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#451 - Terra funesta
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Autore:  bertuccia [ mar apr 02, 2024 8:52 pm ]
Oggetto del messaggio:  Re: #451 - Terra funesta

ICERRR ha scritto:
Oh mio dio mi sono appena accorta che nella copertina ci sono le orme di delle persone stese per terra. Non so come ho fatto a non accorgermene prima sono stupida in culo devo uccidermi immediatamente.



anche io me ne sono accorta dopo e l'ho amata ancora di più


@Wolkoff@ (sempre che si tagghi cosi) hai detto niente.
Hai evidenziato ciò che divide coloro che sanno scrivere, da coloro che non sanno scrivere.
Almeno un 90% dei libri che sfoglio pigramente in libreria ha questo difetto.
Una descrittività logorroica, pedissequa, ridondante, diarroica. Alcune premesse iniziali snocciolate fino allo sfinimento, tutta una sequela di dettagli minuziosi, che estenuano e, al momento in cui si deve arrivare al cuore del racconto, dell'indagine o della storia, PATAPIN casca l'asino.
Non si trova più nulla di concreto, palpabile, fruibile e digeribile, in mezzo a tutta quella fuffa.
E' come se ci fossero bismilioni di gregari che sanno pedalare, ma la volata vincente la sapesse fare solo il campione.
Lo smash, la volée, l'affondo geniale.
Una storia diciamolo, la sanno scrivere tutti. Il finale pochi.

Autore:  bertuccia [ mer apr 03, 2024 7:13 am ]
Oggetto del messaggio:  Re: #451 - Terra funesta

Un appunto sui controfinali:
Non è che se alla fine inserisco il twistone della protagonista che in realtà si rivela essere una suora mannara che si nutre di cuori di neonati, questo coup de théâtre mi vale il Leone d'oro.
Il controfinale deve avere un senso, un'appartenenza. Non si reputa plausibile solo perché c'è, in una qualsiasi sceneggiatura. Aggiungere un ingrediente di sicuro effetto, ad minchian, non è espressione del genio autoriale.

Autore:  ICERRR [ mer apr 03, 2024 2:04 pm ]
Oggetto del messaggio:  Re: #451 - Terra funesta

Più che altro non mi torna perché
Spoiler!
Alla fine Groucho sparisce nella mota. Del tipo che c'entra con tutto il resto? Vogliono fare i finali a sorpresa ganzi ma io non li capisco mica :oops: :mad:

Autore:  Aleksandr [ mer apr 03, 2024 7:20 pm ]
Oggetto del messaggio:  Re: #451 - Terra funesta

bertuccia ha scritto:
Per me, meglio un Gualdoni 2.0 (infantilismi e mediocrità delle storie a parte), che tutte quelle trashate e fuochi d'artificio, stranezze e guazzabugli, successivi.
Piuttosto che vedere matrimoni con Groucho, torno volentieri ad un Dylan classico, più o meno riuscito.


Trovo negativi entrambi. Recchioni ha fatto anche delle buone cose, soprattutto all'inizio, ma poi le sue storie hanno finito col deludere, col clamore ricercato e forzato, nella voglia di scandalizzare, di rottura, a mio avviso in maniera deleteria sfociando in quel pasticcio della meteora, del matrimonio, di Apocalypse Sclavi, ecc.
Gualdoni (e l'ultimo Marcheselli e finora la Baraldi almeno per le storie che ho letto, che sono tornato ad essere più selettivo), in maniera diversa certo, possono essere altrettanto negativi col loro manierismo, con un Dylan piatto in storie piatte, ripetitive, scontate.
Alla fine uno allontana il lettore perché non si riconosce, si arrabbia, gli altri perché si annoia.
Ci vorrebbe qualcuno che rappresenti sì un Dylan classico, ma vivido, con qualche barlume della brillantezza che sapeva dargli Sclavi. Che si sappia confrontare con l'attualità, ma senza i soliti cliché, ma soprattutto che tenga alta la qualità della testata perché, come ben detto da Wolkoff, non basta una bella idea per fare una bella storia, non basta nemmeno un buon soggetto, servono buone sceneggiature. E servirebbero meno pubblicazioni, sono troppe, tra regolare, Oldboy e altro, meglio meno e meglio selezionate.

