Cravenroad7

Ora tocca a loro scrivere delle storie meritevoli di questa definizione, però.
Perché nel frattempo pare stiano solo temporeggiando/concentrando sul palizzare l'orizzonte (più ri-fermato che in movimento) dei singoli punti del cambiamento che vogliono sciorinare, sbandierare, confermare, inculcare ad oltranza.
Invece di focalizzarsi sui reali problemi della testata...che non riguardano soltanto il suo refashioning a base di smartphone, pensioni, anglicismi, o fidanzitelle .

Per il resto direi di smetterla con questo teorema che le vecchie storie godevano di un lassismo critico pregiudiziale con i cuoricini agli occhi, onde vittimizzare invece gli attuali autori di (non)mirabolanti imprese, costretti a scalare le vette dell'impossibile - e comunque nessuno li ha costretti, medico compreso - per risoddisfare un pubblico più esigent&malfidente - ari- , infatti nelle pagine dei vecchi numeri era notoriamente polverizzato del bromuro, così sfogliandole diventavano tutti più bbboni. Altro che Uskebasi...

La memoria storica si accorcia (miopemente) per iconizzare mitologie di fatto non canonizzate da nessuno.
Basta rileggersi quanto scritto nei topic dei vecchi albi, e vedere quanta acrimonia non sia stata risparmiata contro sincere chiaverottate dei beitempi come Il Bujo o Il Bosco.
Per non parlare delle scrollate di spalle davanti al "monumento" Sclavi, che in Doktor Terror o Il Tagliagole ha lasciato molti perplessi. E dallo sbeffeggio non è stato neanche risparmiato il Mignacco di Una Voce dal Nulla o un arcaico tie-in come Killer!.
Un giorno scriverò perché non mi è mai piaciuta Morgana, e verrò meta-forumistacamente bannato dal mondo dei fumetti, immagino, rincorso dagli zombi

[...]

Ah, tornando sulla tecnologia:



Io invece no
Non sono d'accordo sul fatto che tu sia d'accordo con quanto ho scritto. Mi sembra troppo strano.
E non sono d'accordo neanche con quanto ho scritto due pagine fa. Mi sembra troppo normale.



Schizo-crisi di personalità a parte, su una cosa sono integralmente integerrimo verso me stesso.
Indovinate cos'è ?
E' da un po' che non ne parlo, e mancava come ozioso bonus lamentevole al restante codazzo in odore di NUN CE ROMPETE. Ma che ce posso fa', mi tocca tornarci sopra altrimenti la reclamizzatissima campagna di protesta si affloscia, ed ai comizi non vengono più neanche i pensionati perditempo.

Negli ultimi quattro numeri ho avuto la conferma di quanto pensavo.
L'art director ( ) che dà l'ultima parola sui colori del logo in copertina sembra capirci davvero poco e non amare la varietà. Stiamo perdendo anche nella capacità di fornire soluzioni diverse, e pare scontato - come negli avatar del whatsapp-gruppo - che il rosso debba dominare incontrastato, anche dove non c'azzecca. Da febbrajo ad oggi lo hanno mollato solo per il verdognolo pisello del Cuore degli Uomini, con risultati belli che pacchiani.
Hanno deciso di imporre il colore unico come per i loghi di MM o Lukas, tanto per farci un'idea?

Non capisco tutto questo puntiglio contro il bicromatico ( ), sembra ne stiano facendo un vessillo esistenziale di rappresaglia, con quella insulsa trasparenza a margine.
Per me senza di lui siamo fottuti

Per quanto mi riguarda, il discorso che facevo io è a carattere generale. Si nota una certa tendenza a non analizzare troppo nel particolare nei topic degli albi "storici". Poi è ovvio che molti non lesinino critiche anche ai vecchi numeri.

votato 6 per le ultime pagine, mi piace vedere dylan prestante, non capisco le polemiche in quel senso, preferite il dylan rimba del robe?per il resto storia molto mediocre e per nulla horror. In quanto al cell, la gente prima dice di non volere una cosa, una volta che la possiede diventa dipendente.....

Almeno stavolta niente salvataggio

Della ciabatta del Bujo infatti continuate a parlarne anche dopo 25 anni, e stiamo sempre lì. Visto che si parla di dettagli...
Per non parlare pagin&pagine di cose tipo "Lillie è una stronza" che infiammano (di IRA?) ancora molti cuori arditi, nonostante sia bellachecrepata da un pezzo, e a Belfast nessuno se la fili più, a livello di ricordo.

