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#383 - Profondo nero
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 Oggetto del messaggio: Re: #383 - Profondo nero
MessaggioInviato: dom ago 12, 2018 2:59 pm 
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wolkoff ha scritto:
Al tramonto dell'epoca del trio dei sardi, secondo me Piani era il miglior sceneggiatore su NN. Altro che Ostini... che guardacaso anche quando ha messo le mani su DD s'è fatto notare più per le mezzeciofeche che per altro. Adesso leggerò a malapena due storie all'anno del musone, ma ho un buon ricordo di Rigamonti, mentre di altri autori non saprei dire.
Quindi ben venga qualche altra storia di Piani se queste sono le premesse :D


Delle poche storie che ho letto mi ricordo che mi sembrava piuttosto interessante Secchi su NN (però degli ultimi 8 anni circa di lui ho letto solo Le prime radici, bella, ma ovviamente insolita per la serie) e infatti a me, ma quasi solo a me :) , piacque anche la sua prova dylaniata e non mi spiacerebbe rivedere anche lui. NN lo seguivo saltuariamente negli anni '90, primi 2000, privilegiando gli albi dei suoi tre creatori e scansando quelle che si preannunciavano lunghe saghe (es. guerra con le stazioni orbitanti), poi per una decina di anni l'ho quasi ignorato e ora forse tornerò a leggerne anch'io quei 2-3 albi all'anno.
Ovviamente non è scontato che chi abbia fatto bene in una serie possa ripetersi in un'altra, ma magari con un po' di pratica, se proprio non si ha un'idiosincrasia per un personaggio ed il suo mondo e se l'autore ha quel minimo di talento e di apertura necessaria (leggi anche molta umiltà, cosa che talvolta mi pare scarseggiare) possa comunque scrivere delle storie dignitose.
Enna poi è uno che la Bonelli dovrebbe obbligare a dedicarsi a tempo pieno solo a Dylan Dog.
Piani mi piacerebbe leggerlo in un soggetto tutto suo anche per confrontarlo con questo e vedere quanto sia effettivamente dylaniato e capace di creare atmosfere horror non necessariamente argentiane. La prova del 9 poi sarebbe con un disegnatore neutro, non un Roi che col suo tratto connota già fortemente l'atmosfera di ogni albo cui mette mano.


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 Oggetto del messaggio: Re: #383 - Profondo nero
MessaggioInviato: dom ago 12, 2018 3:24 pm 
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Aleksandr ha scritto:
wolkoff ha scritto:
Al tramonto dell'epoca del trio dei sardi, secondo me Piani era il miglior sceneggiatore su NN. Altro che Ostini... che guardacaso anche quando ha messo le mani su DD s'è fatto notare più per le mezzeciofeche che per altro. Adesso leggerò a malapena due storie all'anno del musone, ma ho un buon ricordo di Rigamonti, mentre di altri autori non saprei dire.
Quindi ben venga qualche altra storia di Piani se queste sono le premesse :D


Ovviamente non è scontato che chi abbia fatto bene in una serie possa ripetersi in un'altra, ma magari con un po' di pratica, se proprio non si ha un'idiosincrasia per un personaggio ed il suo mondo e se l'autore ha quel minimo di talento e di apertura necessaria (leggi anche molta umiltà, cosa che talvolta mi pare scarseggiare) possa comunque scrivere delle storie dignitose.
Enna poi è uno che la Bonelli dovrebbe obbligare a dedicarsi a tempo pieno solo a Dylan Dog.
Piani mi piacerebbe leggerlo in un soggetto tutto suo anche per confrontarlo con questo e vedere quanto sia effettivamente dylaniato e capace di creare atmosfere horror non necessariamente argentiane. La prova del 9 poi sarebbe con un disegnatore neutro, non un Roi che col suo tratto connota già fortemente l'atmosfera di ogni albo cui mette mano.


