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#406 - L'ultima risata
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 Oggetto del messaggio: Re: #406 - L'ultima risata
MessaggioInviato: dom lug 12, 2020 8:21 pm 
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bertuccia ha scritto:

Perchè stai parlando del periodo peggiore in assoluto.
Io mi riferisco ad un arco temporale di 400 numeri. Nonostante io non abbia iniziato con n.1, ma molto più avanti, mi riferisco ai (miei) gusti personali, che possono variare col passare del tempo.
Come dice Myskin è un fatto di crescita, maturazione, letture che si accumulano, cose viste e riviste.
Oggi finivo di leggere un Dampyr ad esempio e riflettevo sul fatto che, come sempre, si presenta un antagonista superforte, quasi invincibile e poi, nel momento drammatico, l'eroe riesce a salvarsi da morte certa spingendolo via con una pedata. Non un cannone a raggi gamma. Una pedata.
Ci sono fasi nella vita in cui la "pedata" può sembrare una soluzione accettabile, verosimile, altre in cui fa semplicemente ridere i polli.
Quando sei nella fase "ridere i polli" sei quasi totalmente disincantato e meno propenso a indulgere in una sospensione dell'incredulità, per cui hai necessità di qualcosa di meno ingenuo.
Con questo non voglio dire che Recchioni offra letture più adulte, sia chiaro, dico solo che ciò che invecchia (noi e il fumetto) non sempre lo fa benissimo.


Condivido. E aggiungo una cosa, magari ovvia.
Sono convinto che con l'andare degli anni, se si mantiene un po' di curiosità, la mente aperta e un minimo di amore per la cultura e l'arte, si finisca anche per individuare la qualità in lavori che mai prima si erano considerati, anche quando non apparteniamo più al target di riferimento di quei lavori... Purché però si tratti di opere davvero di qualità e che invecchino bene.

Mi è capitato solo recentemente di colmare una mia lacuna personale recuperando il Tintin di Hergé. Il fatto che sia un fumetto realizzato letteralmente in un'altra epoca (come risulta evidente da certi atteggiamenti dei personaggi e da certi modi di dire) e che io non sia più un ragazzino in un certo senso è irrilevante, perché la qualità del lavoro è tale (a tutti i livelli: grafico, narrativo, ecc) che non si può fare a meno di notarla. Se avessi letto Tintin da ragazzo, lo avrei apprezzato? Non è detto, perché più si è giovani più questo tipo di lavori si gode di "pancia" e per un lettore giovane di oggi Tintin non è fruibilissimo (o magari sì, alla fine si tratta di uno dei capisaldi del fumetto più importanti e popolari di tutti i tempi). Col passare del tempo, però, per fortuna si impara a godere sempre meno di "pancia" e sempre più di "testa". Certi dettagli un po' datati di Tintin oggi non mi disturbano, perché sono abbastanza vecchio da contestualizzarli nel momento in cui il fumetto è stato scritto; contemporaneamente, oggi ho anche abbastanza pazienza e attenzione da seguire tutti i fili narrativi. Insomma, credo di essere ormai un uomo abbastanza maturo da saper leggere... Quello che era stato originariamente creato come fumetto per ragazzi.

Non vuol dire che debba piacermi per forza; alla fine un lettore può anche prediligere le schifezze senza che ciò lo renda una cattiva persona. Non credo però che in questo tipo di valutazioni debba essere per forza tutto, e sempre, soggettivo. Se Tintin non mi piacesse (e comunque non deve essere nemmeno il mio fumetto preferito), io dovrei dire onestamente: non fa per me, anche se capisco e condivido che oggettivamente è un lavoro di qualità.

Credo che le opere davvero immortali, specialmente in ambiti come quello della letteratura per ragazzi o del fumetto, siano quelle che puoi sia apprezzare di "pancia" quando sei giovanissimo sia di "testa" quando sei più vecchio e maturo. Mi viene in mente Corto Maltese; da giovane apprezzi l'aspetto avventuroso, poi man mano che invecchi prediligi l'eleganza della narrazione, gli anticlimax, il fatto che come fumetto non sia veramente riconducibile a un genere vero e proprio, eccetera. Ci sono anche lavori in cui il divertimento della narrazione è così puro e genuino da apprezzarli di "pancia" sia quando sei più stagionato, sia quando sei giovane: non ho mai letto Tex da ragazzo, l'ho recuperato negli ultimi anni e - con mia sorpresa - mi sono divertito come un ragazzino.

Non trovo che il Dylan sclaviano sia apprezzabile in egual misura da giovani e da maturi. In gioventù è stato un godimento di "pancia" intenso perché Sclavi, consapevolmente o meno, era assai abile a descrivere un certo tipo di fobie prettamente adolescenziali in cui era molto facile rispecchiarsi. Oggi però, credo di apprezzare soprattutto il "mestiere" di Sclavi e il ritmo delle sceneggiature, mentre certi contenuti importanti (la politica, le donne, il moralismo) mostrano seriamente la corda.


