Cravenroad7

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#409 - Ritorno al buio
Insufficiente (1-4) 30%  30%  [ 15 ]
Mediocre (5) 20%  20%  [ 10 ]
Accettabile (6) 30%  30%  [ 15 ]
Buono (7-8) 12%  12%  [ 6 ]
Ottimo (9-10) 8%  8%  [ 4 ]
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 Oggetto del messaggio: Re: #409 - Ritorno al buio
MessaggioInviato: mer ott 07, 2020 11:44 pm 
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V.M. ha scritto:
La differenza la fanno i successivi livelli di lettura, gli spunti di riflessione, le ambizioni dell'autore.
Il Dylan di Sclavi parlava senz'altro agli adolescenti di fine '80, ma il suo linguaggio e molti dei suoi temi sono universali. E' stato il più autoriale dei fumetti popolari e il più popolare dei fumetti autoriali.


Aggiungo, per quanto sia stato detto diverse volte: la profondità e le leggerezza senza tempo dei capolavori di Sclavi non si discute, altro che sopravvalutare il passato :evil: .
Però il contesto conta: se oggi uscisse in edicola da zero il #1 paripari a quello dell'86 (seguito dai primi 40), con appena qualche smartphone in più per non sembrare retro-ambientato (per quanto non ci sia nulla di male, v. parecchi gialli contemporanei ambientati a ritroso), non credo riscuoterebbe molto successo né diverrebbe fenomeno di costume.
E non perché non esistono gli adolescenti o le storie non possono venir capite oggidì, ma perché è cambiato il contesto di riferimento a cui si rivolgono le pubblicazioni cartacee (di nicchia?), per quanto nazional-popolari nell'impianto d'origine. Ed il fumetto come medium d'intrattenimento si scontra con altri tipi di difficoltà proprio dalla base...


@Skel __mi scuso per il leggero OT ma sempre di Mana Cerace si parla__ :tc:

Visto che ci tenevi al crossover, propongo una breve jam session multi-forum per contumacia.
Avvisa il tuo compare su Tersicore che...

Spoiler!
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Le bombe termonucleari lasciamo che le faccia brillare il Sommo...

Ah, e visto che ci sei salutami anche quei parrucconi boccabbuona su Comicus che continuano a fare le puzzette da sotto al naso per atteggiarsi ad altezzosi infedeli verso la scrittura del Chiave-storico :mad:

Maestro, perdonali... con una rasojata controfinale mentre perdono il controllo dei loro commenti taglienti come le forbicine dell'asilo

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 Oggetto del messaggio: Re: #409 - Ritorno al buio
MessaggioInviato: gio ott 08, 2020 10:08 am 
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Iscritto il: mer mag 04, 2011 3:00 pm
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Myskin ha scritto:
("Eeh, signora mia, il mio Roberto passa tutto il tempo sull'internetto invece di scrivere..."). Sono convinto che il tempo che Recchioni - già consumatissimo utilizzatore di Facebook - dedica ai social sia infinitamente meno di quello che alcuni utenti passano per rispondergli
Veramente Rrobertino scrive post chilometrici su facebook. Diversi al giorno. Più il tempo per leggere i commenti e rispondergli. E mi tengo stretto perchè sono uno poco pratico e chissà quanto altro tempo dedica a gruppi e altri forum.
Influirà poco sulla qualità delle sue storie (per me le prime migliori delle attuali ma solo perchè un altro le curava) ma moltissimo sulla gestione e la cura della testata. E il pressapochismo è innegabile.

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 Oggetto del messaggio: Re: #409 - Ritorno al buio
MessaggioInviato: gio ott 08, 2020 10:11 am 
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Iscritto il: ven giu 12, 2015 7:29 pm
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Myskin ha scritto:
Ilnomeutenteinserito ha scritto:
Myskin ha scritto:
ho anche molti dubbi che si possa davvero leggere Dylan Dog dopo i trent'anni

ho passato i 30 da un pezzo, ma non mi sono mai posto il problema che ci sia un'etè limite oltre la quale non si può più leggere DD... o i fumetti in generale...