Ma infatti, proprio Ostini dal fandom di NN è tenuto ben considerazione visto che per i più ha fatto solo bene (proprio l'ultima storia scritta qualche mese fa per il musone è stata una buonissima storia) infatti la sua storie poche qualitative su DD sono parse ben strane calcolando la bontà di moltissime scritte su NN che avevano dimostrato di essere un buonissimo autore, ma come detto se un'autore fa bene da una parte non è detta che faccia altrettanto da un'altra.
Proprio Piani tra l'altro da quanto ricordo in Bonelli, almeno per me, non ha mai dimostrato nulla mi pare visto che è sempre stato cagat° poco e nulla, e sempre dal fandom di NN non è considerato più di tanto bene in quanto ha dato anche lì sempre poco e nulla appunto (anche fuori dai fumetti se vogliamo dirla tutta...)


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 Oggetto del messaggio: Re: #383 - Profondo nero
MessaggioInviato: dom ago 12, 2018 4:02 pm 
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Non ho capito cosa avrebbe avuto da "dimostrare" in più in carriera Piani sul piano SBE, rispetto ad Ostini, che di pocOnulla s'è dimostrato maestro varie volte. Senza contare che spesso hanno collaborato assieme ai testi - v. robbabbuona come Bauhaus Killer o L'angelo rosso. Come non vedo cosa importi qua sopra di che ne pensi a livello di "considerazione" storicizzata il fandombase neveriano sui pregressi di Piani, appunto. Bah...

Per me, anche su NN, Piani è stato molto meglio di Ostini. In generale. La memoria non mi accompagna per i dettagli alboXalbo visti gli anni passati, ma in generale quella è la mia valutazione e tale rimane. Quello che sta malamente combinando Ostini sui Magazine di DD non mi meraviglia più di tanto, di riflesso, e conferma questa falsariga. Quindi, in barba a cosa dice la gran parte dei forum pregiudizialisti altrove, ribadiamo che QUI Piani sembra promettere bene. Magari poi verremo smentiti, ma per ora sempre meglio sperare... :roll:
Nel caso peggiore lo faremo affiancare da Ostini come ai tempi di NN.

Secchi nel Giorno della famiglia ha scritto una robetta scialba attorno a mezz'idea in croce. Il compitino per le vacanze. Fortunatamente non ha esagerato nei virtuosismi pretenziosi come altri, di questo va dato atto, ma la materia rimane povera ed inerte, come la verve semi-insulsa. Preferisco di gran lunga Casali, di cui purtroppo si sono perse le tracce. Anche Accardi, passando ai disegni, altrove sembrava chissacosa, messo sulle copertine dei Maxi fa piangere in greco un turco :(



ALOHA SARANNO FAMOSI, LORO?

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 Oggetto del messaggio: Re: #383 - Profondo nero
MessaggioInviato: dom ago 12, 2018 7:22 pm 
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Un mese fa un amico mi ha prestato Il segreto di Eve Lynam di Ostini per NN, dicendosi entusiasta. Dopo averlo letto l'ho trovato al massimo una storia sufficiente, forse anche un po' troppo sentimentale. Al massimo ha riacceso un pizzico di nostalgia per il protagonista. Sui pochi che avevo letto in precedenza è calato il velo della dimenticanza (sono passati anni, anche qui).
Lo ricordavo invece come co-sceneggiatore con Bacilieri di un Napoleone che mi era piaciuto molto, L'ombra della sera, ma come distribuire i meriti considerando anche il peso preponderante dei disegni?
Sul magazine l'ho visto calare a vista d'occhio. Iniziare con una bella storia (ma anche qui, il peso di Bacilieri?), continuare con una simpatica e finire con una illeggibile, tra le peggiori cose che ho letto negli ultimi anni su Dylan.
A causa di quest'ultima sarei più fiducioso quindi su una prossima storia di Piani che di Ostini.

Anch'io ho preferito Casali a Secchi, non di gran lunga forse compiaciuto dall'indubbio mestiere del secondo (che anche sui Topolini che leggo di tanto in tanto non mi dispiace). Sono comunque autori apparsi e spariti, come altri che però hanno fatto più fracasso (Molto rumore per nulla :) ), mentre altri ancora (ad es. quelli dei due prossimi mensili) di storie ne scrivono varie e solo raramente (almeno il primo) mi sono parsi adatti a questa testata, mentre invece questa storia, che ribadisco semplice, senza grandi pretese, non stona per niente.


