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#406 - L'ultima risata
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Pagina 18 di 19

Autore:  alemans123 [ ven lug 17, 2020 9:29 am ]
Oggetto del messaggio:  Re: #406 - L'ultima risata

LA tua recensione Keanu mi ha fatto morire dal ridere. Ti faccio solo qualche appunto sparso giusto così per continuare un pò la discussione:

Cita:
Solo, credo di non capire la funzione di questa bambina che (mi pare) sparisce completamente dalla storia? Comunque.

Credo che la funzione sia solo quella di creare una certa atmosfera "malata" con il contrasto tra il cupo e la sonorità allegra e scanzonata della canzone.

Cita:
Tralascio la "citazione" da Shakespeare che è semplicemente ingombrante, e calo il sipario della carità su "Dylan Dogghe", ma non sul fatto che Bloch, paparino di Dylan, è salvato sul suo cellulare come "Bloch" (mi ha ricordato un soprammobilino che avevano i miei, a forma di chitarra, con sotto scritto "chitarra").


Geniale!!! Non lo avevo notato!!! Dai meglio che salvarlo come "sovrintendente Bloch" :-) :-)

Cita:
-innanzitutto per giustificare il dinamico duo che scappa per le scale bisognerebbe aver detto prima che quelle scale le avevano salite! E non mi pare che sia detto da nessuna parte.


Su questo non sono d'accordo nel senso che non è necessario avere una planimetria di tutto uno stabile. Per intenderci uno può entrare in un ospedale o in un luogo tramite l'ascensore e poi scappare mediante le scale di emergenza senza che necessariamente debbano essere viste dal lettore. Qui probabilmente Dylan scene in qualche piano inferiore. Una sorta di piano -1, piano -2. Però concordo con te su tutto il resto. Quella scena è gestita male. Inseguimento, motivazioni, Gnaghi che dovrebbe essere molto lento....

Cita:
A pagina 49 Dylan dice "alla prossima STRANEZZA che vedo GLI sparo addosso". Ovviamente dovrebbe dire LE sparo addosso, ma siccome in Boccaccio esiste questo uso di GLI allora gliela abboniamo... Si vede che nessun follower lo ha avvertito prima della stampa.


E' chiaramente una citazione di Boccaccio. Come puoi non averla capita?? Non potendo citare Chaucer perchè aveva già citato Shakespeare chiaramente.

Cita:
Comunque: la splash page con tutti i Groucho dovrebbe essere un colpo da maestro e invece manco uno di questi Groucho è amalgamato con gli altri.


A me invece è piaciuta, però qui si entra nel campo dei gusti personali

Cita:
la questione della frase presa da Woody Allen.


Questa questione a me ha fatto perlopiù arrabbiare perchè mi sembra che si voglia "fregare" il lettore. Sono d'accordo sul fatto che questa citazione sia difficile da rendere in un fumetto. Anche la tua soluzione non mi entusiasma perchè a mio parere interromperebbe il ritmo della battuta. Semplicemente è una battuta che fa ridere ANCHE per la reazione dell'altro cosa che su un fumetto è difficile da rendere a meno di non farla in una griglia 3*3 e studiare diverse espressioni facciali di Dylan (si poteva anche fare). Quello che più mi indispone è che banalmente uno si fa l'idea della bravura dello scrittore che invece ha pescato a piene mani nella genialità di qualcun'altro. Ricordo a tutti il caso Luttazzi.

Per il resto però direi che concordo più o meno con quanto da te espresso

Autore:  Keanu Coen [ ven lug 17, 2020 1:08 pm ]
Oggetto del messaggio:  Re: #406 - L'ultima risata

alemans123 ha scritto:
LA tua recensione Keanu mi ha fatto morire dal ridere. Ti faccio solo qualche appunto sparso giusto così per continuare un pò la discussione:

Cita:
Solo, credo di non capire la funzione di questa bambina che (mi pare) sparisce completamente dalla storia? Comunque.

