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#383 - Profondo nero
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Autore:  Poe [ sab set 08, 2018 6:03 pm ]
Oggetto del messaggio:  Re: #383 - Profondo nero

Un buon albo per testi, disegni e copertina. Peccato per le “intrusioni” di Rania, Carpenter e Irma.

Autore:  Geniale Dilettante [ dom set 09, 2018 1:25 pm ]
Oggetto del messaggio:  Re: #383 - Profondo nero

Se Roi, quando ha disegnato senza voglia e con la mano sbagliata era almeno da 7, in genere i suoi disegni sono da 10. Questa volta oltre alla lode, è da "bacio accademico", mai visto in un fumetto italiano della tavole a un livello di bellezza simile, potrebbero stare in una mostra d'arte senza minimamente sfigurare. Purtroppo servono solo a riempire e a dare la sufficienza a un albo inconsistente. Immagino le bestemmie che ha detto Stefano Piani nel correggerlo... fossi Argento pagherei la Bonelli perché dicesse che "non è vero che l'albo lo ha scritto Argento".

Autore:  HarryHorror [ lun set 10, 2018 9:15 am ]
Oggetto del messaggio:  Re: #383 - Profondo nero

Questo albo è disegnato decisamente bene, il tratto di Roi riesce a delineare ambienti e figure con una sfumatura molto cupa che rende un idea di sporco che ben si sposa con le tematiche di questa storia.
Tuttavia a livello narrativo ammetto che la storia non mi ha esaltato, anzi è stata direi molto prevedibile e poco incisiva secondo me sull'aspetto macabro/interiore che voleva intendere dall'incipit.
Inoltre le sequenze soprannaturali spezzano fin troppo la vicenda, risultano un po' stonate, troppo "concrete" e non trovano una coerenza con il resto della storia.
Comunque, una leggere influenza di Dario Argento l'ho sentita, o meglio, vista, soprattutto nel finale quando viene srotolata la vicenda e la storia del carnefice e vittima.
Però mi aspettavo molto di più, devo essere totalmente sincero.
Voto: accettabile

Autore:  Zarathustra [ gio set 13, 2018 12:02 am ]
Oggetto del messaggio:  Re: #383 - Profondo nero

Ho infine modo di leggere l'albo metallizzato --- effetto speciale un po' pacchiano ma sicuramente d'effetto e che riesce nel suo intento di rendere questo numero "speciale".

Davvero ottimi i disegni di Roi, forse galvanizzato dal committente prestigioso. Purtroppo la storia non é invece in linea con le aspettative. Da Argento non dico che mi sarei aspettato una trama più originale, ma almeno più morbosità, e situazioni più memorabili. Invece la storia scorre liscia senza sussulti verso un finale abbastanza prevedibile. Ho votato Accettabile.

Autore:  wolkoff [ mer gen 16, 2019 2:36 am ]
Oggetto del messaggio:  Re: #383 - Profondo nero

Per l'angolo delle "Curiosità, non proprio OT"
[musichetta, prego... :D ]

---presenta---

VERMIS IN FABULA


Gira che ti rigira, lo vedi che eoni prima di Piani il buon Darione, all'apice ruggente dei suoi '80s, aveva nei propri piani un bel tributo horror-oso a Dylan!:P

Spero Recchioni non lo veda, o ci appiopperà prima o poi una citazione nella citazione sulla citazione ( :o :o :o ) con la povera Bettina(ela Webber) alle prese con qualche altro vermone da gattare mentre legge un certo fumetto trendy e sente le news delle BBC sui vaccini ghostiani per strani morbi da meteoropatici.