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 Oggetto del messaggio: Re: #383 - Profondo nero
MessaggioInviato: dom ago 12, 2018 9:34 pm 
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Aleksandr ha scritto:
Anch'io ho preferito Casali a Secchi, non di gran lunga....Sono comunque autori apparsi e spariti, come altri che però hanno fatto più fracasso (Molto rumore per nulla :) ), mentre altri ancora (ad es. quelli dei due prossimi mensili) di storie ne scrivono varie e solo raramente (almeno il primo) mi sono parsi adatti a questa testata.


Grazie per la citazione shakespeariana :)
Senza dormirci sopra (forse) sognando, il discorso dei nuovi autori apparsi e spariti è segno di disorganicità nella programmazione. DD porto di mare, punto d'approdo, gentecheva-gentecheviene, dove la storia di turno rappresenta un'occasione per l'autore e non per il personaggio. Un trampolino di lancio per un coacervo di esordienti a picco, prelevati dalla nomenklatura degli amicidegliamici di grido, senza filo conduttore o logica interna.

Questi sono i nomi succedutisi delle new-entries in solitaria per storie lunghe nella nuova gestione. Trovarne uno convincente o di prospettiva solida (nel senso di duratura, in tempi futuribili, di supposta coesione), mi pare pura leggenda metropolitana. Altro che Creepy Past. Copy-o and im-pasto:

    _Baraldi; Ratigher; Casali; Contu; Uzzeo; Pagani;
    Eccher; Artusi; Barbieri; Masi; Ostini; Artusi; Piani;
    il duo Poretto & Mericone; più il trio Gualtier-Marsiglia-Monteleone
    _

Alla fine nulla di confortante per il proseguimento della testata. Pochi lampi e subito spenti dalla mediocrità prescindibile di altri, o dall'arroganza catechizzante dei più. Alla fine DD è orfano del suo nuovo padrino - che scrive massimo una storia all'anno - e lasciato in balia di Simeoni e della Barbato come colonne (im?)portanti... quando si sperava, esordienti a parte, in un contributo più massiccio di Medda e Ambrosini. Bilotta s'è fatto il suo mondo parallelo e amen. Accatino è un fantasma ennui. E di tanto in tanto tocca salutare come salvatrici della patria le prove di ex-veterani tipo Ruju, Enna, Cavaletto, o persino ( :o ) Marzano.

Questo miscuglio di nomi si ricollega ad una cosa sull'annata 2017, nel suo intero, già detta da me altrove:

Cita:
Un dato (allarmante) mi basta: in 12 mesi 12 per l'inedito si sono succeduti ai testi ben 11 autori diversi, con unica la Baraldi che ha raddoppiato rispetto agli altri. La Baraldi esponente di punta-cardine? :lol: Calcolando anche i fuori-serie le cose non vanno molto meglio, anzi: su un totale di 23 storie lunghe, siamo a 21 autori diversi, con l'esimio ed indispensabile Marzano a distinguersi per le 2 storie :roll:
Sinceramente questo per me - nonostante ami la varietà/alternanza - rispecchia l'andazzo sconclusionato e disorganicamente difforme (se non disgraziatamente estemporaneo) di questa serie (specie per l'inedito), che manca di un' "anima"/indirizzo proprio, di una identità precisa, mentre sempre più spesso viene usata da autori che non c'entrano nulla con Dylan come crocevia d'approdo, come vetrina/vettore strumentale per le loro menate da esporre ad un più largo pubblico, sfruttando Dylan senza cogliere le esigenze di questa testata... spesso semplicemente perché invitati da chi si è invaghito glamour-osamente di altri fumetti di loro pugno (magari di qualità, eh), ma distanti anni luce dalle prospettive e dalla poetica dylaniata, per cui possono confezionare solo pugnette.


Quest'anno, parlando di sparpagliamenti cronici e dispersivi, quando non spersonalizzanti sull'identità della testata, stiamo ad Agosto e su 8 inediti si contano 7 autori diversi ai testi. Comprendendo le non-regular, su un totale di 16 storie lunghe, ben 14 autori differenti in sfilza, col solo Simeoni ( :lol: ) alla fine a tener alta la bandiera con 3dico3 suoi exploit a segno, di cui l'ultimo sul Maxi ai limiti della denuncia per oltraggio al lettore.