Ultima modifica di Myskin il dom lug 12, 2020 11:32 pm, modificato 1 volta in totale.

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 Oggetto del messaggio: Re: #406 - L'ultima risata
MessaggioInviato: dom lug 12, 2020 8:53 pm 
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Sul discorso cciovani/non più cciovani non intervengo perché è di una retorica sconfortante :(
Dico solo che DD non lo leggevano solo i ragazzini negli anni '90 (v. Umberto Eco) e se le storie di oggi fossero state pubblicate allora, la SBE oggi si chiamerebbe Tex Willer Editore avendo sbaraccato il resto per assenza di entrate, al contrario dell'abbondanza di pernacchie.

Passiamo al resto:

Myskin ha scritto:
Quello che Recchioni ha fatto è stato introdurre degli elementi - personaggi di colore, personaggi femminili indipendenti - che in un'ipotetica versione cinematografica o televisiva di Dylan Dog (cioè in quello che ipotizzo essere l'obiettivo a lungo termine della Bonelli per garantirsi una sopravvivenza) risulterebbero del tutto indispensabili

Secondo me, in generale, lo stesso ipotetico showrunner dovrebbe avere zero timore reverenziale nei confronti di Sclavi, Recchioni e Chiaverotti; per far funzionare tutto dovrebbe prendere quello che gli serve dal fumetto


Maqquale timore reverenziale de Sora Lella de noartri? :lol:
Tu credi davvero che una casa di produzione internazionale si faccia fare le pulci da un editore italico da cartaceo, perché non ha rispettato i parametri originari del personaggio? Una volta condivisi i copyright possono distorcere e modificare tutto per esigenze di budget, di trama, di regia, degli attori stessi o delle pressioni di circuito. Figurati se stanno a pensare che Xabaras è nato a metà '600, e la Trelko sembra più vecchia di lui. Non c'è Sclavi o Chiaverotti che tenga, ahivoglia a puntare i piedi sul seggiolino zoppo.

Se vogliono aggiungere indispensabilerrime motivazioni gender e qualche nuovo personaggio femminile, non hanno di certo bisogno del tappetino rosso che R.R. gli stende da apripista 10 anni prima in edicola, se hanno già un'idea migliore in mente.
Non che ci voglia molto... :roll:

Myskin ha scritto:

Io non credo che lo schema classico del Dylan originario sarebbe sopravvissuto Per esempio, è impossibile far vivere a Dylan delle storie d'amore davvero importanti o approfondite: tutto si deve risolvere nell'arco di 98 pagine.


Aridanghete con le storie d'amore. L'albo da 94 (e non 98, tranne i primissimi senza editoriali da 96) pagine SERVE AD INTRODURRE (e risolvere, talvolta) IL CASO DEL MESE.
NON si incentrava su Dylan e le sue vicende personali. Finito l'albo si passa oltre. E' questo il nodo della disputa. Gli autori incapaci e senza idee si riversano invece continuamente SU Dylan perché non sanno sviluppare oltre quel trend. Ed ecco quindi imperversare valanghe di meta-narrazioni, riflessioni sulle fisime sclaviane, ed altre amenità che gli autori dovrebbero risolvere con loro stessi (o su un lettino) PRIMA DI COMPORRE LA SCENEGGIATURA, e non durante di straforo, utilizzandone le pagine a fine strumentale, nel dylancentrismo più estenuante di stucchevolezza in stucchevolezza.

E poi anche le 94pp non sono così costrittive come paventato. Si possono anche proporre due storie in un centinajo di pagine (v. #77), o una doppia divisa su due uscite (v. Ramblyn) se servono più pagine per sviluppare una trama. Ma anche tre... quattro... cinque... MA NON per insistere ancora una volta SU Dylan e la sua vita personale, e quello che dovrebbe cambiarlo, o quello che lo mantiene tale. Anche basta :evil: .

Ci hanno provato a fare una sottospecie di saga da 12 numeri con la meteora, ma i risultati sono stati penosi ad esser buoni. Perché, a parte quel concept in sé, non è semplice lavorare con 3/4 autori per volta nell'arco di oltre un anno di produzione. Alla fine le teste dell'idra si annodano da sole se qualcuno non le mozza. Stai paragonando format che sono troppo distanti dai formati italici della SBE. E non a caso i tentavi di mmmeriganizzazione della testata finora sono stati fonte di ridicolaggine abbastanza palese.


bertuccia ha scritto:
Le vicende come custode del cimitero hanno offerto un ottimo spunto per atmosfere creepyssime ed erano anche sufficientemente verosimiglianti.
Io proporrei come passo finale dell'elaborazione del lutto sclaviano, di prendere in considerazione l'ipotesi che Sclavi ne avesse le scatole piene della sua creatura, esaurita la voglia di scriverne, di occuparsene, l'abbia data in adozione, fregandosene dei risultati.