Autore:  bertuccia [ mer apr 03, 2024 10:08 pm ]
Oggetto del messaggio:  Re: #451 - Terra funesta

Sono d' accordo su quanto hai detto alla fine.
Però è anche vero che hanno qualche buon autore che sa scrivere storie corte e quelle da qualche devono piazzarle.
Forse adesso il problema è la foliazione sulla regolare, in quanto, nel deserto di talenti, è difficile trovare quell'eccellenza che garantisca un albo solido fino alla fine.
E purtroppo per riempire i vuoti il melodramma esistenziale si presta per pochi spicci.
Ed escono fuori i veri "orrori", non mostruosità tentacolari, ma le baruffe tra protagonisti, le schermaglie, tutto quel menare i can per l'aia di chi non ha idee e riempie, riempie, paginate di fumo.
Forse pensare a Gualdoni, che non sopportavo, è un po' come ricordare gli ex che nei meandri dei ricordi, sembrano meno peggio di quanto fossero.
Chiarisco che non lo rivorrei mai indietro, ma di aver indugiato nella sensazione di essere caduta dalla padella alla brace col Rrobe. Per quanto, come dici tu, abbia tirato fuori alcune belle storie (e continuo ancora adesso ad apprezzare il ciclo 666 che forse, nel mucchione selvaggio delle idee balzane, è stata per me la meglio riuscita).

Autore:  wolkoff [ gio apr 04, 2024 12:21 am ]
Oggetto del messaggio:  Re: #451 - Terra funesta

[...] :roll: Come temevo non sono stato smentito dai fatti rispetto all'andazzo di quanto da me descritto nella pagina precedente... anzi, mi sembra anche il downgrade delle aspettative sia necessariamente ri-quotato in perdita ulteriore dato che

Aleksandr ha scritto:
come ben detto da Wolkoff, non basta una bella idea per fare una bella storia, non basta nemmeno un buon soggetto.


... ,mentre qua di FATTO non intravedo NESSUN'IDEA in mezzacroce (chiodata?), né un soggetto degno di questo nome. La sceneggiatura potrebbe andare anche bene per metà albo - solito inizio illusorio, da migiocotuttosubito e poi chissenefotte :cry: :x: :cry: :x: - ma in pratica da p.51 in poi si perde tutto nella solita sbrodolata finto-intimista da full immersion nel disagiato di turno, senza che accada nulla, senza mostrare un abbozzo di trama, ma sfoggiando in grande stile (implicito) la povertà di una struttura iper-carente, di un core/nucleo della storia in sé che non sussiste di nulla, tranne qualche frase fatta, qualche psuedo-lezione di vita psicoanalitica, qualche metafora del bujo interiore fatto di luoghi oscuri, e poco altro.
Delle (ultime) P&M riviste in salsa meno gotica o stilizzata, ma sempre là stamo.

Molto deluso: aspettavo Sicchio al varco su una lunga tutta sua, e devo dire che per la metà sono secchiate di pernacchie da parte mia. Peccato, forse non è un (come altri, ahinoi) autore capace di impostare 94pp di narrazione, campicchiando di siparietti, seghe mentali dei protagonisti, incubi di quietanza sociale, astrazioni sterili che divengono personificazioni spinte, e pochissimo altro per sbarcare le 94 tavole in questione. Se non altro si mantiene sul vago, ma questo non so se è un merito, o un'ulteriore dimostrazione di questa mancanza di idee, qui cronicizzata o ormai cronostoricizzata sulle testate DD.

Ovviamente se ho dato la sufficienza a chi sa scrivere storie (anche se non eccezionali) come l'ultimo Ambrosini...
... qua non si arriva nel complesso oltre il 5 a mio vedere come voto.