Credo che la funzione sia solo quella di creare una certa atmosfera "malata" con il contrasto tra il cupo e la sonorità allegra e scanzonata della canzone.

Cita:
Tralascio la "citazione" da Shakespeare che è semplicemente ingombrante, e calo il sipario della carità su "Dylan Dogghe", ma non sul fatto che Bloch, paparino di Dylan, è salvato sul suo cellulare come "Bloch" (mi ha ricordato un soprammobilino che avevano i miei, a forma di chitarra, con sotto scritto "chitarra").


Geniale!!! Non lo avevo notato!!! Dai meglio che salvarlo come "sovrintendente Bloch" :-) :-)

Cita:
-innanzitutto per giustificare il dinamico duo che scappa per le scale bisognerebbe aver detto prima che quelle scale le avevano salite! E non mi pare che sia detto da nessuna parte.


Su questo non sono d'accordo nel senso che non è necessario avere una planimetria di tutto uno stabile. Per intenderci uno può entrare in un ospedale o in un luogo tramite l'ascensore e poi scappare mediante le scale di emergenza senza che necessariamente debbano essere viste dal lettore. Qui probabilmente Dylan scene in qualche piano inferiore. Una sorta di piano -1, piano -2. Però concordo con te su tutto il resto. Quella scena è gestita male. Inseguimento, motivazioni, Gnaghi che dovrebbe essere molto lento....

Cita:
A pagina 49 Dylan dice "alla prossima STRANEZZA che vedo GLI sparo addosso". Ovviamente dovrebbe dire LE sparo addosso, ma siccome in Boccaccio esiste questo uso di GLI allora gliela abboniamo... Si vede che nessun follower lo ha avvertito prima della stampa.


E' chiaramente una citazione di Boccaccio. Come puoi non averla capita?? Non potendo citare Chaucer perchè aveva già citato Shakespeare chiaramente.

Cita:
Comunque: la splash page con tutti i Groucho dovrebbe essere un colpo da maestro e invece manco uno di questi Groucho è amalgamato con gli altri.


A me invece è piaciuta, però qui si entra nel campo dei gusti personali

Cita:
la questione della frase presa da Woody Allen.


Questa questione a me ha fatto perlopiù arrabbiare perchè mi sembra che si voglia "fregare" il lettore. Sono d'accordo sul fatto che questa citazione sia difficile da rendere in un fumetto. Anche la tua soluzione non mi entusiasma perchè a mio parere interromperebbe il ritmo della battuta. Semplicemente è una battuta che fa ridere ANCHE per la reazione dell'altro cosa che su un fumetto è difficile da rendere a meno di non farla in una griglia 3*3 e studiare diverse espressioni facciali di Dylan (si poteva anche fare). Quello che più mi indispone è che banalmente uno si fa l'idea della bravura dello scrittore che invece ha pescato a piene mani nella genialità di qualcun'altro. Ricordo a tutti il caso Luttazzi.

Per il resto però direi che concordo più o meno con quanto da te espresso


Carissimo Alemans, grazie sia per il complimento che per gli appunti!

Effettivamente per quanto riguarda le scale hai pienamente ragione. Intendevo semplicemente dire che queste scale sono un po' a convenienza, come per infilarci a forza la scena di American Psycho.
Ti faccio un parallelismo: nella sceneggiatura del numero 400 Recchioni scrive "A destra, nella stanza, ci deve essere una finestra coperta da delle tende (non è importante se l’abbiamo mai vista prima o meno nella camera di Dylan: a destra, in questa storia, c’è una finestra con delle tende)." Ecco, ho come l'impressione che qui abbia scritto "Corrado, ora ci sono delle scale che scendono, non importa se arrivano all'improvviso, siccome devo citare AP mi servono delle scale". Una cosa del genere: perfettamente giustificabili, e al contempo totalmente fuori contesto! Impressione mia, va da sè!