Guarda che quel lutto l'abbiamo metabolizzato quasi tutti, e che Sclavi non ne potesse più di DD è risaputo. Colui che non riesce ad andare avanti e meta-rimugina ossessivamente ancora sui costrutti e gli stilemi sclaviani senza svilupparne oltre, è proprio un certo ragazzo (ultraquarantenne) de borgata di nome Roberto. Che tanto per dire va rispolverare un certo custode dal cimitero di Boffolara ed il suo assistente gnagheggiante... proprio un bel modo per esorcizzare il lutto, allargando la fossa :tc: .

bertuccia ha scritto:
Ci sono fasi nella vita in cui la "pedata" può sembrare una soluzione accettabile, verosimile, altre in cui fa semplicemente ridere i polli


Ci sono delle fasi della vita di un autore in cui pensa che i suoi lettori siano tutti dei polli. E se non fa ridere, merita di esser preso seriamente a pedate :D

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 Oggetto del messaggio: Re: #406 - L'ultima risata
MessaggioInviato: dom lug 12, 2020 9:32 pm 
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wolkoff ha scritto:
Tu credi davvero che una casa di produzione internazionale si faccia fare le pulci da un editore italico da cartaceo, perché non ha rispettato i parametri originari del personaggio?

Per le trasposizioni importanti di fumetti (supereroi, ecc), a essere preso in considerazione da registi e sceneggiatori non è mai l'intero corpus del personaggio, ma una manciata di storie autonome che poi vengono utilizzate come base per l'adattamento, che ovviamente può essere più o meno aderente alla storia originale. E' una regola non scritta ma che da certe compagnie è stata osservata praticamente sempre negli ultimi anni, specialmente per personaggi che presenterebbero - perché troppo antiquati, per ragioni di look o altro - particolari difficoltà nella fase della trasposizione.

Questa è una cosa che in realtà ho già spiegato nei post precedenti, comunque la ripeto snocciolando qualche altro esempio. Si tratta di una regola che la Warner/DC ha osservato con tale fedeltà (specialmente per quanto riguarda Superman, ovvero il suo personaggio più complesso da adattare perché particolarmente datato) da aver anche messo in pratica dei piani editoriali abbastanza radicali per rispettarla, e talvolta realizzando appositamente dei reboot che fornissero le basi per la versione cinematografica. L'origine di Superman non in linea con la continuity delle storie ambientate nel presente (di cui parlavo qualche pagina fa) fu messa in cantiere in un preciso momento - ovvero tra il 2003 e il 2005 - in cui, a causa delle eterne battaglie legali con gli eredi di Siegel e Schuster, la Warner rischiava di pagare una penale se non avesse portato al più presto nelle sale un film di Superman. Questa pellicola, intitolata Superman Returns, alla fine si fece, anche se per lo script si seguì un'altra base preesistente (il film di Donner degli anni '70). La nuova origine venne accantonata poco dopo .

Dopo il parziale flop di Superman Returns, inoltre, la DC decise di mettere in cantiere un'altra versione cinematografica dello stesso personaggio. Il film sarebbe uscito nel 2013; nel 2011 realizzò una nuova versione delle origini di Superman, stavolta per una collana di OGN fuoriserie, mentre contemporaneamente operava una rinarrazione, stavolta in continuity, delle origini (la versione in HC di questa storia sarebbe stata pubblicata con una prefazione dello sceneggiatore del film...). Lo stesso anno uscì un reboot del personaggio, quindi una terza origine. Le aderenze, soprattutto tra la prima OGN (bruttissima, peraltro) e la nuova pellicola, sono assolutamente evidenti. Ci sono delle modifiche - il cattivo del film non è lo stesso della OGN, per esempio, anche se svolge lo stesso ruolo - ma grosso modo la storia è la stessa, mescolata con alcuni dettagli delle altre due versioni.

Inoltre, qualche anno fa (mi pare nel 2017), Superman venne rilanciato in una nuova serie che aveva come coprotagonista suo figlio (contraddistinta da disegni fortemente cartoonistici abbastanza insoliti per il personaggio). Bene: l'anno scorso si è scoperto che la DC aveva in programma una serie d'animazione, mai realizzata, proprio incentrata sulla famiglia di Superman... E il progetto era nato più o meno in concomitanza con l'introduzione del personaggio di Superboy nella continuity regolare.
Quindi, se la tua domanda è: credi davvero che un adattamento del personaggio si basi quasi sempre su una sua specifica cartacea anziché su centinaia di albi, e talvolta vengano realizzati dei reboot appositamente a questo scopo, la mia risposta è: assolutamente sì e direi che c'è abbondanza di prove al riguardo. Per esempio, né il film di Green Lantern, né Shazam si ispirano all'intera, lunghissima storia di questi personaggi, ma ad alcune specifiche miniserie realizzate proprio per modernizzarli e ricapitolarne le componenti fondamentali (e quella di Shazam è sicuramente stata realizzata appositamente perché ne facessero un film).

