettività, Triss sostenga che Medda è il più grande interprete di Dylan Dog dopo lo sclavi di un tempo. Che poi lo sia davvero è possibile (ritengo improbabile), ma non mi interessa, come non mi interessa dire o sapere se lo sia Chiaverotti. Io voglio i FATTI che fanno di Medda l'"erede" di Sclavi.

Tutta questa discussione è basata su un fraintendimento di fondo. Che esista un'oggettività che decreti che Medda è il miglior interprete di Dyd dopo il vecchio Sclavi: tu mi esorti a riportare dei dati oggettivi che motivino il mio discorso e già nel mio post precedente rimatt ti ho risposto che proprio Triss, il fautore dell'oggettività, NON HA RIPORTATO NESSUN DATO OGGETTIVO per avvalorare il SUO discorso. Non sono io ad aver parlato di oggettività, è stato Triss, quindi mi aspetterei almeno da lui una maggiore coerenza con se stesso che non io che non ho mai parlato di un'oggettività tale che permetta di stabilire delle tassonomie o delle gerarchie decrescenti fra i diversi autori della testata Dylan Dog.

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote">Ma torno a parlare di Medda. Attraverso Dylan, Medda ci racconta il mondo, racconta la società, racconta se stesso. Attraverso Dylan, Medda INTERPRETA il mondo, fornendocene la propria visione. Dylan è usato come una specie di filtro. Non era quel che faceva (e che cerca di fare tuttora, seppur con meno incisività) Sclavi? Le conclusioni a cui giunge Medda non saranno le stesse a cui giunge(va) Sclavi, ma a mio modo di vedere non sono certo antitetiche, né tantomeno incompatibili (come paiono essere, sempre più spesso, quelle della pur bravissima Barbato). E a parte questo, Medda "usa" Dylan in modo impeccabile: la caratterizzazione del personaggio è azzeccatissima, perfetta, e bastano solo alcune battute di Reality Show a rendersene conto. A questo aggiungo che lo sceneggiatore sardo è tecnicamente bravissimo, ed ecco fatto.<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

La prima parte di quest'ultimo segmento è inutile ai fini del nostro discorso: credo che tu, come già Triss, ti stia lasciando prendere dalla foga del tuo discorso e in ogni caso
io potrei risponderti che attraverso Dyd Mignacco/Marcheselli/Ruju/Enna/Masiero/Chiaverotti/Manfredi/Faraci etc. raccontano il mondo, la società e se stessi e li INTERPRETANO, fornendocene la propria visione, proprio come fa(ceva) Sclavi. Anche molte delle conclusioni cui giungono gli autori da me citati non sono antitetiche a quelle di Sclavi, né tanto meno incompatibili. E nessuno nega che Medda possa usare Dylan in modo impeccabile, dunque?
La caratterizzazione del personaggio è sicuramente azzeccatissima, dunque? Perfetta? Mi sembra un'esagerazione. E poche battute di "Reality show" bastano per avvalorare la tua tesi quanto altrettante battute tratte da "La famiglia Milford" o da "Homo homini lupus" bastano a far cadere la tua tesi. Lo sceneggiatore sardo sarà anche tecnicamente bravissimo, non lo nego, ma proprio in "Reality show" la sua bravura è alquanto discutibile.

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote">E ovviamente, quando dicevo che a leggerti sembra addirittura che tu preferisca Medda a Sclavi, intendevo essere provocatorio. Dai per scontato, infatti, che Medda scriva (o sia in grado di scrivere) delle ottime sceneggiature, e poi descrivi in un modo tutt'altro che lusinghiero (almeno secondo il mio punto di vista) lo stesso Sclavi. <hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">
No aspetta, perché ho accomunato il modo di scrivere di Chiaverotti a quello di Sclavi o perché non ritengo che Sclavi sia uno dei più grandi narratori del Novecento allora ne parlo in modo non lusinghiero? Che modo di ragionare è? A parte che le lusinghe mi danno il voltastomaco, ma non mi sembra di aver mai sminuito l'operato di Sclavi, o in caso contrario vorrei che mi facessi presente dove e in che modo l'ho fatto.
E alla fine...cosa hai voluto dire?






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<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by rimatt</i>
<br />Delle sceneggiature di Chiaverotti mi riservo di parlare in un altro momento, con un albo sottomano.

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote">Ahahah, io lascerei che sia Triss a parlare di ciò di cui sta parlando, senza che qualcun altro ne faccia le veci. Comunque...io parlavo del modo in cui venivano veicolati alcuni messaggi; per quanto riguarda la TECNICA sono più che d'accordo con te su Sclavi, però a questo punto vorrei sapere DATI ALLA MANO, OGGETTIVI, INCONTROVERTIBILI, del perché Chiaverotti sarebbe soltanto un giovanotto entusiasta, perché è di questo che stiamo parlando, di dati OGGETTIVI, non di qualcosa che si concluda con un IMO.<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

Bah. Ho cercato di interpretare il pensiero di Triss, e del resto è quel che hai fatto anche tu nel momento stesso in cui hai deciso di rispondere al suo intervento. Se la cosa ti dà fastidio me ne scuso, ma non mi pareva ci fosse niente di male. L'IMO finale l'ho scritto più che altro per abitudine. Vuoi un dato OGGETTIVO E INCONTROVERTIBILE che ti dimostri che Chiaverotti, all'epoca dei suoi primi Dylan Dog, era "soltanto" (ma non intendevo affatto sminuirlo, nello scriverlo) un giovanotto entusiasta? Chiaverotti è del 1965 e ha iniziato a lavorare a Dylan Dog nella seconda metà degli anni Ottanta, poco più che ventenne. Credici o no, quando ho scritto "giovanotto" intendevo semplicemente fare riferimento alla sua giovane età e alla sua inesperienza nel mondo dei fumetti, a cui immaginavo sopperisse con l'entusiasmo. Ma non con un'abilità tecnica equiparabile a quella di Sclavi (o di un Medda), per come la vedo. Ora, però, non ho nessun albo sottomano e quindi non mi azzardo a proseguire il discorso.

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote">Che poi la tecnica di sceneggiatura di Chiaverotti sia adolescenziale (a parte il fatto che trovo questa definizione di per sè molto poco professionale) è tutto da dimostrare.
Piuttosto siccome questo è i topic di "Reality Show" io proverei ad analizzare QUESTA sceneggiatura e vorrei vedere se sei in grado di definirla migliore del migliore Chiaverotti.<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

Ho scritto che Chiaverotti sceneggia in modo adolescenziale? Non mi sembra.

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote">ancora una volta sono d'accordo su Sclavi ma...cosa c'entra con il discorso che stiamo facendo? Triss scriveva che le scenggiature di Chiaverotti sono pressappoco senza nè capo né coda, io gli rispondo che Sclavi non è da meno, tu mi rispondi che Sclavi può permetterselo perchè tanto le sue storie sono indimenticabili in ogni caso e io ti rispondo che storie come "Il buio", "Goblin", "La clessidra di pietra", "La fata del male" e "Lontano dalla luce" (giuste per citarne poche) riesco ancora a ricordarle a distanza di anni, ricordo certi snodi narrativi, certe evoluzioni della trama, certi cambiamenti di scena che oltre ad essere caratteristiche della storia sono caratteristiche della SCENEGGIATURA. Ma se vuoi dirmi che questo non è possibile perché Chiaverotti è uno scrittore adolescenziale e quindi ciò che scrive scorre via dalla memoria come l'acqua in un fiume allora che ti devo dire? Avrai ragione tu...<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

La ragione si dà ai matti, io non sto certo scrivendo per dimostrare di aver ragione. E comunque ribadisco che non mi pare di aver mai scritto che Chiaverotti è uno scrittore adolescenziale. Sta di fatto che su di me le sue sceneggiature non hanno mai avuto un grande impatto, ma con questo non voglio certo criticare i tuoi gusti, anzi, mi dispiace se ti ho dato quest'impressione.

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote">Ancora una volta vorrei che fosse Triss a chiarire il suo pensiero, non un interposto, non fosse altro che con questo metodo si creano più facilmente diffrazioni e fraintendimenti. Per le carenze di Chiaverotti come sceneggiatore mi avvalgo di quanto già scritto in precedenza. Però...dirigere una propria testata, da parte di uno sceneggiatore così carente, concedimi di trovarlo quanto meno improbabile.<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

Rispondo con un esempio OT: da ormai un decennio, Tex è lasciato in mano (anzi, in balìa) di un Nizzi che definire indifendibile è un eufemismo. E Tex è la testata "storica" (nonché la più venduta) della Bonelli...

