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#383 - Profondo nero
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Autore:  Jones [ mar ago 21, 2018 9:11 pm ]
Oggetto del messaggio:  Re: #383 - Profondo nero

il RRobe ha scritto:
Di storie, a dire la verità, ne ho scritte di più e Dylan occupa l'80% della mia attività lavorativa.
Poi io credo che un curatore non sia nella posizione deontologica di approvarsi e pubblicarsi troppe storie perché non è corretto rispetto agli altri scemeggiatori.


Quindi il curatore deve tenere conto dei mugugni dei vari sceneggiatori, molti dei quali arrivati sulla testata grazie al curatore stesso?

Autore:  rimatt [ mer ago 22, 2018 3:31 pm ]
Oggetto del messaggio:  Re: #383 - Profondo nero

Non credo sia una questione di mugugni altrui, ma semplicemente di deontologia professionale: un curatore, in teoria, potrebbe approvare solamente le proprie storie e bocciare tutte quelle altrui, ma questo lo metterebbe nella posizione di subire le sacrosante critiche degli autori cassati, che avrebbero buon gioco nel tacciarlo di scarsa oggettività. D'altro canto, da un punto di vista puramente teorico non è neanche impossibile che le storie del curatore siano effettivamente migliori di quelle degli altri collaboratori. Come uscire dall'inghippo? Secondo me le soluzioni possibili sono due: o si sceglie un curatore che non sia anche sceneggiatore (ovvero: che curi e non scriva) o si sceglie un sostituto curatore che prenda il posto dell'effettivo curatore quando quest'ultimo appare sulla testata in veste di sceneggiatore (in modo che nessuno risulti essere il curatore di se stesso).

Autore:  wolkoff [ mer ago 22, 2018 4:35 pm ]
Oggetto del messaggio:  Re: #383 - Profondo nero

A me sembra un falso problema.
Più che deontologico, di contingenza :roll: .

Nel senso che non mi risulta che Sclavi ogni tanto si facesse da parte per contenere i mugugni di Chiaverotti scalpitante, né che Di Gregorio si facesse largo solo perché Gualdoni gli aveva promesso un tot di pubblicazioni all'anno. Se ci sono idee e tempo per metterle in atto, il sommo curatore della testata alla fine può prendersi tutto lo spazio(profondo) che ritiene opportuno, alla faccia di presunte fette spartite a tavolino. Non è mica un giudice federale d'imparzialità iperurania: alla fine deve operare per il bene della testata, e se ritiene che le sue storie servano a questo scopo, si può anche rinunciare ad un po' di (sana) alternanza ed imporre una certa "firma"/marchio come leadership. La Mater di tutto. E se teme che l'auto-approvazione non sia il massimo del fair play pro-egalitarismo aziendale, basta trovarsi un comitato di revisori a parte che sancisca cosa sia più valido o meno 8-) .

Tra l'altro siamo in tempi in cui DD sforna una trentina di storie all'anno, per cui è impossibile pensare ad un macro-autore unico che si prenda carico di tutto in blocco, o anche solo della metà. Quindi l'alternanza è già connaturata nei meccanismi in atto. Non si può proporre un monofirma come lo è (gelosamente?) Chiaverotti per Morgan Lost o Bilotta per Mercurio Loi.
A questo punto mi sembra normale che molti lettori, compresi noi forumisti, chiediamo però più storie da parte di Recchioni, invece che rifilarci una girandola di nomi inconcludenti o di puro passaggio, spersonalizzando l'identità della testata in decine di rivoli frammentari e dispersivi. #Uno perché le sue storie sono state sempre di livello piuttosto alto e con apprezzamenti sopra la media, quindi sicuramente come autore ha più feeling verso la scrittura del personaggio, anche in prospettiva, a livello di risorse. #Due perché è stato proprio lui - al max con qualche confabulatio accessoria del Sime e di Paola - a progettare l'attuale andazzo delle serie, dei personaggi, delle novità d'ambientazione, SherlockRaniaIrmaGhost, etc... quindi nessuno meglio di lui può incarnare su carta quello che rappresenta l'attuale Dylan, portando avanti le proprie idee, senza delegare a troppe comparsate di contorno, destinate a sparire nell'arco di pochi mesi :| .