Per quanto riguarda il Woodygate, i problemi si possono moltiplicare. Ad esempio: Dylan che non fa altro che citare film da sei numeri, sembra che non riconosca la frase di Groucho come una citazione. Altrove avrebbe risposto esplicitissimamente "Questa la riconosco, è una frase di Amore e guerra, scritto e diretto da Woody Allen, con Diane Keaton".
Le potenziali soluzione grafiche su come presentare meglio questa battuta sono infinite: semplicemente quella usata qui è la peggiore possibile! Perchè Roberto NON sa cosa significa rinunciare a qualcosa: se ha deciso che ce la deve mettere, ce la mette! Dicevi bene tu: c'era bisogno della reazione di un altro personaggio, e non certo la reazione "ti vuoi stare zitto?". Faccio ancora fanta-sceneggiatura, che non costa nulla: Groucho iniziava la tiritera "amare è soffrire" e a un certo punto Dylan lo interrrompe a metà dicendo "se hai finito di citare Diane Keaton, io avrei un migliore amico morto a terra"!

Come sempre, è una questione di convenienza: a volte Dylan serve che riconosca le citazioni, a volte no. Perchè al baleniere dice che conosce Moby Dick e al pazzo con la motosega non dice "Hey, ma questa è una versione tarocca di American Psycho! Se scappo dalle scale lui me la tira contro!". Due pesi e due misure, du gust is megl che uan.

Inoltre, sempre per quanto riguarda le citazioni, se ne possono fare anche senza copiare paro paro il testo (lunghissimo) di un libro. Non è più stimolante RICREARE delle atmosfere invece che copiarle? Non poteva far raccontare al baleniere qualcosa di mobydickesco? Sarebbe stato molto più onesto. Sarebbe stato anche un bell'esercizio di scrittura. Copiare pezzi interi è veramente troppo facile. Moby Dick è uno dei miei libri preferiti, per cui più ce n'è e meglio è, ma così...

Per fare un esempio, vi consiglio il racconto "Matu-Maloa" di Stefano Benni, una bellissima parodia di Moby Dick che ha in esergo una frase di Melville.

Fammi vedere che oltre a sapere tutto di fumetti, ne sai ancora scrivere uno, Roberto, veramente, non aspetto altro.

Autore:  Zak [ dom lug 19, 2020 2:36 am ]
Oggetto del messaggio:  Re: #406 - L'ultima risata

Keanu Coen ha scritto:

Fammi vedere che oltre a sapere tutto di fumetti, ne sai ancora scrivere uno, Roberto, veramente, non aspetto altro.

Keanu, Non dire la parola Fumetti, che altrimenti Roberto si arrabbia di nuovo e ti risponde così :mrgreen: :mrgreen: :
Spoiler!
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Autore:  Keanu Coen [ dom lug 19, 2020 7:37 am ]
Oggetto del messaggio:  Re: #406 - L'ultima risata

Zak ha scritto:
Keanu Coen ha scritto:

Fammi vedere che oltre a sapere tutto di fumetti, ne sai ancora scrivere uno, Roberto, veramente, non aspetto altro.

Keanu, Non dire la parola Fumetti, che altrimenti Roberto si arrabbia di nuovo e ti risponde così :mrgreen: :mrgreen: :
Spoiler!
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Perchè non hai ancora letto la sua risposta di "scuse"... Come si fa a scrivere "Madonna" in una apologia dopo aver bestemmiato è un mistero insondabile. Che poi ovviamente queste non sono scuse ma un fulgido esempio di "scuse con attacco rinnovato", tipico ragionamento cerchiobottista del Rribe. Inqualificabile. E la Bonellidi, come sempre, complice...

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Autore:  skeletor [ dom lug 19, 2020 11:41 am ]
Oggetto del messaggio:  Re: #406 - L'ultima risata

c'è da mesi se non anni quel cartello in più di una feltrinelli d'italia e il casino scoppia ora?