In realtà - ma questa è una considerazione a margine che non c'entra necessariamente con Dylan Dog - uno dei temi più dibattuti per alcuni fumetti è proprio il problema del target audience.
Una delle ragioni della totale e ormai inarrestabile decadenza dei fumetti supereroistici (inclusi i celebrati Avengers e X-Men) è proprio il mancato ricambio generazionale. Nascono - più o meno consapevolmente - per un target adolescenziale (come è chiaro da alcuni temi e dal modo in cui sono presentati). Nel loro periodo di massimo splendore erano adolescenti o ventenni a comprarli. Oggi sono diretti in pratica allo stesso identico pubblico, che però ormai è vecchio bacucco, cioè quarantenne o ultraquarantenne. Gli adolescenti che comprano supereroi alla fine sono pochi (e NO, il pubblico dei film non è lo stesso dei fumetti). Per cui hai questa strana e per certi versi inquietante combinazione di storie supereroistiche, cioè adolescenziali nei temi e nelle raffigurazioni dei personaggi, però vendute a un pubblico che segue quelle avventure da almeno 20 anni, il che dà via a tutta una serie di operazioni nostalgia, ammiccamenti, omaggi. Qui si aprirebbe un discorso lungo, complesso e temo anche abbastanza deprimente sull'incapacità di una grossa fetta di pubblico di far evolvere i propri gusti e sull'immaturità di fatto di una gran fetta degli attuali ultraquarantenni in USA e certo non solo in USA, ma non vado oltre. Direi però che non tutti i fumetti, specialmente seriali, sono fatti per essere seguiti a oltranza e direi che anche che ci sono diverse affinità tra le dinamiche di quello che succede in USA con i supereroi e quello che sta succedendo in Italia con Dylan Dog. Dopodiché personalmente credo che i lavori fumettistici che possono essere apprezzati in egual misura da giovani e "vecchi", o che semplicemente siano invecchiati meglio, siano altri. Personalmente a rileggere il Dylan storico non trovo lo stesso piacere che avevo a 20 anni, apprezzo alcune cose, altre mi chiedo come abbiano potuto piacermi, ma mi ritengo fortunatamente ben oltre la, diciamo così, soglia dello stupore.

un conto è il target al quale la casa editrice decide di puntare e un conto è dire che DD non si può leggere dopo i 30 anni, una volta fissato un target, non è che a chi è fuori da questo target viene vietato l'acquisto e/o la lettura... semplicemente ci sarà una grossa percentuale di lettori che cadrà dentro il target (se la casa editrice ha fatto bene le sue valutazioni) e una dispersione di dati della rimanente percentuale verso il basso e verso l'alto...

