Cravenroad7

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#403 - La lama, la Luna e l'orco
Insufficiente (1-4) 40%  40%  [ 21 ]
Mediocre (5) 10%  10%  [ 5 ]
Accettabile (6) 12%  12%  [ 6 ]
Buono (7-8) 17%  17%  [ 9 ]
Ottimo (9-10) 21%  21%  [ 11 ]
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 Oggetto del messaggio: Re: #403 - La lama, la Luna e l'orco
MessaggioInviato: mar mag 12, 2020 7:40 pm 
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alemans123 ha scritto:

Non mi ricordo più chi, forse Wolk si lamentava della continuity che non reggeva tra il 402 e il 403. A me sembra non ci siano problemi in quanto alla fien del 402 si lascia intendere piuttosto bene che Sybil verrà portata nel cimitero di Undead e Gnaghi le scaverà la fosse.


Non l'ho fatto notare solo io.
Il modo in cui uccide Sybil in casa sua, IN PIENA LONDRA, con estrema nonchalance impenitente, senza poi pagarne le conseguenze (o una semplice menzione) nel numero successivo, dal punto di vista legale o di continiuty, con un Bloch così rigoroso e tosto... mi sembra l'ennesima boutadata dovuta al rattoppamento degli albi tra loro, privi di congruenza e consequenzialità narrativa. Che presume una certa boccalonaggine nel lettore medio. Bella consolazione che le verrà scavata da Gnaghi una fossa ad Undead... aggiungiamo ai reati pure l'occultamento di cadavere... :?

Per molto meno avrebbero dovuto sbatterlo nel gabbione per almeno una settimana, da come vengono ritratti i suoi referenti/precedenti a Scotland Yard, e non parlo solo di Carpenter, che stapperebbe lo champagne in questi casi. Come farla passare la cosa, per esempio presso un iperscettico Bloch? Non parliamo mica dei complotti esoterici di Undead con non-morti a spasso per le gite turistiche! Parliamo di una libera cittadina di cui non è stata certificata ancora la morte - quindi vaglielo a spiegare tu alla pula che trattavasi di zombie lady - freddata a domicilio nel pieno della razionalissima Londra sotto tutela di Scotland Yard.

E invece si riprende questo #403 comodi comodi come se nulla fosse, insabbiando, e fischiettando... Jack di qua... streghe renane di là... :3

ALOHA COL FISCHIO O SENZA?

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Io no capito, io no capito

(anta baka?! [...] kimochi warui)


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 Oggetto del messaggio: Re: #403 - La lama, la Luna e l'orco
MessaggioInviato: mer mag 13, 2020 12:53 pm 
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Ehila Wolk,

mah... io me la spiego con il fatto che non penso sia impossibile con il favore della notte uccidere una persona in casa, trasportarne il cadavere e seppellirlo. Con questo non voglio dire che sia facile, dico solo che è fattibile. Il frastuono della pistola lo puoi giustificare con una scusa del tipo: "E' caduto qualcosa". Diciamo che accade in moltissimi film e non mi sono mai posto il problema del rumore realistico di un colpo di pistola (non l'ho mai sentito).

Per quanto riguarda Bloch e Carpenter dipende. E' chiaro che Dylan non glielo ha detto e se nessuno ha denunciato l'omicidio non vedo perchè Bloch e CArpenter dovrebbero preoccuparsi. Può anche essere che Dylan gli ha detto che l'ha persa di vista e se nessuno ne denuncia la scomparsa mi sembra improbabile che Carpenter e Bloch cerchino qualcosa.

L'unica cosa difficile da mandare giù è il fatto che nessuno denunci la sua scomparsa. Certo non ha più il marito ma almeno una amica...
però nonostante sia improbabile ci può anche stare... improbabile però... va beh sai che forse ti do ragione??? Mi è piaciuto così poco questo albo che aggiungerci anche questa cosa non mi infastidisce, anzi va bene lo stesso :-)

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Il mio testamento dovrà contenere non ciò che voglio lasciare quando morirò ma ciò che voglio trovare quando tornerò.

Bergonzoni Alessandro


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 Oggetto del messaggio: Re: #403 - La lama, la Luna e l'orco
MessaggioInviato: mer mag 13, 2020 1:32 pm 
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Forse non (ti) è chiara una cosa.
Proprio l'inflessibile Bloch, lo sbirro dei piani alti, a chiusura della storia (p.85) menziona SYBIL dopo essersi accertato che è ancora viva, vegeta, e consolabile da Dylan di ritorno da Undead mentre lo attende in casa. Come puoi pensare che la sparizione di Sybil debba sfuggire alla chetichella, così... aggratise, con gli occhi delle autorità addosso, dopo tutti i casini in cui Dylan ha invischiato anche Bloch e presuppongono una certa supervisione sugli eventi/diretti interessati da parte di Scotland Yard?