Ci sono varie ragioni per cui questo avviene, nessuna delle quali mai esplicitamente chiarita. E' molto probabile che una miniserie di agile lettura, popolare, contenuta, in cui siano riassunti gli elementi cardine del personaggio in maniera comprensibile e moderna permetta agli sceneggiatori di risparmiare parecchio tempo quando devono lavorare su una trama per il film. Inoltre, costituisce uno storyboard già pronto per l'uso del regista (che può fare tutte le modifiche del caso, intendiamoci: la fedeltà non è un obbligo in questo caso). Dulcis in fundo, nel caso di Dylan Dog una eventuale trasposizione sarebbe probabilmente frutto di una coproduzione internazionale; e da questo punto di vista una specifica miniserie in cui i rapporti tra i personaggi siano già ben chiariti e presenti può suscitare maggiore interesse in eventuali investitori rispetto a, che so, L'alba dei morti viventi (in cui Bloch è sostanzialmente assente).

E' chiaro che Recchioni può aver realizzato Dyd 666 per mille ragioni e al riguardo possiamo solo fare congetture. Tuttavia, se sta seguendo almeno in parte le "regole non scritte" che la DC sta attuando da almeno un decennio e se davvero la sua finalità è una trasposizione, direi che è chiaro sia perché ha scritto questo year one, sia perché Rania e Carpenter fanno parte del cast dei personaggi (e Rania, in particolare, ha un vissuto importante con Dylan).

wolkoff ha scritto:
Aridanghete con le storie d'amore. L'albo da 94 (e non 98, tranne i primissimi senza editoriali da 96) pagine SERVE AD INTRODURRE (e risolvere, talvolta) IL CASO DEL MESE.
NON si incentrava su Dylan e le sue vicende personali.

Embè?
E' andata così finora. Perché non tentare qualcosa di diverso, magari introducendo un tipo di narrazione mai finora tentato su Dylan? Non vedo perché dovrebbe essere un tabù.


Ultima modifica di Myskin il dom lug 12, 2020 11:47 pm, modificato 5 volte in totale.

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 Oggetto del messaggio: Re: #406 - L'ultima risata
MessaggioInviato: dom lug 12, 2020 9:47 pm 
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Guarda che Recchioni non conta nulla sulle decisioni della serie tv. Il progetto è in mano ad un altro settore della SBE a cui vengono chiesti solo dei riscontri sporadici da parte della casa di produzione, che mette in moto E DECIDE su tutto il resto.
Il fatto stesso che Groucho (che è un tabù su schermo, perché gli eredi Marx non cederanno mai i diritti a meno di camionazzi di $$$ :o ) torna, vuol dire che queste menate burbute da 666, magheggi multidimensionali, ritocchi sulla saga o da fotoromanza con Rania non c'entrano nulla (se non nelle movenze scimmiottanti) con le decisioni per l'utopica serie tv, in dirittura d'arrivo nel migliore dei casi tra 5/6 anni. Il discorso della "candela" che ho fatto non molti post fa: se non entra nel cranio, c'è un'espansione di memoria disponibile?

Myskin ha scritto:

wolkoff ha scritto:
Aridanghete con le storie d'amore. L'albo da 94 (e non 98, tranne i primissimi senza editoriali da 96) pagine SERVE AD INTRODURRE (e risolvere, talvolta) IL CASO DEL MESE.
NON si incentrava su Dylan e le sue vicende personali.

Embè?
E' andata così finora. Perché non tentare qualcosa di diverso, magari introducendo un tipo di narrazione mai finora tentato su Dylan? Non vedo perché dovrebbe essere un tabù.


Non è un tabù, ma devi saperlo fare, altrimenti finisci col naso nel ragù.
Bilotta ci sta provando, con una saga incentrata (ANCHE) su Dylan, con successo dichiarato... anche se pure lui presta il fianco da un pajo d'anni a certe difficoltà, nonostante scriva solo lui ed una volta all'anno. La scuola Bonelli non è facilmente convertibile alla continuity, figuriamoci su Dylan, tsk :roll:

Recchioni no: ci sta goffamente provando DA SEI ANNI
Spoiler!
... altro che "tentare", l'unico che deve sperimentare è l'urologo per ricompormi le gonadi piallate

e direi che ha dato abbastanza prova delle sue capacità narrative in merito, nonostante le ambizioni spiattellate in giro... tornando gattopardescamente al punto di partenza. Bel modo di professare la continuity... non è rrroba per lui su DD (al massimo per Dylan DOE) anche perché da Agosto in poi torneranno a scriverlo altri, a cui basterà cambiare il titolo di Sovraintendente per Bloch e quello di Ex-moglie scassapalle a Rania, ed il gioco è fatto, si possono buttare nel calderone pure storie destinate all'Old Boy. Bel modo di sviluppare i personaggi o le macrotrame...

