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#394 - Eterne stagioni
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Autore:  Uomo in Bombetta [ ven ago 09, 2019 10:44 am ]
Oggetto del messaggio:  Re: #394 - Eterne stagioni

Piaciuto molto per varie ragioni e soprattutto per alcuni dettagli che mi hanno colpito in positivo.

SPOILER

Le scene iniziali portano avanti una certa ambiguità di fondo che stuzzica e incuriosisce. L’idea che il matrimonio di Dylan possa salvare il mondo la trovo interessante, conoscendo il soggetto secondo me potrebbe davvero scatenare una forza prorompente, che sia benevola o malevola poi si vedrà (non ho letto anticipazioni varie per non rovinarmi la sorpresa). Il coinvolgimento di Ghost in questa fase importante è e rimarrà ancora un’incognita in tal senso.
Ho trovato suggestiva l’idea della cadenza delle stagioni che cambia, divenendo incontrollabile e sconvolgente per quanto riguarda i ritmi vitali delle persone, estremizzando i tipici stati d'animo che ognuna di essa reca al nostro status fisico/emotivo. E poi i dettagli di cui sopra come i risvegli da parte di chi ha vissuto in gabbie mentali per quasi tutta la vita(i cosiddetti pazzi), che durante l'inverno (stagione più pericolosa di tutte) rinsaviscono. A tal proposito mi ha colpito in maniera particolare il fatto che Annabeth dica a Dylan che la ragazza che ha imparato a conoscere ed amare non è lei, infatti è il risultato della trasformazione provocata dalla stagione in questione; i vari incontri che Dylan ha con i “pazzi” nella stagione invernale, dove li vede come degli esaltati o addirittura come mostri poiché entrava nella fase di cambiamento mentale, confluendo piano piano nell’alterazione e nella pazzia a sua volta, ma veniva prontamente salvato.
E poi c’è quel finale emozionante dove Dylan risparmia Annabeth dicendo che la ama troppo per toglierle la vita, all'opposto c’è la ragazza che delusa si convince che Dylan non la ami abbastanza per ucciderla e liberarla. Bellissima e struggente l'ultima vignetta.
Ottimi i disegni e bella la copertina, ma avrei preferito che la ragazza avesse in mano un altro oggetto anziché una bottiglia rotta. Ma mi rendo conto che è più adatta alla rappresentazione di un raptus improvviso di pazzia e quindi si sposa bene con la storia dell’albo.

Autore:  MoussakaChaos94 [ dom ago 11, 2019 8:27 pm ]
Oggetto del messaggio:  Re: #394 - Eterne stagioni

Premetto che l'ultimo albo che lessi fu il numero 362, ovvero quello di Sclavi, quindi ritorno dopo una pausa di ben 32 mesi.
Dunque ho una conoscenza poco sufficiente di John Ghost, di Carpenter, Rania e sono all'oscuro di tutta questa storia della meteora...

L'albo lo ho trovato buono.
Da 7.
La storia in sé non la ho trovata buona, ho preferito di gran lunga la seconda parte alla prima.
La sceneggiatura trovo che sia ricorsa troppo spesso a modi di espressione troppo semplici per il messaggio che voleva veicolare, non so l'ho trovato un albo scritto un po' banalmente soprattutto nella prima metà.

I disegni sono niente male, in sintonia con il tono della storia.
Le ultime 20 pagine sono la parte più interessante del'albo.
L'ultima scena mi ha colpito parecchio.

Autore:  skeletor [ lun ago 19, 2019 2:59 pm ]
Oggetto del messaggio:  Re: #394 - Eterne stagioni

parte bene, viaggia male e si aggiusta un po' nel finale. un'occasione mancata.
ledioc de li mortacci a parte, si intende.

Autore:  leonearmato [ dom ott 20, 2019 4:22 pm ]
Oggetto del messaggio:  Re: #394 - Eterne stagioni

Non mi è piaciuto e non riesco manco a capire perché.
Probabilmente sono stato innervosito dalle 4 pagine iniziali e dall'aver capito immediatamente che la trama dell'albo risponde ancora una volta all'appello di "è colpa della meteorah!".
Quantomeno ha del dylandoghiano, nelle situazioni.
Ho sicuramente preferito la Barbato de Il primordio.