Io posso pensarlo solo in funzione dell'ennesima prova di cialtronaggine arruffona e pateticamente arrogante nel costruire in malo modo storie su base continuity, in un personaggio che ne nasce (A RAGIONE) avulso, con l'aggravante che qui la successione narrativa è composta dallo stesso autore - a differenza della meteora - e nell'arco dello stesso albo. Tutto sempre e soltanto per il gusto di fare scena nel diorama tarocco dei personaggi e della meta-citazioni, remaking compreso.

A pagina 89 si apre lo scenario di Jack the Ripper, ed in pratica fanculo tutte le conseguenze di quello che è accaduto con (il cadavere di) Sybil... fischiettando in la minore...

ALOHA DO MAGGIORE...
IMPORTANZA ALLE TERMOLOFFIE NUCLEARI :?

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 Oggetto del messaggio: Re: #403 - La lama, la Luna e l'orco
MessaggioInviato: lun mag 18, 2020 10:48 am 
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wolkoff ha scritto:
alemans123 ha scritto:

Non mi ricordo più chi, forse Wolk si lamentava della continuity che non reggeva tra il 402 e il 403. A me sembra non ci siano problemi in quanto alla fien del 402 si lascia intendere piuttosto bene che Sybil verrà portata nel cimitero di Undead e Gnaghi le scaverà la fosse.


Non l'ho fatto notare solo io.
Il modo in cui uccide Sybil in casa sua, IN PIENA LONDRA, con estrema nonchalance impenitente, senza poi pagarne le conseguenze (o una semplice menzione) nel numero successivo, dal punto di vista legale o di continiuty, con un Bloch così rigoroso e tosto... mi sembra l'ennesima boutadata dovuta al rattoppamento degli albi tra loro, privi di congruenza e consequenzialità narrativa. Che presume una certa boccalonaggine nel lettore medio. Bella consolazione che le verrà scavata da Gnaghi una fossa ad Undead... aggiungiamo ai reati pure l'occultamento di cadavere... :?


Una delle tante incongruenze di questa nuova serie.

La si può riassumere da un immagine: il vecchio Dylan aveva in soggiorno il poster di "The Rocky Horror Picture Show", quello nuovo ha il poster di "Babadook". Il calo della qualità lo si può riassumere in questo.

Discorso "La lama, la Luna e l'Orco". Brutto titolo e bella copertina, per merito di Cavenago, non di questo Dylan Dog barbuto.

Non so che ruolo abbia avuto il vecchio Marcheselli nella scrittura dell'albo, ma il suo nome figura al fianco di quello di Recchioni. Mi spiace per lui, ma non ha risollevato nulla.

Dylan più cinico e antipatico, Bloch burocrate più che vecchio sbirro, Groucho
Spoiler!
forse serial killer

Questa saga mi lascia sempre più basito.
L'omaggio a "Jack lo Squartatore" e "Le Notti di Luna Piena" sono tirati per i capelli e allungano una storia banale, per quanto il personaggio di Ernest sia comunque interessante e originale.
Gnaghi mi era piaciuto in "Dellamorte Dellamore" ora sta diventando insopportabile.

Nicola Mari si salva con i suoi classici schizzi di sangue, Gerasi promette bene anche se la sua Anna Never non somiglia affatto all'originale. Stessa cosa valeva per Sybil, Jane, Mary Ann Price e la Blutcher, anche se queste hanno avuto minor impatto (a parte Sybil) nella saga dylandoghiana.

Mi chiedo perchè stia continuando a comprare gli albi della serie regolare. Ma Recchioni è convinto davvero che un mediocre horror per nulla originale come "Babadook" sia un cult degno del "The Rocky Horror Picture Show"? Si spiegherebbero molte cose.


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 Oggetto del messaggio: Re: #403 - La lama, la Luna e l'orco
MessaggioInviato: lun mag 18, 2020 12:04 pm 
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ilMaLe ha scritto:
Una delle tante incongruenze di questa nuova serie.

La si può riassumere da un immagine: il vecchio Dylan aveva in soggiorno il poster di "The Rocky Horror Picture Show", quello nuovo ha il poster di "Babadook". Il calo della qualità lo si può riassumere in questo.

Discorso "La lama, la Luna e l'Orco". Brutto titolo e bella copertina, per merito di Cavenago, non di questo Dylan Dog barbuto.

Non so che ruolo abbia avuto il vecchio Marcheselli nella scrittura dell'albo, ma il suo nome figura al fianco di quello di Recchioni. Mi spiace per lui, ma non ha risollevato nulla.

Dylan più cinico e antipatico, Bloch burocrate più che vecchio sbirro, Groucho
Spoiler!
forse serial killer

Questa saga mi lascia sempre più basito.
L'omaggio a "Jack lo Squartatore" e "Le Notti di Luna Piena" sono tirati per i capelli e allungano una storia banale, per quanto il personaggio di Ernest sia comunque interessante e originale.
Gnaghi mi era piaciuto in "Dellamorte Dellamore" ora sta diventando insopportabile.

Nicola Mari si salva con i suoi classici schizzi di sangue, Gerasi promette bene anche se la sua Anna Never non somiglia affatto all'originale. Stessa cosa valeva per Sybil, Jane, Mary Ann Price e la Blutcher, anche se queste hanno avuto minor impatto (a parte Sybil) nella saga dylandoghiana.