Quando si farà assumere dalla Marvel/DC sarà sempre troppo tardi
Spoiler!
Immagine


Continuo a pensare che continui a pensarla condizionatamente troppo in ottica stellestrisce.
E questo, come ti ho detto nella prima replica, è uno dei mali da-vorrei-ma-non-posso che stanno deturpando l'inedito e tutta la policy SBE, perché Dylan non è un Super-eroe e non c'entra nulla con quel modo di programmazione di un fumetto, che solletica solo l'immaginario nerd dei suoi autori o dei manager scimmiottanti.
Esistono anche la Francia, il Giappone, San Marino per ispirarsi, tanto per dire... almeno che tu non sia parente di Airoldi, perché allora ti capisco.

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 Oggetto del messaggio: Re: #406 - L'ultima risata
MessaggioInviato: dom lug 12, 2020 10:51 pm 
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wolkoff ha scritto:
Guarda che Recchioni non conta nulla sulle decisioni della serie tv. Il progetto è in mano ad un altro settore della SBE a cui vengono chiesti solo dei riscontri sporadici da parte della casa di produzione, che mette in moto E DECIDE su tutto il resto.

La maggior parte delle miniserie di cui ho parlato era scritta da autori che non avevano nessun coinvolgimento con le serie tv o con i film.
Sono lavori in parte commissionati dalla casa editrice, in parte frutto della volontà degli autori e in parte - presumo - richiesti dai produttori.
C'è un'unica eccezione, Geoff Johns, che ha assunto diversi ruoli, partendo da quello di semplice scrittore per poi diventare una sorta di supervisore delle trasposizioni su film e videogiochi (a volte rivestendo più ruoli contemporaneamente, visto che è stato anche scrittore per un videogioco di Batman), e adesso è - mi pare - produttore esecutivo dei film.

Non vedo così improbabile che Recchioni - in un ipotetico progetto di trasposizione che, come ho già scritto, vedrebbe la luce tra diversi anni - segua un percorso simile. Trovo interessante al riguardo che l'unica produzione per il cinema della SBE finora portata a termine tra quelle del nuovo corso, ovvero Monolith, sia tratta proprio da una sua OGN.


Ultima modifica di Myskin il dom lug 12, 2020 10:58 pm, modificato 1 volta in totale.

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 Oggetto del messaggio: Re: #406 - L'ultima risata
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... dopo quello che ha combinato con Monolith (una delle più immani bojate del ventennio, a livello di produzioni italiogene), la SIAE non dovrebbe permettergli più neanche di entrare in un cinema. Altro che finanziargli i progetti :lol: :cry:

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non voglio fare l'uccello del malaugurio ma sapete quanti contratti vengono firmati per film e serie tv e poi non si fa nulla?. vedi film di nathan never americano. qui la bonelli è coproduttore e forse il pericolo non c'è, vedremo.
monolith fa poco testo, era un filmetto costato poco. le reali intenzioni e i veri risultati si vedranno con i film di dampyr.

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 Oggetto del messaggio: Re: #406 - L'ultima risata
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Cita:
Capisco che quello che sto per dire può suonare come una nota stonata in un forum di appassionati di Dyd, ma credo che Sclavi sia stato uno scrittore di grandi capacità che però è stato un po' sopravvalutato su quella che resta la sua creazione più nota. Non ho sempre avuto quest'opinione su di lui; sta di fatto che se oggi riprendo in mano diversi albi storici non posso non notare quanto male siano invecchiati. Gli elementi che funzionano ancora sono un certo brio nelle sceneggiature e le situazioni umoristiche (no, non mi riferisco a Groucho), in cui si nota la mano dello Sclavi di Agente Allen e Vita da Cani, ovvero lavori per il Giornalino meno considerati di Dyd ma secondo me mediamente di alto livello.


E' la stessa sensazione che ho avuto io.
Proprio per questo le storie che mi sembrano invecchiate meglio sono quelle di stampo più umoristico (per esempio I Segreti di Ramblyn).
E la prima Barbato ed Ambrosini nulla hanno da invidiare al creatore della testata.


Cita:
Credo che però una scossa analoga a quella inferta da Recchioni, e molte decisioni altrettanto radicali, sarebbero comunque arrivate, perché nel frattempo erano intervenute necessità di altra natura; compresa quella di assicurare la sopravvivenza futura della Bonelli, di cui ho parlato più sopra. Insomma, capisco - per esempio - perché Rania e Carpenter siano ora parte integrante dell'universo di Dyd. Saranno insulsi e si possono fare tutte le battute che si vogliono sulle tendenze politicamente corrette che sono la loro ragion d'essere, ma trovo veramente difficile pensare che si potesse fare a meno di loro, o di personaggi come loro. Chiaramente saremmo tutti più felici con un Dyd fortemente ambrosiniano ogni mese, ma mi chiedo quanto realistica potesse essere questa eventualità e soprattutto quanto sfruttabile fosse per i piani futuri della Bonelli.


