Cravenroad7

Scrivere senza una trama è una pretesa bell&buona perché rappresenta una corposa sfida per l'autore stesso. Quindi è tutt'altro che "senza pretese". Ci ha provato Ratigher a Dicembre, scontentando alcuni, convincendo altri...
Non vedo autori attualmente in grado di svagarsi su cose tipo Incubo di una notte di mezza estate, con buona pace dei detrattori di "quel" Chiave.
O si prendono troppo sul serio, oppure quando scherzano fanno ridere solo di se stessi

ALOHA LA CLASSE DIRIGENTE...
(cit #250)

ad avercene di incubi di una notte di mezza estate ora come ora...
invece solo un incubo di sceneggiatura con dialoghi da soap argentina misera e crudele...

Credo che poi il problema non stia tanto nel numero degli albi nuovi in un anno in quanto è aumentato anche il numero di scrittori. Quando le uscite erano minore scrivevano tendenzialmente solo Sclavi, Ferrandino, Chiaverotti e Marcheselli. Ora sono molti di più gli autori coinvolti. C'è indubbiamente un problema di scrittura su un personaggio non tuo, non inventato da te e di cui devi capire i meccanismi. La differenza tra l'emulazione, la copia e il riuscire a mettere qualcosa di nuovo è molto sottile.

Che poi è un falso storico niente male, dato che uno ha scritto tre storie e un altro faceva solo soggetti.

Va bene Piccatto, sei stato bravo. Hai fatto i compiti a casa. Infatti avevo messo tendenzialmente. Tra i primi 100 numeri solo Sclavi e Chiaverotti hanno scritto 84 numeri. Quelli da me citati ne hanno scritti in totale 87. Se avessi sostituito Marcheselli con Mignacco saremmo arrivati a 91. Direi che è un errore che non inficia ciò che volevo dimostrare.

grande verità!

Quello che volevo dire è che non credo, per usare un eufemismo, che Recchioni se ne sarebbe uscito con quel ragionamento, che è ovvio, mentre in edicola c'erano il numero di Accatino o di Ratigher. È palese ed evidente che pubblicizza e pesa i numeri in modo diverso.

però Simeoni dovrebbe far parte del triumvirato (con Recchioni e la Barbato) che porta avanti il nuovo corso...

Vedi un po' che affare...

Che è, parer mio, la cazzata definitiva di Recchioni che praticamente ha affidato a Simeoni i personaggi Rania/Carpenter.

Già... due personaggi nuovi, nel mondo di Dylan Dog, in mano ad un autore che, oltre l'inesperienza su DY, ha dimostrato fino ad oggi in tutte le sue prove di non eccellere in modo particolare. Trovo più Dylaniano il povero Faraci, piuttosto che Simeoni

non era per difenderlo, anzi anche per me è una mossa sbagliata... era per dire che mi sembra strano che Recchioni facesse riferimento ad una storia di Simeoni per dire che non tutte vengono bene, cioè sarebbe tirarsi decisamente la zappa sui piedi...

E notare che io sul resto del tuo post non ho detto assolutamente nulla. Ma se senti il bisogno di rispondere vuol dire che qualche piccolo problema di autostima ce l'abbiamo. I compiti a casa, addirittura.

Idem...ma povero...perchè?

Perché quand'era in forza sulle pagine Dylaniane era criticato a destra e a manca, in alto e in basso, avanti e dietro (e secondo me, spesso, pure in modo eccessivo): all'epoca non sapevamo che il fondo da toccare era ancora lontano e stavamo a mezza via