Con la prossima ventura saga in continuity le cose si stabilizzeranno, molto probabilmente, ed il range di autori all'opera dovrebbe calare. Dopo di ciò non mi auguro sinceramente una cosa tipo Guardigli su Nathan Never che fa da arbitro super-partes senza scrivere mezza storia in croce, ma un più solido interventismo tipo Castelli su Martin Mystère, che sa bene avvicendarsi con Recagno, Beretta, (il fu :cry: ) Morales e pochi altri, ma lasciando sempre un imprinting più che sostanziale.

E QUESTO POST CHI LO APPROVA ALOHA?

Autore:  Jones [ mer ago 22, 2018 5:25 pm ]
Oggetto del messaggio:  Re: #383 - Profondo nero

Infatti.
idem per Boselli su Tex. Quando compro l'albo so che la storia solitamente è appunto del curatore della testata, sostituito in alcune storie da un team molto ristretto, vado a memoria ma non penso che si vada oltre i quattro sceneggiatori in totale. Questo genera un certo equilibrio qualitativo e soprattutto assottiglia il rischio di fare sembrare i personaggi degli schizofrenici. :D

Autore:  Aleksandr [ mer ago 22, 2018 6:40 pm ]
Oggetto del messaggio:  Re: #383 - Profondo nero

Sulla regolare di Tex sono pochi gli sceneggiatori che si avvicendano, ben rodati e quindi tali da garantire una caratterizzazione ben precisa. Detto questo per quanto stia facendo bene :r: , ultimamente il più pubblicato, il migliore (a parer mio) rimane comunque il curatore Boselli, che però vista la mole di lavoro ha dovuto richiamare uno come Nizzi, preferendolo forse al rischio di una nuova leva texiana.
Tex quindi si affida ad un ristretto zoccolo duro. Quello che forse avrebbe dovuto fare anche Dylan Dog, ma con autori tali da garantire una certa qualità e con un patentino da dylaniati doc.

Autore:  outcast [ mer ago 22, 2018 10:36 pm ]
Oggetto del messaggio:  Re: #383 - Profondo nero

il RRobe ha scritto:
e Dylan occupa l'80% della mia attività lavorativa.

Non sembra...
Spero di leggerti presto, le tue storie mi sono sempre piaciute

Un Saluto

Autore:  Goblin [ gio ago 23, 2018 2:32 pm ]
Oggetto del messaggio:  Re: #383 - Profondo nero

outcast ha scritto:
il RRobe ha scritto:
e Dylan occupa l'80% della mia attività lavorativa.

Non sembra...
Spero di leggerti presto, le tue storie mi sono sempre piaciute

Un Saluto


il 40% del tempo fa il comunista :?

Autore:  Ilnomeutenteinserito [ lun ago 27, 2018 10:36 am ]
Oggetto del messaggio:  Re: #383 - Profondo nero

outcast ha scritto:
il RRobe ha scritto:
e Dylan occupa l'80% della mia attività lavorativa.

Non sembra...
Spero di leggerti presto, le tue storie mi sono sempre piaciute

Un Saluto


non lo puoi valutare in base al numero di sceneggiature che scrive, il curatore fa soprattutto altro gestendo le testate a 360°

Autore:  ilMaLe [ lun set 03, 2018 9:48 am ]
Oggetto del messaggio:  Re: #383 - Profondo nero

Gli ultimi film di Dario Argento mi hanno deluso e penso di non essere l'unico ad affemarlo. Questo Dylan Dog mi ha sorpreso in positivo, davvero una storia che da un po' mancava.
Non so se sia merito di Stefano Piani più che dello stesso Argento, sta di fatto che "Profondo Nero" entusiasma e fa anche riflettere. Il tema inglesissimo degli whipping boy curiosamente non era mai stato sviscerato in 32 anni di onorata carriera di Dylan Dog. Splendida la copertina e le tavole di un Roi in stato di grazia.
Dylan Dog torna a piacermi sul serio quando investiga così, rimbalzando pure una bella ragazza. Con un Groucho mai sopra le righe nel mondo del bondage e divertente con battute sul pezzo. Ottimi i comprimari, a partire dalla vecchia contessa, a metà tra un film di Luchino Visconti e la letteratura inglese. E leggere una citazione, non gratuita, di Giuseppe Parini può far solo bene a Dylan Dog.
Il fattore sovrannaturale è ben inserito nel contesto. A questo punto, speriamo che il Maestro torni a scrivere per Dylan Dog. Il suo tocco ci voleva.

