Cravenroad7

A parer mio, un buon albo. Scarno il soggetto (seppure con la memorabile trovata del cliente che chiama dallo spazio), ma divertente la sceneggiatura, che mi ha ricordato anche cose di Sclavi (sì, persino l'apparizione dello sterminatore di demoni). Inoltre, adoro Dell'Edera e il suo Dylan mi piace molto: eccezionale, in particolare, la sequenza muta delle pagine 22-23. Spero di rivedere il buon Werther all'opera già l'anno prossimo. Voto: 7

Albo che può vantare un originalissimo spunto iniziale, e... uhm... una bella copertina? (Anche se non tra le più memorabili dell'annata.)
Al contrario di quanto accadeva negli ultimi due albi scritti dalla Barbato, "Esercizio numero 6" e "La caduta degli dei" (chiedo scusa per la rima), che avrebbero tollerato se non esatto (nel senso di esigere) una foliazione maggiore, qui secondo me sarebbero bastate 16/32 pagine per dire tutto quello che c'era da dire.

Posto che, dopo essere obtorto collo entrato al servizio di John Ghost, è abbastanza dura immaginare un Dylan così squattrinato, la sensazione è che la storia venga stiracchiata il più possibile, con un bel po' di sequenze-riempitivo (Dylan fermato dai militari, il caricaturalissimo Sterminatore di Demoni -il quale, tra l'altro, doveva aver praticamente pedinato Dylan, visto che compare poco dopo il suo arrivo).

Al solito qualche trascuratezza di troppo, come la Maggie dell'inizio che a pag. 63 diventa Marion (... è la stessa, giusto? Perché altrimenti non si capisce di chi dovrebbe essere quel documento, e perché Dylan lo trovi), o il fatto che i due personaggi dell'incipit debbano arrivarci a piedi, alla villa di Volkov, quando Dylan (superati i militari -che, pure loro, non è ben chiaro perché si trovino lì: potrebbe averceli lasciati Volkov, il quale però magari avrebbe dovuto avvertire il Nostro...) ci giunge tranquillamente col Maggiolone.

Alla fine, la cosa che mi ha colpito di più è la sinistra e quasi struggente "assenza" di Jenkins -anche se non mi pare di aver trovato nulla che giustifichi la prima visita di Dylan a Bloch (pp. 18-20).

Non aiutano, purtroppo, i disegni di Dell'Edera, che tra i nuovi disegnatori è (insieme a Pontrelli) uno di quelli il cui tratto faccio più fatica ad apprezzare: colgo a tratti l'ispirazione di Micheluzzi, ma la sua stilizzazione ai miei occhi si avvicina troppo alla trascuratezza (per citare la sequenza di cui parla Piccatto qui sopra, i volti di Dylan e Groucho nella quarta vignetta di pagina 22 mi sembrano proprio deformi), e mi comunica/attira davvero poco.

il sangue della terra
sembra una storiaccia di serie zeta, ricorda "un mondo sconosciuto" (la casa), trash island (il mercenario), una chiaverottata (la strega), una rujata (i russi)
in pratica è la versione barbatiana di "tra moglie e marito" 'na "cafonata" d'autore alla recchioni: dylan pitturato come rambo, mascherato come zorro o batman
idea tanto assurda quanto divertente (il grande fratello, il controfinale) e pure inquietante (la strega che mangia i bambini, compresi i propri figli)
dell'edera ostico, capisco perfettamente le critiche, ma dà quel tono grottesco che ci sta come il cacio sui maccheroni
la copertina cattura perfettamente l'idea, tradizionale ma con un dettaglio trash come il lanciafiamme
per quanto riguarda la continuity, ho trovato un pò deliranti i siparietti con bloch...
meglio l'horror club in cui recchioni inscena un dialogo tra gagarin e armstrong

voto 7