A parte questo, il riferimento è intorno al min 4:20-5:08 di questo video dove sono riproposti alcuni degli "Incubi di Dario Argento". Roba su cui non è il caso di indagare molto nel dettaglio, perché alla fine si tratta di micro-metraggi di 3min circa, mandati in onda durante la trasmissione Giallo su Rai2 tra 1987 ed 1988... molto trash, al limite del paraculo, con attori non professionisti ed effetti dozzinali... ma in fondo piuttosto deliranti e divertenti nel loro chiaverottismo premonitore 8-)

Un pajo (su 9 in totale) di episodi che qui non vedrete (per post-censura) furono proprio pesantemente condannati dalla Rai, mentre il povero Enzo Tortora tribolava a margine. Ma se pensiamo come potessero andare in onda cose del genere in prima serata su una tv pubblica, durante un programma "serioso" e d'inchiesta, si capisce bene come quella fosse un'epoca d'oro per gli italici artigiani del brivido come Dario.
E Tiziano? E Claudio?
Vivevano già tra noi... :wink:

ALOHA PULCE NELL'ORECCHIO
SE NON E' VERME NELL'OCCHIO

Autore:  Zak [ mer gen 16, 2019 5:00 pm ]
Oggetto del messaggio:  Re: #383 - Profondo nero

molto bella questa rarità wolk! grazie del suggerimento. p.s. ma davvero la tipa che legge dyd è Ela Webber?!? irriconoscibile.

Autore:  Machen [ ven nov 08, 2019 3:02 pm ]
Oggetto del messaggio:  Re: #383 - Profondo nero

Riletto a un anno e passa di distanza… devo ammettere che era un gran bell'albo, con una sceneggiatura intrigante e ricca di rimandi argentiani, ottimi disegni, un bel finale ambiguo e una trama che riesce a eludere le trappole trashose della tematica. Verrebbe quasi da sperare in un ritorno di Dario sul luogo del delitto, non so quanto per merito suo o di Piani ma lo trovo molto più coerente e centrato sul personaggio di tanti pipponi d'autore post 350. Roi in più di una vignetta è capace di riassumere le atmosfere delle scene principali dei primi film del Nostro e fa un signor lavoro, dopo la parziale caduta di UT, che però vorrei rileggermi di fila e integrato dal prequel. Sogno un Roi formato mensile senza didascalie e nuvolette, magari calato in atmosfere stile Nosferatu, Vampyr, Film.

Autore:  dylan 666 [ lun feb 17, 2020 9:14 am ]
Oggetto del messaggio:  Re: #383 - Profondo nero

sul catalogo bonelli risulta esaurito e viene venduto dai 30 euro in su su ebay........potenza del Darione nazionale

Autore:  skeletor [ sab feb 29, 2020 3:58 pm ]
Oggetto del messaggio:  Re: #383 - Profondo nero

Uriarte ha scritto:
Per come la vedo io, ad uccidere Mary Ann é stata la vecchia baronessa. Nella prima stesura la trovavano sempre morta d’infarto, ma con la mannaia in mano. Poi abbiamo deciso che sarebbe stato meglio sfumare di piú la cosa e, così, abbiamo optato congiuntamente per un finale piú ambiguo. Detto questo, e per citare i classici su cui mi sono formato, vorrei ricordare a tutti voi che nel nel numero 3 della serie, “Jack lo squartatore”, a salvare Dylan é la statua di cera di Jack che si anima all’improvviso senza un motivo. E non ci viene data, nemmeno una spiegazione alternativa su chi possa aver salvato l’old boy. Questo per dire che soluzioni come quella che abbiamo adottato noi, sono parte integrante del mondo di Dylan Dog

in realtà potrebbe essere stata la cera a sciogliersi, la mannaia a cadere e uccidere.

Autore:  Kramer76 [ gio giu 25, 2020 9:11 am ]
Oggetto del messaggio:  Re: #383 - Profondo nero

Immagine

profondo nero
è stato piacevole scovare qua e là qualche traccia dello stile dell'argento regista, anche se non so dove inizia argento e dove finisce piani
però ad esempio la sequenza muta di pagina 50, 51, 52 è tipicamente argentiana... mi ha incuriosito sia l'argomento scelto (anche se saffo è sempre stato presente in argento), sia la padronanza del mezzo... i dialoghi con la baronessa ricordano certe cose di sclavi, dello sclavi d'annata... interessante la storia di lais di corinto, un pò meno le citazioni di sfumature di grigio e codice da vinci, e i soliti selfie.... però, sì, mi piacerebbe leggere altre storie di argento, anche se ho già capito che si è trattato di una toccata e fuga
bella la copertina con effetto speciale, buoni i disegni di roi, soprattutto le parti più carnali

voto 7

Autore:  Terroredallinfinito [ mer dic 20, 2023 11:31 am ]
Oggetto del messaggio:  Re: #383 - Profondo nero

L'ho riletta in questi giorni, non ricordavo praticamente niente.