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote">La prima parte di quest'ultimo segmento è inutile ai fini del nostro discorso: credo che tu, come già Triss, ti stia lasciando prendere dalla foga del tuo discorso e in ogni caso io potrei risponderti che attraverso Dyd Mignacco/Marcheselli/Ruju/Enna/Masiero/Chiaverotti/Manfredi/Faraci etc. raccontano il mondo, la società e se stessi e li INTERPRETANO, fornendocene la propria visione, proprio come fa(ceva) Sclavi. Anche molte delle conclusioni cui giungono gli autori da me citati non sono antitetiche a quelle di Sclavi, né tanto meno incompatibili. <hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

Potresti rispondere così, certo, ma saresti sincero? Quando Medda scrive non si accontenta mai di raccontare una semplice storia (non che ci sia niente di male nel farlo), ma cerca sempre di trasmettere un messaggio, di fornire un'ulteriore chiave di lettura. Lo dimostra <i>L'ospite sgradito</i>, lo dimostra <i>Vittime designate</i>, lo dimostra perfino <i>Reality Show</i>. Lo ribadisco: attraverso Dylan, Medda ci racconta il mondo contemporaneo. Puoi sinceramente dire che Mignacco, Masiero, Chiaverotti, Manfredi, faraci, Enna fanno lo stesso? Ruju ci ha provato, a volte (in <i>L'altro</i>, <i>L'eterna illusione</i>, forse anche in <i>Macchie solari</i>), e ha scritto alcune delle sue sceneggiature migliori, ma in genere tende a rifugiarsi nel "semplice" mestiere e in storie "usa e getta".

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote">E nessuno nega che Medda possa usare Dylan in modo impeccabile, dunque?
La caratterizzazione del personaggio è sicuramente azzeccatissima, dunque? Perfetta? Mi sembra un'esagerazione. E poche battute di "Reality show" bastano per avvalorare la tua tesi quanto altrettante battute tratte da "La famiglia Milford" o da "Homo homini lupus" bastano a far cadere la tua tesi. Lo sceneggiatore sardo sarà anche tecnicamente bravissimo, non lo nego, ma proprio in "Reality show" la sua bravura è alquanto discutibile.<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

No, aspetta. Ho citato <i>Reality Show</i> non perché la consideri un capolavoro, ma per dire che a mia opinione anche in una storia imperfetta come questa Medda dimostra di essere capace di interpretare al meglio l'indagatore dell'incubo. L'albo non è impeccabile, ma mi sembra che nonostante questo lo sceneggiatore sardo dia prova di una certa dimestichezza nel gestire il personaggio.

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote">No aspetta, perché ho accomunato il modo di
scrivere di Chiaverotti a quello di Sclavi o perché non ritengo che Sclavi sia uno dei più grandi narratori del Novecento allora ne parlo in modo non lusinghiero? Che modo di ragionare è? A parte che le lusinghe mi danno il voltastomaco, ma non mi sembra di aver mai sminuito l'operato di Sclavi, o in caso contrario vorrei che mi facessi presente dove e in che modo l'ho fatto.<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

Allora, con calma. Ho scritto che la mia era un'interpretazione volutamente provocatoria, no? Sta di fatto che, quando scrivi che Dylan Dog era "un personaggio adolescenziale e scritto con una foga ed un impeto adolescenziali dal suo creatore", non mi trovi affatto d'accordo e a parer mio finisci con lo sminuire Sclavi. Dylan Dog era un personaggio estremamente maturo (seppur dotato di caratterisctiche volutamente adolescenziali), scritto con grande capacità da un autore che era nel pieno della propria maturità artistica, pienamente padrone dei propri mezzi. Non parlerei mai di impeto e foga adolescenziali, semmai di razionalità e abilità tecnica.

Tra parentesi, do per scontato che tu non volessi affatto sminuire Sclavi; ciò nonostante, non è detto che la tua frase non possa essere provocatoriamente letta anche in altro modo (ed è quel che ho fatto io).

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote">E alla fine...cosa hai voluto dire? <hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

Cercavo solo di alimentare la discussione, e l'ho fatto rispondendo punto per punto alle tue osservazioni. Se il mio post ti è sembrato incomprensibile e inconcludente, sono spiacente. Ho cercato di esprimermi con chiarezza, ci sta anche che non ci sia riuscito.

Ciao

Teo
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by Triss</i>
<br />Visto che gli interventi si vanno accavallando e intensificando, credo che sarà impossibile chiarire alcunché. Soprattutto, il termine oggettività che continua a essere totalmente frainteso da Dario84.
Di questo passo, posso dimostrarti, caro Dario, che le mie novelle scritte in età adolescenziale con sgrammaticature e iperboli spinte all?estremo, siano scritte benissimo. Perché è ormai di questo che si parla: tutto può essere uguale a tutto e ognuno può dimostrare quel che vuole.
Vedo una totale e netta differenza fra e me e il tuo pensiero che non mi permette minimamente di provarti alcunché. Anche perché, mi pare, che tu ti aspetti un dato oggettivo, risolutivo e definitivo al pari di un?illuminazione extra-terrena. Cosa che, ovviamente, non c?è e non potrai avere. Né potrai avere un dato oggettivo che ti faccia sussultare:?Triss, lo vedo anch?io!?. Tu aspetti una visione più che un discorso, che per forza di cose, in un forum, senza una prossimità fisica, deve essere sintetico.
Comunque, ho letto il tuo ultimo intervento con Rimatt e sono d?accordo con poche cose.
Tuttavia, avendo anzitempo scritto il seguente post, per forza di cose sarò costretto a ripetere concetti già espressi da Rimatt.

Innanzitutto tu hai scritto:
<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote">
Cari Triss e rimatt, sono i vostri pareri a stravolgere i fatti.
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

? e questo _prima_ che io pubblicassi il post nel quale poi ho incluso anche il tuo pensiero, (avendolo visto solo all?ultimo secondo ho rifatto semplicemente l?EDIT)
Tu hai risposto al post successivo, non a quelli precedenti. Quindi devi dirmi che cosa era stravolto _prima_ di quel mio lungo intervento. Quali fatti, dato che non avevo esposto granché.

Io ho scritto:?Però, oltre al merito di saper scrivere, al nostro Michele va anche quello di aver capito la scrittura sclaviana sin dagli inizi degli anni 90. E non sono broccoletti, cacchio! Lo dimostrò con Nathan Never. Ricordo un numero in cui vi erano dei chiari riferimenti a Sclavi.?

I riferimenti erano alla scrittura di Sclavi. Dal senso generale del periodo, è facile intuirlo. Prendendo solo il pezzo:?Ricordo un numero in cui vi erano dei chiari riferimenti a Sclavi? è ovvio che rischia di essere soggetto a quella interpretazione di cui mi ?accusi? ( non in tribunale!).
Ma ammettiamo pure che io abbia usato una espressione poco felice, su cui l?attenzione si va poi a fissare, estrapolando quanto tu affermi, e cioè:

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote">
Spiegami cosa significa che in un numero di Nathan Never vi sono chiari riferimenti a Sclavi. Se in "L'assassino è tra noi" di Sclavi vi sono dei chiari riferimenti al film "Identità", o in altri albi vi sono innumerevoli riferimenti a Psycho, vuol dire che Sclavi ha compreso appieno lo stile di James Mangold o di Hitchcock?
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">
Te lo spiego. Medda decostruì/ricostruì la scrittura di Sclavi attraverso un numero di Nathan Never mostrando in tempi ancora acerbi di conoscere profondamente quel tipo di narrazione. E questo in tempi molto particolari, allorché la critica tendeva a non essere tanto benevola con Dylan Dog. La critica, appunto. Perché Dylan Dog non è stato solo un fenomeno sociale, ma anche ? e soprattutto ? letterario. I fumetti sono letteratura disegnata ( parole mie, ma anche di Sergio Bonelli, di Medda stesso e dell?intero staff di uBC che sta cercando di portare a galla la Nona Arte ) e coloro che li scrivono non sono scribacchini qualsiasi. Tu dovresti saperlo meglio di me, se hai letto i capolavori di Sclavi quali Memorie dall?Invisibile, La Casa degli Uomini perduti, Golconda ecc. Non puoi affermare:

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote">
Oddio, cosa leggono i miei occhi! Sclavi uno dei più grandi narratori del Novecento...
Se pure questo è un fatto allora io aggiungo che Mollica è uno dei più grandi giornalisti attualmente operanti! E con questo non voglio sminuire l'operato di Sclavi, ma uno dei più grandi narratori del '900 è proprio troppo grossa!
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">
? se riconosci il fumetto come narrativa disegnata. Peraltro, difficile da scrivere e che non tutti sanno fare.