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 Oggetto del messaggio: Re: #409 - Ritorno al buio
MessaggioInviato: gio ott 08, 2020 11:56 am 
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Iscritto il: sab giu 19, 2010 5:51 pm
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ritorno al buio
non vedo l'ora di leggere tutti i commenti, immagino già il corto circuito tra i fan del chiave e i fan del rrobe, i detrattori dell'uno e dell'altro, chissà che arrampicate :)
come molti temevano oppure speravano è venuto fuori un ibrido, un recchiorotti o un chiaveroni, un rotti2 o un oni3, uno "human centimane" come quello di hicks...
è "dylan doe" puro e duro, le volgarità ("ci ho sputato dentro" "proprio come piace a tua moglie"), le sciocchezze ("sono in missione per conto dell'incubo"), le continue, asfissianti, citazioni di star wars ("io sono tuo padre" ripetuto, nei fatti, almeno quattro volte, bloch, hicks, creatura, crane :? ) costituiscono solo la punta dell'iceberg, c'è qualcosa di più profondo, di orrendo...
il meccanismo è lo stesso del ciclo 666, una sorta di remake o reboot o quello che è... la strage nell'ospedale è la stessa di "fuori tempo massimo", ci sono le stesse trashate, con le quali, del resto, il "venerabile" è sempre andato a nozze (crane e hicks innamorati :roll:), le stesse "riflessioni" sul cattivo icona dei "vecchi tempi", e lo stesso metafumetto asfissiante: "ti piacciono le citazioni" a pagina 79, "i vecchi tempi sono sopravvalutati" pagina 78 (ah, che risate, complimenti! :|), anche quel giudizio probabilmente autoriferito a pagina 77... il livello, mediocre infatti, è lo stesso degli ultimi 13 mensili.... ma il mio interesse stavolta è ancor più sotto lo zero, in quanto mana cerace non mi è mai piaciuto, la prima storia poteva andare bene, poi basta, lo spettro del buio era già qualcosa di inutile e dannoso, e comunque le storie migliori di chiaverotti sono altre...
in tutto questo dispiace che chiaverotti ne esca male anche sotto l'aspetto che lo ha sempre salvato, cioè la "riconoscibilità" di cui si parla nell'horror club, il suo dylan dog era il dylan dog originale anche nelle storie meno riuscite... qui ormai, dopo il bombardamento meteorico di recchioni, non sappiamo più con chi abbiamo a che fare, è un personaggio orribile :? e lo stesso dicasi per groucho, scialbissimo :? francamente non trovo nulla di interessante in questo dylan dog, a breve smetterò di leggerlo di nuovo :roll:
cosa si salva di questo primo albo? la simpatica copertina di cavenago, la sceneggiatura scorrevole, soprattutto quando entra in scena hicks, qualche vignetta "cattiva", tutto sommato i disegni di dall'agnol ormai ombra di sè stesso, che non si capisce dove voglia andare, dalle parti di mari, stano, di vincenzo... però la sua versione di mana cerace è quella originale, dopo le discutibili versioni di piccatto ed evangelisti

voto 4


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 Oggetto del messaggio: Re: #409 - Ritorno al buio
MessaggioInviato: gio ott 08, 2020 12:26 pm 
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E mentre Kramer si legge 15 pagine di topic, approfitto del concetto di ibridismo forzoso per un passaggio esemplificativo:

Keanu Coen ha scritto:
Il dottor Hicks sta per morire, entra Dylan che senza dire nè A nè BA spara a raffica al moshtro (pronuncia di Abatantuono in Fantozzi), e lo fa secco. Il dottor Hicks ci pensa su e conclude "mmm, questo tizio non mi sembra il tipo da sparare a qualcuno a sangue freddo". Ma che ne sa lui?


Tralasciando come Dylan, ipnotizzato (in piedi :?: ) da Mana, improvvisamente si trovi vigile e pimpante negli scantinati ospedalieri inaccessibili ai più...

... la questione dello "sparare a sangue freddo" è stata ficcata a forza come marchio di fabbrica del Gegggno, e delle sue paleo-dylaniate elucubrazioni personali. Ne rimase sconvolto ( :o urka vakka :o ) da quando lesse da regazzetto il #5 e torna come sempre a sbrodolarcela meta-ossessivamente (v. pure #405). Figuriamoci se il mad doctor - che in origine NON era Hicks, poi anche lui ficcato a forza per le necessità post666 del Sommo - made in Chiave prestava attenzione al numero dei projettili e rinfacciava di punto in (camice)bianco un argomento simile :lol: .

Questo giusto per ribadire che questo albo iniziale avrà millemila difetti connaturati, ma una buona dose sono dovuti al mix tossicamente indigeribile tra le tare storiche del Chiave(svogliato? incartato?) non supervisionate al meglio - se non aggravate - da un Recchioni che aveva altre priorità da inserire di straforo. Per non parlare dei disegni scadenti, che per certe pagine non meriterebbero neanche la pubblicazione da parte di una casa editrice non-amatorialmente seria.

Non basta sparare per mesi i nomi cult di Chiaverotti e Dall'Agnol per farsi gross&bello.
Più sono alti i giganti zoppicanti a cui si aggrappa, più è doloroso il tonfo del nano che cade dalle loro spalle :tc:

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 Oggetto del messaggio: Re: #409 - Ritorno al buio
MessaggioInviato: gio ott 08, 2020 1:26 pm 
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Kramer76 ha scritto:
francamente non trovo nulla di interessante in questo dylan dog, a breve smetterò di leggerlo di nuovo
Questa (falsa) ripartenza post 400 che va a ripescare scriteriatamente avventure e personaggi passati consegna definitivamente la serie alla categoria fan fiction amatoriale.
Come potrebbe essere interessante?
Manca anche l'esuberanza divertita che hanno le fan fiction annegata nell'illusione di essere arguti e moderni.