La percezione di cui tu parli è dilatata dal mediatismo dei forum, o di internet in generale. Sbilanciato dalle tempistiche del momento.

Me spiego mejo: è normale che si parli meno qui sopra di un albo uscito quindici anni fa. C'è meno interesse nella rilettura - Altair, perdonami -, e anche l'occhio critico è più distratto dalle carne fresca appena uscita in edicola, se proprio ha bisogno di esprimersi sezionando. Se ci fai caso però, quando un nuovo utente o lettore si affaccia qui, spesso adotta lo stesso metro/timbro di recensioni anche quando affronta le vecchie storie che ha appena letto, trovando non pochi punti sgradevoli o criticabili...in parallelo alle storie più attuali .

Sono convinto - testimoni i NUN CE ROMPETE d'epoca - che anche 20 anni fa le critiche non venivano lesinate, e le letterine di perplessità/rimostranze intasavano spesso la cassetta della posta (del cuore? o della milza?) in via Buonarro(t)ti...di palle
Solo che non godevano del continuo pingpong mediatico di echi e sovrapparolamenti che possono fermentare rumorosamente nella rete web, esposti come oggi, da brusio in brusio, di post in post... a catena, fino ad amplificare un problema sulla grancassa dell' out loud, ringhiato dalla bestia multicefala dei lettori a cui è concessa la visibilità del proprio giudizio.
E' normale che si rimanga più "sul pezzo" del giorno, che tornare a rivangare nel particolare le problematiche dei numeri "storici", a livello di densità di interventi e loro passaparolarsi.


UN PARTICOLARE ALOHA
(PER TUTTE LE STAGIONI)

Wolkoff forse hai ragione.
Ma continuo a credere che la risonanza mediatica che il buon RRobe ha appioppato al rilancio della serie abbia contribuito all'"occhio di falco" di alcuni. Non pensi?

PURCHE' SE NE PARLI...SEMPRE ALOHA E'

Sì, purché se ne parli... salvo critiche.
Nei mesi scorsi se ne sono lette di feroci e ingiustificate, ma anche di costruttive. E le reazioni non sempre sono state composte. Anche nel secondo caso.

Quello lo accetto solo in fumetti in cui la guerra o le armi siano in primo piano, non so, Queen & Country.

Su questo punto credo che tu abbia ragione da vendere, in effetti
Per quanto riguarda il resto del discorso: dilatata o meno che sia la mia percezione, io penso che dagli anni '80 fino a ora ci sia stata una progressiva maturazione dei lettori, che ormai non considerano più il fumetto come puro svago ma come un prodotto degno di essere apprezzato e analizzato ben oltre la sua funzione di "mezz'ora di relax". Fermo restando che, come hai detto tu, i lettori "esigenti" sono sempre esistiti, mi sembra che adesso siano sempre di più gli appassionati che leggono fumetti con maggior spirito critico rispetto al passato (penso che si potrebbe fare lo stesso discorso rispetto alle serie TV). In questo processo di maturazione credo che negli ultimi decenni la diffusione di Internet abbia avuto una parte importante: grazie ad esso migliaia di appassionati hanno avuto la possibilità di confrontarsi in maniera seria sui loro fumetti preferiti. Mi spingo a dire che sono proprio luoghi virtuali come i forum che incoraggiano i nuovi lettori ad approcciarsi al fumetto in maniera più consapevole.

EDIT: ora che ci penso, si potrebbe paragonare la maturazione dei lettori a quella del fumetto seriale, che proprio dai '70/'80 in poi ha iniziato a prendersi un po' più sul serio.

Nota a margine: tutto il discorso qui sopra è basato per lo più su mie idee ed esperienze personali, per cui ci sta che abbia scritto delle sr*****e
In effetti sarebbe interessante fare qualche ricerca sociologica sui lettori di fumetti...

