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#409 - Ritorno al buio
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Mediocre (5) 20%  20%  [ 10 ]
Accettabile (6) 30%  30%  [ 15 ]
Buono (7-8) 12%  12%  [ 6 ]
Ottimo (9-10) 8%  8%  [ 4 ]
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 Oggetto del messaggio: Re: #409 - Ritorno al buio
MessaggioInviato: mer ott 07, 2020 12:12 pm 
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skeletor ha scritto:
si ma prima i robocop e i dialoghi trash non c'erano. non c'erano nemmeno le saghe in più albi pacciugoni...e non c'erano i remake reboot.



Infatti anch'io mal digerisco queste scelte nel nuovo corso ma sono strilloni e annunci fatti apposta per creare un minimo di interesse nell'ipotetico acquirente. Diciamo il perfetto specchietto per le allodole. Con il 399 fecero pubblicità anche sui giornali. Non importa il contenuto basta che venda. È così. Ti dico io non conosco mezzo ma neanche a pagarlo mio coetaneo che legge Dylan,e non ti parlo dei più giovani.Per questo scrivo su questo forum,non ho nessuno con cui condividere questa mia passione. Quindi il gioco ora sta tutto nel creare un continuo interesse con annunci e trovate che di sostanza hanno poco ma basta che se ne parli nel bacino dei pochi fan rimasti e che questi ultimi comprano il più possibile.

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 Oggetto del messaggio: Re: #409 - Ritorno al buio
MessaggioInviato: mer ott 07, 2020 12:28 pm 
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skeletor ha scritto:
si ma prima i robocop e i dialoghi trash non c'erano. non c'erano nemmeno le saghe in più albi pacciugoni...e non c'erano i remake reboot.
c'erano gli spiegoni infiniti e il buonismo nauseante ma per me oni1 batte oni2 10 a 3.


Idem
Giuda ballerino95 ha scritto:
Recchioni che lo si voglia ammettere o meno sta facendo di tutto per tenere su la baracca. Alla fine per i vertici conta quanto un prodotto vende e non la qualità purtroppo.


Mah: il suo "di tutto per tenere in piedi la baracca" si concretizza in "più volumoni for fans only (un esempio è "I Racconti Del Domani"); trasformare certe testate come il Maxi, che offrivano più storie a un prezzo proporzionalmente più basso con altre - OldBoy - a meno storie a un prezzo proporzionalmente più alto (quindi giocare anche su quel tot di centesimi di differenza); tirare fuori roba tipo il Wedding Box (inutile) e raccolte 2x1 in cui si presenta la versione integrale di non so cosa (il 401 e il 402 erano già abbastanza integrali); presentare cross-over impossibili (Dylan e Batman) che poi, tra l'altro, non si sa che fine abbiano fatto; speculare su vecchi personaggi (Daryl Zed) presentando nuove uscite che - come sopra - non si sa che fine abbiano fatto. E... alimentare il "dividi et impera" tramite social con il suo solito modo di fare. E... dare "linfa vitale" a una testata (la regolare) con trovate bislacche che lasciano il tempo che trovano: distruzioni di universi, ripartenze su altri universi, matrimoni, divorzi, triangoli (mi verrebbe da citare Renato Zero), personaggi trasformati in razzisti, parenti improvvisati, fresconi logorroici... Tra un po' manca il Dylan rettiliano, il Bloch fruttariano, il Groucho sassariano, il nuovo scontro Kree/Skrull, l'arrivo di Galactus, l'alleanza tra Dylan/Silver Surfer/I Fantastici Quattro, l'intervento salvifico della Torcia Umana Originale...".
Pensiero mio? Chiunque avrebbe potuto ricorrere a questi mezzucci. Questo mi sembra pseudo-marketing. Unito a trovate deleterie.
Ci avessero messo Bilotta o Ambrosini avrebbero potuto fare le stesse operazioni (volendo). Solo... con una cognizione maggiore del Dylan personaggio (tra l'altro le buone storie possono essere un toccasana anche per le vendite: se si sparge la voce che il prodotto è monnezza comprano meno persone. Se si sparge la voce contraria un tot di vendite in più te le assicuri).
Perché è facile prendere Sclavi, dire "eh, lui è il maestro" e far pagare sessantaquattro pagine venti euro solo perché lui è il maestro. Facile ma a suo modo fallimentare. Un utente del forum lamentava il fatto che de I Racconti Di Domani si parla poco: è una questione di prezzo. Se quelle sessantaquattro pagine fossero costate dieci euro ora saremmo molti di più a parlarne, dato che gli acquirenti sarebbero stati molti, molti di più, non spaventati da una cifra a suo modo "altina". Prezzo "umano"/ più vendite. Questo è fare marketing.