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 Oggetto del messaggio: Re: #409 - Ritorno al buio
MessaggioInviato: gio ott 08, 2020 2:15 pm 
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Kramer76 ha scritto:
francamente non trovo nulla di interessante in questo dylan dog, a breve smetterò di leggerlo di nuovo :roll:

volendo c'è l'OB

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 Oggetto del messaggio: Re: #409 - Ritorno al buio
MessaggioInviato: gio ott 08, 2020 3:11 pm 
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Iscritto il: mar set 07, 2004 7:10 pm
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Località: Rurrenabaque
Ho deciso di rileggermi la saga di Mana Cerace, storie brevi escluse.



Numero 34 Il Buio
Storia classica Chiaverottiana, ovvero introduzione di un elemento soprannaturale che commette omicidi (Mana Cerace), svolta "gialla" nelle indagini (Kelly), conclusione con un accenno alla possibile o certa esistenza dell'elemento soprannaturale. Grossomodo il canovaccio della maggior parte delle storie di Brendon.
Punti di forza: Mana Cerace abbraccia, se vogliamo in maniera anche ben poco coerente od omogenea, alcuni temi universali dell'horror. La paura del buio, il sentimento della vendetta, l'odio, la paura. Nella storia di Kelly non si capirà fino in fondo quanto egli sia un essere demoniaco o quanto sia piuttosto un'emanazione dei sentimenti negativi della stessa Kelly. Ci sono alcuni comprimari interessanti fra cui la zia di Kelly ed il psicologo (non riprese nei sequel).
Philip Crane , serial killer impossessato da Mana Cerace anni prima, rimane al momento solo un nome sullo sfondo. Ottimi i disegni di Dall'Agnol in pieno stile dylandoghiano anni '80/90. Ottime alcune scene (i girotondi dei bambini, il ritrovo dei sosia). Dylan, pur abbindolato, investiga.
Punti di debolezza: i guanti con le impronte digitali. Il lancio della ciabatta. Poca roba.

Numero 68 Lo spettro nel buio

Storia meno classica Chiaverottiana. Qui il mostro è palese. Può sequestrare un bambino e portarlo nel suo mondo a mo' di riscatto. Può scendere a patti con un umano. Può essere ucciso da un'arma umana. L'entità diventa carne, l'incertezza diventa certezza, le incongruenze però aumentano. L'attenzione si sposta da Mana Cerace a Philip Crane fino a non capire dove finisce il primo ed inizia il secondo. Comunque scopriamo che è stato arrestato dopo un agguato ad una ragazzina (la futura ispettrice Merrill) dal padre della stessa. Scopriamo inoltre che la vecchia che compare ne "Il buio" è la di lui sorella.Manco a dirsi defunta, quindi un fantasma anche lei. Sarà un dono di famiglia..
Punti di forza: l'introduzione involontaria di Dylan alla storia ed alle indagini. Cosa inimmaginabile negli ultimi anni della gloriosa testata (vedi albo 409, Dylan contattato non come investigatore ma come protagonista della vicenda). L'ispettrice Merrill. Le filastrocche che comunque reggono ("Giochiamo a farci paura?"). Dylan, pur portato per manina, investiga. Buoni i disegni di Piccatto, tranne la fisionomia di Mana Cerace che non regge il paragone con il precedente.
Punti di debolezza: Tanti, troppi. Il principale è la razionalizzazione di Mana Cerace ("e non chiedermi per quale governo agivano", dai... te prego), come scritto sopra. Alcune scene decisamente cringe (l'uomo che per salvarsi deve raccontare una barzelletta a Mana cerace, lo scambio di battute nei sotterranei fra DD e MC che non riporto per pietà), alcune sgangheratezze nella trama, per esempio i cospiratori che accecati dall'odio evocano Mana Cerace che però, spaventato dalla luce della bomba atomica che stanno innescando, si mette ad ucciderli ad uno ad uno con un sistema che più complicato non si può... tanto più che alla fine uno non fa in tempo ad ucciderlo. Da pagina 90 inizia una serie di controfinali totalmente illogici (lo scheletro che riappare nella bara??) che salvo solo perchè sono divertenti.

