"Oltre i confini della realtà" ha molti punti forti e qualche punto debole. La copertina di Andrea Accardi non mi ha convint. Bene la Morte, ma il ylan è un po' troppo naif, ai limiti del manga.
La storia del buon vecchio Mignacco ha un ottimo soggetto, ma su 300 pagine risulta un po' troppo diluita. Difficile inserire una storia nello spazio di tre. Con i vecchi giganti a volte riusciva "I peccatori di Hellborn", altre meno "La lunga notte".
Fa piacere rivedere un Bloch iperattivo, la Trelkowski e Lord Wells alleati nella ricerca di Dylan, Groucho depresso e le tavole di Montanari e Grassani con il loro fascino anni '80 (e le migliori sono quelle della seconda parte con l'aiuto di Cesare Valeri).
Il processo iniziale suona un po' troppo di farsa, diventa quasi più credibile quello all'inferno. Montanari e Grassani abusano un po' dei personaggi alla Magritte, anche perchè gli inferni surreali erano solo una piccola parte di tutto l'aldilà (gli archivi, la burocrazia), mentre qua ce li si trova sempre tra i piedi.
Bello ritrovare alcune vecchie conoscenze come Virgil Bloch o Johnny e Dora (oltre alle immancabili Bree e Lillie).
Dylan cade in piedi, sorretto da Bloch. Una bell'esperimento questo, che può essere migliorato. Sempre che Bloch non vada in pensione anche qui.