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 Oggetto del messaggio: Re: #409 - Ritorno al buio
MessaggioInviato: mer ott 07, 2020 1:42 pm 
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Nima83 ha scritto:
Pensiero mio? Chiunque avrebbe potuto ricorrere a questi mezzucci. Questo mi sembra pseudo-marketing. Unito a trovate deleterie.
Ci avessero messo Bilotta o Ambrosini avrebbero potuto fare le stesse operazioni (volendo).


Ma guarda che stiamo dicendo la stessa cosa. Trovate discutibili per far parlare con lo scopo di vendere.Che poi a noi possono non piacere ma ad un azienda che vuole e deve vendere importa poco cosa ci sia scritto nei fumetti. Parliamoci chiaro,l'unico che doveva avere a cuore Dylan era Sclavi e se era stanco del personaggio doveva troncare da anni. Invece si è continuato per i soldi. Dylan rimane comunque quello che in Bonelli vende di più dopo Tex. Che poi tu mi parli del prezzo dei Racconti del domani (che io non ho comprato perché parlano di tutt'altro e a me interessa Dylan) ma che lo decide Recchioni o l'azienda quanto può costare un prodotto? Non la sò sta cosa chiedo nella completa ignoranza ma mi è difficile credere che il curatore abbia voce pure sul prezzo finale poi boh.

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 Oggetto del messaggio: Re: #409 - Ritorno al buio
MessaggioInviato: mer ott 07, 2020 1:46 pm 
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Giuda ballerino95 ha scritto:
Nima83 ha scritto:
Pensiero mio? Chiunque avrebbe potuto ricorrere a questi mezzucci. Questo mi sembra pseudo-marketing. Unito a trovate deleterie.
Ci avessero messo Bilotta o Ambrosini avrebbero potuto fare le stesse operazioni (volendo).


Ma guarda che stiamo dicendo la stessa cosa. Trovate discutibili per far parlare con lo scopo di vendere.Che poi a noi possono non piacere ma ad un azienda che vuole e deve vendere importa poco cosa ci sia scritto nei fumetti. Parliamoci chiaro,l'unico che doveva avere a cuore Dylan era Sclavi e se era stanco del personaggio doveva troncare da anni. Invece si è continuato per i soldi. Dylan rimane comunque quello che in Bonelli vende di più dopo Tex. Che poi tu mi parli del prezzo dei Racconti del domani (che io non ho comprato perché parlano di tutt'altro e a me interessa Dylan) ma che lo decide Recchioni o l'azienda quanto può costare un prodotto? Non la sò sta cosa chiedo nella completa ignoranza ma mi è difficile credere che il curatore abbia voce pure sul prezzo finale poi boh.


Infatti non era per mettere in dubbio quanto dicevi ma solo per sottolineare determinati concetti :wink:
Sul prezzo di certe trovate: magari è deciso a Monte. Ma se per dire la Bonelli decide che Sclavi va venduto a peso d'oro, il suddetto curatore può anche spendere due parole con Davide Bonelli per dire: "ehi, amico, è un'operazione che puzza di fallimentare. Non è meglio dimezzare il prezzo e puntare su un target più popolare?". Che certe cose le decide lui magari no (più onestamente: boh), ma avrà pur voce in capitolo? Azzardo, eh... :)

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 Oggetto del messaggio: Re: #409 - Ritorno al buio
MessaggioInviato: mer ott 07, 2020 2:15 pm 
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skeletor ha scritto:
si ma prima i robocop e i dialoghi trash non c'erano. non c'erano nemmeno le saghe in più albi pacciugoni...e non c'erano i remake reboot.