Se dobbiamo dipendere da lui come elemento significativo che incarna quest'epoca... semomessimale, temo :cry:

ALOHA GIGGI, FACCE FA' NA RISATA ALMENO
https://www.mark-up.it/birra-moretti-sf ... -mondiali/

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 Oggetto del messaggio: Re: #383 - Profondo nero
MessaggioInviato: dom ago 12, 2018 10:36 pm 
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In questi due anni l'andazzo è stato quello. Per forza di cose ora cambierà col meteociclo dove dovrebbero esserci pochi autori con Recchioni a tenere le fila. Non sono comunque fiducioso, anche perché a me alla lunga le continuity hanno sempre stancato, è vero che questa è limitata a 12 numeri e poi magari dopo chi s'è visto s'è visto.
Col nuovo corso auspicavo la creazione di uno zoccolo duro di autori, ma di qualità. Sognavo Ambrosini, Medda, la Barbato certo (ma, non disprezzandola comunque, anni fa aveva una marcia in più), Bilotta, Accatino, Enna, ecc. a sfornare almeno un albo annuale, a cui aggiungere qualcuno una volta fin troppo prolifico da centellinare (tipo Di Gregorio e :r: ) più qualche esordiente certo, ma senza esagerare. Ora, a parte che certi Autori scrivono davvero poco in Bonelli, vedi Ambrosini o Medda (che dopo la fine di Lukas si vede col lanternino anche su NN) o sono presi da altri progetti, se l'attuale corso ha formato e stia formando uno zoccolo duro (soprattutto da digerire per i lettori :D ) questo è composto da Simeoni (che in tutti gli albi che ha scritto è stato davvero dylaniato solo in un paio), la Baraldi, una Barbato meno ispirata e per il futuro prevedo la Contu e altri fin qui poco convincenti.


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 Oggetto del messaggio: Re: #383 - Profondo nero
MessaggioInviato: lun ago 13, 2018 1:38 pm 
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Aleksandr ha scritto:
Col nuovo corso auspicavo la creazione di uno zoccolo duro di autori, ma di qualità. Sognavo Ambrosini, Medda, la Barbato certo (ma, non disprezzandola comunque, anni fa aveva una marcia in più), Bilotta, Accatino, Enna...


che fantasia , in pratica gli stessi di prima ...
non so se dylan dog è ancora in coma come vendite , ma queste scariche che tengono ancora in vita il cadavere , l’albo di Sclavi, Argento , il ciclo meteora , sicuramente nel breve aumentano le vendite , ma una volta terminate ritorna la situazione di prima.
Per me l’unica soluzione è tornare ad avere un autore unico , come era Sclavi, magari lo stesso Recchioni , se no è la morte per dylan dog.


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 Oggetto del messaggio: Re: #383 - Profondo nero
MessaggioInviato: lun ago 13, 2018 1:49 pm 
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Goblin ha scritto:
Aleksandr ha scritto:
Col nuovo corso auspicavo la creazione di uno zoccolo duro di autori, ma di qualità. Sognavo Ambrosini, Medda, la Barbato certo (ma, non disprezzandola comunque, anni fa aveva una marcia in più), Bilotta, Accatino, Enna...


che fantasia , in pratica gli stessi di prima ...
non so se dylan dog è ancora in coma come vendite , ma queste scariche che tengono ancora in vita il cadavere , l’albo di Sclavi, Argento , il ciclo meteora , sicuramente nel breve aumentano le vendite , ma una volta terminate ritorna la situazione di prima.
Per me l’unica soluzione è tornare ad avere un autore unico , come era Sclavi, magari lo stesso Recchioni , se no è la morte per dylan dog.


Sarebbe la morte anche in quel caso, perché onestamente a oggi chi potrebbe reggere una produttività del genere, chi abbiamo ad oggi che riesce a dedicarsi a una singola testata, ad essere veloce a scrivere le sceneggiature e che sia anche qualitativo, insomma che sia anche solo la metà di Sclavi in queste caratteristiche ? Ricordiamo che in un certo periodo della testata abbiamo avuto solo Ruju a momenti, e non mi pare che si era molto felice all'epoca di questo per via della qualità della cosa, per quanto ad oggi ci possano essere magari rivalutazione storiche del periodo.