Numero 409 Ritorno (nel mio caso... a scrocco) al buio

Posso capire la sgangheratezza colposa nella trama del numero 68, faccio fatica a capire la scelta dolosa di incasinare il passato ed il presente di Dylan Dog.
Quindi se ho ben capito abbiamo un Dylan costruito con un "nuovo" passato (sposato con Rania, figlio di Bloch eccetera) che è stato in polizia come l'old boy ma la ha abbandonata per motivi diversi.Quindi un Dylan parallelo con un passato che alle volte coincide con quello del Dylan pre 400 ed alle volte no. In questo numero a pagina 26 sentiamo Dylan dire che ha avuto a che fare con Philip Crane quando era ancora in polizia, definendolo solamente un pazzo omicida, lo sentiamo poi dire che ha avuto "la sfortuna" di indagare su semplici emulatori di questo Crane. Sempre quando era in polizia immagino, considerando che questo 409 è uno dei primissimi casi del nuovo Dylan investigatore.
Volo a pagina 44. Qua c'è un flashback dove Dylan poliziotto indaga sulla storia di Kelly Walsh (e Dylan è vestito da poliziotto), poi lo vediamo sul famoso tetto del numero 34 (vestito da Dylan Dog! boh) , ed infine con l'ispettrice Merrill del numero 68. Sono queste le "emulatrici" di Crane? Perchè se a pagina 26 così venivano definite, adesso invece - a pagina 44 - specifica che erano possedute da Mana Cerace.
Il "big bang" avviene però a pagina 61.
Dylan ha un'intuizione legata al sangue. Sfrucuglia in internet e trova il nome del dottor Hicks. Frase testuale "e quando incappo in un certo professor Hicks, è come se qualcosa mi esplodesse nella testa, come se lo conoscessi, se lo avessi conosciuto in un altro mondo, in un'altra vita...e sapessi che c'è qualcosa di marcio in lui collegato a Philip Crane".
Quindi il nuovo Dylan non conosce Hicks ma capisce che in una vita parallela (old boy) Hicks ha avuto a che fare con Mana Cerace. Nel Dylan pre400 i due hanno avuto rapporti? No. Quindi? Boh.
Adesso, al di là del puerile aspetto che nei remake che seguiranno nei prossimi mesi o anni in ogni momento Dylan potrà dire "Ehi Aspetta! Ma sai che in un'altra vita è successo così?" e risolvere il caso invece che faticare ad indagare, ecco, faccio tanta fatica a capire PERCHE'. Perchè è stata creata questa struttura che provocherà solo confusione ed errori ad ogni tre per due? A chi e perché dovrebbe piacere o interessare, qualcosa sa rispondere? Domanda seria, non provocazione.
Per il resto, la storia assomiglia ad un patchwork,sia per quanto appena detto, sia perchè nei testi si notano due mani diverse. Nota purtroppo molto negativa per i disegni, che affossano la storia.


Ultima modifica di Jones il gio ott 08, 2020 5:35 pm, modificato 1 volta in totale.

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 Oggetto del messaggio: Re: #409 - Ritorno al buio
MessaggioInviato: gio ott 08, 2020 4:03 pm 
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A proposito di scene di lotta imbarazzanti, non dimentichiamo che nemmeno due mesi fa (nel 407) Dylan fu protagonista di un'altra imbarazzante scena di lotta, quella contro i gemelli, e anche qui brandiva un simil bastone (di scopa). Ecco, io starei attento, ad esempio, a non mettere in due numeri quasi consecutivi una stessa scena di questo tipo, perché altrimenti qualcuno potrebbe pensare che magari in via Buonarroti abbiano solo due o tre idee e le facciano girare a loop, e che magari Dylan risolve tutto a colpi di SWISS e, quando gli va di lusso, THUD.
Che ovviamente è un problema che non si potrebbe nemmeno, se uno facesse un piano annuale di uscite controllato, senza andare a ripescare storie casuali dai cassetti, revisionandole con un occhio alle pagine e un altro a una diretta istagram.

