Una buona prova alla fine. Sono abbastanza soddisfatto dell'intrattenimento fornito, per quanto continui a preferire di gran lunga il secondo
DD&MM (quello del diluvio)... non per altro, ma perché rimane il più sclaviano/dylaniato dei tre, mentre anche questo tracima verso altri lidi, con una super-combo bonelliana nella seconda metà della storia.
Recagno è riuscito a non annojami a livello di ritmo, nonostante le quasi 200 pagine e sia tornato alle consuete menate su Atlantide - sarebbe ora di inventarsi un altro sbocco per i mysteri: motivo per cui non leggo più (o quasi) MM, finita la riserva del compianto
Morales - ed ha sviluppato una buona sceneggiatura per 2/3. Poi quando doveva tirare le fila del tutto, ha sbaracconato ogni cosa in stile polpettone B-movie caciaresco - non basta dichiararlo auto-ironicamente - con una lezioncina moralista per Hellingen già spiattellata dozzine di pagine prima.
Si poteva fare di meglio in questo senso...
Freghieri in discreta forma: fa un lavoraccio encomiabile, ma non tutte le tavole sono elaborate con la stessa cura, a partire da vampate, fulmini, raggi, e altre effettacci che non fanno per lui, come stile. Non vado pazzo per le mezzetinte (specie se fatte in digitale), ed è evidente come in alcune tavole non abbia finito le inchiostrature per la stampa (es. p.134)
Anche lui storicamente documentato...
Voto 7+***Qualche spoiler***La storia parte da subito in modalità mysterica a palla, e funziona (v. druidi, linee di forza, amuleti, SS, Angie, Dee, & disquisizioni varie). Si capisce che Dylan è poco più di una guest star col broncio, ma i suoi scambi con Martin alludono a certi dissapori/divergenze di prospettive in modo congruo ed interessante, e costituiscono un buon asse per il proseguimento delle vicende e delle loro interazioni.
Poi ad un certo punto
si vira verso lo Zagorismo spinto, con Hellingen mad-doctor da film anni '50... credo (e spero) più che altro per fare un omaggio al ciclo "
Incubi" di
Sclavi comparso per lo Spirito della Scure una trentina di anni fa. Onestamente, tra tanti villains ripescabili a disposizione per l'operazione rimpatriata, questo è il più elementare/fantoccesco della dimensione mysteriana (o meglio zagoriana,
via Altrove dell' '800), e
Recagno lo appesantisce con le sue fisime d'intolleranza xenofoba verso il diverso-diversamente inferiore da cancellare, trasformando gli Inferni in centro sociali di recupero (etico)
.
Insomma da un certo punto in poi (grossomodo p.120) comincia a ruotare tutto sulle cattiverie (da B-Movie d'epoca) del cattivonzo nostalgico Hellingen che dà del "voi" e dell'idiota a tutti - ho perso il conto di quante volte lo faccia
- e sproloquia a reti unificate oltre il lecito sul cosa vuole fare, come, perché, etc. E la storia ci perde, mentre Dylan e Martin ci mettono un po' di action (v. robottone vintage Titan) o di meta-confronto con le proprie multiversali versioni parallele (i.e. nel Pianeta dei Morti o nel futuro Alfa in missione con
Nathan Never). L'effetto rimpatriata l'ho apprezzato, come per cementificare le bonelliane passioni di noi tutti, e la loro non-soluzione di continuità tra le tante testate, che fanno qui lega (Nord-ista?) per difendere il loro universo (editoriale o immaginario che sia)
* Conclusione di una certa faciloneria per i vari deus ex-machina, a metà tra il kitsch ed il fiabesco (v. mano volante o Murchadna risolutivo per l'ennesima volta), che onestamente non mi garba molto in ambito "fosco" dylaniato:
UN cattivo e tutti gli altri buoni (compresa la Morte e l'Uomo dai Due Volti), come visione va bene per un tredicenne... che non compra questo genere di albi, a dirla tutta.
In omaggio, oltre all'errore del campanello-suoneria sui cui si è già infierito (p.67), anche un bello "Shengen" (p-101) per carenza di (vitamina)
C, oltre a qualcosa che mi "
da sempre sui nervi", senza accento ferire (p.167).
Molta meta-fumettismo ironico e strizzate d'occhio inter-aziendali (v. Dylan e Martin che si scambiano le esclamazioni, p. 161 e 167), ma tutto sommato il colpo più a segno è stato Carpenter che ammette d'esser stato imbucato soltanto per fare l'ennesima inutile marketta. Speriamo Yog Sothoth lo impali con una selva di tentacoli nel giro di qualche mese, mentre Rania inconsolabile mancata-vedova si faccia inumare viva nella sua fossa per il cordoglio.
ALOHA L'ABISSO DELLA METEORA
*