Capirai. Come se gli albi brutti li avesse inventati Recchioni. Io non compro Dylan Dog dal numero 250, quello che ho recuperato dopo non è stato mai a pagamento e di solito sono amici fumettisti o fumettivendoli a darmi modo di soddisfare la mia curiosità per singoli numeri (non sento il dovere né la voglia di fare di più e personalmente ho anche molti dubbi che si possa davvero leggere Dylan Dog dopo i trent'anni), ma sono comunque andato troppo oltre. Avrei potuto tranquillamente fermarmi al 150 o anche prima, magari recuperando solo quel pochissimo che valeva la pena recuperare. Il 90% degli albi dal 100 in poi non me li ricordo neppure, molti devo averli anche regalati. Onestamente era robetta del tutto insignificante, poco importa che non ci fossero saghe o remake.
E anche materiale vagamente più leggibile, beh, cosa c'entrava con Dylan Dog? Per dire: che accidenti c'entra La Governante di Manfredi (ripeto: Manfredi) con Dylan Dog? Sembra più il Dylan ibrido creato per il primo speciale Dyd/Martin Mystère che qualsiasi altra cosa. In generale Dyd è un personaggio con pochissima flessibilità, il suo universo - almeno: nella versione originale, cioè quella sclaviana - obbedisce a regole rigidissime, specialmente se paragonato all'incredibile malleabilità di un Tex. Ripeto: qui è tenuto tutto su per denaro sonante e perché se i lettori insoddisfatti criticano gli spaghetti scotti ma li mangiano lo stesso, beh, tanto male non devono essere. Ma in un mondo, diciamo più razionale, avremmo un volume o massimo due di Dyd con cadenza annuale e in versione hardcover, non questo stillicidio mensile, quasi settimanale...


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 Oggetto del messaggio: Re: #409 - Ritorno al buio
MessaggioInviato: mer ott 07, 2020 4:06 pm 
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Myskin ha scritto:
ho anche molti dubbi che si possa davvero leggere Dylan Dog dopo i trent'anni

ho passato i 30 da un pezzo, ma non mi sono mai posto il problema che ci sia un'etè limite oltre la quale non si può più leggere DD... o i fumetti in generale...

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 Oggetto del messaggio: Re: #409 - Ritorno al buio
MessaggioInviato: mer ott 07, 2020 4:22 pm 
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Giuda ballerino95 ha scritto:
skeletor ha scritto:
si ma prima i robocop e i dialoghi trash non c'erano. non c'erano nemmeno le saghe in più albi pacciugoni...e non c'erano i remake reboot.



Infatti anch'io mal digerisco queste scelte nel nuovo corso ma sono strilloni e annunci fatti apposta per creare un minimo di interesse nell'ipotetico acquirente. Diciamo il perfetto specchietto per le allodole. Con il 399 fecero pubblicità anche sui giornali. Non importa il contenuto basta che venda. È così. Ti dico io non conosco mezzo ma neanche a pagarlo mio coetaneo che legge Dylan,e non ti parlo dei più giovani.Per questo scrivo su questo forum,non ho nessuno con cui condividere questa mia passione. Quindi il gioco ora sta tutto nel creare un continuo interesse con annunci e trovate che di sostanza hanno poco ma basta che se ne parli nel bacino dei pochi fan rimasti e che questi ultimi comprano il più possibile.


condivido quello che dici, difatti Recchioni è un maestro nel vendere molto fumo e poco arrosto.
E' stato scelto anche per quello anche se in Bonelli non credo lo ammetterebbero mai.
La millantata investitura di Sclavi è un altro specchietto per le allodole dato che, si narra, la prima scelta sia stata la Barbato.

Comunque nemmeno io conosco nessuno che legge dylan purtroppo (e ho 29 anni).
I pochi che conobbi che conoscevano il personaggio è per la sua fama mediatica, eco di quella enorme degli anni 90.


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 Oggetto del messaggio: Re: #409 - Ritorno al buio
MessaggioInviato: mer ott 07, 2020 5:16 pm 
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Ilnomeutenteinserito ha scritto:
Myskin ha scritto:
ho anche molti dubbi che si possa davvero leggere Dylan Dog dopo i trent'anni

ho passato i 30 da un pezzo, ma non mi sono mai posto il problema che ci sia un'etè limite oltre la quale non si può più leggere DD... o i fumetti in generale...

