HA SENSO USARE OGGIDì IL TERMINE "SPOILER" ?
Onestamente pensavo peggio
.
Non è così aberrante come la maggior parte dice perché alla fine non è da prendere come una vera e propria storia, ma solo come una maxi-rimpatriata di alcuni motivetti (e personaggi) pregressi della Barbato, che in più deve fungere da raccordo con le ultime due storie clou della meteora in arrivo nei prossimi (posticciamente) scandalosi numeri... da circo, delle pulci.
In questo senso la continuity almeno qui ha un senso, troppo a scoppio ritardato comunque, e sfruttato malissimo in questo ed altri mesi, senza dubbio. In qualche altro senso mi viene da sorridere (
per non piangere o tossire
) quando lo stesso Recchioni si dichiara dispiaciuto di non aver potuto partecipare alle storie pre-botto della saga, mentre in pratica
HA DELEGATO UN MACIGNO DI 7 STORIE SU 11 alla povera Paola, che con evidente malavoglia, e contro il suo stile, si è adattata a stento ad un trend di scrittura pro-continuity che non le appartiene, di altrui concezione, e malmesso in origine per la programmazione rattoppata
.
Torniamo all'albo:
Solita orgia di citazioni tra b-movie splatter ed il più impegnato Kubrick, versamenti di cisterne di sangue a casaccio, e personaggi di plastilina da contorno. La prima metà teneva abbastanza bene sul
concetto di libera estetica della (propria) morte con tanto di parafiction consolatoria, per quanto estremizzata in modo inverosimile (v. famigliola con figli all'auto-mattanza glicemica p.36) e non proprio ben collegata al tema della speranza rinfocolata nel numero scorso...
... ma da quando (p.50) dopo il buon party in maschera Dylan comincia la solita fuga barbatiana a zonzo ansimante e stremato per la città in preda ai suoi mali, come nei peggiori film di Stefano Accorsi, l'albo prende una china dichiarata al ribasso, con finti colpi di scena sbadigliofori e capolini telefonati
.
Per sommi cap(r)i: da lì in poi si risolve tutto con un gioco di scatole pakistane (per la fumosità; "cinesi" sarebbe troppo asetticamente comunista di questi tempi, e Zingaretti... quello di Montalbano, ci ajuti) una dentro l'altra sul
chi-frega-chi in una serie di complotti a catena. Che forse è una meta-parabola sull'andamento della testata, tra l'altro.
In tutto questo, come sempre da un lustro a questa parte per quanto riguarda Paola, Dylan ci fa la figura dell'ebete-burattino turlupinato in uno scenario contraffatto dietro altro (fino al mega-set nella fake London bilottiana)... ora dalla fidanzata vendicativa, ora da Nora&Gus, ora dal Sovraintendente, ora dai fratellastri di Nora, ora da Ghost, che a loro volta si fregano a vicenda,
finché uno solo trionferà su tuttiDove non potè il vaf
fuck, poté il
fake in pratica
.
A corredo un minestronzo di attori co-protagonisti con le loro futili motivazioni, tra cui domina la vendetta o poco più... col solo
director Ghost che orchestra ogni
cut in previsione, e si può permettere di mandare pure affanculo i nazi-vampiri da immune ai morsi, o usare la carta-fantoccio del sempre più patetico Gorman per altre futuribili menate in ribalta. Un copione che significa più che altro copiarsi, senza grandi spunti... specialmente se tutto (come credo) andrà a naufragare su un breve matrimonio di convenienza ed una meta-gita sul galeone celebrativo
.
Tremendo l'ennesimo pippone risentito di matrice misandrica sul Dylan sciupafemmine che ogni volta dichiara l'ammmuore per pura ipocrisia verso il gentil-sesso (p. 51), come le solite rampogne tendenti ad umiliarlo da caprone espiatorio-chiagnone collettivo (p.76) per il male indiretto che causa a chi gli sta vicino - altra tipica inflessione barbatiana del verbo dylaniato
.
Non si brilla di certo per ironia, e la trovata finale del forno risolutore non aggiunge neanche una virgola di grottesco tamarro.
Di certo molto in palla e sensazionalistici i disegni di
Armitano, anche se non rientrano sempre nei mie gusti. Troppo freddi e schematici quando certe tavole dovrebbero suggerire l'incubo caotico o la perversione. Lo vedo meglio per una storia iper-violenta ed horrorosa di Nathan.
Qualche particolare
fetish che non mi quadra: ma davvero Dylan polipone issa su da una chiappa de marmo Eve-lo-schianto (p.27), per salvarla da 20 piani di schianto a strapiombo?
In più non mi pare che disegnare mani femminili "seducenti" sia il suo forte (p.32), e vorrei capire perché Nora/Sherilee passi da avere una scollatura da 6a abbondante - p.38 e 41, fesso Dylan: era lì dove attendere l'Apocalisse in molle rigore
- a non avere più le tette dopo la festa e nello scontro finale alla
Kill Bill, per quanto Uma sia quasi piatta.
Miracoli della chirurgia necroillogica.
Se sopravviveremo a questa saga, una protesi di dita medie aggiuntive è il minimo dovuto alla causa.
ALOHA CHI NON MUORE SI RAVVEDE