Autore:  Kramer76 [ dom lug 19, 2020 1:17 pm ]
Oggetto del messaggio:  Re: #406 - L'ultima risata

i bestemmioni fanno sempre ridere, c'è poco da fare

Autore:  Jones [ dom lug 19, 2020 4:32 pm ]
Oggetto del messaggio:  Re: #406 - L'ultima risata

Keanu Coen ha scritto:
Zak ha scritto:
Keanu Coen ha scritto:

Fammi vedere che oltre a sapere tutto di fumetti, ne sai ancora scrivere uno, Roberto, veramente, non aspetto altro.

Keanu, Non dire la parola Fumetti, che altrimenti Roberto si arrabbia di nuovo e ti risponde così :mrgreen: :mrgreen: :
Spoiler!
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Perchè non hai ancora letto la sua risposta di "scuse"... Come si fa a scrivere "Madonna" in una apologia dopo aver bestemmiato è un mistero insondabile. Che poi ovviamente queste non sono scuse ma un fulgido esempio di "scuse con attacco rinnovato", tipico ragionamento cerchiobottista del Rribe. Inqualificabile. E la Bonellidi, come sempre, complice...

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Che scusone. :D

Cerco di tradurre il linguaggio passivo aggressivo di RR.

"Trovo per caso" --> Anche oggi - fortunatamente - ho trovato la fonte di indignazione da dare in pasto ai follower. Se sei social devi entrare nell'ordine delle idee che ogni giorno devi fare una crociata per non annoiare il pubblico. Punto. Domani ci sarà una locandina sbagliata.dopodomani un"iniziativa del governo. Alimentare,alimentare,alimentare.

"La ricondividono in mille, amplificando quello sfogo" --> ma dai,chi se lo aspettava. Questo gregge garibaldino doveva capire che il suo era solo uno sfogo personale finito per caso su una piattaforma social. Non dovevano farci caso e passare oltre. Buzzurri!

"Sono convinto che quella sia la strada sbagliata.Non va bene che io sottovaluti la mia visibilità" --> Qua emerge il buon padre di famiglia pronto a sfornare consiglia.ah sì e il mio difetto è in verità un pregio.

Ok boomer.

Autore:  skeletor [ dom lug 19, 2020 8:12 pm ]
Oggetto del messaggio:  Re: #406 - L'ultima risata

scuse dettate dal fatto che lavora anche in feltrinelli comics.

Autore:  Ilnomeutenteinserito [ lun lug 20, 2020 8:47 am ]
Oggetto del messaggio:  Re: #406 - L'ultima risata

Kramer76 ha scritto:
i bestemmioni fanno sempre ridere, c'è poco da fare

vero :mrgreen:

Autore:  ilMaLe [ mar lug 21, 2020 2:19 pm ]
Oggetto del messaggio:  Re: #406 - L'ultima risata

Roberto Recchioni si salva in corner con "L'ultima risata".
Si torna ad Harlech, con un Lord Chester che mancava da troppo.

La chiusura mi ha soddisfatto, ora, finita questa prossima graphic novella, si torna quantomeno a Dylan Dog, anche se il carattere di questi 6 albi è stato diverso da quello dei 400 numeri precedenti.

Spoiler!
la morte di Gnaghi forse è stata risolta in maniera sbrigativa, resta comunque un grande omaggio di Rrobe a Sclavi (almeno dal mio punto di vista). Difatti Dylan faceva molto Francesco Dellamorte.


Roi in gran forma e i matti di Harlech ben caratterizzati.

Forse giusto l'autocitazione recchioniana di Mater Morbi non mi ha soddisfatto.

Sperando che Dylan sia tornato.