In realtà - ma questa è una considerazione a margine che non c'entra necessariamente con Dylan Dog - uno dei temi più dibattuti per alcuni fumetti è proprio il problema del target audience.
Una delle ragioni della totale e ormai inarrestabile decadenza dei fumetti supereroistici (inclusi i celebrati Avengers e X-Men) è proprio il mancato ricambio generazionale. Nascono - più o meno consapevolmente - per un target adolescenziale (come è chiaro da alcuni temi e dal modo in cui sono presentati). Nel loro periodo di massimo splendore erano adolescenti o ventenni a comprarli. Oggi sono diretti in pratica allo stesso identico pubblico, che però ormai è vecchio bacucco, cioè quarantenne o ultraquarantenne. Gli adolescenti che comprano supereroi alla fine sono pochi (e NO, il pubblico dei film non è lo stesso dei fumetti). Per cui hai questa strana e per certi versi inquietante combinazione di storie supereroistiche, cioè adolescenziali nei temi e nelle raffigurazioni dei personaggi, però vendute a un pubblico che segue quelle avventure da almeno 20 anni, il che dà via a tutta una serie di operazioni nostalgia, ammiccamenti, omaggi. Qui si aprirebbe un discorso lungo, complesso e temo anche abbastanza deprimente sull'incapacità di una grossa fetta di pubblico di far evolvere i propri gusti e sull'immaturità di fatto di una gran fetta degli attuali ultraquarantenni in USA e certo non solo in USA, ma non vado oltre. Direi però che non tutti i fumetti, specialmente seriali, sono fatti per essere seguiti a oltranza e direi che anche che ci sono diverse affinità tra le dinamiche di quello che succede in USA con i supereroi e quello che sta succedendo in Italia con Dylan Dog. Dopodiché personalmente credo che i lavori fumettistici che possono essere apprezzati in egual misura da giovani e "vecchi", o che semplicemente siano invecchiati meglio, siano altri. Personalmente a rileggere il Dylan storico non trovo lo stesso piacere che avevo a 20 anni, apprezzo alcune cose, altre mi chiedo come abbiano potuto piacermi, ma mi ritengo fortunatamente ben oltre la, diciamo così, soglia dello stupore.


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 Oggetto del messaggio: Re: #409 - Ritorno al buio
MessaggioInviato: mer ott 07, 2020 7:23 pm 
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...e finalmente qualche brivido tornai ad averlo, spegnendo la luce.
Chiaverotti, dopo essersi citato all'infinito con Dyd e Brendon per una dozzina d'anni dimostra (come già aveva fatto con Morgan Lost) di essere in grado di parodiarsi e di stravolgere ciò che aveva scritto... grandissimo! Claudio mostra una crescita superlativa in questi ultimi lustri che denotano un'intelligenza brillante e un'evoluzione al di sopra della media.
Bell'albo. Votato Ottimo.
Per la comica finale del Forum ripasso quando leggo anche lo Speciale, e vedremo se in quel caso mi allineerò alla Grande Balena Bianca o se resterò dottore in niente.

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(F. Rabelais)


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 Oggetto del messaggio: Re: #409 - Ritorno al buio
MessaggioInviato: mer ott 07, 2020 8:32 pm 
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:lol: La DC non sarà più molto comic(s)a ma è democraticamente da buonicristiani pensare che certe uscite atte a sbeffeggiare noi del forum siano più ridicole nei loro intenti che nei loro bersagli.
E come diceva un noto esponente scudocrociato "a pensare male si fa male, ma spesso si azzeccano i maligni", che da spadatrattisti camuffati si rivelano detrattisti di questo luogo che li ospita liberamente per parlamentarci sopra :x: .

[...]

A parte questo spassoso excursus che partiva in topic... torniamo a divagare off topic
La questione del ricambio generazionale è molto interessante ma non può esser affrontata con retorica di posa e fatalismi non circostanziati.

Nessun dottore prescrive fino a quando leggere un fumetto, di qualsiasi formato e spessore (v. classici Disney). E l'esempio super-eroistico USA non calza affatto col contesto italo-bonelliano, per ragioni storiche e culturali che non sto qui ad approfondire. Basti dire che in Giappone chiunque legge (diversi) manga, ad ogni età, e in Francia l'età media di un con$umatore di fumetti è molto più alta del medio nerd diciottenne stellestrisce alle prese col suo idolo in tutina afflitto da superpoteri vari, nonostante lo sciroppaggio mentale di Airoldi & co ( :? ), che pensano di pubblicare per le sfigate rotative mmerigane, e vogliono inculcarci abusivamente questi trend.

La Bonelli ci campa degli ultra-trentenni, per cui si deve adattare anche a questi (gusti/parametri) in evoluzione, puntando non solo all'effetto nostalgia. Quindi anche Tex, per quanto iper-conservativo, si deve presentare in modo consono ad un ultra-trentenne di adesso, con qualche pelo sullo stomaco in più ed un palato più rodato di quando aveva 15 anni e c'erano i figli dei fiori ancora in giro. E credo che gli autori attuali di Tex (con gli ovvi alti & bassi di una mensilità mezzo-secolare) siano riusciti ad adattarsi molto bene a questo contesto, senza tradire troppo la forma originaria, ma evitando allo stesso tempo che il loro prodotto dovesse imitare pedissequamente forme ritrite & ri-fermentate soltanto per andar incontro a presunti matusa rincoglioniti in cerca di contentini nostalgici.