Concordo su molti aspetti, meno sull'ineluttabilità delle scelte fatte da Recchioni & Co.
Che qualcosa andasse fatto è ovvio dal momento in cui hanno messo mano pesantemente alla testata. Senza entrare nel merito di ogni singolo obiettivo che si sono posti con questa rivisitazione del personaggio, dico solo che immagino che non si tratti più "solo" del numero di copie vendute (cosa che poteva andare bene negli anni '90 o negli anni zero), ma anche di altri aspetti come la creazione di una base di partenza per i nuovi lettori, il consolidamento di un plot funzionale ad eventuale trasposizioni, la possibilità di avere mini cicli per il mercato delle librerie e avanti di questo passo. Mi pare che oltre il 90% del fatturato 2019 della casa editrice derivi ancora da ricavi collegati al canale edicole - tralasciando poi quali siano i margini - però bisognerebbe avere i paraocchi per non immaginare un futuro prossimo con percentuali ben diverse.

A titolo di esempio prendo un altro personaggio della Sbe, in difficoltà da anni. Martin Mysterè. Chi utilizza fb può fare un banale confronto: il numero di persone che ha messo il like alla pagina ufficiale rispetto al numero di persone che ha messo like al cartone animato uscito qualche anno fa. Da una parte abbiamo ottomila persone, dall'altra duecentoventimila persone (!). Non si vive di like, ovvio. Ma stiamo parlando di un cartone animato pessimo, durato poco e finito peggio. Che non c'entra niente (ma proprio niente) con il personaggio da cui è tratto. Però da un'idea abbastanza chiara delle potenzialità che avrebbero eventuali progetti, magari meglio realizzati, legati ad un personaggio come Dylan Dog.

Capisco quindi il senso di queste decisioni radicali. Capisco però anche le critiche che sono esplose negli ultimi due anni. Voglio dire: a memoria nessuno (parlo del nostro piccolo forum) si è lamentato prima dell'inizio del ciclo della meteora quando è uscita la notizia che ci sarebbero stati tot albi collegati fra loro. Anzi, forse c'era tutto sommato una certa curiosità di avere, dopo anni, una trama orizzontale.
Nessuno si è lamentato dell'inserimento di due nuovi comprimari, prima di averli visti alla prova. Parlo ovviamente di Rania e Carpenter. Tanto più che qualche anno fa quando sembrava che potesse entrare nel cast un nuovo ispettore visto solo su un albo e per poche pagine (Gorman), idea poi accantonata, per un po' di tempo ci fu la speranza che il personaggio diventasse ricorrente nella serie. Cosa poi purtroppo successa nel per me fallimentare ciclo della meteora. Ecco, prendo ad esempio il ciclo della meteora. Davvero serviva questo interminabile ciclo con storie scollacciate, ed alle volte imbarazzanti, per preparare i lettori alle novità future?

E soprattutto, davvero serviva Oggi Sposi?
Ecco, io considero quest' albo la chiave di volta si cui poggiano tutte le dichiarazioni d'intento dell'attuale curatore. Dylan al centro degli eventi ed evento a sua volta; Dylan non più semplice investigatore dal passato un po' nebuloso ma responsabile della salvezza e della redenzione del pianeta; Dylan uno, nessuno e centomila (e vai di universi paralleli); Dylan baricentro di ogni fatto: tutto nelle storie adesso accade "per lui" e non "nonostante lui"; Dylan archetipo circondato da archetipi; ogni tavola deve essere simbolica, deve sottendere qualcosa; Dylan citazionista in un continuo gioco di rimandi culturali e subculturali; Dylan arguto, smart e caustico, e quindi Dylan da social; Dylan non più fumetto di genere (horror) ma fumetto "fumettoso", ovvero che rincorre tutti gli stilemi del medium da cui deriva (e di cui Oggi Sposi è il capostipite); Dylan metafora vivente da analizzare; Dylan megafono di alcune frustrazioni dell'autore (e qua no comment...), Dylan rebootato, remakato, prequelato, sviscerato. Di tutto questo si poteva fare a meno, nonostante quanto detto sopra? Per me assolutamente sì. Poi a qualcuno può piacere ed a qualcun'altro - tipo il sottoscritto - molto meno, sta di fatto che Oggi sposi è il manifesto programmatico di Recchioni e continuare a leggere la serie non avendo apprezzato quel numero è come continuare a svolgere la stessa azione sperando che porti ogni volta a risultati diversi.


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 Oggetto del messaggio: Re: #406 - L'ultima risata
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Jones ha scritto:
A titolo di esempio prendo un altro personaggio della Sbe, in difficoltà da anni. Martin Mysterè. Chi utilizza fb può fare un banale confronto: il numero di persone che ha messo il like alla pagina ufficiale rispetto al numero di persone che ha messo like al cartone animato uscito qualche anno fa. Da una parte abbiamo ottomila persone, dall'altra duecentoventimila persone (!). Non si vive di like, ovvio. Ma stiamo parlando di un cartone animato pessimo, durato poco e finito peggio. Che non c'entra niente (ma proprio niente) con il personaggio da cui è tratto. Però da un'idea abbastanza chiara delle potenzialità che avrebbero eventuali progetti, magari meglio realizzati, legati ad un personaggio come Dylan Dog.