Mi chiedo perchè stia continuando a comprare gli albi della serie regolare. Ma Recchioni è convinto davvero che un mediocre horror per nulla originale come "Babadook" sia un cult degno del "The Rocky Horror Picture Show"? Si spiegherebbero molte cose.


Imbarbarimento del citazionismo. Prima le strizzatine d'occhio erano eterogenee, e piazzare un poster di The Rocky Horror Pictures Show che sicuramente non è una specie di horror psicologico come Babadook ne è la prova. La vecchia testata (riposi in pace) splendeva di un equilibrio fondato su più componenti, in cui diversi elementi convivevano in maniera efficace (horror, commedia, surrealismo, grottesco, tanto per dire). E i richiami erano sempre variegati.
Il variegato di oggi, imbarbarito, significa piazzare "ad arte" (puah) richiami di Harry Potter, Netflix o quel Babadook che, non fosse diventato celebre per determinate ragioni (e cito, da Wikipedia: "A partire dalla fine del 2016, il personaggio del Babadook è stato rappresentato come un'icona gay attraverso meme su internet, diffusi da Tumblr e da altri social network. Tutto è nato quando, per errore, il film è stato inserito nella categoria dei film a tematica LGBT su Netflix, nonostante l'assenza di riferimenti aperti alla cultura LGBT. Giornalisti e ammiratori hanno generato varie interpretazioni di sottotipo queer nel film, che erano spesso di natura ironica. Nel giugno del 2017, il Babadook ha generato migliaia di condivisioni e una rapida scalata tra le tendenze su Twitter ed è stato utilizzato come simbolo della comunità LGBT durante il mese dell'orgoglio gay di quell'anno." Chiaramente non c'entra il fattore - forzato - LGBT, ma il fatto che è divenuto un fenomeno trend) non sarebbe stato minimamente calcolato. Quindi meglio citare quelle fonti che hanno ampie fascie di followers, che sono diventate quasi fenomeni di costume spopolando tra i teen, o nei social.
Via dalle scatole dunque il prodotto "cult" e ben venga (per loro) il prodotto "trend".
Un domani avremo richiami anche a Twilight (che ha un sacco di seguito teen), a molta cine-paccottiglia contemporanea, a Kim Kardashian e a Billie Eilish (che hanno un botto di seguito su Instagram).

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Ultima modifica di Nima83 il lun mag 18, 2020 4:16 pm, modificato 1 volta in totale.

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 Oggetto del messaggio: Re: #403 - La lama, la Luna e l'orco
MessaggioInviato: lun mag 18, 2020 3:00 pm 
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Nima83 ha scritto:
Via dalle scatole dunque il prodotto "cult" e ben venga (per loro) il prodotto "trend".

mah, non è che ghostbusters, terminator o freddy krueger fossero poco trendy negli 80's.


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 Oggetto del messaggio: Re: #403 - La lama, la Luna e l'orco
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JMZ ha scritto:
mah, non è che ghostbusters, terminator o freddy krueger fossero poco trendy negli 80's.



Eh, appunto ho scritto che
Nima83 ha scritto:
Prima le strizzatine d'occhio erano eterogenee

Nima83 ha scritto:
E i richiami erano sempre variegati.

Ora con una certa probabilità molto meno :)

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 Oggetto del messaggio: Re: #403 - La lama, la Luna e l'orco
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Ogni tanto mi viene da dare un'occhiata alle cose che scrivete, e sono contento di non dover più subire la tortura di ciò che vi ostinate a comprare e leggere... ma chi ve lo fa fare???

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 Oggetto del messaggio: Re: #403 - La lama, la Luna e l'orco
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Pagiu ha scritto:
Ogni tanto mi viene da dare un'occhiata alle cose che scrivete, e sono contento di non dover più subire la tortura di ciò che vi ostinate a comprare e leggere... ma chi ve lo fa fare???


Bella domanda Pagiu... in effetti alcuni di noi si stanno armando di tanto coraggio e tanta forza di volontà :wink:

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 Oggetto del messaggio: Re: #403 - La lama, la Luna e l'orco
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Nima83 ha scritto:
Prima le strizzatine d'occhio erano eterogenee, e piazzare un poster di The Rocky Horror Pictures Show che sicuramente non è una specie di horror psicologico come Babadook ne è la prova. La vecchia testata (riposi in pace) splendeva di un equilibrio fondato su più componenti, in cui diversi elementi convivevano in maniera efficace (horror, commedia, surrealismo, grottesco, tanto per dire). E i richiami erano sempre variegati.
Il variegato di oggi, imbarbarito, significa piazzare "ad arte" (puah) richiami di Harry Potter, Netflix o quel Babadook che, non fosse diventato celebre per determinate ragioni (e cito, da Wikipedia: "A partire dalla fine del 2016, il personaggio del Babadook è stato rappresentato come un'icona gay attraverso meme su internet, diffusi da Tumblr e da altri social network. Tutto è nato quando, per errore, il film è stato inserito nella categoria dei film a tematica LGBT su Netflix, nonostante l'assenza di riferimenti aperti alla cultura LGBT. Giornalisti e ammiratori hanno generato varie interpretazioni di sottotipo queer nel film, che erano spesso di natura ironica. Nel giugno del 2017, il Babadook ha generato migliaia di condivisioni e una rapida scalata tra le tendenze su Twitter ed è stato utilizzato come simbolo della comunità LGBT durante il mese dell'orgoglio gay di quell'anno." Chiaramente non c'entra il fattore - forzato - LGBT, ma il fatto che è divenuto un fenomeno trend) non sarebbe stato minimamente calcolato. Quindi meglio citare quelle fonti che hanno ampie fascie di followers, che sono diventate quasi fenomeni di costume spopolando tra i teen, o nei social.
Via dalle scatole dunque il prodotto "cult" e ben venga (per loro) il prodotto "trend".


Concordo sulla prima parte, e anzi mi spingerei a dire che in linea di massima le storie sclaviane direttamente ispirate a film horror non sono tra le sue più memorabili: togliamo pure "L'alba dei morti viventi", non foss'altro che per il valore storico, ma "Il tunnel dell'orrore" e "La casa infestata", per dire, non credo siano considerate dei capolavori neanche dalla maggior parte dei suoi fans -di sicuro, non da me. :D ("Il cervello di Killex", che non è tra le mie preferite ma è senza dubbio iconica, la considero al limite, nel senso che "Il silenzio degli innocenti" mi è sempre parso più un thriller anche sanguinolento che un horror; idem per "Videodrome"/"Canale 666".)

Il ragionamento della seconda parte, invece, mi convince poco, e non solo perché di fatto si basa un processo alle intenzioni. È e sarà sempre impossibile sapere se quelli che conoscono "Babadook", oggi, siano più o meno numerosi di quelli che conoscevano "The Rocky Horror Picture Show" nel 1975 (anche se ci limitiamo a parlare di quello che dovrebbe essere il -perdonami- target della testata), ma il buonsenso e l'esperienza personale mi suggeriscono di no: il secondo, archetipo dei midnight movies, era già un cult trasversale (... compresa, anzi in primis, la comunità LGBT) -tanto trasversale che perfino io, quando ho iniziato a leggere Dylan Dog, sapevo bene o male cosa fosse, anche se non l'avrei visto prima di un'altra decina d'anni. "Babadook" è uscito da meno tempo, e ha avuto molti meno anni per sedimentarsi nella cultura popolare; ma soprattutto, considerati i ritmi e i cicli della fama internettiana, qualcosa che era "trending" nel giugno 2017 in tre anni fa in tempo a cadere nel dimenticatoio almeno una decina di volte (il grafico di Google Trends in questa pagina mi sembra confermarlo).

In ultima analisi, non riesco a trovarci nulla di male o di sospetto nel fatto che un appassionato terminale di cinema horror qual è Dylan Dog abbia in casa un poster (bellissimo, tra l'altro) di un vero film horror (che peraltro in molti considerano tra i più belli e originali dello scorso decennio -compreso il sottoscritto, ma questo ovviamente non conta nulla), piuttosto che di "The Rocky Horror Picture Show"... :)

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 Oggetto del messaggio: Re: #403 - La lama, la Luna e l'orco
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Stavros ha scritto:
Nima83 ha scritto:
Prima le strizzatine d'occhio erano eterogenee, e piazzare un poster di The Rocky Horror Pictures Show che sicuramente non è una specie di horror psicologico come Babadook ne è la prova. La vecchia testata (riposi in pace) splendeva di un equilibrio fondato su più componenti, in cui diversi elementi convivevano in maniera efficace (horror, commedia, surrealismo, grottesco, tanto per dire). E i richiami erano sempre variegati.
Il variegato di oggi, imbarbarito, significa piazzare "ad arte" (puah) richiami di Harry Potter, Netflix o quel Babadook che, non fosse diventato celebre per determinate ragioni (e cito, da Wikipedia: "A partire dalla fine del 2016, il personaggio del Babadook è stato rappresentato come un'icona gay attraverso meme su internet, diffusi da Tumblr e da altri social network. Tutto è nato quando, per errore, il film è stato inserito nella categoria dei film a tematica LGBT su Netflix, nonostante l'assenza di riferimenti aperti alla cultura LGBT. Giornalisti e ammiratori hanno generato varie interpretazioni di sottotipo queer nel film, che erano spesso di natura ironica. Nel giugno del 2017, il Babadook ha generato migliaia di condivisioni e una rapida scalata tra le tendenze su Twitter ed è stato utilizzato come simbolo della comunità LGBT durante il mese dell'orgoglio gay di quell'anno." Chiaramente non c'entra il fattore - forzato - LGBT, ma il fatto che è divenuto un fenomeno trend) non sarebbe stato minimamente calcolato. Quindi meglio citare quelle fonti che hanno ampie fascie di followers, che sono diventate quasi fenomeni di costume spopolando tra i teen, o nei social.
Via dalle scatole dunque il prodotto "cult" e ben venga (per loro) il prodotto "trend".