Un editore in un certo senso deve sia cullare viziando che far crescere evolvendo il proprio pubblico, anche per prepararsi al cambiamento, e FORSE ad un ricambio generazionale, che per gli autori dovrebbe risultare fisiologico, mentre per i lettori un po' meno.

Ecco, mi ricollego al Nostro Boy: sul fatto che Dylan "sia morto da decenni" non mi va di tornarci sopra, perché lo ripetiamo da secoli, è un alibi per le mezze-pippe: SONO GLI AUTORI ed esser incapaci, inetti o defunti che strisciano boccheggiando per carenza di idee/qualità rispetto ai tempi che trovano, non certo il personaggio-testata, che nelle mani giuste potrebbe dar ancora molto per vitalità, sia alle ca$$e SBE, che ai suoi lettori, senza pretendere utopicamente da stolti l'auge che strombettava negli anni '90s.
Spoiler!
Ebbasta con la manfrina che finito-Sclavi-finito-Dylan, e dopo il 200 grossomodo sia tutto da buttare, perché è un altro alibi per gli inetti di adesso, come se disponendo in qualsiasi ordine i fattori storico-soggettivi, le creazioni dylaniate siano inevitabilmente destinate alla rovina


Che poi questi lettori debbano improvvisarsi neo-adolescenti con famiglia a carico per sentirsi vintagisticamente soddisfatti, non mi sembra tanto probabile. Come mi sembra altamente improbabile che ci si possa avvicinare una corposa fetta di giovinetti in modo coatto, dato che il FUMETTO IN SENSO LATO non è più nello Stivale ritenuto dalle fasce giovanili una forma interessante di intrattenimento, e non sarà semplice fargli cambiare tendenza, consigli di papino-zietto a parte.

Mi fermo qui mentre preparo la lista dei migliori DD come starter per il nipote della signora del terzo piano. Se volete proseguire, mentre la badante vi sistema il pannolone, penso siano questi i luoghi più opportuni, lasciando il topic soltanto all'eterna giovinezza del Chiave, che brilli di ineffabile splendore nel bujo di comodo di certe considerazioni qualunquizzanti :roll:

viewtopic.php?f=2&t=9854
viewtopic.php?f=2&t=9839

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 Oggetto del messaggio: Re: #409 - Ritorno al buio
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Ho smesso di leggere Dyd da parecchio, ma questo l'ho preso stamattina perché a Chiaverotti non so dire di no. Poi nel primo pomeriggio mi è successa una cosa... Claudio Chiaverotti mi è passato di fianco in macchina!!! Tempo un'oretta e l'ho nuovamente incontrato, non ci potevo credere... non l'avevo mai visto, e oggi mi capita ben due volte di trovarmelo davanti. Anzi, tre, considerato l'albo che ancora non ho letto...

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 Oggetto del messaggio: Re: #409 - Ritorno al buio
MessaggioInviato: mer ott 07, 2020 10:13 pm 
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Maronna Pagiu, vuoi vedere che sei entrato pure tu nella clessidra di pietra? 8-) :o 8-)
Comunque prima di salutarcelo, per rispetto cerca di metterti pure tu gli occhiali da sole davanti al Maestro, altrimenti un brutto controfinale ti aspetta a casa...

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 Oggetto del messaggio: Re: #409 - Ritorno al buio
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la nuova gestione va oltre la storia brutta.

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 Oggetto del messaggio: Re: #409 - Ritorno al buio
MessaggioInviato: mer ott 07, 2020 11:18 pm 
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Iscritto il: gio ago 20, 2009 12:26 pm
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Appunto... magari fossero solo le singole storie in sé, troppo semplicistico :roll:
È tutta la programmazione/gestione (per non parlare della supervisione) da oltre un lustro che fa pena (specialmente in retrospettiva), se questi sono i risultati che fanno acqua da molte parti, per non dire di altre sostanze fluide più o meno salate dagli occhi, più o meno paglierine da più sotto.

Anche basta: Mr Mumps le sue opportunità le ha avute, più di altri, a paletta, dispoticamente auto-referenziali tra incompetenza arruffona, ossessioni nerdosamente personali, e cialtronismi da bancarellaro. Abbiamo già dato. Proseguire oltre senza fornirsi alternative mi sembra masochismo da inchiodati sulle poltrone, peggio che i parlamentari... :tc:

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 Oggetto del messaggio: Re: #409 - Ritorno al buio
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Perdonatemi l'OT, ma il discorso è interessante.

