Cravenroad7

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#352 - La calligrafia del dolore
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 Oggetto del messaggio: Re: #352 - La calligrafia del dolore
MessaggioInviato: mer gen 13, 2016 2:10 pm 
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Iscritto il: gio ago 20, 2009 12:26 pm
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Mah, a me continua a sembrarmi strano pensare di provare "astio" a livello di rancore personalizzato nei confronti di una (prima)pagina disegnata contro i propri gusti. Posso capirlo per una di quelle abbozzate da Belpietro, più che altro...
Forse si prova un certo rigetto implicito all'idea di doverla giocoforza includere tra le altre della propria collezione, vista la dissonanza - solo parziale, secondo me - ma da qui a parlare di astio ce ne corre, a spanne siderali. Al massimo un'occhiataccia a Stano, ma per simpatia più che altro :D :x: :D

Dear Boy ha scritto:

wolkoff ha scritto:
non è piaciuta questa copertina, sembrando di fattura abbastanza dozzinale
Raramente Stano è stato così rigoroso e stilisticamente coerente in una copertina.
Poi può non piacere,eh ,ma dozzinale proprio no...


Il rigorismo di coerenza a porta vuota lo lascio ai progetti di Le Corbusier - sempre che l'arbitro non ci ripensi - non alla piena creatività di uno come Stano, che ha prodotto copertine come quelle dei primi Giganti.
E' una questione di gusti, alla fine: io preferisco l'artigianato instabilmente succulento da chioschetto al meccanicismo insipido da surrogato in vaschetta :roll: .

ALOHA AL CIOCCOLATO DOLCE UN PO' SALATO...

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 Oggetto del messaggio: Re: #352 - La calligrafia del dolore
MessaggioInviato: mer gen 13, 2016 2:20 pm 
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Rigetto è perfetto.
Diciamo allora che l' astio non ce l' ho non con la copertina in se, ma con chi l' ha molto probabilmente suggerita (e ci siamo capiti).
Stano è sicuramente innocente in tutto questo !!!


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 Oggetto del messaggio: Re: #352 - La calligrafia del dolore
MessaggioInviato: mer gen 13, 2016 2:29 pm 
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Iscritto il: mer apr 17, 2013 11:22 am
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Ma, se posso permettermi Dark Star, cosa non ti piace di questa copertina? Il modo in cui è fatta, il soggetto, o altro?

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Bergonzoni Alessandro


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 Oggetto del messaggio: Re: #352 - La calligrafia del dolore
MessaggioInviato: mer gen 13, 2016 2:38 pm 
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Località: un ROMEvarlo a Ferrarendàrt
Il soggetto va benissimo, la penna che si dirige verso l' occhio di Dylan è un' ottima idea (di impatto, come dicono in molti).
La bruttezza è esclusivamente nel modo in cui è realizzata. A prima vista sembrerebbe l' effetto di certe vignette-fotocopia ingrandite, ma in realtà secondo me è proprio rozza di suo. Con il particolare labbra-denti-gengive su tutto ...


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 Oggetto del messaggio: Re: #352 - La calligrafia del dolore
MessaggioInviato: mer gen 13, 2016 2:49 pm 
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Iscritto il: mer apr 17, 2013 11:22 am
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Pensa che a me è proprio quello che piace. Quel primo piano proprio sullo sguardo terrorizzato di Dylan. Per apprezzarlo ancora di più avrei preferito un tratto più realistico (meno pop art) però, non si può avere tutto dalla vita ... e neanche dai fianchi :-) :-) !!

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Bergonzoni Alessandro


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 Oggetto del messaggio: Re: #352 - La calligrafia del dolore
MessaggioInviato: mer gen 13, 2016 2:59 pm 
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Tornando alla meta-critica analitica sulle tendenze del forum :3 .
Con tutto il rispetto per la Barbato, questa storia di Cavaletto non mi sembra vanti meno spunti di discussione rispetto a cose come Gli abbandonati. Anzi, più o meno stiamo lì, come tipologia di storia classica senza particolari pretese o svarioni, continuity compresa.
Solo che lì - ferie d'Agosto Vs ferie natalizie :?: - si è arrivati nel tempo a ben 19 pagine di thread, qui se non era per la copertina eravamo fermi a 6.

Cosa vuol dire questo? Tutto o niente, e tra il tutto ed il niente ci sono dei segnali, molteplici, nel caso da cogliere, con un cestino cestinabile se non sono di proprio gusto.
Primo, una certa disaffezione dalle discussioni - forse ripetitive, forse digressive, forse frustranti, forse self-enclosed - ha tolto voglia di scrivere anche allo zoccolo duro dei forumisti, che scalcia altrove piuttosto che trotteggiare qui al solito passo a tempo perso
Secondo, data l'avversione a pelle - e a fatti, dopo aver letto - di alcuni verso questo succedersi di fasi#2, #3, #4etc..., il massimo contributo che ci si può degnare di fornire a tale proggggetto, a metà tra curiosità di completezza e collezionismo inerte, è comprarsi la propria copia, e poi tacere...che è mejo. Un dissenso silenzioso, a conti fatti, senza contare che l'indifferenza da astensione è ben più fattuale dell'indisponenza da scheda nulla.
Terzo, che tutta quest'impennata nelle vendite non c'è mai stata, a nonostante non facciano ancora trapelare i dati - volutamente? :roll: - è chiaro che a malapena si è contenuta l'emorragia di perdite, rimettendosi in pari rispetto al saldo negativo precedente di copie vendute. Cosa non da poco, va riconosciuto a questa gestione, ma che non certifica un rilancio d'immagine e di introiti tale da poter confermare a reti unificate che questa era la strada giusta da intraprendere, finita l'enfasi da market-ting iniziale.

