E dopo grande fatica (c'avrò messo una settimana di spezzettamenti per leggerla ) chiudiamo sulle storie 2020 con l'ennesima evitabile fatica di Faraci
.
Per pagare e per morire
Posto che il titolo d'orrenda fattura (e probabile discendenza recchioniana) è ancora più deleterio nel suo utilizzo a fine storia stile perla aforistica... siamo davanti ad una storiella che poteva avere un suo senso (parodico) se avesse spinto sull'acceleratore da quel punto di vista. Invece si perde e tracima nel retorico,[cit.]
giusto per il gusto di qualche spruzzata di sangue in più.
Alla fine è vagamente più sollazzevole della prima del semprestucchevole Ostini, perché introduce il mondo Paperopolese con una certo
gist comicheggiante nel trucido (grazie alle meschinità di Scrooge-McDoug, sempre pronto al sarcasmo nero), ma la cosa non dura molto quando i paperi devono quagliare.
E infatti l'ultimo terzo della storia (diciamo da p.161 in poi) è di una ciofecheria senza pari, perché il go(o)ffissimo "scontro" tra i convolti a suon di robottoni e ripicche sembra più demenzial-da-filmetti-per-bimbetti che parodico per adulti dylaniati, senza contare il tema forzoso del conflitto padre-figlio(stro) ficcato di straforo in modo patetico o melò senza alcuna sbavatura ironica - contrariamente alle loro controparti Disney - soltanto per il gusto (again) di un vago controfinale beffardo... maddeché
Sprecata la possibilità di creare una Amelia-Sandie più fascinosa (anche per le sue ragioni), superfluo Rockerduck, sotto-utilizzati Gastone-Glenn e Paperoga-Dick che invece potevano creare diversi diversivi divertenti. Dylan alla fine fa un po' l'attore un po' il burattino stregato, ed è molto più Paperino lui in questo contesto dello "sfigato-nullità" Skeet, su cui Faraci perde metà sceneggiatura soltanto per rendercelo simpatico, a livello di commiserazione. Bastava dargli una bella Paperina e vedi come ti si ringalluzzisce
.
Carino il flashback del mago, insulso quello degli gnomi-zombie. Non ho capito perché Amelia si stupisca che quella sia "soltanto
una monetina" (p.182, grassetto degli editor, by Jove) quando lei stessa una pagina prima diceva di cercare soltanto una monetina... ma qui forse Gerasi s'è perso qualcosa nella sceneggiatura, a livello di poteri magici e sparizioni del suddetto centesimo tintinnante.
Come di sicuro
s'è perso qualcosa tra l'ultima vignetta di p.143 e la prima di p.144 quando Scrooge scatta contro il figlio smidollato "sulle buone maniere" senza alcuna premessa nelle dinamiche delle tavole/battute/posizioni dei coinvolti
.
Gerasi ovviamente mi è piaciuto, ma in certi punti si capisce che non è una storia propriamente adatta a lui (v. scontri tra robottoni o caricature). Ottimo il
miser Scrooge; occhi di gatto Amelia; non ho gradito il ghigno ebete di Skeet che più che il becco di un papero, mi ricorda Ceccherini.
Buon Natale anche se (restando nel mondo avicolo) siamo più vicini ai giorni della Merla...