Myskin ha scritto:
ho anche molti dubbi che si possa davvero leggere Dylan Dog dopo i trent'anni
(...)
In realtà - ma questa è una considerazione a margine che non c'entra necessariamente con Dylan Dog - uno dei temi più dibattuti per alcuni fumetti è proprio il problema del target audience.
Una delle ragioni della totale e ormai inarrestabile decadenza dei fumetti supereroistici (inclusi i celebrati Avengers e X-Men) è proprio il mancato ricambio generazionale. Nascono - più o meno consapevolmente - per un target adolescenziale (come è chiaro da alcuni temi e dal modo in cui sono presentati). Nel loro periodo di massimo splendore erano adolescenti o ventenni a comprarli. Oggi sono diretti in pratica allo stesso identico pubblico, che però ormai è vecchio bacucco, cioè quarantenne o ultraquarantenne. Gli adolescenti che comprano supereroi alla fine sono pochi (e NO, il pubblico dei film non è lo stesso dei fumetti). Per cui hai questa strana e per certi versi inquietante combinazione di storie supereroistiche, cioè adolescenziali nei temi e nelle raffigurazioni dei personaggi, però vendute a un pubblico che segue quelle avventure da almeno 20 anni, il che dà via a tutta una serie di operazioni nostalgia, ammiccamenti, omaggi. Qui si aprirebbe un discorso lungo, complesso e temo anche abbastanza deprimente sull'incapacità di una grossa fetta di pubblico di far evolvere i propri gusti e sull'immaturità di fatto di una gran fetta degli attuali ultraquarantenni in USA e certo non solo in USA, ma non vado oltre. Direi però che non tutti i fumetti, specialmente seriali, sono fatti per essere seguiti a oltranza e direi che anche che ci sono diverse affinità tra le dinamiche di quello che succede in USA con i supereroi e quello che sta succedendo in Italia con Dylan Dog. Dopodiché personalmente credo che i lavori fumettistici che possono essere apprezzati in egual misura da giovani e "vecchi", o che semplicemente siano invecchiati meglio, siano altri. Personalmente a rileggere il Dylan storico non trovo lo stesso piacere che avevo a 20 anni, apprezzo alcune cose, altre mi chiedo come abbiano potuto piacermi, ma mi ritengo fortunatamente ben oltre la, diciamo così, soglia dello stupore.


Non è che stai confondendo il popolare con l'adolescenziale?
Da lì a considerare adolescenziali le opere "di genere" tout court (o quanto meno di alcuni generi: il western, l'horror, l'action...), il passo è breve.
Del resto, la maggior parte dei grandi successi commerciali dell'epoca contemporanea sono tali soprattutto grazie agli adolescenti, quindi è normale che mirino ad essere facilmente decodificabili, quanto meno ai primi livelli di lettura/fruizione.
La differenza la fanno i successivi livelli di lettura, gli spunti di riflessione, le ambizioni dell'autore.
Il Dylan di Sclavi parlava senz'altro agli adolescenti di fine '80, ma il suo linguaggio e molti dei suoi temi sono universali. E' stato il più autoriale dei fumetti popolari e il più popolare dei fumetti autoriali.

Myskin ha scritto:
Si potrebbe dire che dall'86 a oggi si sono scritte due tipi di storie di Dylan: i gialli all'italiana, tipo Argento nella prima metà della sua carriera, quindi grandi lavori inestricabilmente legati a un preciso contesto storico e geografico, e gli omaggi ai gialli all'italiana (tipo Occhi di cristallo di Puglielli), praticamente tutti brutti - vuoi perché cercano di rifare qualcosa di irripetibile, vuoi perché gli autori sono gli stessi, storici, invecchiati male

Beh, non proprio.
Di gialli-horror di quel tipo in effetti ne abbiamo letti centinaia, ma se limitiamo la statistica ai soli "classici" di Sclavi (gli albi più celebrati e più ristampati, per intenderci), i generi prevalenti diventano il grottesco, il surreale, la commedia nera.
A questo proposito, se non l'hai già fatto, ti invito a leggere i primi due volumi de I Racconti di Domani: magari li troverai fuori tempo massimo o poco originali, ma sono una specie di sunto della poetica di Sclavi. Contengono nove storie brevi, nessuna delle quali è accostabile al "giallo all'italiana".


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