Qualcuno ha detto prima di me, a proposito di G.L. Bonelli, che è stato forse il più grande narratore del Novecento ( questa sarebbe molto grossa, eh? ).
Sclavi non ha nulla da invidiare al miglior Pirandello carissimo Dario. La prova? La prova è solo quella di leggere e valutare che cosa ha scritto Sclavi. In questo difficilmente posso sostituirmi a te.
Però, non dovremmo essere a questo punto, perché altrimenti il dialogo rischia di trasformarsi in quello ?tra sordi?. Spero vivamente che la tua sia stata una battuta poco felice.

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote">
Infatti il livello di scrittura è così sostanzialmente diverso che non vedo in che modo si possa scrivere che Medda è l'erede di Sclavi o il miglior interprete di Dyd dopo lo Sclavi di un tempo. Argomenterò in seguito.
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">
Che cos?hanno in comune? Un personaggio da scrivere. Un personaggio oggettivo, da scrivere.

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote">
Che quella dell'Ospite sgradito sia un'ottima sceneggiatura è fuor di dubbio, ma...dire che "Il gioco del destino" o "Il confine" le sono da meno mi sembra quanto meno riduttivo. Per quanto riguarda "Vittime designate" mai il messaggio e la sceneggiatura furono più lontane da quelle sclaviane, piuttosto ti esorto a pensare a "Lontano dalla luce".
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

Riduttivo? Sarebbe riduttivo per L?Ospite Sgradito. Il Confine è una storia accettabile entro certi limiti. Anche interessante. Ma Lontano dalla Luce è una di quelle con il finale ?finto? chiaverottiano, dove per concludere le pagine si usa un espediente molto sbrigativo. Il riflesso mostruoso sull?ascia e il suicidio dell?assassina, mi sembra. Per il resto, vado a memoria. L?ho letto troppi anni fa.
Per quanto riguarda Vittime Designate Medda ha perfettamente compreso la filosofia di Dylan Dog come specchio dei tempi. Soggetto debole, quasi scialbo, così come le presenze fantasma, a fronte di una sceneggiatura eccellente dove il messaggio si fa voce dell?autore attraverso il personaggio. Così come era per Sclavi. Sappi che per scrivere Dylan Dog un autore non si deve rinnegare in quanto altra persona, ma scrivere ciò che vuole tenendo fermi i punti fondamentali del personaggio. In questo Medda è erede di un oggetto simbolico consegnato al pubblico con determinate caratteristiche che non possono essere negate. Ma possono essere usate per veicolare tutto quel che si vuole. Sclavi ha praticamente scritto un personaggio che può parlare di ogni cosa, purché lo si sappia fare. Questo era quel dato di fatto ( o oggettivo se preferisci ) che tu chiaramente hai smentito alla luce del ?tutto è uguale a tutto?: qualunque sceneggiatore da Mignacco a Masiero e via dicendo sono in grado di interpretare Dylan Dog, con la loro sensibilità e il loro messaggio.
( Nel dialogo con Rimatt, intendo.). Questa conclusione cui tu sei arrivato annulla qualunque differenziazione. Ed è inutile continuare a parlarne, a questo punto. Perché ometti il ?come?, la modalità, a favore di un principio nominale e formale, cui tutti gli sceneggiatori sottostanno ( o, almeno, dovrebbero ). Dunque? Dunque, fine del discorso: tutto si annulla con tutto.

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote">
Credo che qui ti stia lasciando trascinare dall'entusiasmo del tuo stesso discorso...capolavoro l e t t e r a r i o...mah.
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">
Nel Battito del tempo, capolavoro meddiano, la favola di Peter Pan ( letteratura ) viene riletta in chiave moderna, attraverso una tragedia. La sceneggiatura gronda riferimenti letterari ed è essa stessa un?opera letteraria. Un esempio dylandoghiano, per l?ennesima volta perfetto. Dire qualcosa attraverso quel personaggio, senza snaturarlo o banalizzarlo, o stravolgerlo. Ho risposto già sull? ?entusiasmo del mio stesso discorso?.

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote">
Forse involontariamente hai centrato il nocciolo: Chiaverotti è la "versione" adolescenziale di Sclavi, perché è Sclavi stesso, in Dylan Dog, ad essere adolescenziale. Dylan Dog, quello dei tempi migliori, era un fumetto genuinamente adolescenziale, quando Dylan si innamora ogni volta in modo perso, quando Dylan combatte i mali della società, quando i veri cattivi non sono i diversi...e potrei elencarti una sfilza di caratteristiche che certamente conosci meglio di me per definire Dylan Dog un personaggio adolescenziale e scritto con una foga ed un impeto adolescenziali dal suo creatore.
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">
Molto volontariamente. Sclavi è anche un adolescente in Dylan Dog. Ma quel che ci interessa in narrativa è la maturità dello scrittore, non tanto i messaggi in se stessi. Il ?come? questi messaggi vengono trasmessi: se lo scrittore è maturo guarderà con gli occhi dell?adolescente ma scriverà come scrittore maturo; tutt?altro avviene in Chiaverotti dove il tema dell?adolescenza che lo accomuna a Sclavi è semplicemente replicato anche a livello di scrittura: Chiaverotti scrive _come_ un adolescente con ?sgrammaticature? annesse. Per questo il sensazionalismo di Goblin è visibile nella modalità di trattare l?argomento. Nel ?come? questo argomento viene affrontato.

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote">
E se non è un grido da adolescente Johnny Freak...
Il bambino cui vengono amputati gli arti a favore del fratello "bene" e spregiudicato, che però è così sensibile, buono, fra l'altro un genio musicale e pittorico, che si immola alla fine della storia perdonando al fratello e alla famiglia ogni colpa. Un angelo catapultato in quell'inferno che è la vita e che intatto e incontaminato ritorna nel paradiso dal quale era disceso...
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

Il motivo per cui ho affermato che Sclavi è tra i più grandi narratori del Novecento è che con una tematica buonista agli eccessi, riesce a ricreare il dramma, la sofferenza, dove invece avrebbe potuto toppare con un volgare patetismo. Soprattutto gli riesce sempre per mezzo della sceneggiatura, mai per mezzo del soggetto che è stato sempre debole nei suoi migliori lavori ( non a caso il soggetto di Johnny Freak è di Marcheselli ). E, dicevo, con una tematica buonista agli eccessi, trasforma il patetismo adolescenziale ( la vera cifra del dramma secondo Chiaverotti ) in dramma. Non usare analogie che poi risultano soltanto formali. La sostanza sta nella sceneggiatura che tu devi aver letto. Senza dubbio.

