dipintendo ha scritto:
wolkoff ha scritto:
Forse non hai capito: io parlavo di giovani e talentuose promesse
O forse sei tu che non ti spieghi.
Le giovani e talentuose promesse se davvero lo saranno lo sapremo col senno di poi...INPS o no, abbiamo in italia sceneggiatori di talento. E poi che c'entra se hanno superato gli anta scusa?
Esattamente quello che volevo dire. Che nessuno è eterno - nonostante il polymath Mignacco
- e che non c'è ricambio generazionale
ai testi in Bonelli degno di rilievo. Solo epigoni insulsi o comparsate senza seguito. Questo in termini editoriali porta al collasso entropico, prima o poi. Non basta invaghirsi di un tot gioveni disegnatori mozzafiato per riabilitare/ricarburare la linea editoriale di un colosso come la SBE, anche con nuove idee e punti di vista. Se i personaggi che sfornano sono quelli inventati sempre da anta-enni,alla lunga le nuove leve/risorse del fumetto sceglieranno sempre altro, sia a livello di lettori che di autori. Quando
Chiaverotti scrisse
Il bujo aveva poco più di vent'anni. Eppure diventò nel giro di un pajo d'anni colonna portante chiavinmano insieme a Mastro Sclavi del più importante fenomeno fumettistico italico dell'epoca, allineandosi al Maestro, ma apportandoci anche del suo.
Citami ventenni leader ai testi nella SBE attuale e poi facce sapè.
Se continuano così non andranno molto lontano, perché gli ultraquarantenni alla lunga dei gusti attuali non capiscono poi molto, per quanto indiscutibilmente talentuosi. E per di più corrono il rischio di sentirsi già "arrivati" una volta sbarcati a quell'età in SBE, comodi col loro personaggio già conformato da decenni.
ALOHA PENSIONI D'ORO