Autore:  Ittosan [ gio lug 30, 2020 11:37 am ]
Oggetto del messaggio:  Re: #406 - L'ultima risata

Brutto, a mio avviso, da far paura!
Senza capo, senza coda. Molte delle trovate non si capisce né a cosa servano né cosa sono.
Per l'ennesima volta c'è l'eroina preferita dell'autore che, anche questa volta, non c'entra nulla con tutto il resto dell'albo.
Il comico non si capisce cosa sarebbe.
Mi fermo qui.
Brutto da far paura e non in senso buono

Autore:  Nima83 [ sab set 26, 2020 9:31 pm ]
Oggetto del messaggio:  Re: #406 - L'ultima risata

Una boiata bella e buona. Più che di un albo parliamo di uno scialbo. Uno scialbo e sbrigativo tassello di un puzzle monco piazzato concludere (malamente) un ciclo senza senso, che, non fosse mai stato tirato fuori dal cilindro, sarebbe stato uguale (ad essere buoni: in realtà viene da dire "sarebbe stato meglio").
Dopo cinque numeri banali, la cui stessa raison d'etre è banale (conseguentemente al famigerato reset bisognava reintrodurre un nuovo universo con un nuovo Dylan, un nuovo assistente, nuovi scenari etc. Tutte cose superflue tra l'altro ampiamente tradite, dato che, a parte la morte del Wells razzista e il Bloch-paparino a cui estorcere la paghetta settimanale, torna tutto come prima) ci si affida ad una conclusione sbrigativa, fatta per quadrare un cerchio che poteva essere disegnato da un ipovedente. E così, dopo la scoperta che il Groucho sadico è rifugiato nell'Arkham Asylum, Dylan e Gnaghi si presentano in tale location per sbaragliare diversi antagonisti e giungere finalmente allo scontro finale con il cattivone. Chiaramente per tornare allo status quo Gnaghi deve morire.
Un videogioco illustrato, ad essere buoni. Una specie di Splatterhouse (ma senza il mostro-sega, il crocifisso con le teste, il gigante che esce da sotto terra etc.).
Ma sapete cos'è? É come quando ti ascolti un disco brutal death fatto da una band di quart'ordine, con un continuo frastuono di pentolame, pseudo-chitarre e il tizio che grugnisce sullo sfondo: alla fine può risultare un'esperienza. E magari "divertire". Quindi zero ispirazione, zero bravura, zero tutto, ma c'è stato un qualcosa che in fondo in fondo mi ha divertito. Ancora devo capire cosa.
Probabilmente è come per i film di Alvaro Vitali: zero sulla "scala J. Evans Pritchard", ma prima o poi scatta quella mezza risata.
Plauso a Roi, in una prova sicuramente magistrale: ecco, ad essere sinceri, uno degli elementi che ha focalizzato la mia attenzione è stato il gusto per le inquadrature di Roi, la sua capacità di tratteggiare scene infere, malate, "particolari". Magari un Cossu (che a dire il vero un po' mi manca) non mi avrebbe fatto lo stesso effetto. Non su questa storia, almeno.
Copertina pessima. Compitino facile facile che qualcuno potrebbe scambiare per un atto deliberato di "sublimazione" stilistica.

Autore:  Machen [ mer dic 09, 2020 4:15 am ]
Oggetto del messaggio:  Re: #406 - L'ultima risata

