Albo che parte da una premessa a modo suo originale, ma che poi sviluppa in modo piuttosto scontato.
seguono
S
P
O
I
L
E
R
Lo spunto di partenza con i ricordi di persone morte e mai conosciute era interessante, ma il seguito non è altrettanto brillante.
In fondo, la situazione non è dissimile da quella presentata in innumerevoli film o storie in cui tizi ipersensibili e dotati di poteri bizzarri "
vedono la gente morta".
Ok, qui non siamo in presenza di 'visioni' ma di ricordi, però il concetto di fondo è lo stesso, così come lo sviluppo narrativo. In storie del genere si finisce sempre col risolvere omicidi insoluti o col dare la pace a fantasmi (veri o metaforici) senza requie. Cosa che accade puntuale anche qui.
Insomma, l'inizio è accattivante, ma più la storia procede più diventa prevedibile.
E di conseguenza noiosetta, anche per via dell'eccessiva verbosità dei dialoghi che fanno di tutto per complicare una trama in realtà molto lineare.
Casali prova a vivacizzare un po' le cose insinuando a un certo punto il sospetto che anche Dylan possa essere un assassino, ma è un tentativo un po' futile.
In fondo il lettore SA che il protagonista non può essere un criminale
e che quindi dietro a tutto c'è un equivoco o un 'crimine' molto più veniale di quel che sembra.
Carpenter e Rania superflui e irritanti come al solito.
Groucho poco divertente.
Jenkins e Bloch quando agiscono in coppia ormai sembrano un'imitazione di Stanlio e Ollio. Però fanno meno ridere.
L'attuale Nizzoli mi lascia perplesso.
Per certi aspetti è molto più maturo e professionale rispetto al passato, ma anche più 'anonimo'. Lo preferivo quando era più naif.
Albo sufficiente, ma nulla più.