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 Oggetto del messaggio: Re: #383 - Profondo nero
MessaggioInviato: lun ago 13, 2018 2:54 pm 
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SisselMarston ha scritto:
Sarebbe la morte anche in quel caso, perché onestamente a oggi chi potrebbe reggere una produttività del genere, chi abbiamo ad oggi che riesce a dedicarsi a una singola testata, ad essere veloce a scrivere le sceneggiature e che sia anche qualitativo, insomma che sia anche solo la metà di Sclavi in queste caratteristiche ? Ricordiamo che in un certo periodo della testata abbiamo avuto solo Ruju a momenti, e non mi pare che si era molto felice all'epoca di questo per via della qualità della cosa, per quanto ad oggi ci possano essere magari rivalutazione storiche del periodo.


Sono d'accordo e quel periodo di :r: serva da monito.
O c'è uno Sclavi con due-tre comprimari, ma è pura utopia oppure bisogna puntare su chi ha già fatto bene su questa testata, su chi ha già ampiamente dimostrato di saperla scrivere, così da mantenere un livello qualitativo alto.
Prendiamo uno come Enna, tanto per dirne uno che nel Maxi si è visto (che sia una storia già scritta da anni non cambia il discorso) di che pasta sia fatto a confronto di tanti "nuovi". Una o due storie all'anno è un ritmo che riuscirebbe a tenere bene e così altri che già abbiamo apprezzato. Dylan Dog dovrebbe essere nelle mani di chi sa scriverlo, di chi sa anche scrivere semplici storie di routine, non di chi vuole fare chissà cosa e portare avanti chissà quali progetti eclatanti come usare smartphone che manco Sigmund su NN, rottamare maggiolini, cambiare look e sciocchezzuole simili e varie.

Goblin ha scritto:
che fantasia , in pratica gli stessi di prima ...


Perché li schifi quelli che ho scritto? Io li rimpiango o vorrei vederli più spesso.
Certo se sei un fan del nuovo corso e di tutti gli autori che vi hai visto tanto meglio per te oppure se di fantasia ne hai tanta proponi nomi meno conosciuti, si sa mai che magari Recchioni li conosca di striscio o siano amici di amici e allora pronti a lanciare le loro perle su questa testata. Ma se uno non è già pratico su Dylan è sempre un rischio. Il mio parere è che sia meglio andare sul sicuro, su chi già ha fatto bene e a questi aggiungere, con moderazione, qualche esordiente.
Che poi prima quando? Alcuni di loro hanno sempre scritto pochino su Dylan e nel periodo Gualdoni quelli che si leggevano spesso erano il curatore medesimo, Di Gregorio, Marzano, De Nardo, ecc. e quelli che ho citato raramente apparivano.


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 Oggetto del messaggio: Re: #383 - Profondo nero
MessaggioInviato: lun ago 13, 2018 5:34 pm 
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Ri-monto le frasi chiave per arrivare al punto:

Aleksandr ha scritto:


Prendiamo uno come Enna, tanto per dirne uno che nel Maxi si è visto (che sia una storia già scritta da anni non cambia il discorso) di che pasta sia fatto a confronto di tanti "nuovi".
Il mio parere è che sia meglio andare sul sicuro, su chi già ha fatto bene e a questi aggiungere, con moderazione, qualche esordiente [...] oppure se di fantasia ne hai tanta proponi nomi meno conosciuti, si sa mai che magari Recchioni li conosca di striscio o siano amici di amici, e allora pronti a lanciare le loro perle su questa testata. Ma se uno non è già pratico su Dylan è sempre un rischio.