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 Oggetto del messaggio: Re: #409 - Ritorno al buio
MessaggioInviato: gio ott 08, 2020 5:02 pm 
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Jones ha scritto:
Il "big bang" avviene però a pagina 61.
Dylan ha un'intuizione legata al sangue. Sfrucuglia in internet e trova il nome del dottor Hicks. Frase testuale "e quando incappo in un certo professor Hicks, è come se qualcosa mi esplodesse nella testa, come se lo conoscessi, se lo avessi conosciuto in un altro mondo, in un'altra vita...e sapessi che c'è qualcosa di marcio in lui collegato a Philip Crane".
Quindi il nuovo Dylan non conosce Hicks ma capisce che in una vita parallela (old boy) Hicks ha avuto a che fare con Mana Cerace. Nel Dylan pre400 i due hanno avuto rapporti? No. Quindi? Boh.
Adesso, al di là del puerile aspetto che nei remake che seguiranno nei prossimi mesi o anni in ogni momento Dylan potrà dire "Ehi Aspetta! Ma sai che in un'altra vita è successo così?" e risolvere il caso invece che faticare ad indagare, ecco, faccio tanta fatica a capire PERCHE'. Perchè è stata creata questa struttura che provocherà solo confusione ed errori ad ogni tre per due? A chi e perché dovrebbe piacere o interessare, qualcosa sa rispondere? Domanda seria, non provocazione.
Per il resto, la storia assomiglia ad un patchwork,sia per quanto appena detto, sia perchè nei testi si notano due mani diverse. Nota purtroppo molto negativa per i disegni, che affossano la storia.


Nella serie pre-riavvio non ci sono mai stati rapporti tra Hicks e Mana Cerace, ma la parola d'ordine, ora, è "scombinare le carte". Che, volendo, potrebbe pure avere un qualche bislacco senso in questo nuovo universo (si sono finiti le idee e quindi ripescano, riplasmano, destrutturano, ristrutturano, creano collegamenti in maniera random...) e armandosi di coraggio potrebbe essere pure "digerito" (per quanto, tutto questo rimescolamento mi sta diventando pesante, tipo peperoni a cena: l'esatto opposto di quello che dovrebbe offrire un "divertissement", per quanto lungo) dato che uno dice "eh, vabbé, i danni li fanno qui, nel nuovo universo... almeno dei giorni migliori di quello vecchio conserviamo un bel ricordo"...

SE i danni erano limitati al nuovo universo, con un certo stoicismo, ci si poteva passare sopra...
Ma, siccome si stanno gettando degli oscuri presupposti, mi inizierei a preoccupare veramente: il vecchio universo non è mai stato accantonato, ed aleggia come un'ombra sul nuovo. Si vedano certi numeri del 666, in cui si creano "illusori collegamenti".
Il problema non è che il vecchio universo è ancora lì, da qualche parte (ANZI, VERREBBE DA DIRE "MEGLIO!") ma è che è lì per essere rimescolato a sua volta.
Stai a vedere che metteranno certi "flash onirici" derivanti dall'altro universo (come i sogni generati dai tachioni su Il Signore Del Male) atti a provare che tra Hicks e Cerace vi erano effettivi collegamenti. E inizieranno ad ammorbarci con pippe posticce per creare intrecci (mai avvenuti, in realtà) tra i due villains.
Insomma, riscrivere una storia che non aveva bisogno di essere riscritta, incasinando tutto quello che bene o male aveva una sua precisa raison d'etre.
E con la storia delle "visioni", delle "intuizioni", dei "flash onirici" derivanti dall'altro universo, troveranno il modo di scombinare quanto sino ad ora non aveva bisogno di essere scombinato (il tessuto definito del "true universe"), magari creando nuove "alleanze" (un contatto tra i cattivoni di Canale 666 e Ghost) o parentele sino ad ora non svelate (la Trelko e Xabaras).