Autore:  Dear Boy [ lun set 03, 2018 10:51 am ]
Oggetto del messaggio:  Re: #383 - Profondo nero

il RRobe ha scritto:
Poi io credo che un curatore non sia nella posizione deontologica di approvarsi e pubblicarsi troppe storie perché non è corretto rispetto agli altri scemeggiatori.
Ed è pure una pacchia risparmiarsi la rogna di scrivere dei filler, diciamolo! :D

Autore:  nedellis [ mer set 05, 2018 8:36 pm ]
Oggetto del messaggio:  Re: #383 - Profondo nero

Ciao a tutti, ritorno sul forum dopo un lungo periodo di latitanza. Sono tornato a leggere Dylan attratto da questo numero di Dario Argento pur avendo una conoscenza pressoché inesistente del regista, devo ammettere che non amo per niente il cinema italiano.
Ciononostante avevo buone aspettative ma sono state infrante dalla lettura. La storia è a mio avviso mediocre, nell'albo ci sono troppi personaggi, 8 se li ho contati bene ed ognuno di loro racconta, senza batter ciglio, qualsiasi cosa a Dylan, portando per mano indagatore e lettore alla soluzione del caso.
Inoltre devo dire che mi ha intristito molto vedere come è stata gestita la scena della pistola, a mio avviso è chiaro che si è trattato di un errore di sceneggiatura ma non solo, chi poi ha riguardato e messo insieme l'albo poteva benissimo far notare che quella scena non aveva semplicemente senso e di conseguenza correggerla.
Non ho capito la frase o meglio citazione dell'ultima pagina, immagino sia una citazione, mi lascia comunque perplesso. La lapide BDSM poteva essere evitata, mi sembra completamente nonsense.
In passato ho espresso varie volte la mia antipatia per Recchioni, l'ho sempre giustificata e anche oggi mi dà motivo per darmi sui nervi.
Nella horror Club scrive "semplicemente l'unica scelta possibile" riferendosi a Roi come disegnatore dell'albo. Se fossi stato un disegnatore qualsiasi mi sarei un pochino preso male, perché io questa frase la intendo come Roi è il migliore ed è l'unico che può essere scelto per albi particolari. Gli altri di conseguenza sono scarsi.
Non è la prima volta che Recchioni fa uscite di questo tipo, magari non ci sono cattiverie, ma il solo fatto di non pensarci e avere cautela nel modo in cui scrive mi dai sui nervi.

Autore:  harveyburton [ gio set 06, 2018 1:57 pm ]
Oggetto del messaggio:  Re: #383 - Profondo nero

nedellis ha scritto:
Nella horror Club scrive "semplicemente l'unica scelta possibile" riferendosi a Roi come disegnatore dell'albo. Se fossi stato un disegnatore qualsiasi mi sarei un pochino preso male, perché io questa frase la intendo come Roi è il migliore ed è l'unico che può essere scelto per albi particolari. Gli altri di conseguenza sono scarsi.
Non è la prima volta che Recchioni fa uscite di questo tipo, magari non ci sono cattiverie, ma il solo fatto di non pensarci e avere cautela nel modo in cui scrive mi dai sui nervi.

Lungi da me fare l'avvocato di Recchioni ma questa frase può essere intesa anche come "l'unica scelta possibile per questo tipo di storia". E in effetti per le atmosfere di questo numero Roi ci sta alla perfezione. Non la vedrei come "Roi è il migliore e gli albi particolari devono essere affidati a lui" ma come un "Roi è il migliore per le atmosfere dark di numeri come questo".

Autore:  gilberto [ ven set 07, 2018 12:28 pm ]
Oggetto del messaggio:  Re: #383 - Profondo nero

https://twitter.com/rrobe/status/1014048641231802368

il curatore è una persona sensibile e delicata

Autore:  Solomon Kane [ ven set 07, 2018 12:35 pm ]
Oggetto del messaggio:  Re: #383 - Profondo nero

Questo post di Twitter non ha niente a che vedere con il discorso di cui sopra.

Non posso che essere d'accordo con harveyburton nella lettura del pensiero di Recchioni.

Autore:  gilberto [ ven set 07, 2018 2:11 pm ]
Oggetto del messaggio:  Re: #383 - Profondo nero

in questa bella storia Dylan dice ti amo a una che non ha mai visto, quindi il dogma dell'orrida il cuore degli uomini non viene più preso in considerazione?

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