S ⁂ P⁂ O ⁂ I ⁂ L ⁂ E ⁂ R



Copertina: concept carino, ma dimenticabilissimo dopo un nanosecondo. E quell'espressione da cane bastonato "profondo" di Dog anche no, eh.

Disegni: come già detto Torti non era l'ideale per una storia ambientata in una fabbrica, tra lamiere, tubi, fumi, etc... con quel suo ipertratteggio delicatino e quei volti buffi se non buffoneschi (v. colleghi di Trevor in fabbrica ).
Beth non sembra una donna (di proposito?), i suoi mostracchi non mi piacciono (compresa la grande-antica mater, p.35), però il suo lavoro complessivamente funziona quando gli interni della fabbrica passano in secondo piano, prevalgono nebbia o luoghi metaforici, e quando si disgrega sempre più l'incubo di Trevor in cui s'immergerà Dylan, specie negli sfaldamenti ceralaccosi dei personaggi (v. pp.55, 62, 71, etc).


[...]

Sulla storia in sé, per quanto banale e stravisto, lo starting point tiene bene: solito Maggiolone disperso nella nebbia che si rompe, telefoni con non prendono, villaggio disperso in cui perdersi, in questo caso post-industriale à la Resident Evil... però la coordinate stuzzicano come intro, Dylan e Groucho INIZIALMENTE si muovono/si confrontano in modo appropriato, e anche la voce fuori campo di Trevor sussurra inquietudine cotta al punto giusto (pp. 30-37), per quanto cominci già da qui a straparlarsi addosso troppo. Carine le scenette di Bloch col poliziotto pivello di provincia.

Le cose buone finiscono qui per me :( .
Da p.51 si rivela da sé la consistenza inane e stucchevole della storia, in cui da lì in avanti non succede più nulla a conti fatti, a parte la full immersion di Dylan nella magica pozzanghera "dei desideri", malgestita dal bullizzato-complessato di turno, in questo caso l'operajo Mr Trevor Mills.
Temevo si trattasse di una parabola para-sociale sulle morti bianche, invece il caro Trevor in questa parte non fa altro che dilagare in una pseudo-confessione confusa e biascicata di rimorsi volitivi e paure varie, non corrisposti dalla portata effettiva degli eventi rappresentati/impliciti, mentre lui sembra regnare impotente su un trono di tubi in una meta-dimensione che avvolge i nostri per generarci nuovi (?) mostri :tc: .

Il simbolismo della corona di spine o del doppio biondiccio di Groucho l'avrei evitato sinceramente. Quello dello specchio può andarmi anche bene, ma alla conclusione dei fatti risulta solo un pretesto per sdoppiare (again! :g: ) lo stesso baffuto onde sparare la battuta ad effetto (p.92) da commiato toccante, senza contare che non si capisce bene come lui si manifesti su due piani dimensionali - quello dell'incubo, e quello in casa della vecchia Ruth nella realtà as far as we know it - mentre Dylan da questo secondo contesto scompare, scatenando l'apprensione di Bloch, etc. Forse il Groucho che vediamo nella fabbrica/sala del trono è un'emanazione indiretta della coscienza della pozzanghera che vuole giocare all'amicone con Dylan? :o
Muah... come sia e sia... trovo ormai urticante quest'ossessione di molti recenti autori dylaniati di rifilarci l'ennesimo siparietto iperglicemico cuorecuore tra Dylan e Groucho che si sostengono a vicenda, bisticciano come Casa Vianello, tevojobenema: non a caso la parte peggiore dell'albo è la sequenza (pp.64-67) in cui Groucho contesta in modo pedissequo - Sclavi, perdonali - la metodologia professionale di Dylan nel suo confrontarsi irrealistico con l'incubo, al pro di buttarsi assieme nella pozza perché [cit.] "siete una squadra". Diabete Disney aggratise :? :? :? .
Ah... e comunque "persona", visto che viene sottolineato, deriva dal greco πρóσωπον che significa "maschera" in senso non solo teatrale, ma di rappresentazione fittizia di sé anche in generale.