Mah, resto convinto che se al posto di Roberto Recchioni l'albo avesse portato la firma di Alan Smithee il giudizio sarebbe stato molto diverso. Naturalmente ognuno è arbitro dei propri gusti, ma se l'arco 401-406 fosse, poniamo, da giudicare insufficiente, allora buona parte degli albi dal 200 al 320 sarebbero da crocifissione in sala mensa. Non provo la minima simpatia umana per il personaggio e reputo, salvo 3-4 albi, l'intero ciclo della Meteora una colossale porcheria ma questa miniserie, o Anno Uno, o come volete chiamarla, a me è piaciuta, con qualche ovvia variazione di gusti ma in particolare gli ultimi 4 numeri li ho trovati molto buoni, e non pago li ho pure riletti e il giudizio non è cambiato. A scanso di equivoci seguo il personaggio dal numero 4 di fine dicembre 1986, quindi conosco abbastanza bene tutti i gloriosi fasti passati come le lunghe sabbie mobili, e proprio per questo mi sento di sostenere che negli ultimi 7-8 anni un miglioramento c'è stato, non continuo, con tantissimi passi falsi, storie e personaggi inutili, ma tutto ciò che si auspicava con le mani nei capelli 10 anni fa è avvenuto. Non siamo nel migliore dei mondi possibili e di certo non passerà alla storia come la Golden Age del personaggio quella attuale, ma vi ricordate di "Piovono rane" o "Blacky", tanto per dire? Riuscite davvero a porre sullo stesso piano uno dei millanta albi con serial killer scialbo e, ad esempio, "La lama, la luna e l'orco"? Non so dove si andrà a parare ma dopo una lunga quanto inutile saga, questo blocco di sei albi mi ha ricondotto alla pace col personaggio, ho apprezzato come si sia cercato di ri-costruirlo dandogli una coerente evoluzione, ho apprezzato la ripresa di Dellamorte Dellamore, di Gnaghi, e pure il Groucho malefico. Se un commento positivo mi pone, horresco referens!, nella pletora di un po' ottusi fan-boy del Nostro Sceneggiatore Preferito, questo giudizio avrebbe la stessa profondità critica di chi dà del cospirazionista o negazionista a chiunque provi a ragionare un poco liberamente lontano dalle tifoserie esagitate. Il momento non sarà dei più fulgidi, ma abbiamo un'ottima serie annuale, una discreta collana mensile in rilancio e una nuova testata bimestrale decisamente non infima, più le sperimentazioni del Color, quelle sì difficilmente sintetizzabili in un singolo giudizio: per una testata ormai quasi trentacinquennale poteva andare anche molto peggio, no?

Autore:  Nima83 [ mer dic 09, 2020 5:18 pm ]
Oggetto del messaggio:  Re: #406 - L'ultima risata

Machen ha scritto:
Mah, resto convinto che se al posto di Roberto Recchioni l'albo avesse portato la firma di Alan Smithee il giudizio sarebbe stato molto diverso.


Ne dubito Machen :) Alla fine l'albo in questione, giudicato per quello che è, rimane un giocattolo fracassone di chiara ispirazione D.C. (ormai è chiara la fascinazione di RR per il mondo di Batman), tutto strutturato su un "affronta e sbaraglia il nemico e passa al livello successivo, sino al confronto con il mostro finale". Un videogioco formato fumetto non particolarmente ispirato, che ha dalla sua giusto il "ritmo".
Facendo un discorso più generale e onnicomprensivo, passando quindi ad una valutazione del "666": anche se l'intero ciclo "fosse stato di una qualche utilità" abbiamo nel lotto di sei albi almeno due riempitivi (La Lama, La Luna e L'Orco/L'Uccisore), che, per quanto se ne voglia dire, hanno il gusto del brodo allungato. Gli altri non mi sembrano lavori estremamente interessanti: i primi due numeri (una riscrittura del celebre inizio), Anna Per Sempre (una versione di Anna Never miscelata a Mater Morbi) e l'ultimo polpettone trashissimo. Per carità, possono anche piacere, ma mi risulta difficile - parere personale, eh! - considerarli albi di gran qualità (come specificato sui primi due vi è solo una distorsione del celebre passato - e bisognerebbe spendere qualche parola per parlare di "come" sia stata attuata questa distorsione - mentre su "Anna" abbiamo una miscela di citazionismi passatisti [si occhieggia al numero 4], il riadattamento di Mater Morbi [personaggio che ha stufato] e una strizzata d'occhio ruffianella a certi temi sociali; l'ultimo - forse per me il più "divertente" - è solo un grasso e rumoroso videogioco [giusto per ripetermi] tipo Splatterhouse.
Poi si guarda tutto nel complessivo e ci si pone una domanda secca: a cosa è servito tale ciclo? Siamo praticamente punto e a capo: Dylan (forse) meno citazionista, privo del suo recente look hipster; Groucho al suo posto; Carpy e Rania sempre lì; Gnaghi morto dopo pochi(ssimi) albi; uno status quo apparente praticamente ripristinato (a parte Wells e Bloch, sui quali è inutile tornare: e anche qui... ce n'era veramente bisogno? A che pro un Wells razzista? E a che pro un Bloch papà-Dylan?).


