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#343 - Nel fumo della battaglia
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Autore:  Robbiskin [ gio lug 30, 2015 10:24 am ]
Oggetto del messaggio:  Re: #343 - Nel fumo della battaglia

Copertina a dir poco spettacolare, bella l'idea di fare un omaggio ai Black Album della storia della musica ! La storia mi è piaciuta, abbastanza angosciante, si tiene bene e da anche soddisfazione nel leggerla. Anche se non mi ha colpito il particolar modo, si deve dire che è un bell'albo, molto piacevole da leggere, che riesce a trasmettere ciò che deve trasmettere, tranne in alcuni casi... Voto:8-

Autore:  David.Brown [ mer set 02, 2015 6:48 pm ]
Oggetto del messaggio:  Re: #343 - Nel fumo della battaglia

Bel soggetto, bei disegni.

Avrei gradito piu' ironia; il fatto che il dramma della donna sia cosi' pesante non e' una scusante per non metterne un po' qua e la'.

Tuttavia una buona sceneggiatura, anche se l'indagine avrebbe potuto essere un po' piu' complicata rispetto a quella semplicistica che ci viene propinata.

Tra l'accettabile e il buono. Nel dubbio non voto.

Autore:  elbarto [ gio feb 25, 2016 8:02 pm ]
Oggetto del messaggio:  Re: #343 - Nel fumo della battaglia

Sono l'unico a cui quest'albo ha ricordato vagamente le tematiche di Valter Buio?

Autore:  Zak [ gio feb 25, 2016 10:20 pm ]
Oggetto del messaggio:  Re: #343 - Nel fumo della battaglia

si..in qualche post indietro qualcuno ha già fatto questo accostamento. :wink:

Autore:  Kramer76 [ mer giu 10, 2020 12:00 pm ]
Oggetto del messaggio:  Re: #343 - Nel fumo della battaglia

Immagine

nel fumo della battaglia
mi ha emozionato, nel sondaggio ho votato ottimo, mariosirio permettendo, qui SIMEONI ha fatto il botto, vedo che come autore non è molto apprezzato sul forum, come mai?
il prologo è bellissimo, da brividi, toccante, il genere è quello fanciullesco di "ombre", "nebbia", ma il vero filo conduttore è con "lassù qualcuno ci chiama", l'aspetto che mi era piaciuto di più di quella controversa storia sclaviana era proprio il contatto con un familiare che non c'è più, la perdita enorme di un figlio, la speranza del "dopo"
simeoni in questo albo fa una sintesi tra le atmosfere dei suoi romanzi bonelliani e quelle del dylan dog atavico alla "poltergeist", l'ambientazione notturna e piovosa, l'angelo caduto e sventrato: un'immagine potente, sclaviana d'altri tempi... il limbo descritto come un parco giochi, l'inquietante rettore demoniaco e la clinica dei bambini autistici... tassativo chiaverottiano con un ritornello sull'amore, ma direi che ci sono più affinità con l'altro tuttofare, ambrosini, per quelle divagazioni: la battaglia? i black album? qui ci starebbero bene i banco del mutuo soccorso con requiescant in pace... storia perfetta per la trelkovski anche se mi aspettavo da un momento all'altro facesse capolino lord wells
copertina che vuole stupire a tutti i costi

voto 9

Autore:  Ilnomeutenteinserito [ mer giu 10, 2020 12:05 pm ]
Oggetto del messaggio:  Re: #343 - Nel fumo della battaglia

Kramer76 ha scritto:
qui SIMEONI ha fatto il botto, vedo che come autore non è molto apprezzato sul forum, come mai?

perchè sarà anche un ottimo autore, ma nulla c'azzecca con DD...

Autore:  Terroredallinfinito [ mar dic 05, 2023 5:37 pm ]
Oggetto del messaggio:  Re: #343 - Nel fumo della battaglia

Secondo crossposting da Instagram, poi basta per il momento!:

In futuro, forse, rivaluteremo l'epoca Recchioni.

Ha compiuto l'inevitabile, ovvero la lenta trasformazione di Dylan da fumetto seriale "old style" (e da tempo immemore pure anacronistico ed goffo) a graphic novel.

E' stato un bene? Non so, ma di certo oggi i tempi e le modalità di narrazione dei fumetti sono diversi, e si sta tentando un aggiornamento.

Molti numeri storici reggono ancora, parecchi non più.
Ma di certo, lì c'era un linguaggio usato con abilità e coscienza.
Lo stesso non si può dire di un numero a caso 2XX.

Una storia del 2010 paradossalmente sembra più datata, impolverata di una del 1988.
Questo perché ci si é incartati in stereotipi e stilemi, dimenticandosi che Dylan Dog é un fumetto paragonabile a tutti gli altri per modalità di scrittura.
Insomma, c'é vita oltre lo stile bonelliano.

Qui é evidente l'ibrido tra le due concezioni, e ancora oggi le due forme spesso convivono come uno strano Frankenstein: abbiate il coraggio di virare totalmente verso l'ideologia GN.

Qui, forse, Simeoni firma la sua storia migliore con il personaggio.
L'atmosfera é rarefatta ed inquietante, e la narrazione tiene.
Un po' forzato l'utilizzo di Facebook, ma va bene così.
Sembra un po' "Dylan per il sociale". Lo stile di scrittura - tipico di Simeoni, e non vuole essere una critica - é pacato, quadrato, tendente quasi al "tedioso". Questo si riflette anche nel tratto.

Le vignette sono un misto tra stile Disney, Jeff Smith, Walt Kelly e un sentore di Leo Ortolani.

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