Poi magari mi sbaglio. Chissà...

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 Oggetto del messaggio: Re: #409 - Ritorno al buio
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Jones ha scritto:

Numero 68 Lo spettro nel buio

Punti di debolezza: Tanti, troppi. Il principale è la razionalizzazione di Mana Cerace ("e non chiedermi per quale governo agivano", dai... te prego)---- Alcune scene decisamente gringe (l'uomo che per salvarsi deve raccontare una barzelletta a Mana Cerace

Da pagina 90 inizia una serie di controfinali totalmente illogici (lo scheletro che riappare nella bara??) che salvo solo perché sono divertenti.


La prima te la passo, ma è chiaramente parodico, se non grottesco, Mana che allude a politicanti e gombloddi vari del tempo, a corto di news dietrologiche da tg. Non è di certo il Mana spettrale ed adunco del #34: credo che si fosse capito (Piccatto a parte) già dopo una ventina di pagine.
La seconda (quella della barzelletta) mi sembra un Recchioni-ante litteram, e per me è abbastanza divertente, con questo Mana capriccioso funambolo del varietà dalle tenebre :D .
Sullo scheletro ritornato "magicamente" nella bara non c'è spiegazione logica che tenga: tra uno specchio in arrampicata e l'altro, si può pensare ad una specie di transubstanziazione random o che Crane si fosse illuso di esser stato sotterrato fuori dal cimitero, e che lo zombie investito fosse una sua fantasia in combutta col potere della filastrocca in quel momento recitata dal moccioso.

Cita:
Numero 409 Ritorno (nel mio caso... a scrocco) al buio

Sentiamo Dylan dire che ha avuto a che fare con Philip Crane quando era ancora in polizia, definendolo solamente un pazzo omicida, lo sentiamo poi dire che ha avuto "la sfortuna" di indagare su semplici emulatori di questo Crane [... ] c'è un flashback dove Dylan poliziotto indaga sulla storia di Kelly Walsh (e Dylan è vestito da poliziotto), poi lo vediamo sul famoso tetto del numero 34 (vestito da Dylan Dog! boh) , ed infine con l'ispettrice Merrill del numero 68. Sono queste le "emulatrici" di Crane? Perchè se a pagina 26 così venivano definite, adesso invece - a pagina 44 - specifica che erano possedute da Mana Cerace.


La Merrill più che emulatrice (nell'originale) la vedo come perseguitata dalla nemesi di un tizio (Crane ancorvivo-e-poi-trasfigurato) che vorrebbe possederla in modo biblicamente indemoniato più che demoniaco :P

Non so qui come verrà tirata in ballo, perché nelle anteprime dei prossimi 2 numeri la Merrill ricompare pure lei, ma non mi sembra un personaggio dotato di quel bujo interiore/fobie ataviche come Kelly. Il trauma e lo shock duraturo c'è, questo è sicuro, ma nessuna projezione in pratica, anche se vediamo che pure in questa dimensione post666 finisce accoltellata mentre offriva le zinne a Dylan.

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 Oggetto del messaggio: Re: #409 - Ritorno al buio
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wolkoff ha scritto:
Jones ha scritto:

Numero 68 Lo spettro nel buio

Punti di debolezza: Tanti, troppi. Il principale è la razionalizzazione di Mana Cerace ("e non chiedermi per quale governo agivano", dai... te prego)---- Alcune scene decisamente gringe (l'uomo che per salvarsi deve raccontare una barzelletta a Mana Cerace

Da pagina 90 inizia una serie di controfinali totalmente illogici (lo scheletro che riappare nella bara??) che salvo solo perché sono divertenti.