Mah... Non credo che quello specifico esperimento sia stato particolarmente significativo.
La Bonelli attuale ha aspirazioni diverse. Qualsiasi tipo di trasposizione abbiano in mente, avranno bisogno di coproduttori esteri, ma il timone - creativamente parlando - vorranno tenerlo loro. Il Dylan Dog con Routh e la serie di MM erano una specie di subaffitto, più o meno interamente delegato a qualcun altro.
Secondo me un'eventuale serie animata di MM a guida Bonelli sarebbe oggi più simile alle Nuove Avventure di MM a colori.

Jones ha scritto:
E soprattutto, davvero serviva Oggi Sposi?

Direi proprio di no.
In generale, la gestione della continuity durante il ciclo della meteora ha lasciato a desiderare. Pur essendoci illustri precedenti in casa Bonelli (penso a Nathan Never, che in passato è stato protagonista di saghe anche molto lunghe), trovo che un problema della gestione attuale sia proprio questa indecisione tra il rimanere fermi al formato storico 1 albo/1 episodio oppure passare definitivamente a saghe di più ampio respiro. Sembra quasi che quello di Recchioni sia un work in progress.
Nessuno ha queste informazioni e credo rimarranno nell'ambito degli addetti ai lavori, ma sarei veramente curioso di conoscere le modalità e soprattutto i tempi con cui alcune decisioni radicali vengono prese, la base su cui sono prese (riscontro del pubblico?) e soprattutto come funzioni il dialogo tra Recchioni, Bonelli e chiunque altro abbia potere decisionale. Lo dico perché mi incuriosiscono certi ripensamenti (il cellulare parlante eliminato, Bloch di nuovo in sella) e non escluderei che la stessa Dyd 666, e magari anche la meteora, siano saghe modificate in corsa per ragioni su cui possiamo solo fare congetture. Lo stesso rocambolesco ritorno del Groucho buono sembra quasi un'aggiunta dell'ultimo secondo.

Non escluderei che nella nuova continuity Groucho dovesse essere rimanere un villain, con Gnaghi assistente in pianta stabile anche dopo il 406. Sto speculando, certo, e di sicuro Roi ha tempi lunghi per lavorare su tavole così elaborate, quindi un cambio di direzione in corsa è quasi impossibile. Però è interessante che - a quanto mi pare di aver capito - le storie post406 siano in realtà storie del vecchio corso riadattate invece di avventure saldamente inserite nel nuovo corso post666. Magari avevano previsto due possibili finali per il 406 (a volte succede - in ambiti non Bonelli, certo - che ai disegnatori venga chiesto di realizzare una manciata di pagine differenti a seconda della versione della storia che andrà in stampa) e chi ne aveva il potere alla fine ha deciso di rendere il Dyd 666 più vicino a quello classico. Di sicuro la scomparsa di Gnaghi sembra frettolosa come il suo arrivo.


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:wink: Bel post, Jones... sono d'accordo in gran parte, però:

Jones ha scritto:
A titolo di esempio prendo un altro personaggio della Sbe, in difficoltà da anni. Martin Mysterè. Chi utilizza fb può fare un banale confronto: il numero di persone che ha messo il like alla pagina ufficiale rispetto al numero di persone che ha messo like al cartone animato uscito qualche anno fa. Da una parte abbiamo ottomila persone, dall'altra duecentoventimila persone (!). Non si vive di like, ovvio. Ma stiamo parlando di un cartone animato pessimo, durato poco e finito peggio. .


:dito: E stiamo parlando di MM, non di Chiara Ferragni. :dito:
I like-s sono l'oppio dei popoli di fede digitalizzata. E arricchiscono solo chi sa (narco)trafficarci, non virtualmente.
Se cliccano settordocimila volte una pagina ufficiale, e poi la serie animata fa pena a dir poco, non la guarda nessuno, ci rimetti nei costi di produzione, e nessun network ti darà più fiducia per altri futuri contratti data la pessima pubblicità concretamente pregressa... il pollice del like puoi rigirartelo tra gli alluci quanto vuoi, ma sempre di flop si tratta. Magari un flop col sorriso, perché ci sono tanti che ti sono stati vicini nel frattempo, coi loro like-s . La visibilità non ajuta se ci si guarda l'un con l'altro tra improduttivi, sterilmente.
E in tutto questo, neanche un regazzetto manco per sbaglio si è incuriosito alla serie cartacea di MM, lasciandola a fermentare acari in edicola, copia su copia. :?