Finali illogici.
<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote">
Abbastanza d'accordo, espedienti da cui Sclavi stesso non è immune. Alzi la mano chi ha capìto fino in fondo "Caccia alle streghe", o "Ucronìa" o "Golconda" o...
Banale e senza senso poi non mi sembrano proprio un aggettivo ed una locuzione che si accompagnerebbero volentieri ad un "fatto".
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">
Capire? Capire cosa? E simili a Chiaverotti in cosa? Caccia alle streghe è un messaggio su/contro la censura. Proprio come lo specchio dei tempi di cui ti parlavo prima con Vittime designate di Medda. A quei tempi, gli ?Inquisitori? avevano mosso già aspre critiche e provvedimenti contro diverse testate splatter. Tuttavia, il messaggio serve a riflettere.
Golconda è un volo pindarico, fatto di blocchi narrativi di senso, dove il soggetto è assolutamente ininfluente a tutto lo svolgimento. Golconda si muove secondo i codici della poesia.
Tornando a Caccia alle streghe. Il finale di questa storia è semplicemente uno dei vertici apicali dello sgretolamento di certezze dove per rimettere a posto i pezzi devi per forza riflettere, senza riuscire mai a raggiungere una conclusione. Perché? Perché il miglior Sclavi non calava il messaggio rozzamente nelle storie, ma in modo che desse da pensare.
Chiaverotti, a parte un diffusissimo sensazionalismo distribuito in tutta la sua produzione e certe trovate davvero ridicole, ha mostrato solo di avere un?indole adolescenziale con scrittura ?sgrammaticata? annessa.
Inoltre, i finali ?illogici? non sono quelli incomprensibili come mi sembra che tu abbia capito. Sono quelli ?finti?, distorti, o che arrivano dopo una serie di pagine in cui si cambia prospettiva una decina di volte ( vedi La Sfida ) al limite di qualunque accettabilità logica, narrativamente logica.
Tuttavia, riconosco a Chiaverotti il merito di aver scritto alcune storie buone e di aver avuto la responsabilità di confrontarsi con il Totem sclaviano che all?epoca era dominante. Per es. Partita con la Morte mi sembra una storia sostanzialmente riuscita e senza grossi problemi.
Anche Sclavi si è imbattuto in finali poco felici. Ma questo si è verificato nel periodo post-100. [Vedi Il cane Infernale ( incomprensibile, in questo caso ) o Il ?Progetto? ( sospeso, invece)]. Il finale de Il ?Progetto? è l?abbandono dello scrittore, si sospende senza portare a termine la storia. Difatti, è l?ultima di Sclavi che segnala pesantemente e prepotentemente il blocco che seguirà. Ma, ovviamente, stiamo parlando di storie in cui già era evidente la crisi dello scrittore.


<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote">
Ancora non capisco. Vuoi applicare le tue griglie interpretative di Brandon a Dylan Dog? Vuoi spiegare il Dylan Dog di Chiaverotti attraverso Brandon? Ma sarà lecità tale operazione?
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">
Su Brendon ha risposto perfettamente Rimatt. Io aggiungo:
Sapevi che Brendon ha delle forti attinenze con Dylan Dog e Chiaverotti sembra aver replicato l?indagatore dell?incubo semplicemente cambiando l?ambientazione? Egli non è riuscito a liberarsi degli antichi retaggi narrativi. Tuttavia, oggi non saprei dire con esattezza se le cose sono cambiate visto che non lo seguo più dall?anno scorso. Ma di una cosa sono sicuro: la scrittura sarà rimasta quella! E questo è sufficiente per farne un banco di prova.
Comunque, la polemica nacque agli esordi di Brendon. Nel 1998. E la critica ci sta tutta. Quindi la tua domanda può avere senso soltanto se non conosci Brendon. Dall?inizio, soprattutto.

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote">
Nessuno nega che Medda possa scrivere molto bene l'Indagatore dell'incubo o qualsiasi altra cosa, ma tu hai affermato un'altra cosa, e cioé che Medda è l'erede di Sclavi, paradossalmente senza fornire alcun dato!
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">
Paradossalmente il dato è il personaggio che leggi nelle storie di Medda. è il motivo per cui siamo su questo forum. è il motivo per il quale _esiste_ questo forum. Il dato è l?oggettività delle caratteristiche _narrative_ di Dylan Dog.

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote">
Hai detto che Chiaverotti è adolescenziale e che "Il battito del tempo" sfiora il capolavoro letterario, ma non una parola sul dato oggettivo che possa accomunare Sclavi e Medda!
Credo tu abbia confuso i due piani.
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">
Mi meraviglia il fatto che una cosa così elementare non ti sia chiara. Ma non tanto a dire il vero: c?è ancora chi ( spero non tu ), in questo forum, dice:?dobbiamo ancora metterci d?accordo su cosa sia Dylan Dog?. Ad una riflessione del genere lascio tastiera, mouse e tutto il resto e abbandono qualsiasi buon proposito di discutere. Perché il problema è a monte allora: non si conosce il personaggio. Dobbiamo cominciare da zero. Non ri-cominciare, poiché non abbiamo mai cominciato.

<b>@ The Imp</b>: ti chiedo scusa, poi risponderò anche a te! [;)]


<hr noshade size="1">Temo di essere frainteso. Forse ho raggiunto il mio obiettivo.
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<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote">Originally posted by Triss

Visto che gli interventi si vanno accavallando e intensificando, credo che sarà impossibile chiarire alcunché. Soprattutto, il termine oggettività che continua a essere totalmente frainteso da Dario84.
Di questo passo, posso dimostrarti, caro Dario, che le mie novelle scritte in età adolescenziale con sgrammaticature e iperboli spinte all?estremo, siano scritte benissimo. Perché è ormai di questo che si parla: tutto può essere uguale a tutto e ognuno può dimostrare quel che vuole.
Vedo una totale e netta differenza fra e me e il tuo pensiero che non mi permette minimamente di provarti alcunché. Anche perché, mi pare, che tu ti aspetti un dato oggettivo, risolutivo e definitivo al pari di un?illuminazione extra-terrena. Cosa che, ovviamente, non c?è e non potrai avere. Né potrai avere un dato oggettivo che ti faccia sussultare:?Triss, lo vedo anch?io!?. Tu aspetti una visione più che un discorso, che per forza di cose, in un forum, senza una prossimità fisica, deve essere sintetico.
Comunque, ho letto il tuo ultimo intervento con Rimatt e sono d?accordo con poche cose.
Tuttavia, avendo anzitempo scritto il seguente post, per forza di cose sarò costretto a ripetere concetti già espressi da Rimatt.<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

Allora Triss, farò una scaletta di cose da te scritte riguardo i fatti e l?oggettività:

1) -Medda è il miglior interprete di Dylan Dog dopo lo Sclavi di un tempo.
2) -Non è una questione di gusti, né di pareri. Ma di fatti. Se poi i pareri stravolgono anche i fatti, questo è un altro discorso.
3) - Intanto i fatti sono già un dato ?certo?. Ehm? anche le teorie scientifiche sono opinioni pur parlando di fatti ( vedi il darwinismo, la teoria del Big Bang, la teoria della relatività ecc. ) La mia ?provocazione? non voleva assolutamente autoescludere la mia ?opinione?, appunto, dal regno dell?opinione. Si trattava come dicevo di una provocazione. I dati certi sono solo quelli delle scienze sperimentali. Ma i dati certi esistono anche in narrativa, solamente che sono un po? diversi da quelli sperimentali e vanno conosciuti in modo completamente diverso: non esistono matematismi, tanto per intenderci. Ma non per questo sono meno validi. Hanno solo altra natura. Sempre parlando di semiotica.
Ancora: l?interpretazione è un?opinione, e l?opinione è qualcosa che si basa sui fatti, o, almeno, dovrebbe farlo. Se così non fosse, allora, non sarebbe un?opinione ( oggettiva: ossia sul mondo reale, o narrativo che sia ), ma un parere personale, soggettivo, riguardante il mondo dell?emotività e del soggetto, il proprio gusto ecc. Tutte cose indiscutibili su un piano oggettivo.
E togliamoci dalle spalle un altro luogo comune. Che parlare di opinioni oggettive sia avere ragione. Le opinioni esistono per essere smentite, anche quando esse parlano dei fatti. Ma i fatti, però, non possono essere smentiti: nel nostro caso, che Medda scriva molto, ma molto bene l?Indagatore dell?Incubo. E, questo, cara Donna di Groucho, al di là del gusto.

Triss, tu parli di fatti, ma parti da un dogma (tuo, fra l?altro): Medda è il miglior interprete?
Parli di fatti, ma, di fatto, il tuo resta un parere.

Dici che i ?fatti narrativi? non possono essere equiparabili ai ?fatti delle scienze sperimentali?, ma che anche al loro interno esiste comunque una loro conoscibilità o interpretabilità, sebbene diversa da quella scientifica e priva di matematismi; inoltre i ?fatti narrativi? non sono meno validi degli altri, per la loro diversa natura dai ?fatti delle scienze sperimentali?. D?accordissimo?ma poi dici un?altra cosa : ?Le opinioni esistono per essere smentite, anche quando esse parlano dei fatti. Ma i fatti, però, non possono essere smentiti: nel nostro caso, che Medda scriva molto, ma molto bene l?Indagatore dell?Incubo?.
E? qui che dici due cose diverse! Quelli che io ho denominato punto 3 e punto 2 non affermano la stessa cosa, stai parlando di due cose di-ver-se. Una cosa è dire che Medda è il miglior interprete di Dylan Dog dopo lo Sclavi di un tempo, un?altra è dire che Medda scriva molto, ma molto bene l?Indagatore dell?Incubo, te ne rendi conto? Posso anche concordare con te che la seconda proposizione sia un fatto, ma la prima? Anche quello è un ?fatto narrativo?? Credo che la semiotica in quel caso non possa soccorrerti, perché quello è appunto un tuo parere, non un fatto.

