A parte le invidie ed i disfattismi digregorici...
the Imp ha scritto:
[...] per me Accatino ha una capacità di narratore che pure se sceneggiasse la lista della spesa riuscirebbe a renderla interessante... personaggi vivi e una buona atmosfera
Per me in questo caso la capacità narrativa è notevolmente al di sotto di quella di sceneggiatura.
Alla fine Accatino qui non racconta nulla: sfrutta (al minimo) uno spunto horror per concentrarsi soltanto sulle sequenze di scambio verbale tra le sue pedine ricreando un milieu di provincia con personaggi più o meno brillantemente ribaldi per le loro beghe (alla
Fargo). E' più teatrale che narrativo. E' più da serie tv che da pellicola unica (v. sketch con Groucho, con Bloch, tra criminali, o d'amoreggiamento). Non affabula ma fa confabulare. E tra l'altro spezza il tutto in due macrosezioni narrative piuttosto goffe, come squilibrio d'impatto, pre e post pagina 70.
I personaggi sono vivi, nel senso che sono ben ritratti con
enargeia e catturano, le loro battute azzeccate, di buon ritmo, scritte con stile convincente, ma la loro storia non interessa nessuno alla fine. E l'atmosfera macabra a mio vedere non sussiste proprio, a parte qualche accenno sul mare, come nella prima scena. Da questo punto di vista
Il generale inquisitore rende molto meglio.
Per il resto intravedo più un grottesco divertito/truce (v.tombaroli) carrellare di ordinaria bassezza umana. Ma questo non implica narrare "un qualcosa"... Quando bisognerebbe raccontare i fatti, tra l'altro, l'autore preferisce non spiegare nulla e rilasciare una fuga di gas risolutoria che equivale ad una flatulenza narrativa, per chiudere il discorso davanti agli imbarazzati commensali di una tavola imbandita a digiuno
DOPO ALOHA NESSUNO PARLO'