Male, molto male, sino al limite del pretestuoso epigrafico, anche le frasoni-fatte buttate là untantoarkilo da profeti dei salotti santonizzati (p.65 "Io vivo con l'orrore. So come convivere con le tenebre e arrivare alla luce"; p.81 " cosa significa la parola 'io' se non è risolta dal rapporto con l'altro") ... e le ultime due vignette dell'ultima pagina 98 ve le risparmio per la nausea da questo abuso aforistico da operetta :? :? :? .

Come detto prima anche la dinamica narrativa dei fatti nella seconda metà non consiste di nulla, e quel poco che mette in atto non manca di coprirsi in parte di ridicolo per le movenze: ad un certo punto d'emblée Dylan (p.63) dice di aver capito tutto e che bisogna buttarsi nella pozza, salvo fare un tuffo bucante nell'acqua perché poi avrà bisogno di una secondo round di snorkeling (p. 78) nei miasmi di Trevor, stavolta sostenendo di aver DAVVERO capito cosa serve prima del tuffo. Repetita juvant, cileccam juventus... stamo Allegri. Che poi che menghiam doveva ancora capirci, dopo che Trevor s'era confessato (anche a livello figurativo) già per una ventina di pagine, e mancava solo il tassello del modus moriendi dai suoi ricordi... che gran sorpresone ad effetto shock, altroché ?! :lol:
Uao: basta questo a far saltare tutto in pratica (pp.84-86) nel buco nerissimo d'idee anemiche, con la baracca psicometa-dimensionale che viene giù di botto a seguito di cotale scottante rivelazione, ed il colpo di mano (morta) è servito in tavola per risolvere tutto in quattro e quattr'otto - diviso due, sempre quattro fa, per il livello della duplice trama qui.

E sipario sulla gita nella terra funesta, poco fun molto esta(-tteaccasa, piuttosto che imbarcarti in avventurette simili) :mad:

Autore:  ICERRR [ gio apr 04, 2024 11:10 am ]
Oggetto del messaggio:  Re: #451 - Terra funesta

Wolkoff vado allo scientifico non ho studiato greco vacci piano che se no piango ma tipo davvero.
Genuinamente tentata di lasciare DYD perché non ci capisco una sega. Inizio ad aver paura perché come farò ad essere un adulto responsabile se il mio gusto è orribile e non capisco nulla di niente?

Autore:  wolkoff [ gio apr 04, 2024 12:23 pm ]
Oggetto del messaggio:  Re: #451 - Terra funesta

Per la cronaca anche io ho fatto lo scientifico, senza greco.
Solo che avevo un professore di filosofia che era una persona, anzi un personaggio (in tutti i sensi 8-) ) molto interessante che non "ci andava piano" nel proporci stimoli altrettanto interessanti.

A differenza di chi si finge altro per improvvisare teatrini poco ad arte, ma di parte...

Autore:  ICERRR [ gio apr 04, 2024 1:28 pm ]
Oggetto del messaggio:  Re: #451 - Terra funesta

A scuola mia la figura cardinale che dispenza nozioni greche è l'assistente di laboratorio di chimica, si chiama Ettore, è un bravuomo.

Autore:  bertuccia [ gio apr 04, 2024 2:59 pm ]
Oggetto del messaggio:  Re: #451 - Terra funesta

ICERRR ha scritto:
Wolkoff vado allo scientifico non ho studiato greco vacci piano che se no piango ma tipo davvero.
Genuinamente tentata di lasciare DYD perché non ci capisco una sega. Inizio ad aver paura perché come farò ad essere un adulto responsabile se il mio gusto è orribile e non capisco nulla di niente?



Io immagino che tu abbia dato un'occhiata attorno a te, vedendo la nullita del genere umano che impera.
Qualsiasi persona abbia coscienza di sé, si metta in discussione (senza chiaramente estremizzare), non può che essere legittimata ad esistere.
E a leggere.
Finché si diverte ovviamente.