Io non voglio né un?illuminazione extra-terrena né una visione, ma un discorso articolato e coerente quello lo vorrei proprio.

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"> Innanzitutto tu hai scritto: ?Cari Triss e rimatt, sono i vostri pareri a stravolgere i fatti.?
? e questo _prima_ che io pubblicassi il post nel quale poi ho incluso anche il tuo pensiero, (avendolo visto solo all?ultimo secondo ho rifatto semplicemente l?EDIT)
Tu hai risposto al post successivo, non a quelli precedenti. Quindi devi dirmi che cosa era stravolto _prima_ di quel mio lungo intervento. Quali fatti, dato che non avevo esposto granché.<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

La questione dell?edit, del post successivo o precedente non l?ho capita.
Quello che ho scritto, l?ho scritto in risposta a:

1) ? Triss: Non è una questione di gusti, né di pareri. Ma di fatti. Se poi i pareri stravolgono anche i fatti, questo è un altro discorso.
2) ? rimatt: Caro Triss, ti quoto al 100%.

?Cari Triss e rimatt, sono i vostri pareri (ovvero che facciate passare per fatti delle vostre opinioni) a stravolgere i fatti (ed i fatti sono che tu Triss, hai parlato di fatti, prima di chiarire che esistano i ?fatti delle scienze sperimentali? e i ?fatti narrativi?, senza averne riportato nemmeno uno. Mascherarsi dietro l?espediente dell?oggettività per avvalorare un proprio punto di vista è davvero scorretto: anch?io posso dire che è un fatto che Chiaverotti o chiunque altro sia il miglior interprete di Dylan Dog dopo lo Sclavi di un tempo...perché? Ma perché è un fatto! Questa è una professione di fede, _questa_ è una visione, ma di certo non è un discorso condotto con rigore e coerenza).?

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote">Io ho scritto:?Però, oltre al merito di saper scrivere, al nostro Michele va anche quello di aver capito la scrittura sclaviana sin dagli inizi degli anni 90. E non sono broccoletti, cacchio! Lo dimostrò con Nathan Never. Ricordo un numero in cui vi erano dei chiari riferimenti a Sclavi.?

I riferimenti erano alla scrittura di Sclavi. Dal senso generale del periodo, è facile intuirlo. Prendendo solo il pezzo:?Ricordo un numero in cui vi erano dei chiari riferimenti a Sclavi? è ovvio che rischia di essere soggetto a quella interpretazione di cui mi ?accusi? ( non in tribunale!).
Ma ammettiamo pure che io abbia usato una espressione poco felice, su cui l?attenzione si va poi a fissare, estrapolando quanto tu affermi, e cioè:

?Spiegami cosa significa che in un numero di Nathan Never vi sono chiari riferimenti a Sclavi. Se in "L'assassino è tra noi" di Sclavi vi sono dei chiari riferimenti al film "Identità", o in altri albi vi sono innumerevoli riferimenti a Psycho, vuol dire che Sclavi ha compreso appieno lo stile di James Mangold o di Hitchcock??

Te lo spiego. Medda decostruì/ricostruì la scrittura di Sclavi attraverso un numero di Nathan Never mostrando in tempi ancora acerbi di conoscere profondamente quel tipo di narrazione. E questo in tempi molto particolari, allorché la critica tendeva a non essere tanto benevola con Dylan Dog. La critica, appunto. Perché Dylan Dog non è stato solo un fenomeno sociale, ma anche ? e soprattutto ? letterario. I fumetti sono letteratura disegnata ( parole mie, ma anche di Sergio Bonelli, di Medda stesso e dell?intero staff di uBC che sta cercando di portare a galla la Nona Arte ) e coloro che li scrivono non sono scribacchini qualsiasi. Tu dovresti saperlo meglio di me, se hai letto i capolavori di Sclavi quali Memorie dall?Invisibile, La Casa degli Uomini perduti, Golconda ecc. Non puoi affermare:

?Oddio, cosa leggono i miei occhi! Sclavi uno dei più grandi narratori del Novecento...
Se pure questo è un fatto allora io aggiungo che Mollica è uno dei più grandi giornalisti attualmente operanti! E con questo non voglio sminuire l'operato di Sclavi, ma uno dei più grandi narratori del '900 è proprio troppo grossa!?

? se riconosci il fumetto come narrativa disegnata. Peraltro, difficile da scrivere e che non tutti sanno fare. <hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

Riguardo la prima parte di questo segmento:
vorrei che tu mi spiegassi come fai ad affermare con certezza che il referente di ?quel? numero di Nathan Never fosse Sclavi (cosa ancora probabile) o il suo stile di scrittura (cosa assai più improbabile perché bisognerebbe definire la tecnica di sceneggiatura di Sclavi, la tecnica di sceneggiatura di Medda, bisognerebbe discernere il limite della ?comprensione ? decostruzione/ricostruzione? dello stile di Sclavi dalla sua ?emulazione/imitazione?, bisognerebbe verificare appunto che Medda abbia ?ammiccato? a Sclavi e non ad altri e bisognerebbe verificare che Medda non abbia ?ammiccato? proprio a nessuno, mettendo in opera soltanto il proprio
mestiere/la propria arte, sebbene condizionato a livello più o meno _inconscio_ dall?operato di Sclavi; ecco, se tu fossi in grdo di verificare tutto questo allora sarei pronto a darti ragione e a fare ammenda).
Inoltre ancora una volta credo che tu entri in fraintendimento con te stesso: tu scrivi all?inizio che Medda è il miglior interprete dell?Indagatore dell?Incubo dopo Sclavi, dopo affermi che Medda ha (avrebbe) dato prova di comprendere appieno lo stile di Sclavi attraverso la sua decostruzione/ricostruzione in un numero di Nathan Never?ma stiamo parlando del _personaggio_ Dylan Dog, il personaggio oggettivo, con la sua caratterizzazione e le sue caratteristiche, o della _tecnica_ con cui viene scritto Dylan Dog (nella fattispecie, da Sclavi): anche in questo caso i piani sono di-ver-si e non stiamo parlando della stessa cosa. Cos?è che Medda interpreterebbe meglio, l?uno o l?altra? Ancora una volta vorrei avere un chiarimento.

Riguardo la seconda parte di questo segmento:
sinceramente non capisco il discorso sulla critica e cosa c?entri con il resto del discorso?ma per rispondere anche a questo: certo, sono d?accordo, i fumetti possono essere letteratura disegnata e in alcuni casi sono letteratura disegnata (detto fra noi, riguardo l?etichettatura di ?Nona Arte?, Sergio Bonelli non intende il fumetto in quanto arte. A Città di Castello l?ho ascoltato di persona dire pressappoco: ?adesso (con il fumetto) siamo sulla strada della dignità. Io non sono propenso a pensare al fumetto in termini di arte, ma per quanto mi riguarda mi piace parlare di buon artigianato?. Questo era soltanto un inciso slegato da tutto il resto del discorso) e coloro che li scrivono non sono degli scribacchini qualunque e?dunque? Io non capisco questa scissione manichea: o sono scribacchini o sono i più grandi narratori del Novecento? O siamo bravissimi o facciamo schifo? Per me Sclavi resta un grande narratore, non l?ho mai negato, non lo nego adesso e se ancora resterò di questo punto di vista non lo negherò in futuro, ma definirlo uno dei più grandi narratori del Novecento forse è un residuo di iperbole delle tu novelle adolescenziali.

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"> Qualcuno ha detto prima di me, a proposito di G.L. Bonelli, che è stato forse il più grande narratore del Novecento ( questa sarebbe molto grossa, eh? ).<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

Mmm?sì, lo sarebbe. Non basta dirlo per farlo essere vero.

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote">Sclavi non ha nulla da invidiare al miglior Pirandello carissimo Dario. La prova? La prova è solo quella di leggere e valutare che cosa ha scritto Sclavi. In questo difficilmente posso sostituirmi a te.
Però, non dovremmo essere a questo punto, perché altrimenti il dialogo rischia di trasformarsi in quello ?tra sordi?. Spero vivamente che la tua sia stata una battuta poco felice.<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

La mia non era una battuta, era la convinzione profonda prima di tutto di un lettore e poi di un ragazzo che studia Lettere. Il mio cuore, prima ancora che il mio cervello, non può accostare Sclavi a Calvino, Pavese, Gadda, Pasolini, Verga (per citarne alcuni italiani) o Borges, Queneau, Kafka (per citarne alcuni non italiani).