Autore:  Machen [ mar gen 21, 2020 11:44 pm ]
Oggetto del messaggio:  Re: #394 - Eterne stagioni

Mi è piaciuto, non al livello della Caduta degli dei ma decisamente una bella storia, a parte l'incipit ed eccessivi indizi grouchiani che avrebbero dovuto essere più diluiti e meno espliciti. Però l'atmosfera di follìa meteorologica mi ha ricordato un po' la tetralogia degli elementi di Ballard per il legame che si instaura con l'interiorità degli individui. Bella la rilettura di "Ladyhawke", la figura della Dog-girl mensile e anche il finale. A metà inoltrata del ciclo ribadisco che la struttura in sé non sta molto in piedi ma le sceneggiature della Barbato sono buone, a parte l'infelice scenetta politicizzata e fine a se stessa da ispettore Callaghan.

Autore:  Stavros [ lun mag 25, 2020 6:43 pm ]
Oggetto del messaggio:  Re: #394 - Eterne stagioni

Un giorno Spike Jonze e Charlie Kaufman decisero di scrivere un horror, evitando però tutti i luoghi comuni del genere, e qualunque parvenza di soprannaturale. Volevano parlare degli orrori (dell'orrore?) della vita reale, di tutto ciò che getta costantemente sulle nostre esistenze la sua ombra oscura, e che in linea di massima riusciamo a ignorare, perché altrimenti non avremmo più la forza di fare nulla: la malattia, il decadimento, la perdita del controllo, il rimpianto. Il risultato fu "Synecdoche, New York", uno dei film più belli e angoscianti del ventunesimo secolo (e il fatto che il protagonista sia Philip Seymour Hoffman, in retrospettiva, rende la visione ancora più difficile).

Questo per dire che "Eterne stagioni" è stata per me una storia emotivamente devastante: poetica, dolorosissima, e perdipiù disegnata splendidamente (i primi piani di Annabeth alle pagg. 53 e 55, ad esempio, sono di un'intensità straordinaria). Da una come la Barbato, che ha sempre dichiarato di non sopportare gli innamoramenti adolescenziali a scadenza programmata del primo Dylan, lo si poteva anche aspettare: una volta che fa innamorare davvero il Nostro, l'addio della/all'amata diventa uno dei più strazianti della serie -tanto più dopo averlo visto quasi soccombere all'apatia, nelle prime pagine (a proposito: le didascalie, laconiche e melanconiche, sono intrise dallo spirito di Sclavi), reazione in fondo umanissima (e condivisa) di fronte alla prospettiva dell'annichilimento incombente.

Non sono solo le stagioni, a cambiare, ma anche le nostre paure (da cui il prologo di sopra). Qui non c'è sangue (... be', un po', ma non è quello l'importante), non ci sono mostri, ma è tutto ugualmente spaventoso. Perché è terrificante anche solo immaginare (figuriamoci saperlo) che da un momento all'altro si scivolerà nuovamente nella follia, che si è sul punto di perdere il controllo e diventare qualcun altro -e l'orrore non è nella follia stessa, ma nella consapevolezza del suo inesorabile avvicinamento, nei brevi istanti che ne annunciano l'arrivo.

Rovesciando la fiaba (il riferimento esplicito a "Ladyhawke") ci si ritrova immersi nella tragedia: ai personaggi viene data la possibilità di scegliere, ma con la consapevolezza che ogni scelta condurrà alla distruzione. E la tavola finale è da brividi, una delle più belle e potenti che io ricordi su queste pagine.

Se non si fosse capito, per me è un capolavoro.


Un paio di notarelle per alleggerire il clima:

1) lo si era già intuito nel finale di "Il sangue della terra", ma vedendolo a pag. 43 si ha la conferma che Jenkins è uscito dallo stato semicatatonico in cui l'avevamo incontrato in quell'albo;

2) a pagina 7, altro foreshadowing (come nei due numeri precedenti) del matrimonio, con Groucho che dice "Mi pare che un uomo e una donna siano le persone meno indicate per sposarsi"... :g:

Autore:  wolkoff [ mer mag 27, 2020 12:57 am ]
Oggetto del messaggio:  Re: #394 - Eterne stagioni

Stavros ha scritto:
a pagina 7, altro foreshadowing (come nei due numeri precedenti) del matrimonio, con Groucho che dice "Mi pare che un uomo e una donna siano le persone meno indicate per sposarsi"... :g:


