Cravenroad7

Da una quota può nascere sempre altro. Come in Borsa



Mah, giusto per confermare che intervengo solo per dissentire da quanto detto prima, io sull'inedito sarei anche d'accordo. Come detto da altri l'ultima prova di "spessore" rimane La Seconda Occasione, che non rientra neanche nella top10 di Paola a dirla tutta, ma è una storia molto buona. Se prendiamo come termine di paragone i recenti testi di UT, c'è da scappare a gambe levate, invece .

Poi, a costo di sembrare ( ) impopolare - al contrario del profilo ceramizzato di "vate(r)" che mi si affibbia, dallo sciacquone della propria malafede - a me piacque molto qualche tempo fa Baba Yaga, contro cui mezzo forum si scagliò disgustato. A proposito di "favole", per me dà la polvere a questo Babau con problemi di successione + scollacciata femme fatale allegorica in abbuono. E anche a livello ironico, molti colpi lassù andarono davvero a segno, nella scanzonatezza generale.

Ma anche questo me lo rimagnerò di gusto a breve, come ogni matusa bisbetico che soffre di Alzhaimer e rimuove il ricordo delle sue affermazioni, in attesa della somma rivelazione.
Cosa ho detto

BISOGNA AVER FEDE IN ALOHA, METTETEVELO IN TESTA

premesso che se sono lettore è perchè non so scrivere (come tutti), la mia critica verteva sul fatto che il soggetto fosse troppo esile per le 90 e dispari pagine, visto che la storia nasceva come short story, direi che la mia proposta sarebbe stata di lasciarla short story anzichè allungarla per la regolare.

Ormai passo più tempo a leggervi (e wolkoff, ringraziando il cielo, è l'esatto opposto del personaggio che ha ispirato il suo nick) che a partecipare.
Come ormai è consuetudine, non mi pronuncio (e non voto) sull'albo.
Però una domanda mi sorge spontanea: a quando risale l'ultima classica storia di Dylan? Cioè, cliente-indagine-soluzione? Ovviamente parlo della serie regolare. Anche perché capisco che la casa gliel'hanno gentilmente regalata, ma 'sto pover'uomo dovrà pagare le bollette e magnà? No? Stanno pure in due là dentro!
Perché qui le cose sono due: o l'ultimo "caso" è stato così vuoto (narrativamente parlando) che già l'ho rimosso, oppure risulta a chissà quanti mesi fa.
In ogni caso, il tutto risulta pure assurdo nell'assurdo: una volta era Dylan che tramite i clienti andava verso il soprannaturale... ora è il soprannaturale che va verso Dylan. Insomma va... anche come impostazione della serie ora è un po' pretestuosa.
Una via di mezzo tra le vuote indagini gualdoniane e gli azzardi (ed eccessi) recchioniani nun se poteva fa'?

Mi sa che l'ultima è la ninna nanna dell'ultima notte... che in effetti non mi era dispiaciuta come storia.

bè la sinossi di graphic horror novel (n .369) può ben entrare nel filone del trito client/indagine/soluzione, sebbene sceneggiato in modo scompigliato.
un numero dietro, ovvero "il passo dell'angelo" ci entra a pieno titolo: Dylan indaga addirittura come un investigatore vero e proprio con tanto di camuffamento e falsa identità.
un mese prima era una psicologa infantile e chiedere l'aiuto di Dylan.
insomma dai, non ne mancano di indagini old style.

vero, peccato che siano (quasi) tutte di basso livello

Allora sono vuote narrativamente parlando... andiamo bene!

be', qui entriamo sul personale: io ad esempio "Graphic Horror Novel" l'ho trovato di buona fattura, così come anche la ninna nanna

Vuote narrativamente parlando è un pò troppo... ci può stare però che non piacciano.

Forse anche il passo dell'angelo aveva una struttura abbastanza canonica.... solo che il cliente era sostituito da Rania che chiede una mano a Dylan... cosa che comunque si vedeva anche prima con Bloch.

Stavo notando come ormai siamo completamente OT e che "The Imp" moderatore del sito non solo non ce lo ha fatto notare ma ha partecipato attivamente alla discussione.

Anzitutto bentornato tra noi vecchi cianciatori barbosi
Ogni tanto fatti vedere più spesso, e scrivici due preziose righe sulla storia del mese, che qui si ristagna nella bile dei soliti noti e si parla poco degli albi alla fine.

Quanto alla tua domanda, in realtà tutto il blocco #365-->#368 comprende storie impostate su quell'asse.
Cronodramma è un Ambrosini più paraculo del solito, ma rende. La qualità rimane, per quanto svolazzi certe volte fino allo snervo, per dire relativamente poco.
Il giorno della famiglia è un esordio semi-insulso e balbettante, con due idee buttate lì alla meno peggio, e molta fatica a quagliare. Molto meglio Casali in Sul Fondo, parlando di esordienti.
La Ninnananna può anche non piacere. Per me è la migliore prova della Baraldi e profuma di chiaverottismo vintage lontano un miglio. Quindi approvo con gusto.
Il passo dell'angelo è l'ennesima scialba e sempliciottica prova di Simeoni, che dimostra di non esser adatto al contesto, ed alla testata in generale. Un Sapore dell'Acqua ancora più annacquato, se possibile.
Graphic Horror Novel può sembrare orientata su quel canovaccio, che in realtà è solo un pretesto per una mega seduta (sul cesso) di onanismo meta-testuale.

