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#395 - Del tempo e di altre illusioni
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Autore:  Stavros [ gio mag 28, 2020 7:54 pm ]
Oggetto del messaggio:  Re: #395 - Del tempo e di altre illusioni

wolkoff ha scritto:
Comunque persino Efesto presenta una parvenza di (teo)logica artigianale, da quel buon fabbro che è.
In pratica a lui preme il sacrificio, come a tutti gli dei che si crogiolano nel fumo delle vittime offerte loro.
Ma il sacrificio si può anche traslare, come valore. Nel senso che SE non viene offerto l'autistico Keinos in suo onore, si prenderà l'intera isola in sacrificio, per inversione dei fattori, che cadrà in sciagura tra terremoti, lapilli, e carestie. Un sacrificio in cui ci rimette la pelle il teoria (e pratica) Tomonte e tutto il suo (mortale) regno-vittima. Che forse potrebbero essere un impulso per una rinascita futura... o un passo verso la cristallizzazione del tempo, come di fatto avverrà.

Il sogno non è tanto un inganno, quanto un'auto-suggestione di cui è preda la devota Simene, o meglio un messaggio profeticamente cifrato da cogliere attraverso la voce-guida della sacerdotessa invasata: per preservare Keinos (fuori da ogni tempo) bisogna rinunciare al maritino ed il tempo del suo regno. Lei preferisce "idealmente" immaginare di sacrificarlo ancora da bimbo attraverso una sostituzione - come se fosse possibile raggirare gli dei in questo modo :lol: - anche se questo creerebbe un paradosso temporale sul modo di concepire Keinos senza un padre (corna a parte :P :* :P ).



In realtà non si tratterebbe di "raggirare" Efesto, dal momento che è proprio lui a suggerire, per bocca della sacerdotessa, il sacrificio sostitutivo (perché, come dici bene, per lui uno vale uno: basta che mi sacrificate qualcosa e io sono contento). A meno che anche la visita al tempio non faccia parte del sogno, ma non mi sembra di cogliere indicazioni in questo senso.

Non avevo considerato il sogno come parte dell'eventuale inganno, ma semplicemente come proiezione/anticipazione del desiderio di Simene... però, ora che mi ci fai pensare, nella mitologia greca non si presume che i sogni siano proprio messaggi degli dei? Se così fosse, allora quel sogno così realistico e dettagliato potrebbe anche essere il modo con cui Efesto fa capire a Simene che no, sorry, il sacrificio di tuo marito non s'ha da fare, perché io sono comunque un dio e preferisco essere venerato da quanta più gente possibile, e non mi va di distruggere l'isola solo per salvare il tuo figlioletto speciale. O, in alternativa, che no, sorry, il sacrificio di tuo marito non s'ha da fare, perché anche se sono un dio non sono immune al potere dei paradossi temporali, così come d'altra parte non sono immune (anche qui, sempre che i miei ricordi sulla mitologia greca siano corretti) allo scorrere del Tempo stesso.

Autore:  wolkoff [ gio mag 28, 2020 9:15 pm ]
Oggetto del messaggio:  Re: #395 - Del tempo e di altre illusioni

Infatti non sarebbe un vero e proprio raggiro, ma un "aggirare" il problema, trovando un altro bambino sostitutivo a livello ideale/rituale. Che sarà il Re alla fine, ma da adulto... il defunto chiave di tutto questo trafficare, oltre all'isola che per simbiosi va in malora assieme a lui, anche per l'eruzione non più evitabile.

Efesto erutta rabbia, ma è soddisfatto perché comunque una forma di sacrificio c'è stata, a scapito del Re (adulto), ed in più ha potuto tenere fede alla parola data alla sua devota Simene, preservando "vivo" il piccolo Keinos fuori dal tempo, grazie ad un dono paradossale. Per questo dicevo che il sogno/visione/profezia non andava interpretato alla lettera, e che era un connubio tra le suggestioni (post-Medea o freudiane?) materne della Regina ed il linguaggio cifrato negli oracoli divini, con l'idea di scambio figlioXpadre alla base.
E come ho accennato, in tutto questo meta-discorso sull'avvicendarsi dei tempi (da sacrificare) c'entra anche l'idea di una nuova maternità: secondo i primi responsi divini serviva accoppare Keinos per generare un altro erede sano. Ma una volta venuta a mancare la Regina, a causa della sua fragilità e mis-comprensione, non c'è più spazio ideale per procreare un nuovo erede dal talamo nuziale, per cui... tanto vale far schiattare Tamante da adulto, e porre fine alla sua schiatta regale, anche a livello di dinastia futuribile sulla sciagurata isola.