Concordo sulla prima parte, e anzi mi spingerei a dire che in linea di massima le storie sclaviane direttamente ispirate a film horror non sono tra le sue più memorabili: togliamo pure "L'alba dei morti viventi", non foss'altro che per il valore storico, ma "Il tunnel dell'orrore" e "La casa infestata", per dire, non credo siano considerate dei capolavori neanche dalla maggior parte dei suoi fans -di sicuro, non da me. :D ("Il cervello di Killex", che non è tra le mie preferite ma è senza dubbio iconica, la considero al limite, nel senso che "Il silenzio degli innocenti" mi è sempre parso più un thriller anche sanguinolento che un horror; idem per "Videodrome"/"Canale 666".)

Il ragionamento della seconda parte, invece, mi convince poco, e non solo perché di fatto si basa un processo alle intenzioni. È e sarà sempre impossibile sapere se quelli che conoscono "Babadook", oggi, siano più o meno numerosi di quelli che conoscevano "The Rocky Horror Picture Show" nel 1975 (anche se ci limitiamo a parlare di quello che dovrebbe essere il -perdonami- target della testata), ma il buonsenso e l'esperienza personale mi suggeriscono di no: il secondo, archetipo dei midnight movies, era già un cult trasversale (... compresa, anzi in primis, la comunità LGBT) -tanto trasversale che perfino io, quando ho iniziato a leggere Dylan Dog, sapevo bene o male cosa fosse, anche se non l'avrei visto prima di un'altra decina d'anni. "Babadook" è uscito da meno tempo, e ha avuto molti meno anni per sedimentarsi nella cultura popolare; ma soprattutto, considerati i ritmi e i cicli della fama internettiana, qualcosa che era "trending" nel giugno 2017 in tre anni fa in tempo a cadere nel dimenticatoio almeno una decina di volte (il grafico di Google Trends in questa pagina mi sembra confermarlo).

In ultima analisi, non riesco a trovarci nulla di male o di sospetto nel fatto che un appassionato terminale di cinema horror qual è Dylan Dog abbia in casa un poster (bellissimo, tra l'altro) di un vero film horror (che peraltro in molti considerano tra i più belli e originali dello scorso decennio -compreso il sottoscritto, ma questo ovviamente non conta nulla), piuttosto che di "The Rocky Horror Picture Show"... :)


Grazie dell'intervento Stavros, molto gradito, dato che è sempre necessario uno scambio di opinioni per confrontare le proprie visioni su determinate tematiche.
Nessun processo alle intenzioni da parte mia: solo quella che sembra - fino a prova contraria - una piccola constatazione. Ossia che nei tempi migliori della nostra testata preferita la messa in campo di citazioni, richiami e strizzatine d'occhio erano più variegate, non soffermandosi solo su quelli che erano i prodotti dell'epoca (già a parlare di "epoca" mi pare siano passati tremila anni) con un ampio seguito, considerabili "trendy" o in voga. Si potevano trovare - come giustamente ricorda JMZ - strizzatine d'occhio ai Ghostbuster (che hanno fatto un successo enorme scatenando quasi dei tormentoni: gli Xentrix sono arrivati a fare una cover del tema principale "compromettendo" la loro credibilità tra i fanatici del thrash) come a Boris Karloff, a Psycho o ad Arsenico e Vecchi Merletti (tutti e tre su Cagliostro). Strizzatine d'occhio "eterogenee": la macchina tritatutto Sclavi assimilava qualsiasi cultura, alta e bassa, trend o cult, trash o d'autore, e ne faceva un'amalgama iper-personalizzata.
E chiaramente sto solo parlando degli ammiccamenti, non delle storie "basate su" o "ispirate a", che meriterebbero un discorso a parte. Come Killer, o Killex.
Oggi i riferimenti variegati sembrano minori: non abbiamo più la macchina tritatutto Sclavi, ma determinati autori che pescano - fino a prova contraria - da un range più limitato di influenze. E sembra quasi che queste influenze si riducano spesso a cose "molto in voga" in questi anni (il che può comprendere tranquillamente quell'in voga effimero relativo alla cultura internettiana), non prodotti in pianta stabile nella cultura popolare (salvo rari casi: mi sembra, ma non vorrei sbagliarmi, che ci sia da qualche parte una citazione a James Bond. E chiaramente la parte finale del 400 che è un "rifacimento" di Apocalypse Now) o prodotti "cult" retrò per appassionati cinefili o bibliofili (palese in questo senso il mio riferimento ad Arsenico e Vecchi Merletti: oggi non costerebbe fatica citare qualche film di culto tipo La Morte Corre sul Fiume di Laughton). Dunque se una cosa ha avuto successo nel 2017 invece che nel 2020 penso sia indifferente. Dubito che anche il Rrobe stia a guardare Google Trend per vedere cosa va ora, in questo momento. Basti sapere che c'era un prodotto, pochi(ssimi) periodi fa, che ha spopolato su Twitter e altri social, che ha raggiunto una certa fascia di persone (alta) che bazzica su questi strumenti.
I riferimenti culturali (e, si, anche horror), possono ancora essere variegati: si possono tirare fuori Vathek o il Dottor Caligari e metterli insieme a riferimenti "creepy pasta". Quella che lamento, io, personalmente, è un'attuale mancanza di varietà nei riferimenti. O se non altro una limitata varietà di riferimenti.
Cosa che potrà essere smentita - non dovesse essere del tutto precisa - da te/altri utenti o dal tempo. :wink:

(per inciso: se la locandina era de "Il Signore Del Male" non penso che si sarebbe andati tanto fuori strada. Non vedo perché proprio Babadook).

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Nima83 ha scritto:
Grazie dell'intervento Stavros, molto gradito, dato che è sempre necessario uno scambio di opinioni per confrontare le proprie visioni su determinate tematiche.
Nessun processo alle intenzioni da parte mia: solo quella che sembra - fino a prova contraria - una piccola constatazione. Ossia che nei tempi migliori della nostra testata preferita la messa in campo di citazioni, richiami e strizzatine d'occhio erano più variegate, non soffermandosi solo su quelli che erano i prodotti dell'epoca (già a parlare di "epoca" mi pare siano passati tremila anni) con un ampio seguito, considerabili "trendy" o in voga. Si potevano trovare - come giustamente ricorda JMZ - strizzatine d'occhio ai Ghostbuster (che hanno fatto un successo enorme scatenando quasi dei tormentoni: gli Xentrix sono arrivati a fare una cover del tema principale "compromettendo" la loro credibilità tra i fanatici del thrash) come a Boris Karloff, a Psycho o ad Arsenico e Vecchi Merletti (tutti e tre su Cagliostro). Strizzatine d'occhio "eterogenee": la macchina tritatutto Sclavi assimilava qualsiasi cultura, alta e bassa, trend o cult, trash o d'autore, e ne faceva un'amalgama iper-personalizzata.
E chiaramente sto solo parlando degli ammiccamenti, non delle storie "basate su" o "ispirate a", che meriterebbero un discorso a parte. Come Killer, o Killex.
Oggi i riferimenti variegati sembrano minori: non abbiamo più la macchina tritatutto Sclavi, ma determinati autori che pescano - fino a prova contraria - da un range più limitato di influenze. E sembra quasi che queste influenze si riducano spesso a cose "molto in voga" in questi anni (il che può comprendere tranquillamente quell'in voga effimero relativo alla cultura internettiana), non prodotti in pianta stabile nella cultura popolare (salvo rari casi: mi sembra, ma non vorrei sbagliarmi, che ci sia da qualche parte una citazione a James Bond. E chiaramente la parte finale del 400 che è un "rifacimento" di Apocalypse Now) o prodotti "cult" retrò per appassionati cinefili o bibliofili (palese in questo senso il mio riferimento ad Arsenico e Vecchi Merletti: oggi non costerebbe fatica citare qualche film di culto tipo La Morte Corre sul Fiume di Laughton). Dunque se una cosa ha avuto successo nel 2017 invece che nel 2020 penso sia indifferente. Dubito che anche il Rrobe stia a guardare Google Trend per vedere cosa va ora, in questo momento. Basti sapere che c'era un prodotto, pochi(ssimi) periodi fa, che ha spopolato su Twitter e altri social, che ha raggiunto una certa fascia di persone (alta) che bazzica su questi strumenti.
I riferimenti culturali (e, si, anche horror), possono ancora essere variegati: si possono tirare fuori Vathek o il Dottor Caligari e metterli insieme a riferimenti "creepy pasta". Quella che lamento, io, personalmente, è un'attuale mancanza di varietà nei riferimenti. O se non altro una limitata varietà di riferimenti.
Cosa che potrà essere smentita - non dovesse essere del tutto precisa - da te/altri utenti o dal tempo. :wink:

(per inciso: se la locandina era de "Il Signore Del Male" non penso che si sarebbe andati tanto fuori strada. Non vedo perché proprio Babadook).


Grazie a te, Nima, per la forma e la sostanza della tua risposta. :)

Sulla questione dell'eterogeneità delle citazioni, come scrivevo prima, non potrei essere più d'accordo: ma ovviamente questo ci riporterebbe a parlare di Sclavi, un uomo dagli interessi così vasti da poter creare storie dense di suggestioni e rimandi di ogni tipo, condirle con le sue personali ossessioni, e servirle in salsa horror come nessun altro. È indubbio che una parte del successo di Dylan Dog derivi anche da questo, così come è indubbio che non si possa pretendere da nessun altro di essere (come) Sclavi, di scrivere come lui, di condividere il suo approccio onnivoro alla cultura (pop o "alta"). Tutti quelli che sono venuti dopo (a partire da Chiaverotti) hanno per forza di cose dovuto seguire altre strade -ma qui il discorso si farebbe lunghissimo, e spero ci sarà modo di affrontarlo.