Dylan Dog dovrebbe essere nelle mani di chi sa scriverlo


Eqquicascalasino mentre il bue cornuto si scopa il pastore incaprettato :x:

Saper trovare chi SA scrivere Dylan è un'impresa oramai titanica. Recchioni sta snocciolando tutto il suo album personale di figurine da fiera o salotti nerd, ma alla fine, di tutti i nomi fatti sopra tra gli esordienti, pensarne uno che nel futuro - immediato? diciamo max 5 anni - possa diventare una colonna portante suona pura farsa... o minaccia :dito:

Alla fine per "fidarci" (ripagati) di qualcuno bisogna sempre ricorrere ai mostri semi-sacri come Ambrosini, Medda, Bilotta, o a scaltri professionisti in buona vena come Accatino, Cavaletto, Enna e (talvolta) la Barbato. Tutta gente con ALMENO un decennio di esperienza pluri-dylaniata e capaci di entrare nei meccanismi di scrittura e produzione della serie. Cosa non proprio da tutti. Cosa che non vuol dire azzeccare una storia e poi campare sugli allori: ma esser pronti a sostenere l'inedito e le testate collaterali ogni anno con almeno 4/5 contributi, per dare un'impronta stabilmente personale. Le nuove leve stentano vistosamente e non si raccapezzano neanche loro in tutto questo baillame iper-frammentato, dove ognuno dice la sua e poi taglia la corda. Mancano solo Bonolis+Laurenti che dicano "avanti un altro" mentre il fenomeno da baracconata di turno lascia il sipario motu proprio. Di geni assoluti come Sclavi o talenti versatili come il Chiave non ne nasce uno all'anno, e penso che anche il talent-scoutismo attuale sia un po' appannato dalla proprie fisime d'auteur, nel caso, per scovarli.

Bisognerebbe incoraggiare (rischiando) i nuovi autori ma inserendoli più gradualmente, e soprattutto avendo le spalle coperte da chi può fornire una qualità più alta della media in dosi massicce. La base. Saranno pur sempre nomi già noti, ma almeno apprezzati in modo quasi unanime, certificati col marchio DOC della scrittura dylaniata, e nel caso arruolabili per far da chioccia ai nuovi arrivati. Buttare alla rinfusa nella corrida dello sbaraglio tutta quella torma di nomi scintillanti (pochezza) non ha portato a nessuna virata. Solo sparpagliamento informe e pretenzioso. Mentre lo scontento di base permane, se dobbiamo salutare un Ruju o un Enna come salvatori della patria con storie concepite anni addietro.

Di questo passo non si va molto lontano, meteore, bengala, o stelle filanti che siano :( .
Se il ricambio generazionale (degli autori, quello dei lettori è quasi utopia) non viene concepito in maniera congrua, alla fine la testata rimarrà allo sbando, in preda al caso, all'episodio must che statisticamente due/tre volte l'anno deve capitare per forza di cose, dopo una sfilza di bidoni insignificanti. Succedeva anche nell'epoca Gualdoni, senza introdurre capriole circensi di hype auto-sgonfiante come Irma, Rania, il Ghostgombloddo, Bloch giardiniere e il maggiolone confiscato.

NON SAPPIAMO PIù CHE ALOHA PESCARE...

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 Oggetto del messaggio: Re: #383 - Profondo nero
MessaggioInviato: lun ago 13, 2018 6:53 pm 
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non capisco perché Recchioni non potrebbe reggere un ciclo di storie tipo Sclavi, se scriveva un mese si un mese no joh doe , se ultimamente si è dedicato al corvo, a orfani, ai samurai a dylan dog , e altro , certo che potrebbe.
per quanto riguarda gli altri autori citati da te alexander , scrivevano anche prima , ma le vendite sono le stesse .
Sto cercando di capire se dylan dog è destinato a vendere sempre meno o c’è un modo di resuscitarlo tipo lazzaro.
per me c’è solo una via ed è recchioni , ma al 100% , non cosi.
vedremo...
dirai che sono un fanboy di Recchioni, ma non è vero

tornando in tema , comunque le atmosfere di quest’albo mi hanno riportato al”mostro del tamigi” , il che non è poco.


Ultima modifica di Goblin il mar ago 14, 2018 12:39 am, modificato 1 volta in totale.

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 Oggetto del messaggio: Re: #383 - Profondo nero
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Guarda che di tutto abbiamo parlato tranne che di vendite. Era solo un discorso su chi scrive cosa.