Questo in parte lo sostengo anch'io, dicendo che la rete ha inevitabilmente ricoperto un ruolo importante nel cambiamento dei confronti tra appassionati e non

Però non so se questo corrisponda sempre ad una "maturazione più consapevole" .
Certe volte mi sembra si tratti più semplicemente di una più rapida intermediazione delle prospettive.
Nel senso che, anni fa, scrivevi una lettera alla SBE e finiva lì, i referenti eravate solo tu ed il redattore dall'altra parte...anche senza ricevuta di ritorno. Adesso se scrivi un post su fb o anche qui, ti leggono a decine, e decine avranno voglia di aggiungere la loro, accodandosi, approfondendosi, contraddicendosi, incavolandosi, confusionandosi.

Io stesso tra l'altro non ho mai scritto nulla alla SBE, soltanto qualcosa alla GranataPress... ahhhh gioventù. Pur essendo graforroico da tempi immemori, dopo aver letto un DD, vent'anni fa, a malapena scambiavo due parole con mio cugino o qualche compagno/a di liceo, del genere mi "è piaciuto-non mi è piaciuto".
E quando un tizio provò a fermarmi ad una fiera per sproloquiare sull'accoppiata Chiaverotti/Roi - da me amatissima, all'epoca - io tagliai subito la corda assieme ad un'altra Dylan-fan per prendermi un thé freddo cuorecuore .
E non perché non ne avessimo i mezzi critici/cognitivi o sottovalutassimo DD come vago passatempo, ma semplicemente perché a differenza del 2015, allora non c'erano le piattaforme mediatiche per aprire i dibattiti tra fans, e soprattutto, non c'era l'abitudine di prolungare quella mezz'ora di relax, come la definisci tu, con altre mezz'orone di relax (scazzato) sulla rete. Che è diventato il vero passatempo di molti, adesso, critici o meno, facebukkakanti e twitterosi compresi .

E riconducendomi - contromano in mezzo a due tir, vestito con tutina alla Diabolik e Aston Martin al seguito - a quanto detto da Fidolaus ( ), il "purché se ne parli" è un effetto collaterale di chi ha puntato tantissimo sulla rete, anche per rilanciare a tromboni spiegati in tutte le salse il suo "fenomenale" progetto di ricostruzione ardita.
Più ti parli addosso, anche a livello promozionale, più riceverai proporzionalmente ragguagli poco felici se le (pretese)attese sono state sgonfiate - o perlomeno sviate - dai fatti .
Il Rrobe, se prendiamo un esempio, oltre ad essere un autore di successo ed ottimo marke(t)ting-ologo, convive difficilmente però con il suo alter-ego da blogger maverick-amente individualista e narciso, tra una polemica poco diplomatica e un'altra smargiassata di stile ad apposito effetto caustico... contro chiunque non la pensi come lui. Adesso inoltre non è in gioco soltanto la sua firma, ma tutto un mega progetto alle spalle. E' normale se qualcosa stoni nel complesso, e la tensione sia più alta, come la posta in gioco.
Però, a valle delle sue esperienze, è inutile stupirsi della difformità potenziale della rete, che spesso ha giocato a suo favore in tempi ancora recenti .

Essendo particolarmente impigrito, mi tocca riquotarmi a malincuore, per chiudere:



ALOHA MAGLIA CICLAMINO

Diciamo anche che in un mondo dove le certezze continuano a cadere, alcune persone diventano ancora più ostili al cambiamento e cercano di ancorarsi a qualsiasi cosa abbia una parvenza di solidità.
Va bene perdere il lavoro, va bene divorziare, va bene farsi venire l'intolleranza al lattosio, va bene il gatto che muore ma cazzo Dylan Dog che almeno rimanga lo stesso

tra due numeri probabilmente cambierà casa.....

non dimentichiamoci delle critiche degli utltimi anni , sul fatto che le vicende giravano attorno a Dylan-Groucho-Bloch girate rigirate , viste riviste , era obiettivamente difficile inventare qualcosa di nuovo e stupire , le modifiche le vedo soprattutto in funzione di questo , alterare la girandola di personaggi che era ormai stagnante , confermato dal calo di vendite

[ TBadded ]

Ringrazio Dear Boy per avermi retroilluminatamente ricordato che esiste questo topic sui "lettori denavorta" se volete aggiungere altro, prima che Solomon ci dirotti giù per le gonadi .

http://www.cravenroad7.it/forum/viewtopic.php?f=2&p=458601#p458601

ALOHA REARVIEWMIRROR
(I saw things so much clearer...)