wolkoff ha scritto:
@
StavrosBenvenuto in questa riserva protetta per matusa in via di distinzione (dai fan del caporionerd Mr Mumps)
Come comitato di accoglienza ti riservo due note in risposta
:
Quel problema della "mostra" per me è abbastanza relativo. Probabile che Furnò non abbia capito molto il setting immaginato da Simeoni, ma alla fine il confine è labile (ormai) nei presunti artistoidi quando organizzano happening con performance (v. Janish), installazioni, happy hour, esibizioni (di tette), esposizioni, etc. E sull'età
critica per le donne, vale qualsiasi cifra dopo i 12 anni...
Grazie per l'accoglienza, wolkoff.
No, in realtà non è un problema neanche per me, e la tua spiegazione (imperfetto allineamento tra le intenzioni dello sceneggiatore e l'opera del disegnatore) è del tutto plausibile e soddisfacente... anche se, come nella questione dei refusi/strafalcioni linguistici, non posso fare a meno di chiedermi quanto tempo e quante attenzioni vengano dedicate all'opera in fase di redazione/revisione -e di rispondermi: non abbastanza, evidentemente.
Un aspetto che è emerso da questa discussione, e al quale mi sono accorto di essere molto interessato, è l'insondabilità dei criteri per cui una storia viene destinata all'una o all'altra collana. (La mia nuova teoria del giorno è che uno dei primi segnali del declino della testata fu la creazione del Maxi Dylan Dog, che con tutta la buona volontà mi è sempre stato impossibile vedere come qualcos'altro che un raccoglitore di storie considerate non abbastanza valide per la serie regolare, e una RSA dove levarsi dai p... ehm, collocare amorosamente i gloriosi Montanari & Grassani. La sua riconversione a sede di un universo "alternativo" mi pare una delle mosse più sensate degli ultimi anni.)
Nelle pagine precedenti qualcuno -non ricordo più chi, scusate- ha scritto che le storie "lunghe" che appaiono sul CF erano originariamente pensate per la serie regolare. Ci sono delle fonti, per questo? Nel caso specifico, la cosa mi lascia perplesso: perché da una parte non credo che sulla serie regolare avrebbero inserito un albo così sperimentale (per i canoni bonelliani) dal punto di vista grafico, e dall'altra la scelta di affidare questa storia a un disegnatore con queste caratteristiche fa pensare che già di partenza si fosse deciso di collocarla "fuori serie", per così dire. Ma naturalmente non conosco le varie fasi del lavoro redazionale, quindi magari c'è qualcosa di ovvio che mi sfugge...
(Se c'è già una discussione sull'argomento, ovviamente, potete rimandarmici.)