Sulla situazione attuale tendo a concordare con te, però con qualche riserva... per fare un esempio abbastanza recente: "Il primordio" è una storia che mescola Lovecraft e "Inception", che sono due riferimenti abbastanza lontani e che parrebbe impossibile conciliare, anche se poi la loro unione finisce per apparire logicissima (in entrambi i casi ci si muove tra le pieghe del tempo e della realtà). Ora: a me quella storia ha fatto pensare a cose storiche tipo "Maelstrom!" -e non sto dicendo che sia a quel livello (anche se ho capito che fare confronti, in realtà, mi interessa pochissimo), ma se non altro c'è quella vena di follia, quella voglia di osare che ha caratterizzato molti dei numeri più memorabili. Be', a giudicare dai risultati del sondaggio sugli albi usciti nel 2019, questa è la storia peggiore dell'anno -come a dire che alla maggior parte dei forumisti non è piaciuta: e non dubito che ognuno abbia un'ottima motivazione per non apprezzarla, però, ecco, secondo me lì dentro l'eredità di Sclavi c'è proprio tutta.

Il cinema e la televisione degli ultimi venti/trent'anni non hanno certo prodotto meno opere notevoli rispetto al passato (anche se, a pensarci, un personaggio come quello di Mitchum in "La morte corre sul fiume" mi farebbe molto piacere ritrovarlo sulle pagine di DD -vero che quella forma di gotico americano, tipo Faulkner o il primo Capote, è d'altra parte molto... americano), quindi di materiale da saccheggiare/rielaborare ce ne sarebbe, figuriamoci. Peraltro, ricordo un bell'albo della prima stagione di "Orfani" fondamentalmente basato su un film georgiano intitolato "13 Tzameti", che poi ha avuto anche un remake americano (non ho visto nessuno dei due, e non ricordo bene come ho scoperto questa cosa) -per dire che quando vuole anche Recchioni è in grado di fare operazioni del genere, e non limitarsi all'affastellamento di battute memorabili e citazioni random...

Quanto alla locandina: tu dici "non vedo perché proprio "Babadook"", e io posso solo rispondere "non vedo perché no"... :) nel senso che mi sarebbe andato bene quasi tutto, in realtà: "Martyrs", "Saw", von Trier, Cronenberg, naturalmente Carpenter (magari "Il seme della follia", vista la deriva metanarrativa degli ultimi tempi), "Kill List", Rob Zombie, la trilogia del Cornetto, "The Human Centipede" -oddio, magari questo no... :mrgreen:

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Stavros ha scritto:
Grazie a te, Nima, per la forma e la sostanza della tua risposta. :)

Sulla questione dell'eterogeneità delle citazioni, come scrivevo prima, non potrei essere più d'accordo: ma ovviamente questo ci riporterebbe a parlare di Sclavi, un uomo dagli interessi così vasti da poter creare storie dense di suggestioni e rimandi di ogni tipo, condirle con le sue personali ossessioni, e servirle in salsa horror come nessun altro. È indubbio che una parte del successo di Dylan Dog derivi anche da questo, così come è indubbio che non si possa pretendere da nessun altro di essere (come) Sclavi, di scrivere come lui, di condividere il suo approccio onnivoro alla cultura (pop o "alta"). Tutti quelli che sono venuti dopo (a partire da Chiaverotti) hanno per forza di cose dovuto seguire altre strade -ma qui il discorso si farebbe lunghissimo, e spero ci sarà modo di affrontarlo.

Sulla situazione attuale tendo a concordare con te, però con qualche riserva... per fare un esempio abbastanza recente: "Il primordio" è una storia che mescola Lovecraft e "Inception", che sono due riferimenti abbastanza lontani e che parrebbe impossibile conciliare, anche se poi la loro unione finisce per apparire logicissima (in entrambi i casi ci si muove tra le pieghe del tempo e della realtà). Ora: a me quella storia ha fatto pensare a cose storiche tipo "Maelstrom!" -e non sto dicendo che sia a quel livello (anche se ho capito che fare confronti, in realtà, mi interessa pochissimo), ma se non altro c'è quella vena di follia, quella voglia di osare che ha caratterizzato molti dei numeri più memorabili. Be', a giudicare dai risultati del sondaggio sugli albi usciti nel 2019, questa è la storia peggiore dell'anno -come a dire che alla maggior parte dei forumisti non è piaciuta: e non dubito che ognuno abbia un'ottima motivazione per non apprezzarla, però, ecco, secondo me lì dentro l'eredità di Sclavi c'è proprio tutta.

