Cravenroad7

La questione degli universi paralleli ormai “sembra” abbastanza palese. Si potrà tornare allo status quo pre spazio profondo. Ma come farlo senza ammettere di aver fatto un lavoro disastroso?

Azzardiamo: casca la meteora, Dylan Dog (tra i sopravvissuti) viene portato via dal famoso traghettatore (il "nostromo"), che finisce con il suo traghetto/zattera/galeone/kayak/brigantino (o quello che è) in una specie di "buco nero". Poi il buio: Dylan si risveglia in un tempo ormai passato, rivive le sue più celebri avventure in un viaggio tipo Quantum Leap (ma senza Al ne un barlume di consapevolezza, salvo qualche serpeggiante deja vu). Dopo un tot di avventure - senza Groucho, per il momento sparito nel nulla - capita "qualcosa" che lo riproietta in un periodo in cui molte cose non sono successe: niente Carpenter e Rania, niente Ghost (forse), Sherlock Holmes (Bloch) di nuovo ispettore, niente Groucho complottista. Voilà, ecco tornato tutto al suo posto. Con qualche trovata posticcia ma senza troppi spargimenti di sangue.

Chiaramente la sto sparando proprio a c&%zo.

Comunque questa stravagante fantasticheria è frutto di un assemblaggio neanche troppo arbitrario: che Dylan Dog sarà portato via da un nostromo dopo la meteora ormai sembra cosa certa. Che rivivrà le sue avventure inizialmente senza Groucho, dovrebbe - salvo sorprese - essere ugualmente corretto (il fatto che Groucho inizialmente non ci sarà è una cosa che balena in giro da un po'). Pura invenzione il "buco nero" (una specie di anello mancante di Darwin) e mistero su "come" tornerà alla vita di tutti i giorni in un mondo mai cambiato (cosa a cui, per logica dovrebbe o potrebbe arrivare).

Finalmente un bel Dylan, autonomo ma legato alla meteora, denso, ricco di spunti. Ci voleva Ambrosini, uno dei pochi che raramente sbaglia un colpo.
SPOILER
L’albo di apre con una riflessione di JG, personaggio secondo me vincente della nuova gestione e unica aggiunta veramente significativa alla serie (Carpenter e Rania chi?). La mentalità del personaggio ben si presta per essere utilizzata da Ambrosini, notoriamente a suo agio con spunti filosofici. La storia è molto interessante e riporta in scena quelle piacevoli atmosfere surreali e incasinate di tanto Dylan passato. Le riflessioni sul tempo, sulla sua possibile non linearità (tema caro a molta letteratura), sul ruolo della morte e soprattutto sul ruolo della meteora all’interno della serie sono cose che restano in mente una volta chiuso l’albo. L’indizio sulla meteora è forse il più grande dai tempi dell’avvio della saga, la frattura del tempo e degli universi possibili è molto credibile se si pensa alle voci che vogliono un restart dylaniato post 400, da cui volendo si potrebbe poi anche tornare indietro indenni grazie all’escamotage di partenza.
Ho molto apprezzato anche la lettura dei momenti ambientati al tempo del Lungo addio, con un Dylan finalmente di nuovo se stesso al 100% nella sua visione dell’amore e del romanticismo. Altri elementi da promuovere sono il Groucho deliziosamente cinico, e secondo me ottimamente resto graficamente, ed i disegni di Ambrosini.
Leggo che molti non li trovano piacevoli, secondo me l’autore si è evoluto dai tempi in cui il suo segno era molto standard e riesce a variare 3 volte stile all’interno dello stesso albo mantenendo sempre alta qualità.
La parte maggiore è realizzata col suo stile attuale, che amo molto per la presenza fortissima di segni quasi da bozzetto. Sono tra le poche tavole in Bonelli dove ad occhio nudo si riesce a vedere l’artigianalità del disegno, dell’uso degli strumenti utilizzati per realizzarlo. La parte del film è meravigliosa, tra mezzetinte e le “statue viventi” ed infine la parte retinata/fredda delle tavole di guerra l’ho trovata perfetta per quello che doveva raccontare.
Classico anche l’utilizzo di un bambino misterioso come motore della vicenda.