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"> Che cos?hanno in comune? Un personaggio da scrivere. Un personaggio oggettivo, da scrivere.<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

Risposta semplicistica ed elusiva, di fatto non risponde a nulla.

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"> Riduttivo? Sarebbe riduttivo per L?Ospite Sgradito. Il Confine è una storia accettabile entro certi limiti. Anche interessante. Ma Lontano dalla Luce è una di quelle con il finale ?finto? chiaverottiano, dove per concludere le pagine si usa un espediente molto sbrigativo. Il riflesso mostruoso sull?ascia e il suicidio dell?assassina, mi sembra. Per il resto, vado a memoria. L?ho letto troppi anni fa.
Per quanto riguarda Vittime Designate Medda ha perfettamente compreso la filosofia di Dylan Dog come specchio dei tempi. Soggetto debole, quasi scialbo, così come le presenze fantasma, a fronte di una sceneggiatura eccellente dove il messaggio si fa voce dell?autore attraverso il personaggio. Così come era per Sclavi.<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

Riguardo ?Lontano dalla luce?: ancora?stiamo parlando di sceneggiatura o di contenuti, cos?è che contesti, la forma o l?espediente?
Riguardo ?Vittime designate?:
1) ? ?Soggetto debole, quasi scialbo, così come le presenze fantasma, a fronte di una sceneggiatura eccellente dove il messaggio si fa voce dell?autore attraverso il personaggio. Così come era per Sclavi.? Soggetto debole?così come era per Sclavi??????????????????????????
Elenco (molto sbrigativo) dei lati soggetti ?deboli? del ?vecchio? Sclavi:
abuso sugli animali (n.6), avversione mediatica (n. 15), sfruttamento dei miserabili e tentativo di redenzione dei medesimi (nn. 16-17), amore verso prostitute (n. 19), il potere come contagio (n. 62), la censura (n.69), etc.
2) - ?Soggetto debole, quasi scialbo, così come le presenze fantasma, a fronte di una sceneggiatura eccellente dove il messaggio si fa voce dell?autore attraverso il personaggio. Così come era per Sclavi.? Anche qui non sei preciso, avresti dovuto scrivere come E? per Sclavi: hai descritto le sue ultime storie, come ?Ucronìa?, ?L?assassino è tra noi?, ?Marty? e ?Ascensore per l?inferno?, o vorresti dire che non sono sceneggiature più che eccellenti a fronte di un debole soggetto in cui viene veicolata la voce dell?autore attraverso il personaggio?

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote">Sappi che per scrivere Dylan Dog un autore non si deve rinnegare in quanto altra persona, ma scrivere ciò che vuole tenendo fermi i punti fondamentali del personaggio. In questo Medda è erede di un oggetto simbolico consegnato al pubblico con determinate caratteristiche che non possono essere negate. Ma possono essere usate per veicolare tutto quel che si vuole. Sclavi ha praticamente scritto un personaggio che può parlare di ogni cosa, purché lo si sappia fare.<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

D?accordissimo su questo segmento.

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote">Questo era quel dato di fatto ( o oggettivo se preferisci ) che tu chiaramente hai smentito alla luce del ?tutto è uguale a tutto?: qualunque sceneggiatore da Mignacco a Masiero e via dicendo sono in grado di interpretare Dylan Dog, con la loro sensibilità e il loro messaggio. ( Nel dialogo con Rimatt, intendo.). Questa conclusione cui tu sei arrivato annulla qualunque differenziazione. Ed è inutile continuare a parlarne, a questo punto. Perché ometti il ?come?, la modalità, a favore di un principio nominale e formale, cui tutti gli sceneggiatori sottostanno ( o, almeno, dovrebbero ). Dunque? Dunque, fine del discorso: tutto si annulla con tutto.<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

Guarda che mai più lontana da me può essere la concezione del ?tutto uguale al tutto?. E proprio il cardine su cui si fonda il pensiero critico è l?esistenza di differenze e diversità (ti dirò che come Saussure sono quasi portato a pensare che esistano solo differenze e diversità, a favore di un?arbitrarietà pressoché totale). La conclusione a cui sono giunto non annulla la differenziazione, tutt?altro, la valorizza per quello che è: la differenza per la differenza, non la differenza per il merito, perché credo che tu abbia una visione verticale della differenziazione: ?rispetto a Sclavi, questo gli si avvicina di più, poi al secondo gradino di congruità rispetto a Sclavi metto quest?altro? e così procedendo lungo la scala delle gerarchie?mentre la mia è una differenziazione in orizzontale, dove non viene stabilito un podio o un criterio di merito assoluto per cui questo è _sempre_ meglio o peggio di quello e quest?altro interpreta _mediamente_ meglio o peggio di quello sceneggiatore il personaggio. Le differenze per me vengono stabilite di volta in volta, di autore in autore, di storia in storia, mentre credo che per te valga un criterio astraente per cui in base alla somma dei dati in tuo possesso Medda è il miglior interprete di Dylan Dog dopo lo Sclavi di un tempo e tale resterà (già il fatto stesso che tu ricorra all?astrazione ?Sclavi di un tempo? ne è una prova), ma sai benissimo che in narrativa non vale il criterio matematico per cui un?opera è costituita dalla somma dei suoi ?addendi?; in narrativa un?opera trascende il risultato dell?addizione. Io non ometto il ?come?, lo valuto di volta in volta e tutto non si annulla con un bel niente: i confini si rideterminano all?uscita di ogni nuova storia e all?ingresso di ogni nuovo autore nella testata Dylan Dog.

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"> Nel Battito del tempo, capolavoro meddiano, la favola di Peter Pan ( letteratura ) viene riletta in chiave moderna, attraverso una tragedia. La sceneggiatura gronda riferimenti letterari ed è essa stessa un?opera letteraria. Un esempio dylandoghiano,
per l?ennesima volta perfetto. Dire qualcosa attraverso quel personaggio, senza snaturarlo o banalizzarlo, o stravolgerlo. Ho risposto già sull? ?entusiasmo del mio stesso discorso?.<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

Retrocedi dalle tue posizioni? Prima capolavoro letterario e dylandoghiano e adesso semplicemente meddiano? La sceneggiatura gronda riferimenti letterari, ok, essa stessa è un?opera letteraria, ok?ma tu hai scritto ?capolavoro l e t t e r a r i o?, non capolavoro meddiano (o dylandoghiano), né opera letteraria. Ancora una volta le carte in tavola sono confuse.

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"> Dario scrive:?Forse involontariamente hai centrato il nocciolo??

Molto volontariamente. Sclavi è anche un adolescente in Dylan Dog. Ma quel che ci interessa in narrativa è la maturità dello scrittore, non tanto i messaggi in se stessi. Il ?come? questi messaggi vengono trasmessi: se lo scrittore è maturo guarderà con gli occhi dell?adolescente ma scriverà come scrittore maturo; tutt?altro avviene in Chiaverotti dove il tema dell?adolescenza che lo accomuna a Sclavi è semplicemente replicato anche a livello di scrittura: Chiaverotti scrive _come_ un adolescente con ?sgrammaticature? annesse. Per questo il sensazionalismo di Goblin è visibile nella modalità di trattare l?argomento. Nel ?come? questo argomento viene affrontato.<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

Triss, ancora una volta provochi confusioni: ?Sclavi è anche un adolescente in Dylan Dog. Ma quel che ci interessa in narrativa è la maturità dello scrittore, non tanto i messaggi in se stessi.?
E infatti non ho scritto che Sclavi come autore, da un punto di vista _tecnico_ non sia maturo, ho scritto che scrive con un impeto ed una foga adolescenziali, ma le due cose non si contraddicono a vicenda: la passione non è contraddittoria della perizia, anzi mi meraviglio ogni volta che si acclama ?al genio, al genio? (parlando di Sclavi), perché dietro la sua perizia, prima ancora di Dylan Dog, Sclavi ha alle spalle anni e anni di mestiere e di gavetta.
Piuttosto non comprendo bene quando scrivi ??non tanto i messaggi in se stessi.? se qualche post prima mi parli di ?Vittime designate? anche in termini di complesso messaggio (e definendo anche quello un fatto).