La prima te la passo, ma è chiaramente parodico, se non grottesco, Mana che allude a politicanti e gombloddi vari del tempo, a corto di news dietrologiche da tg. Non è di certo il Mana spettrale ed adunco del #34: credo che si fosse capito (Piccatto a parte) già dopo una ventina di pagine.
La seconda (quella della barzelletta) mi sembra un Recchioni-ante litteram, e per me è abbastanza divertente, con questo Mana capriccioso funambolo del varietà dalle tenebre :D .
Sullo scheletro ritornato "magicamente" nella bara non c'è spiegazione logica che tenga: tra uno specchio in arrampicata e l'altro, si può pensare ad una specie di transubstanziazione random o che Crane si fosse illuso di esser stato sotterrato fuori dal cimitero, e che lo zombie investito fosse una sua fantasia in combutta col potere della filastrocca in quel momento recitata dal moccioso.




Ho sempre pensato che fosse stata la sorella di Crane a "spostare" il cadavere e a cancellare la memoria alla famigliola.


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 Oggetto del messaggio: Re: #409 - Ritorno al buio
MessaggioInviato: gio ott 08, 2020 9:16 pm 
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Myskin ha scritto:
L'idea che la presenza sui social sia direttamente collegata a un calo qualitativo della sua scrittura per me non ha nessun riscontro nel mondo reale.


Non mi riferivo certo alla sua presenza sui social, ma a ciò che scrive sui social

P.S.:
Per curiosità, qualche tempo fa ho spulciato alcune vecchie discussioni tra Recchioni / utenti di questo forum, su questo forum; francamente, per quanto ogni tanto viene pure da farsi due risate, non mi parevano mica ai livelli di idiozia di quello che posta da quando ha cominciato il ciclo della meteora ad adesso


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 Oggetto del messaggio: Re: #409 - Ritorno al buio
MessaggioInviato: ven ott 09, 2020 2:37 am 
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Kramer76 ha scritto:
cosa si salva di questo primo albo? la simpatica copertina di cavenago

Per me nemmeno quella. :3

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 Oggetto del messaggio: Re: #409 - Ritorno al buio
MessaggioInviato: ven ott 09, 2020 2:01 pm 
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Ho terminato di leggerlo ieri, ho aspettato un giorno per rifletterci ma la realtà è che questo albo non mi ha particolarmente emozionato. Si è cercato di razionalizzare la storia di Mana Cerace, ma alla lunga l'operazione non ha convinto, inoltre ho trovato poco ispirato lo stesso Chiaverotti. Molti addebitano ad una ipotetica interferenza Recchioniana alcune trashate , ma non dimentichiamoci che anche in Morgan Lost troviamo elementi strereotipati e volgarotti di questo tipo, frasi robanti, la poesiola metricamente poco ispirata sulla morte, una spruzzata di splatter e pinup. Io piuttosto ho avuto la conferma che lo stesso Chiaverotti, fautore del successo editoriale del primo Dylan Dog con Sclavi , oggi abbia perso per strada il suo genio creativo, una mancanza alla quale sopperisce però con grande maestria narrativa e mestiere. Forse questo albo potrebbe far cambiare idea a chi vedeva nel Chiave il curatore ideale di questa testata. Non torno sul discorso REcchioni, ho espresso altre volte cosa ne penso, in quel momento sembrava la persona giusta, ha alternato cose buone e altre meno buone, ad altre discrete e altre mediocri. Tutto sommato secondo me ha solo la colpa di non essere riuscito nell'intento di riportare il personaggio ai vecchi fasti, motivo per il quale era stato assunto, ma non incarna lo spauracchio che ha deturpato il capolavoro Dylan Dog, come invece ritengono alcuni lettori. Dopo qualche numero dalla "rinascita" un piccolo bilancio si può fare e chi non ama il nuovo corso non lo amerà tra dieci numeri per le stesse ragioni che vengono ribadite ossessivamente ad ogni uscita mensile (non capisco però perchè comprarlo solo per lamentarsene, o perchè lamentarsene senza neanche comprarlo e leggerlo?). Ora come ora, l'unica alternativa post Recchioni alla chiusura della testata che riesco ad immaginare vedrebbe una gestione Ambrosini - Bilotta, magari con una pubblicazione a cadenza bimestrale, sebbene veda il primo come ideale curatore sia per bravura che per sensibilità artistica e conoscenza del personaggio

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