Una bolla che si sgonfia da sé ha bisogno sempre di altro sapone per re-makeupparsi un nuovo aspetto e ridarsi un tono voluminoso :* .

ALOHA RROBERTO BOLLE...MA ANCHE BALLE...RINO

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 Oggetto del messaggio: Re: #352 - La calligrafia del dolore
MessaggioInviato: mer gen 13, 2016 3:27 pm 
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Iscritto il: mer apr 17, 2013 11:22 am
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Sul primo e sul secondo punto Wolkoff non posso che pensare che siano cause possibili. Sul terzo, direi che non c'è collegamento tra voti sul forum e copie vendute. Da considerare che secondo me con il numero Miseria e Crudeltà ci saranno già molte più discussioni. Il numero è di Simeoni che, oltre alla disputa avuta con alcuni utenti del forum, è atteso poiché insieme alla Barbato e Recchioni è protagonista (in positivo o in negativo) di questo rilancio. Poi magari avrà due paginette e io rientrerò nel mio tugurio :-) :-) .

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 Oggetto del messaggio: Re: #352 - La calligrafia del dolore
MessaggioInviato: mer gen 13, 2016 3:31 pm 
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Iscritto il: mer lug 22, 2015 9:43 am
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Sempre per cazzarare, secondo me, più che il numero voti o il numero pagine, sarebbe bello sapere l'andamento del flusso dei visitatori sul forum.


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 Oggetto del messaggio: Re: #352 - La calligrafia del dolore
MessaggioInviato: mer gen 13, 2016 3:44 pm 
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alemans123 ha scritto:
Sul primo e sul secondo punto Wolkoff non posso che pensare che siano cause possibili. Sul terzo, direi che non c'è collegamento tra voti sul forum e copie vendute.


Ti contraddici da solo, perché riprendendo quanto detto da Dear, basta vedere quante pagine di commenti/voti ci sono sullo Speciale di Bilotta - nonostante sia una storia molto bella - che notoriamente come testata vende meno, e meno acquirenti possono quindi esporre il loro parere.
Quindi un collegamento potrebbe anche esserci, come magari un dis-locamento su altri sentieri, visto che forse la nuova frangia di dylan-bu(o)yers non bazzica qui sopra e preferisce altri lidi per cantarsela :| .

Per l'andamento dei visitatori, quelli sono dati occulti che solo in Gran Padrino Mirco possiede.Ad occhio se si vedono i contatti a margine di ogni thread, risulta anche qui che da quest'autunno a questa parte c'è stato un drastico calo dei contatti sui topic degli inediti...e anche questo vorrà dire qualcosa (v. sopra, v. sotto, v. di traverso, v. strabico, nuncevedi? :? )

NIENTE SACCIU, TRANNE ALOHA, PICCIOTTI

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 Oggetto del messaggio: Re: #352 - La calligrafia del dolore
MessaggioInviato: mer gen 13, 2016 4:07 pm 
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Ma dai Wolkoff il 90% di quelli che scrivono qui leggono tutte le uscite di DD. Se fosse come dici tu poi vorrebbe dire che "E cenere tornerai" con le sue 35 pagine di discussione ha venduto più di "La morta non dimentica" con solo 24 pagine. Mentre quest'ultimo albo avrebbe venduto pochissimo, quando molto probabilmente saranno sugli stessi numeri (circa).

I maxi che mi par di ricordare siano abbastanza venduti hanno quasi sempre 4 o 5 pagine di discussione, così come i Color Fest. Per quelli c'è una motivazione. I maxi sono maggiormente presi da lettori occasionali. Quindi non c'entra il numero di pagine in una discussione.

Se poi si vuol credere che lo 0,1% dei lettori di Dylan Dog (campione neanche scelto casualmente) sia rappresentativo dell'intera popolazione campione, suggerisco un ripasso di statistica (oltre che un ridimensionamento del proprio posto nell'universo :-) ).

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 Oggetto del messaggio: Re: #352 - La calligrafia del dolore
MessaggioInviato: mer gen 13, 2016 4:21 pm 
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Iscritto il: gio ago 20, 2009 12:26 pm
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"Maddai" un pajo di soshere :!: - nel senso che me ne basta una, a differenza delle balle :mad: .
Più che un ripasso di statistica, ripàssati quello che ho scritto - anche in precedenza - e vedrai che non ho mai parlato di campioni rappresentativi o cose simili. Ho parlato di sintomi, tendenze e variazioni nei responsi, quasi sempre riferendomi a quanto facciamo NOI qui sopra, e non tutto lo zoo-business laffuori di compratori di dylancopie.