??tutt?altro avviene in Chiaverotti dove il tema dell?adolescenza che lo accomuna a Sclavi è semplicemente replicato anche a livello di scrittura: Chiaverotti scrive _come_ un adolescente con ?sgrammaticature? annesse. Per questo il sensazionalismo di Goblin è visibile nella modalità di trattare l?argomento. Nel ?come? questo argomento viene affrontato.?

Ancora non capisco, parli di padronanza della lingua italiana o di padronanza della tecnica di sceneggiatura? Chiaverotti scrive com un adolescente o sceneggia come un adolescente? (Il secondo caso ancora lo ritengo poco probabile perché alla Bonelli non ammettono a lavorare di certo gli incompetenti). Sulle ?sgrammaticature? non riesco ad essere d?accordo (ricontrollerò poiché al momento non mi sovvengono orrori grammaticali), perché ti ricordo che gli albi passano attraverso una supervisione redazionale facente capo proprio a Sclavi, quindi se prima della pubblicazione non sono state riscontrate delle pecche nei riguardi della lingua italiana i casi sono due:

a) non sono state individuate e quindi Sclavi è almeno altrettanto ?adolescente? di Chiaverotti nel suo modo di scrivere o di intendere la scrittura;
b) sono state individuate, ma non ritenute tali da offendere la sensibilità di un lettore che non sia un accademico della Crusca, ergo non credo possa essere un? ?accusa? tale da sminuire il lavoro dello sceneggiatore.

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote">Il motivo per cui ho affermato che Sclavi è tra i più grandi narratori del Novecento è che con una tematica buonista agli eccessi, riesce a ricreare il dramma, la sofferenza, dove invece avrebbe potuto toppare con un volgare patetismo. <hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

Ma Sclavi spesso e volentieri toppa con il patetismo, sebbene non (sempre) volgare. In alcune storie (incluse quelle di Sclavi) Dylan è uno dei personaggi più noiosamente moralistici che si siano mai letti, ma il suo fascino è costituito anche da questo: è un po? come lo strabismo di Venere o le note stonate di Mina; paradossalmente, invece di sminuire la bellezza, il difetto la accresce.

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote">Soprattutto gli riesce sempre per mezzo della sceneggiatura, mai per mezzo del soggetto che è stato sempre debole nei suoi migliori lavori ( non a caso il soggetto di Johnny Freak è di Marcheselli ).<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

Ho già risposto sopra, comunque se mi stai dicendo che il soggetto di ?Memorie dall?invisibile? è debole?

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote">E, dicevo, con una tematica buonista agli eccessi, trasforma il patetismo adolescenziale ( la vera cifra del dramma secondo Chiaverotti ) in dramma. Non usare analogie che poi risultano soltanto formali. La sostanza sta nella sceneggiatura che tu devi aver letto. Senza dubbio.<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

D?accordo su Sclavi e anche d?accordo su Chiaverotti (fermo restando che non ho scritto, né mi interessa scrivere, che Chiaverotti è, ammesso che lo sia, il miglior interprete di Dylan Dog dopo lo Sclavi di un tempo): se ho ben capito l?uno plasma il patetismo adolescenziale per assurgere al dramma mentre l?altro mira ad ottenere il dramma seguendo la cifra del patetismo adolescenziale, se mi concedi l?analogia l?uno è Vittorio Gassman e l?altro Vittorio Alfieri. Ora, come stabilisci chi è più ?drammatico? (o ?migliore?) fra Gassman e Alfieri? La strada scelta dall?uno è più nobile o più ?giusta? di quella scelta dall?altro? (sempre ammesso che tu mi conceda l?analogia). Ma in ogni caso ti dico che la cifra del dramma è _comunque_ il patetismo (che sia adolescenziale o di altra natura), già a partire dai grandi greci, e loro ne sapevano qualcosa di drammaturgia.

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"> Capire? Capire cosa? E simili a Chiaverotti in cosa? Caccia alle streghe è un messaggio su/contro la censura. Proprio come lo specchio dei tempi di cui ti parlavo prima con Vittime designate di Medda. A quei tempi, gli ?Inquisitori? avevano mosso già aspre critiche e provvedimenti contro diverse testate splatter. Tuttavia, il messaggio serve a riflettere.<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

Allora adesso parliamo di messaggio?finali simili a Chiaverotti nell?espediente spiazzante e privo di sicurezze/certezze, dove Sclavi di solito risolve il tutto con il sogno o una vignetta indeterminata che può voler dire tutto o non voler dire nulla. Chiaverotti invece usa l?ultima pagina per rimettere tutto in discussione, per dire che la vicenda non si conclude con la fine (a volte ci riesce e altre volte fallisce miserabilmente come in ?Frankenstein!?). In sostanza gli artifici differiscono sia per mezzi adoperati sia per finalità perseguite, ma l?effetto è lo stesso, lo stupore: in Sclavi è più meditato e riflessivo, in Chiaverotti è più sensazionalistico, ma sempre di quello si tratta.

Sul messaggio di ?Vittime designate?: mi stai dicendo che Medda si fa interprete dello specchio dei tempi perché mi dice che alla fine il più forte ha la meglio sul più debole? Allora Medda si fa interprete non dei tempi correnti, ma del Tempo tout court, perché mai messaggio poteva essere più facilmente sfruttato (fra l?altro è un messaggio che gli piace proprio molto, perché già in ?La legge della giungla? e in ?Homo homini lupus? dice esattamente la stessa cosa!) .

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote">Golconda è un volo pindarico, fatto di blocchi narrativi di senso, dove il soggetto è assolutamente ininfluente a tutto lo svolgimento. Golconda si muove secondo i codici della poesia.
Tornando a Caccia alle streghe. Il finale di questa storia è semplicemente uno dei vertici apicali dello sgretolamento di certezze dove per rimettere a posto i pezzi devi per forza riflettere, senza riuscire mai a raggiungere una conclusione. Perché? Perché il miglior Sclavi non calava il messaggio rozzamente nelle storie, ma in modo che desse da pensare.<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

Molto d?accordo.

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote">Chiaverotti, a parte un diffusissimo sensazionalismo distribuito in tutta la sua produzione e certe trovate davvero ridicole, ha mostrato solo di avere un?indole adolescenziale con scrittura ?sgrammaticata? annessa.<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

Ancora una volta non parli di scenggiatura, o comunque parli soltanto di uno dei suoi aspetti (mi riferisco alla scrittura ?sgrammaticata?), per il resto ho già detto sopra.

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote">Inoltre, i finali ?illogici? non sono
quelli incomprensibili come mi sembra che tu abbia capito. Sono quelli ?finti?, distorti, o che arrivano dopo una serie di pagine in cui si cambia prospettiva una decina di volte ( vedi La Sfida ) al limite di qualunque accettabilità logica, narrativamente logica.<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

Anche su questo mi sono espresso sopra e nessuno ha mai detto che Chiaverotti sia infallibile, d?altra parte se volessimo parcellizzare la produzione dell?autore per me le storie totalmente campate in aria, con finale illogico che giunge dopo decine di cambiamenti di prospettiva rappresentano la minoranza, mentre mi sembra che per te avvenga l?opposto.
<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote">Tuttavia, riconosco a Chiaverotti il merito di aver scritto alcune storie buone e di aver avuto la responsabilità di confrontarsi con il Totem sclaviano che all?epoca era dominante. Per es. Partita con la Morte mi sembra una storia sostanzialmente riuscita e senza grossi problemi.<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

Come ho già chiarito, il rapporto Chiaverotti-Sclavi non è un _mio_ problema, perché non sono stato io a sollevarlo e nemmeno mi interessa molto. Altri hanno imbastito questo confronto, come tu, Triss, hai imbastito il confronto Medda-Sclavi. Io mi limito ad esprimere il mio parere cercando di essere equo nei confronti dei tre attanti del discorso: Medda, Chiaverotti, Sclavi.

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote">Anche Sclavi si è imbattuto in finali poco felici. Ma questo si è verificato nel periodo post-100. <hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

Ecco, questa è la riduzione più sciocca che continuamente mi ritrovo davanti agli occhi: pre-100, post-100! Ragazzi, emancipatevi dai numeri che si concludono con uno 0 e dagli schematismi che vogliono individuare in una cifra certa il limite di un evento (altro esempio: il medioevo si conclude nel 1492!)?sono fuorvianti, molto limitatamente utili, ma soprattutto fuorvianti.