Per questo dico di andarci piano con le proggggggettazioni altisonanti a lungo termine nel ramo video. Non facciamo le cassandre, of course, ma prima di buttarsi a corpo morto in quel settore, bisogna pesare bene le cose, e non scivolare su investimenti da pivelli, come non compromettere (pregiudicandolo) per anni il formato cartaceo... prima che questi benedetti prodotti per schermo vengano distribuiti. Il discorso della "candela" che facevo tre/quattro pagine fa di topic.

Ecco, a proposito di topic: il discorso è interessante, ma credo che se vogliamo proseguire su questo binario del ciuccio delle serie tv, films, cartoni .. sarebbe meglio spostarsi qui, invece di de-ragliare qua:
viewtopic.php?f=2&t=9709


Myskin ha scritto:

ma sarei veramente curioso di conoscere le modalità e soprattutto i tempi con cui alcune decisioni radicali vengono prese [...] Lo dico perché mi incuriosiscono certi ripensamenti (il cellulare parlante eliminato, Bloch di nuovo in sella)... Lo stesso rocambolesco ritorno del Groucho buono sembra quasi un'aggiunta dell'ultimo secondo [...]
Non escluderei che nella nuova continuity Groucho dovesse essere rimanere un villain, con Gnaghi assistente in pianta stabile anche dopo il 406.


Gnaghi è (stato) soltanto un omaggio a Dellamorte Dellamore, ed a Sclavi in toto viste le sue fattezze: una parentesi sostituiva alla cauda del grouchidio paradimensionale sull #399. Nessuna pianta stabile, solo polline svolazzante che non germina alcunché, a parte qualche starnuto. Non c'è nessun ripensamento improvvisato dietro la sua scomparsa: doveva durare giusto il tempo di un divertissement sfizioso lungo sei mesi nel luna park personalissimo del Geggno nella stanza dei bottoni, tra baloccamenti multidimensionali ed altre menate, togliendosi anche un vezzo di riflesso a Bilotta sul PdM. E poi si torna come prima... o quasi.

Ti basti vedere la mega-vaccata, a livello di tempistiche di pubblicazione, che hanno combinato con l'ultimo CF di Simeoni, uscito a Maggio, ma programmato anni or sono, dove in pratica ci viene già presentato il mondo "ridefinito" post-666, con Groucho di nuovo in prima linea e Bloch sovraintendente, e Rania ex moglie, differenziandosi dall'OB. I ripensamenti sono possibili, ma non sul brevissimo termine, di tipo estemporaneo o influenzati da fattori esterni, tipo il responso del pubblico o altre forme di improvvisazione. Al massimo qualche ritocchino in corsa. La programmazione di Recchioni - per quanto raffazzonata e disorganizzata, spesso con veri buchi intercomunicativi tra autori :roll: - viene da molto lontano, anche perché solo per mettere in moto il carrozzone delle meteora non ci vuole certo nnu paro de settimane. Lo stesso R.R. su un forum che mi rifiuto di menzionare
Spoiler!
....non per quello che scrive Recchioni, ma per le fesserie spocchiose scritte da gentaglia che per hobby fa lo sputasentenze a detrazione di Chiaverotti :evil: :evil:
A propo' Skel (coma farai a sopportarli?): salutali tanto da parte mia con un ALOHA, e digli che una mannaja sulla collottola da controfinale li aspetta prima o poi sul pianerottolo :tc: :tc: :tc:
... ha spiegato come anche per il prossimo travaso di Mana Cerace dall'OB all'inedito, le consultazioni col Chiave siano partite ben un pajo di anni fa, essendo quindi già da allora a conoscenza che di Gnaghi non se ne faceva più nulla, che il baffone avrebbe sempre servito innocuamente un tè, etc.

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Vi rigiro una breve ma interessante considerazione sull'argomento "citazionismo", una differenza tra la visione di De Palma e quella di Tarantino, dietro i quali secondo me si possono celare (specialmente nella parte finale del testo) le visioni di due autori di Dylan a noi noti, ovviamente fatte le debite differenze.

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Keanu Coen ha scritto:
Vi rigiro una breve ma interessante considerazione sull'argomento "citazionismo", una differenza tra la visione di De Palma e quella di Tarantino, dietro i quali secondo me si possono celare (specialmente nella parte finale del testo) le visioni di due autori di Dylan a noi noti, ovviamente fatte le debite differenze.

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Credo che nell'utilizzo delle citazioni Sclavi sia spesso "tarantiniano" quanto Recchioni (se era questo che volevi suggerire), e Recchioni "depalmiano" quanto Sclavi. Il citazionismo eccessivo ai limiti del plagio, invece, è una caratteristica del solo Sclavi.


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Addirittura più di REcchioni????? Io, forse non conoscendo le fonti, ho sempre pensato che al netto di trame di film ma poi sviluppate diversamente non ho mai trovato Sclavi così "plagiante". Riesci a farmi un pò di esempi rispetto a quanto dici?

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MessaggioInviato: mar lug 14, 2020 2:43 pm 
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forse è meglio prima se rispondo a JMZ dal futuro... mi sto meta-forumizzando...

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