Comunque il bello di Ambrosini è che le storie si prestano a molteplici interpretazioni... per chi vuole perder tempo e perdersi nel tempo, fuori dal tempo, sognando ad occhi socchiusi, in fase R.E.M... :roll:

OUT OF TIME
AUTOMATIC ALOHA... FOR THE PEOPLE

Autore:  Kramer76 [ dom giu 28, 2020 5:55 pm ]
Oggetto del messaggio:  Re: #395 - Del tempo e di altre illusioni

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del tempo e di altre illusioni
carmelo bene for dummies "occhio zombi che stasera vi spacco il cervello" mi sembra la definizione perfetta per AMBROSINI, il bene dylaniano
è vero, è contaminato dagli sproloqui di john ghost, che sembrano sempre di più una replica dell'horror club... e gli argomenti sono indubbiamente ostici
e alcuni primi piani di dylan sono tirati via, l'età avanza per tutti a dispetto delle teorie metafumettistiche, il tratto non è più quello di un tempo...
ma da dylan dog io mi aspetto piccoli stranianti capolavori proprio come questo "STROMBOLI", stupendo omaggio al cinema muto tedesco, a rossellini e alla tragedia greca
bello anche il collegamento con "una nuova vita" (la migliore storia di questa centuria), con la battaglia della somme e dylan soldato
e anche quello con "il lungo addio" con le grotte e la fidanzatina (e con quella di "il guardiano delle memorie" fanno tre)
a suggellare il legame con il dylan dog che fu c'è pure la filastrocca della morte, simpatica l'idea di darle il volto di judi dench
dopo umberto eco, un altro intellettuale italiano (da poco scomparso) compare sulle pagine di dylan dog, emanuele severino
è il vertice qualitativo, manco a dirlo, di questo ciclo della meteora, e una delle migliori post-300
copertina di cavenago epica, titolo anche
NUOVO CLASSICO

voto 9

Autore:  Machen [ lun giu 13, 2022 7:36 pm ]
Oggetto del messaggio:  Re: #395 - Del tempo e di altre illusioni

Confesso che ho sbagliato (fosse la prima volta): ho votato a suo tempo "buono" ma doveva essere "ottimo", suppongo non sia possibile cambiare voto, ma resti a futuro disdoro dei giudizi affrettati.

Autore:  Unununio [ ven nov 03, 2023 8:27 am ]
Oggetto del messaggio:  Re: #395 - Del tempo e di altre illusioni

Del ciclo inaugurato da Recchioni che parte con l'arrivo John Ghost, Carpenter e Rania so veramente molto poco. Nel senso che, provocandomi irritazione fin da subito, mi ha portato a non acquistare i fumetti Dylaniati con quel post-quem.

Ieri ho però cercato nella sezione usato della mia edicola di riferimento uno degli Ambrosini mancanti alla mia raccolta e ho trovato questo numero, appartenente al ciclo della "meteora".

Recchioni e la Bonelli, prima di chiamare meteora (e non asteroide) questo ciclo, potevano almeno consultare il significato di meteora su Google: In astronomia, il fenomeno luminoso dovuto a un meteoroide che attraversa l'atmosfera; stella cadente, filante.

Meteora è il solo fenomeno luminoso, non è un corpo celeste che impatta con la terra. :roll:

Detto ciò, al di là dell'errore nell'utilizzo delle parole, fortunatamente è una storia autoconclusiva che non mi costringe ad acquistare le rimanenti 12 (il 400 già ce l'ho).

È un bell'albo, per quanto non ai livelli dei tre primi numeri di Ambrosini per la testata.
Stupendi per me i disegni, per nulla in stile Bonelli e molto vicini ad esempi più grotteschi del fumetto d'autore (a volte sembrano davvero degli schizzi le vignette).
Stupende le tavole "fumose" che riproducono il film e quelle ambientate durante la guerra.

Non è che all'interno ci siano chissà quali contenuti, se non il gioco fumettistico sulla inesistenza del tempo e sull'esistenza invece di un solo ed eterno presente. Un gioco condotto con maestria da Ambrosini, con atmosfere che fanno sentire a casa, che ti mettono nella comfort zone del Dylan Dog autentico.

Mi ha commosso la parte sulla morte di Bloch (un po' simile a Bersani in certe vignette). Non irritano Ghost, Carpenter, Rania e le splash pages: sono solo una piccola tassa da pagare, non invasiva.

Un po' semplicistico lasciare non spiegata la conclusione che "azzera" tutto, ma comunque è perdonabile alla luce delle belle emozioni suscitate per 90 pagine.

7,5

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