Anche sull'ultimo Maxi ormai si è passati ad una storia con Dylan e le sue vicissitudini protagoniste, per ben 300 pagine di mignacchezza. Le indagini spetterebbero ad altri, ma non voglio spoilerare...
Nel maxi precedente, quello invernale, 2 storie su 3 sono impostate sulla struttura canonica. Una è una gualdonata da Looney Tunes dell'horror, mentre l'altra un must ergastolano del Chiave di oltre vent'anni fa, che vale da solo il triplo del prezzo del volume

SE LA MEMORIA NON M'INGANNA
ADESSO DOVREI DIRE ALOHA

Si, ok... però siamo là. Intanto mi riferivo alla sola regolare e poi nel complesso degli ultimi anni. Poi, ovviamente, parlo a gusto personale, ma se una storia uscita pochi mesi fa non mi lascia nulla, anche di quelle canoniche, penso che ci sia qualcosa che non mi torna. Insomma, nel loro essere sciatte e prevedibili, le storie dei periodi marcheselliano e gualdoniano mi lasciavano un qualche ricordo. E proprio in tale regolarità si elevava una chicca metafumettistica come Oltre quella porta. Perché era una casualità ed era dirompente nella normalità della serie. Ora il tutto mi pare un gran calderone e si perde anche il sapore dell'evento. Se l' eccezionalità è reiterata, diventa essa stessa regolarità.
Comunque, vedremo un po' come tira avanti il carrettino. Di certo c'è che se l'inedito comincia a essere una ristampa (per un motivo o per un altro), beh... mi sembra che si inizi a scendere nel ridicolo.
Detto ciò, vedrò di essere più presente (rompendo, ovviamente).

Ps poi qualcuno, se ha tempo, fa un calcolo del numero di storie nella regolare che vi sono: canoniche, canoniche con orientamento verso il personale dylaniato, dylan centriche (come serie o del personaggio in sé). E dopo averlo fatto per il periodo recchioniano, prende un uguale numero di storie per il periodo sclaviano, marcheselliano e gualdoniano e ci facciamo coscienti dell'orientamento della testata. Un giochino per i più curiosi.

è vero che ultimamente le storie SU Dylan sono molte e anch'io me ne sono lamentato, però, come ho già detto, questa (e penso sia l'unica o quasi) mi è piaciuta. Mi sarebbe piaciuta ancora di più se fosse stato un caso unico in mezzo a tante storie dal canovaccio classico? Onestamente non lo so, so che se fossero sempre belle storie, sopporterei anche questo aumento di storie SU Dylan mischiato alle indagini classiche.

Non ho preso la storia con la gazzetta. Dunque la storia già pubblicata terminava con la pagina 28 dell'albo del mese?

Si.

E' così. Poi hanno pensato che non ne avessimo abbastanza, ed hanno deciso di rovinare quel poco d'interessante che c'era nello one-shot da 24pp. Speriamo che in futuro non vogliano proseguire roba come La Cantina, La Bambina, Serial Killer, , etc., accontentandosi delle sofferte menate dylancentriche made in Barbato .



Un giochino per chi ha molto tempo, dopo oltre 370 inediti
Rinunciando a qualche sfizio di curiosità, dico solo che Sclavi sapeva benissimo amalgamare questi elementi, lasciando la ribalta SIA a Dylan CHE ai vari casi da incubo/clienti in cui incappava. Vedasi storie come La Casa degli Uomini Perduti, Caccia alle Streghe, Morgana, L'inquilino del terzo piano, etc. Rimanevano comunque una minoranza rispetto al canovaccio canonico. E quando ha provato a cimentarsi in una storia tutta SU Dylan, cioè il #100 (nomen-omen) i risultati hanno lasciato molto a desiderare, su sua stessa ammissione.

Chiaverotti ( ) invece se ne sbatteva di certe intimosità analitiche di Dylan. Per lui era un antieroe scorretto, scazzato, e scaltro. Non c'era tempo per approfondirlo o chiagnersi sopra. Bastava l'incubo di turno. Nei rari casi in cui è stato coinvolto crucialmente in prima persona (La sfida, Labirinti di Paura, La donna che uccide il passato), il suo ego narrativo non prendeva mai il sopravvento sul focus della storia.

Saltando a piè pari le epoche di Marcheselli, , ed il Gualdo, transitiamo per la Barbato che ovviamente nelle storie SU Dylan ci sguazza da tempo immemore facendone un marchio di fabbrica. Peccato che secondo me abbia ormai esaurito i motivi di questa ricerca-introspezione, e non sappia più a cosa appigliarsi, chiagnendo, per vivisezionare o colpevolizzare le turbe/scompensi del personaggio .

Passando a tempi più recenti, il problema è che una torma di esordienti - o supposti talenti da fiera tra compagnoni di nerdate - non c'entra (quasi)nulla con l'horror seriale, e che non appena messo nella possibilità di confrontarsi con un'icona storica come Dylan, più che pensare a scrivere una storia dylaniata, brama dalla voglia di dire la SUA sul personaggio (in quanto tale) che legge da decenni... e quindi ci rimesta sopra manipolandolo, pensandosi l'alternativo che aggiungerà una nuova prospettiva (meta?)fumettistica, mentre gli brillano gli occhiuzzi nel trastullo e si compiace della visibilità che ne consegue .

ALOHA AD OGNUNO I SUOI GIOCHINI