Machen ha scritto:
Naturalmente ognuno è arbitro dei propri gusti, ma se l'arco 401-406 fosse, poniamo, da giudicare insufficiente, allora buona parte degli albi dal 200 al 320 sarebbero da crocifissione in sala mensa.

Il fatto che in precedenza abbiamo avuto albi brutti non credo doni alcun surplus a questo ciclo. Non so per quale ragione si debba arrivare sempre ad un confronto tra "quello che c'era prima" e "quello che c'è ora".
Il ciclo 666 è stato superfluo. Quello della meteora catastrofico. L'ultimo - che manco è un ciclo - strabordante di difetti (di chiunque sia la colpa, anche se "chi cura" aveva una certa responsabilità).


Machen ha scritto:
ma vi ricordate di "Piovono rane" o "Blacky", tanto per dire? Riuscite davvero a porre sullo stesso piano uno dei millanta albi con serial killer scialbo e, ad esempio, "La lama, la luna e l'orco"?

Hai scelto come esempio un albo di una noia mortale, dove effettivamente non succede nulla.

Machen ha scritto:
Non so dove si andrà a parare ma dopo una lunga quanto inutile saga, questo blocco di sei albi mi ha ricondotto alla pace col personaggio, ho apprezzato come si sia cercato di ri-costruirlo dandogli una coerente evoluzione, ho apprezzato la ripresa di Dellamorte Dellamore, di Gnaghi, e pure il Groucho malefico. Se un commento positivo mi pone, horresco referens!, nella pletora di un po' ottusi fan-boy del Nostro Sceneggiatore Preferito, questo giudizio avrebbe la stessa profondità critica di chi dà del cospirazionista o negazionista a chiunque provi a ragionare un poco liberamente lontano dalle tifoserie esagitate. Il momento non sarà dei più fulgidi, ma abbiamo un'ottima serie annuale, una discreta collana mensile in rilancio e una nuova testata bimestrale decisamente non infima, più le sperimentazioni del Color, quelle sì difficilmente sintetizzabili in un singolo giudizio: per una testata ormai quasi trentacinquennale poteva andare anche molto peggio, no?


Dopo una rivisitazione (a tratti) del passato (il ciclo 666) e una trafila di albi o di magazzino o spostati, aspettiamo le storie "inedite" e realizzate apposta per il "new universe".
In apparenza il "rilancio" è stata una grossa bolla di sapone. L'elefante che partorisce il topolino. Un fuoco di paglia.
Ma chissà, magari il tempo mi darà torto. Vedremo...
D'accordissimo sulla serie annuale e il Color Fest.
Ciao Machen :)

Autore:  Keanu Coen [ mer dic 09, 2020 9:24 pm ]
Oggetto del messaggio:  Re: #406 - L'ultima risata

Machen ha scritto:
Mah, resto convinto che se al posto di Roberto Recchioni l'albo avesse portato la firma di Alan Smithee il giudizio sarebbe stato molto diverso.


Su questo io posso dire semplicemente che se un autore qualunque, da Sclavi a Moore, passando per Nizzi o Ambrosini, mi imposta un arco narrativo sul colmo per un falegname o per un barbiere, con me quell'autore ha chiuso per sempre!

Cita:
Naturalmente ognuno è arbitro dei propri gusti, ma se l'arco 401-406 fosse, poniamo, da giudicare insufficiente, allora buona parte degli albi dal 200 al 320 sarebbero da crocifissione in sala mensa.


Infatti è esattamente così! L'arco 401-406 è insufficiente E buona parte degli albi dal 200 al 320 sono da crocifissione in sala mensa. Il ciclo 666 è semplicemente di uno standard di bruttezza in un certo senso nuovo per Dylan.

Infine: favolosa l'espressione "horresco referens"! Non la conoscevo, e me la rubo!

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