Il cinema e la televisione degli ultimi venti/trent'anni non hanno certo prodotto meno opere notevoli rispetto al passato (anche se, a pensarci, un personaggio come quello di Mitchum in "La morte corre sul fiume" mi farebbe molto piacere ritrovarlo sulle pagine di DD -vero che quella forma di gotico americano, tipo Faulkner o il primo Capote, è d'altra parte molto... americano), quindi di materiale da saccheggiare/rielaborare ce ne sarebbe, figuriamoci. Peraltro, ricordo un bell'albo della prima stagione di "Orfani" fondamentalmente basato su un film georgiano intitolato "13 Tzameti", che poi ha avuto anche un remake americano (non ho visto nessuno dei due, e non ricordo bene come ho scoperto questa cosa) -per dire che quando vuole anche Recchioni è in grado di fare operazioni del genere, e non limitarsi all'affastellamento di battute memorabili e citazioni random...

Quanto alla locandina: tu dici "non vedo perché proprio "Babadook"", e io posso solo rispondere "non vedo perché no"... :) nel senso che mi sarebbe andato bene quasi tutto, in realtà: "Martyrs", "Saw", von Trier, Cronenberg, naturalmente Carpenter (magari "Il seme della follia", vista la deriva metanarrativa degli ultimi tempi), "Kill List", Rob Zombie, la trilogia del Cornetto, "The Human Centipede" -oddio, magari questo no... :mrgreen:


É sempre un gran piacere Stavros confrontarmi con altri lettori su tematiche interessanti come questa. :)

Riguardo al Primordio, effettivamente, giudicando l'albo a posteriori non si può dire che non avesse in nuce idee interessanti. Chiaramente dovrei rileggerlo per una obiettiva disamina su cosa non ha funzionato effettivamente (l'albo l'ho accantonato da parecchio ed è a riposare nella mia collezione), ma di base potrei dire che non sempre dei buoni ingredienti danno luogo ad un piatto davvero prelibato. Gli ingredienti c'erano, sicuramente (e la Barbato è una autrice dotata), ma a quanto pare potevano essere cucinati meglio. Secondo alcuni, per rimanere in tema culinario, è la Barbato ad essere ormai cotta: io meno drasticamente dico che avrebbe bisogno di più tempo per elaborare in maniera notevolmente più raffinata certe ricette. In quel caso c'era il vincolo della meteora e l'obbligo ad incastrare certe cose in maniera a volte "forzata", e per una autrice sicuramente capace di dare il meglio quando "svincolata", intrappolarla in quella maniera immagino sia stato limitante. Dunque, morale della favola, a molti il risultato finale è risultato indigesto.
Ma ti saprò dire meglio quando affronterò nuovamente la lettura di quell'albo: magari potrebbe anche rivelarsi una piacevole riscoperta.
(comunque i gusti sono sempre soggettivi, ed è chiaro che a seconda delle sensibilità un albo può piacere o non piacere).

A proposito del materiale papabile per citazioni e omaggi... si, ce ne sarebbe un'infinità! Dal noir al gotico, passando per l'espressionismo tedesco o certi vecchi thriller. Ma le strizzatine d'occhio "ricercate" da inserire nella testata (insieme a quelle immancabili popular-contemporanee) potrebbero essere milioni e non forzatamente inerenti al genere horror, o al thriller o a qualsiasi forma di cinema perturbante. L'importante è dare spazio ad un ampio ventaglio di influenze (che comunque non devono mai prevalere sull'equilibrio narrativo trasformando una storia in uno sterile polpettone di citazioni: ancora Cagliostro è esemplare in tal senso... un'infinità di citazioni ma che non finiscono per soffocare la struttura narrativa).
Non dubito poi che il Rrobe abbia inserito citazioni "colte" su altre sue testate. Ma allora la cosa si potrebbe ripetere anche qui: per molti di noi sarebbe più piacevole ritrovare una citazione di un qualche film georgiano (come quel "13 Tzameti"... che a onor del vero non ho visto ma spero di rimediare presto) che una di Harry Potter. E se proprio non possiamo scamparla diciamo che avere sia citazioni pop-contemporanee, sia da cinefili/bibliofili incalliti sarebbe meglio. Espandere dunque il proprio range di influenze solleticando in ogni modo la fantasia del lettore.

Per quanto concerne la locandina: certo, in fin dei conti non è che una locandina. Anche se... giustamente hai citato alcuni maestri immortali e alcune perle che a maggior ragione meriterebbero di figurare in tal contesto. Da fanatico di Carpenter (ma comunque sono anche un amante del cinema di Cronenberg) ti direi al volo che "Il Seme Della Follia" sarebbe perfetto (anche per il motivo da te specificato). :wink:

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 Oggetto del messaggio: Re: #403 - La lama, la Luna e l'orco
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"Expecto Patronum"? Ma veramente? Per non parlare dell'orco che ti "spiattella" col megafono "I mostri siamo noi!". :?


Ultima modifica di castyano il mer mag 20, 2020 8:39 pm, modificato 1 volta in totale.

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 Oggetto del messaggio: Re: #403 - La lama, la Luna e l'orco
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Al riguardo, posso citare un pericoloso dissidente che in un social chiedeva "ma perché metti solo citazioni banali?", al quale il Nostro rispondeva "ce ne sono anche di più difficili, ma siccome non metto le didascalie non le capisci".

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