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote">[Vedi Il cane Infernale ( incomprensibile, in questo caso ) o Il ?Progetto? ( sospeso, invece)]. Il finale de Il ?Progetto? è l?abbandono dello scrittore, si sospende senza portare a termine la storia. Difatti, è l?ultima di Sclavi che segnala pesantemente e prepotentemente il blocco che seguirà. Ma, ovviamente, stiamo parlando di storie in cui già era evidente la crisi dello scrittore.<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

Ok, vedi anche ?Abyss?, ?Finché morte non vi separi?, ?Phoenix, il seguito della ?trilogia aliena?, ?Cattivi pensieri?, ?Verso un mondo lontano?, ?Apocalisse?, ?Ghost Hotel?, ?Il lago nel cielo??etc.

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"> Su Brendon ha risposto perfettamente Rimatt. Io aggiungo:
Sapevi che Brendon ha delle forti attinenze con Dylan Dog e Chiaverotti sembra aver replicato l?indagatore dell?incubo semplicemente cambiando l?ambientazione? Egli non è riuscito a liberarsi degli antichi retaggi narrativi. Tuttavia, oggi non saprei dire con esattezza se le cose sono cambiate visto che non lo seguo più dall?anno scorso. Ma di una cosa sono sicuro: la scrittura sarà rimasta quella! E questo è sufficiente per farne un banco di prova.
Comunque, la polemica nacque agli esordi di Brendon. Nel 1998. E la critica ci sta tutta. Quindi la tua domanda può avere senso soltanto se non conosci Brendon. Dall?inizio, soprattutto.<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

Bene, io volevo che mi rispondessi perfettamente tu.
So benissimo che Brandon ha forti attinenze con Dylan Dog. E tu sai che i primi numeri di Nathan Never replicano molte tematiche di Dylan Dog? Scanner, mostri mutanti cattivi, mostri mutanti buoni che vengono fraintesi per cattivi, afflizioni umane, alienazione... Anche i sardi allora hanno attinto a piene mani dal personaggio Dylan Dog (da cui Nathan Never non si discosta poi così tanto: solitario, idealista, leale, donnaiolo, passato oscuro, manca qualcosa? Soltanto più macho e meno rammollito).
Sui retaggi narrativi non capisco se stai intentando un processo alle intenzioni a Chiaverotti: poiché ha creato un personaggio affine a Dylan Dog non si è emancipato dagli antichi retaggi narrativi? E se fosse semplicemente una questione di sensibilità? Più affine a tematiche dark o gotiche che ad altro? E che dire allora di Dampyr? Anche Boselli e Colombo non si sono emancipati da Dylan Dog (visto che chi in un modo chi nell?altro vi hanno avuto a che fare)? O peggio ancora Magico Vento, che unisce Tex e Dylan Dog? Qui il debito di Manfredi è addirittura doppio!

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote">Paradossalmente il dato è il personaggio che leggi nelle storie di Medda. è il motivo per cui siamo su questo forum. è il motivo per il quale _esiste_ questo forum. Il dato è l?oggettività delle caratteristiche _narrative_ di Dylan Dog.<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

Come sopra risposta semplicistica ed elusiva, che di fatto non risponde a nulla.

Io potrei risponderti che pur nella sua mediocrità (poiché l?eccellenza non è una caratteristica narrativa) Ruju azzecca meglio le caratteristiche _narrative_ di Dylan Dog, da un punto di vista di interpretazione del personaggio, rispetto delle caratteristiche conferitegli da Sclavi, rispetto di uno stile di sceneggiatura, rispetto di messaggio veicolato o qualsiasi altra cosa tu voglia tirare in ballo.

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote">Mi meraviglia il fatto che una cosa così elementare non ti sia chiara. Ma non tanto a dire il vero: c?è ancora chi ( spero non tu ), in questo forum, dice:?dobbiamo ancora metterci d?accordo su cosa sia Dylan Dog?. Ad una riflessione del genere lascio tastiera, mouse e tutto il resto e abbandono qualsiasi buon proposito di discutere. Perché il problema è a monte allora: non si conosce il personaggio. Dobbiamo cominciare da zero. Non ri-cominciare, poiché non abbiamo mai cominciato.<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

C?è gente che ancora deve mettersi d?accordo su chi sia stato Omero, o Shakespeare, o su chi sia il Godot Beckettiano, o su quale sia il posto da attribuire al Satyricon di Petronio (ammesso che fosse stato davvero tale Petronio ad averlo scritto) nell?ambito della letteratura, non vedo perché Dylan Dog, un?Opera che viene scritta da circa 21 anni ed ancora non conclusasi, passata per le mani di innumerevoli soggettisti/sceneggiatori e per le matite di innumerevoli disegnatori, attraverso le mani di così tanti critici e semplici lettori, filtrata attraverso centinaia di migliaia di sensibilità diverse, in una forma così meravigliosamente ibrida quale può essere quella del fumetto, debba essere esente dalla tua domanda. Ripeto: un?opera narrativa non è la semplice somma delle sue componenti, così come il personaggio Dylan Dog non è la semplice somma delle componenti ?costruisco il galeone?, ?Bloch mi passa i rapporti?, ?ho un complesso edipico con le donne che mi porta a ravvisare in tutte quell?unico amore che sto cercando e non riesco mai a trovare o a possedere fino in fondo?, ?le dissolvenze vanno fatte in un certo modo ed i giri di pagina in un altro? ?per le atmosfere cupe scelgo Roi e per quelle allucinate Casertano?, etc. etc. etc.

Ed il personaggio credo di conoscerlo abbastanza bene, solo che _ancora_ non lo si finisce mai di conoscere e di scoprire (l?assurdo è che ormai è stato liquidato anche Sclavi che ne è stato il creatore, quasi Dylan Dog ormai vivesse di vita autonoma!).

?Non ri-cominciare, poiché non abbiamo mai cominciato?? Io dico che ancora non abbiamo finito.


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MessaggioInviato: lun ott 08, 2007 12:51 am 
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Dario ma alle 18 e 55 non potevi vederti i gol della serie A?[:D][:0]

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Gli uomini che meglio riescono a stare con le donne sono gli stessi che sanno starci benissimo senza.


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Oddio! ero curiosa di vedere come procedeva la questione ma ci sto rinunciando... semmai domani mi prendo un giorno di ferie per leggere tutto! [:)]

Siete matti!

<hr noshade size="1">Con Pasqualon ci puoi giocare
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<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by sBARBATO</i>
<br />Dario ma alle 18 e 55 non potevi vederti i gol della serie A?[:D][:0]

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Gli uomini che meglio riescono a stare con le donne sono gli stessi che sanno starci benissimo senza.
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

Oppure poteva uscire a prendersi un aperitivo [:D] , così si rilassa un pò e chiacchera con qualcuno.

P.S. : ho rinunciato a leggere questi i posts

-------------------

Batti in aria le mani e
poi falle vibrar
se fai come Simone
non puoi di certo sbagliar !


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Io li ho letti quasi fino alla fine... poi, proprio quando ero a un passo dalla meta, hanno avuto il sopravvento![:0] Hanno vinto loro, e io ho miseramente fallito l'impresa![:(]
solo degli ossi duri come Dario, Triss e (forse) Rimatt possono leggere-ma soprattutto scrivere- da cima a fondo dei post del genere!!!

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MessaggioInviato: lun ott 08, 2007 4:47 pm 
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<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by simone</i>
P.S. : ho rinunciato a leggere questi i posts
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">
No, Simone. Ti voglio partecipe lettore e attivo scrittore![:)][:D][:p]
E anche tu, Donna delle meraviglie[:X]!!![:)]

<hr noshade size="1">Temo di essere frainteso. Forse ho raggiunto il mio obiettivo.
Il Mio Blog: http://trascorsi.splinder.com/


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MessaggioInviato: lun ott 08, 2007 4:50 pm 
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Mi sento così meravigliosa che hai finito per discutere con Dario di una questione che ti fatto notare io! [:(!]
del tipo: "adesso scansati Donna, che noi uomini dobbiamo parlare di cose serie!"
[:(!][:(!]

[:P]

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Non è che la discussione sta diventando una sfida lessicale? [|)]

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nell'ipocrisia dei "mai"
non sono riuscito a cambiarti, non mi hai cambiato lo sai...</i>


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