Recchioni in quasi due anni ha scritto una storia, e tra l'altro solo perché legata al suo filone Matriarcale. Ti pare lui il riferimento per portare avanti una media di 25 storie lunghe all'anno? Con la saga del meteorismo probabilmente si farà vivo più spesso, ma ha 800 progetti a parte, e sceneggiare su Dylan penso non sia affatto tra le sue priorità. Il problema è a chi delegare, su chi investire :?:

Sul Mistero del Tamigi sono abbastanza d'accordo, tra Roi ed echi del Chiave... ma c'è qualcuno su altri forum che ha preso proprio quell'albo ad esempio per sbeffeggiare la storia di Piani/Argento.

ALOWALSKY :D

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wolkoff ha scritto:
Guarda che di tutto abbiamo parlato tranne che di vendite. Era solo un discorso su chi scrive cosa.

Recchioni in quasi due anni ha scritto una storia, e tra l'altro solo perché legata al suo filone Matriarcale. Ti pare lui il riferimento per portare avanti una media di 25 storie lunghe all'anno? Con la saga del meteorismo probabilmente si farà vivo più spesso, ma ha 800 progetti a parte, e sceneggiare su Dylan penso non sia affatto tra le sue priorità. Il problema è a chi delegare, su chi investire :?:

Sul Mistero del Tamigi sono abbastanza d'accordo, tra Roi ed echi del Chiave... ma c'è qualcuno su altri forum che ha preso proprio quell'albo ad esempio per sbeffeggiare la storia di Piani/Argento.

ALOWALSKY :D


ok allora ci intendiamo , che recchioni sia poco occupato su dylan dog è abbastanza chiaro, per cui dici, non bisogna farci affidamento. Comunque per me resta il fatto che bisogna ci sia uno scrittore principale che abbia la sua idea , e non duecento idee diverse , duecento autori .
Allora Billotta ad esempio è uno di quelli che potrebbe, oppure Ambrosini.
E Ambrosini ha gestito testate solo lui, anche se bimestrali.


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Goblin ha scritto:
per quanto riguarda gli altri autori citati da te alexander , scrivevano anche prima , ma le vendite sono le stesse .
Sto cercando di capire se dylan dog è destinato a vendere sempre meno o c’è un modo di resuscitarlo tipo lazzaro.
per me c’è solo una via ed è recchioni , ma al 100% , non cosi.
vedremo...


Sì ma hanno sempre scritto relativamente poco su Dylan, sono altri gli autori che hanno indirizzato la testata verso un calo qualitativo che ha portato alla disaffezione molti lettori storici. La Barbato anzi, nel suo periodo migliore, sembrava aver contribuito a risollevare un po' le sorti.
Su Recchioni. Qui penso non ci sia quasi nessuno che si possa etichettare fanboy o hater. A me piace il Recchioni autore di Dylan (mi sono pure beccato del fanboy :D ) e lo vorrei vedere più spesso ai testi, le mie critiche sono rivolte al curatore: per i cambiamenti, l'insistere su certi autori, situazioni, personaggi, i troppi esordienti, ecc. E spero di essere smentito con la serie di 12 numeri, ma non parto molto bendisposto. D'altro lato gli riconosco anche molti meriti come il ritorno di Sclavi, quest'albo di Argento, ecc. E poi quasi sicuramente non è dipeso da lui il non poter puntare costantemente su molti autori che ho citato in quanto impegnati altrove, poco prolifici di natura o altro.
Certo sarebbe auspicabile che un autore capace (di scrivere buone storie dylaniate, come lo stesso Recchioni) si occupasse di almeno il 40-50% per cento delle uscite mensili, sicuramente ci sarebbe una maggior coesione, ma dovrebbe fare solo quello, non occuparsi di altri progetti, in Bonelli o altrove, ma probabilmente certi autori finirebbero per sentirla come una limitazione.

Che Profondo nero sia accostato a Il mistero del Tamigi è un gran bel complimento. Mi è sempre piaciuta molto quella storia di Chiaverotti.


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 Oggetto del messaggio: Re: #383 - Profondo nero
MessaggioInviato: mar ago 14, 2018 5:33 pm 
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Iscritto il: mer lug 28, 2010 5:37 pm
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Di storie, a dire la verità, ne ho scritte di più e Dylan occupa l'80% della mia attività lavorativa.
Poi io credo che un curatore non sia nella posizione deontologica di approvarsi e pubblicarsi troppe storie perché non è corretto rispetto agli altri scemeggiatori.


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