Presentazione del curatore per niente all'altezza, scritta in 30 secondi facendo altro. L'idea é proprio "vedrete come sarà ben fatto il cartonato, sarà anche una buona idea come strenna regalo".

Una buona, onesta, artigiana storia, in un mare di roboanti promesse e racconti artistoidi. Profondamente dylaniata nello spirito.
Coinvolgere Dario Argento é il tipo di operazione di marketing coerente e rispettosa (e complimenti alla Bonelli per l'obiettivo colpaccio), capace di far vendere (anche se leggere "Scritto da Dario Argento" in copertina nel 2018 sembra quasi autoironico...) ma anche di rispettare la storia del personaggio. Spero in un bis, o in un coinvolgimento di altri nomi "correlati", ad esempio Soavi o Lamberto Bava.
Visti i tempi di curatela che corrono, potrebbero essere le giuste mosse per vendere.

Un bravissimo anche a Piani per la regia. Mi ha riportato alla mente un po' di Sclavi, un po' di Chiaverotti. Apprezzo anche molto la ricerca storica, i dialoghi un po' più strutturati, l'inizio quotidiano e che poi porta ad altro con il maggiolino.
Con qualche ripulitura qui e là poteva esser benissimo sbucata nel periodo 85 - 99, o essere un albi post-100 di Manfredi, La Neve, Gonano... A voi decidere se trash, scadenti, o di onesto artigianato. Io posso dire che erano quasi tra i guilty pleasure plus della testata, e talvolta ho preferito questi "B comics" a certi blasonati titoloni blockbuster di Sclavi.

Giusto non ho apprezzato il momento in cui Dylan dice alla ragazza di smettere di scusarsi, e sopratutto il suo terribile "Sigh" successivo. Li' veramente andava revisionato il dialogo, é una uscita fuori dal vaso e fuori dal personaggio. Credo di aver capito cosa si volesse esprimere, ma andava detto in un altro modo. Ma sopratutto senza sigh...

Non voglio unirmi alle solite sviolinate su Roi. Voglio solo dire che tavola 15 é quando si impegna, e con il 666 (non tutto) ha dimostrato di poter fare ancora di più. Carpenter ritoccato/ridisegnato?

In un certo senso "Morte in sedici noni/"Xenon!" é un po' una continuazione del discorso.

Dai che alla fine con Recchioni ce la siamo spassata, era l'amico cazzaro chiamato per seminare zizzania ad una festa e fare casino, e tra una birra e l'altra diceva anche la sua perla di saggezza ebbro di alcol...

Autore:  baubau [ dom dic 24, 2023 2:04 pm ]
Oggetto del messaggio:  Re: #383 - Profondo nero

Questa storia, che mi piacque molto, più che riportarmi alle atmosfere di Argento ( lo fa con grande efficacia in diverse sequenze) fece riflettere su quanto il dylan degli esordi, quello dei primissimi numeridi sclavi, fosse in enorme debito con Dario Argento, specie in alcuni aspetti come la risoluzione dell'indagine ( quasi sempre intuitiva e mai quadrata e ben costruita), la presenza di un paranormale sempre sottile e confuso con la realtà, e ovviamente quegli aspetti tipici come l'atmosfera sempre sospesa e ovattata, con forti dosi di black comedy a stemperare il mood, mai troppo cupo ma sempre oscillante tra divertimento e orrore. E poi ovviamente il focus enorme dato all'assassino.
Non so quanto ci sia di Argento e quanto di Piani, so solo che il risultato fu molto convincente e mi stupì in positivo.

Su recchioni, il problema non è se sia l'amico cazzaro o no, il problema è che si è presentato vestito a modino e poi ha cominciato cazzeggiare, senza però che nessuno glielo avesse chiesto. Il contesto era un altro.

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