L’unica pecca dell’albo è la mancata comunicazione da parte della casa editrice (almeno sul sito potevano dirlo) dell’assenza dell’albo di Salmo, che anche solo per la parte grafica firmata Roi/Lauria mi sarebbe piaciuto vedere

Letto, finalmente. Ambrosini è sempre Ambrosini, non c'è nulla da fare. Un mostro sacro capace di far risplendere la fiamma di DD come nei bei tempi andati. Ottimi dialoghi, una storia "particolare" in cui si destruttura il concetto di tempo, pescando da brillanti ipotesi (il tempo non esiste) degne di particolare interesse data la loro forza immaginifica




Notevole l'uso del preambolo cinematografico, giostrato sulle mezze tinte del Conte.
Efficace il racconto


Da applausi la parte finale







Bello anche questo modo di rimestare nel passato di Dylan: se la cosa viene fatta da un autore che sa maneggiare il personaggio, e Ambrosini "sa" (vuoi l'esperienza, vuoi un'ispirazione che non è mai scemata nel corso degli anni) si possono ottenere parentesi di gran gusto.
Non ultimi i disegni: il Maestro risulta a tratti più istintivo (pagina 46, penultima vignetta), a tratti più "particolare" (il gatto quasi caricaturale a pagina 36) ma rimane sempre ineccepibile. Disegnasse più storie sarebbe una continua goduria per gli occhi.

Promosso? Di più. Era tutto quello di cui avevo bisogno. La saga potrebbe pure finire qui.

Spero che torni il buon Plotino per la consueta esegesi

brevissimo OT e poi vi saluto.

Che poi la storia del buco nero e di un altra dimensione o altra vita dall'altra parte si era vista gia nel trittico della zona del crepuscolo. Ricordiamo che proprio lì c'era sempre sto diavolo di un Charon, e che una dimensione si sacrificava – nel terzo fiacco capitolo – a discapito di un altra. Un dylan immemore salvato o rifugiatosi "altrove". Secondo me andarnno a parare da queste parti. proprio come detto da voi, un dylan/Poe che vaga in cerca della sua realtà. oppure il buon vecchio dylan è quello che non è riuscito a fuggire dall'inferno dimensionale del 337, e quello che si risveglia in bagno tagliandosi la barba è questo fasullo che abbiamo letto finora. altrimenti se la caveranno con una supercazzola e amen. e tutte ste menate che mi sto facendo non servono a nulla. fine OT

OT a mia volta e poi - possibilmente - si torna all'albo del mese



Infatti Zak. Data questa considerazione mi solletica l'idea che il reboot non sarà neanche troppo lungo: basterà far ripartire tutto dal n.7 (La Zona Del Crepuscolo). Considerando che l'idea generale è quella di avere comunque un lotto di storie che non ricalchino pedissequamente quanto accaduto, basterebbe far incontrare due Dylan proprio ad Inverary. Con uno - quello originale? - che se ne va via di li ritornando alla vita di tutti i giorni.
Siamo ancora nel regno delle fantasticherie, ma almeno ci siamo fatti un nostro quadro completo


(postilla, in aggiunta a quanto detto)
Leggevo proprio ora un articolo che parlava dell'inizio della fase tre di DD successivamente al n. 406, che non è molto distante da quanto pronosticato dal sottoscritto: escludendo il 400, con i sette numeri che servono per arrivare alla "Zona Del Crepuscolo Revisited", si ripartirebbe in seguito al n. 407; lo scarto a questo punto è davvero minimo. Dato che si parla di spezzettare (alcuni) albi tra due disegnatori (il 401 dovrebbe essere disegnato da Roi in solitaria, il 402 Roi/Mari, il 403 solo Mari) allora forse anche le storie saranno gestite in maniera inusuale (un albo con due storie? Di cui una che continua nel numero successivo?) e quindi forse il pronostico della ripartenza successivamente al 406, magari proprio con La Zona Del Crepuscolo potrebbe avere un senso.
Potrebbe


Fine OT

Certo che ormai ci sta la morte, ci sta pestilenza (Mater Morbi), ci sta tempo (morto?), il mese prossimo si parla di guerra, il bambino ricorda fato, l’armaiolo misterioso di DD, la multinazionale del caos

Dopo il 400 la serie si chiamerà Dylan Doe

ma infatti, sembra che il dylan dog classico gli faceva schifo

Si chiama sedicente marchio di fabbrica, stato mono-maniacale ricicloide, o auto-citazionismo incosapevole, che tracima verso l'auto-referenzialismo applicato su "altra" scala.
Sempre là stamo. Passano gli anni, e sempre quelle sono le idee .

DUE ©© DI ALOHA

John Ghost/Doe? Neanche il nome gli ha cambiato.

ma la storia dov’e’ ???? il discorso sul tempo , manco originale, ci può stare, ma intorno la storia e’ inesistente. I disegni piuttosto frettolosi , molto meglio il Napoleone sulle Storie.

e comunque la morte c’era prima in dylan dog
è john doe che ha copiato

Ma uno che c'ha i "topoi narrativi" e il "pantheon allegorico" può passare il tempo a sbirciare un forum che disprezza riportandone virgolettati modificati e decontestualizzati per fare il figo con la sua mini bolla social?