Infatti, queste ammiccate sul matrimonio sono spalmate anche nei numeri precedenti delle saga... per quanto è dai primi numeri storici che Groucho "ci prova" in senso coniugale, sul discorso della coppia di fatto - pochi giorni fa ho riletto Morgana con un altro accenno del genere.
La frase di Troisi è simpatica, ma il campione dei campionari sulle freddure contro la vita coniugale rimane O.Wilde, da cui Troisi stesso ha tratto ispirazione :3

A.A.A.(LOHA)
CERCASI VEDOVA FACOLTOSA
PER ASPIRANTE PROSSIMO VEDOVO

Autore:  Kramer76 [ dom giu 28, 2020 5:50 pm ]
Oggetto del messaggio:  Re: #394 - Eterne stagioni

Immagine

eterne stagioni
altra storia che faccio fatica a valutare, mi ha annoiato, probabilmente non l'ho capita, suggestiva ma sfuggente
i cambi di stagione all'interno di una stessa giornata come metafora delle fasi schizoidi?
l'inquietante incontro con la ragazza, la stufa, la clinica dismessa, la madre pazza chiusa dentro
con sottofondo buonista (i diversi da compatire pure se effettuano attentati con furgoni ariete)
e il solito discorso sull'amore che va e che viene, inserito in un contesto distopico e malato
atmosfere alla cossu di nizzoli, disegnatore su cui si punta molto mi pare di capire
copertina semplice ed efficace, gioco di rimandi a "l'eterna illusione"
fastidioso il prologo con ghost :?

voto 5/6

Autore:  Terroredallinfinito [ dom dic 10, 2023 12:48 pm ]
Oggetto del messaggio:  Re: #394 - Eterne stagioni

Copertina da poster (con parte di sfondo riciclato per il frontespizio post 406, direi).

Lettera dell'editore funerea, da annuncio di fallimento. Toni un po' più allegri non guasterebbero, per motivare la ciurma. Anche questo vivere sempre su "Mio padre diceva sempre che..." non aiuta allo spirito. Almeno al 2023 ci siamo arrivati.

La storia, nel fondo, è molto alla Barbato. Le stagioni che cambiano ogni tot ore, i conseguenti stati d'animo, lo struggimento amoroso. Regole ferree a cui non é possibile derogare, stabilite tecnicamente dall'autrice come in un gioco di ruolo e autoimposte nella scrittura.

Il problema, forse, è che l'impronta di base é stata mixata alla meteora e tutto il resto del Recchioniverse, unendo troppi sapori diversi, allungando e velocizzando sequenze.
Mai come in quella fase dylaniata, ho sentito la sensazione di pastone e pastrocchio farraginoso per far cercare di far tornare tanti conti non tornanti.
Cosa c'entrano tra loro come mood John Ghost all'inizio, il diario giornaliero di Dylan, la storia d'amore stappalacrime, Carpenter&Rania?

Anche senza la meteora, l'idea delle stagioni sballate poteva ben funzionare, bastava un semplice pretesto che la Barbato avrebbe scientificamente - e forse anche un pizzico in modo prolisso - giustificato.
La semplicità è la miglior cosa, spero che in futuro si lasci la libertà di scrittura per eventualmente a posteriori correggere poche cose ma buone.

Per quanto riguarda la grandissima storia d'amore da strapparsi il cuore: ancora. Troppe negli ultimi anni. E qui non é nemmeno giustificata o sentita da noi lettori, veramente di cartapesta.
Cosi' come di nuovo troviamo accenni pesanti e senza un minimo alleggerimento a problematiche psicologiche compresse.
Come dicevo in un altro post, posso apprezzare tutto cio' quando si tratta di una delle tante sfumature del Dylan fumetto. Ma non quando diviene preponderante, pesante, angosciante, e anche retorica e tronfia nello stesso tempo.

Spero che con "Jenny" si sia messo uno dei tanti punti più o meno definitivi sull'argomento. Cosi' come su storie strappalacrime e drammatiche con protagonisti bambini (vedi Simeoni). Basta con stesso stimolo declinato a seconda delle diverse scritture: non possiamo avere annate vicine tutte con storie simili.

Nizzoli bravo, ma lo trovo sempre meglio di albo in albo. Non ho ben capito l'utilizzo delle mezzetinte, nel finale mi pare perda la sua logica narrativa. Forse per la fretta di consegnare?

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