Per il resto il discorso non tiene, inutile girarci attorno: quasi la metà di noi non sgancia i soldi per lo Speciale, figurarsi per i Maxi che sono appunto una testata più per acquirenti occasionali, svagati, in cerca del malloppone, e che magari non sanno neanche che esiste questo forum, mentre quelli che lo conoscono si guardano bene dal comprarli prima di aver visto una media medio-positiva nei voti.
Quindi PARZIALMENTE può ESISTERE anche nella remota landa NUMERI REALI NON IMMAGINARI un collegamento VIRTUALE tra il numero di copie vendute e quello di voti qui sopra, considerando le copie vendute AI forumisti, e nona quelle di tutto il bacino d'utenza.

Quanto al mio campione rappresentativo, per un po' credo rimarrà questo:

Spoiler!
Immagine


ALOHA CAPITANO, MIO CAPITANO

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 Oggetto del messaggio: Re: #352 - La calligrafia del dolore
MessaggioInviato: mer gen 13, 2016 4:33 pm 
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Iscritto il: mer apr 17, 2013 11:22 am
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Boh, non mi convince ma fa niente. Almeno abbiamo aumentato il numero di pagine nella discussione :-) .

Ah... questa foto di Zanetti è stata una piacevole sorpresa... almeno la fede interista ci accomuna Wolkoff!!!

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Bergonzoni Alessandro


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MessaggioInviato: mer gen 13, 2016 11:42 pm 
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Iscritto il: mar feb 03, 2015 10:01 pm
Messaggi: 1281
Senza fare nomi, su un forum molto seguito questo numero ha avuto solo un commento, cioè nemmeno una pagina di discussione. Probabilmente questa fase-ombra di preparazione alla nuova rivoluzione copernicana sta durando troppo e molti cominciano a perdere interesse. Forse DYD non è (di nuovo) più di moda. O forse a volte non c'è niente da dire, come in questo caso.


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 Oggetto del messaggio: Re: #352 - La calligrafia del dolore
MessaggioInviato: gio gen 14, 2016 3:45 pm 
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Iscritto il: gio mag 22, 2014 11:07 am
Messaggi: 156
Storia dove non si osa per niente, molto vecchio stile. A volte senza osare vengono fuori anche buone storie come questa.
Finalmente a piccatto gli hanno attaccato dei controllori ed i disegni sono belli!!!
Votato buono.


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 Oggetto del messaggio: Re: #352 - La calligrafia del dolore
MessaggioInviato: gio gen 21, 2016 2:23 am 
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Iscritto il: mer lug 08, 2015 1:49 am
Messaggi: 140
Leggo solo ora il numero di gennaio. Un voto in più nell'annosa moria dei contributori, che dovrebbe avere un moto di controtendenza all'arrivo della famigerata continuity serrata, un anno in cui ogni numero sarà "speciale", e quindi farà discutere.
Va beh, volevo votare "accettabile", ma al momento sono più portato verso il mediocre, perché ci sono delle cose che non tornano. Mi piacerebbe che Cava decidesse poi di condividere il suo intento, perché da quello che ho letto mi pare che a molti sia sfuggito del tutto. Quindi aspetto qualche giorno.

Mi sembra in definitiva che l'enfasi andrebbe tolta dalla penna in sé, e spostata sul discorso "sociale" di fondo: basta una semplice firma a scatenare eccidi e massacri. Il finale col benzinaio ha qualcosa che io non ho colto, o serve solo a sottolineare il pericolo insito nella cupidigia umana?
Il notaio dice che la penna sarebbe solo una semplice penna, e io gli credo. Nella storia nessuno viene ucciso da un mostro o un essere sovrannaturale. Quindi però che succede?
Il notaio ammette di avere un piano preciso, ma come lo attua? Fa impazzire le persone tramite la penna? Ma non era normale? E l'eccidio nell'officina allora come avviene?
Forse il suo piano si concretizza in un altro modo, con altre "firme" (potrei stravolgere la sua intera esistenza per sempre)?
È forse in grado di generare la follia o le visioni? Sembrerebbe di no, visto che nel confronto con Dylan e bionda tutto il soprannaturale sembra esistere solo nella sua mente.
In finale "penna che fa impazzire", anche se smentita dal notaio e (mi pare) dallo stesso Cava, sembra l'unica spiegazione in grado ti tenere insieme tutto, ma se è così allora c'è davvero poca carne sul fuoco.
La copertina non mi piace, ma oh, seriamente, qualcuno tra voi davvero considera la copertina ai fini dell'acquisto o della valutazione?
La cosa peggiore dell'albo mi sembra la bionda che se ne esce in ospedale "a caso" con il ricordo dello studio notarile, senza che nessuno gliel'abbia neanche chiesto.


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