Mettersi in discussione prevede anche la capacità di assolversi, comprendersi, mettere tutto in un' ottica che non preveda eccessi né da una parte, né dall' altra.
Un'ottica che prenda anche in esame contesto, età, ecc.
Keep calm and stay positive :g:



Quanto alla futilità del soggetto: in realtà il soggetto c'è e prevede diversi piani di realtà che a me sono piaciuti anche molto.
Prevede che siano in gioco parecchie forze contrastanti, tra cui l'amicizia, l'odio, il rancore, la vergogna.
Se si può obiettare qualcosa su quest'albo, può essere per come si dipana la vicenda (un confusa?).
Ma il soggetto io ce lo vedo, ed è anche fondato su un' idea brillante.

Autore:  wolkoff [ gio apr 04, 2024 3:16 pm ]
Oggetto del messaggio:  Re: #451 - Terra funesta

bertuccia ha scritto:

Quanto alla futilità del soggetto: in realtà il soggetto c'è e prevede diversi piani di realtà che a me sono piaciuti anche molto.
[...]Ma il soggetto io ce lo vedo, ed è anche fondato su un' idea brillante.


Se rileggi i redazionali comprendi a cosa punta il soggetto.
Un non-luogo pseudomaledetto che infesta chi lo frequenta - la fabbrica, o meglio la pozzanghera - personificandosi nei desideri/demoni interiori di questi ultimi, o quest'ultimo, nel caso del solo poverocristo Trevor. Amen; il resto puro contorno, come i giochetti psico-dimensionali pretestuosi e poco interessanti a mio vedere, se proposti come li ha proposti qui Sicchio, o come le P&M in storie recenti.

In pratica la base di quelle settordici dozzine di migliaia di film horror, dal blockbuster di costume, alla pellicola indie di nicchia.
Le tirate retoriche pro-pathos su ammmoure, ammecintia, verecundia, etc sono come le salse ficcate dagli mmerigani per dar sapore a main course altrimenti insipidi, dato che di massima non sanno cucinare. Il massimo del brillante è l'esito della digestione. Burp.

Autore:  bertuccia [ gio apr 04, 2024 5:59 pm ]
Oggetto del messaggio:  Re: #451 - Terra funesta

D'altronde le note sono 7 e tutte le canzoni sono basate su quelle :mrgreen:
Gli spunti sono sempre quelli e riecheggiano mille mila cose gianlette e scritte.
Alla fine persino Michael Jackson ha preso spunto da un altro mostro sacro... Albano! :mrgreen:

Autore:  wolkoff [ gio apr 04, 2024 11:36 pm ]
Oggetto del messaggio:  Re: #451 - Terra funesta

SPOILER

... e a proposito di condimenti pathos-ogeni leziosi, buttati nel mucchio per far sembrare la storia "profonda" a livello sensazionalistico (da sensibiloni) onde coprire il vuoto di fondo col dramma denoartri disagiati...

... personalmente continuo a non capire il senso della scena iniziale, in quale contesto venga rappresentata e dove voglia andare a parare. Beth si dà tanto da fare, incalza di domande, etc... e poi? Tutti chiagnono (anche i colpevoli) per la "sparizione(-morte?)" di Trevor, dopo averlo massacrato di botte, mentre in realtà dovrebbero sapere questa cosa solo i tre assassini. Poi guardano verso l'ALTO come se stesse scendendo l'arcangelo Gabriele, mentre in realtà scopriremo che Trevor si trovo nel FONDO delle condutture della pozzanghera maledetta. Buah, vorrebbe essere forse un'intro metaforica verso la dimensione parallela in cui verrà imprigionato Dylan? Per come si muovono i personaggi, e soprattutto Beth - molto "pragmaticamente concreta" - tutto sembra tranne questa cosa... :roll:

Ah, parliamo un attimo di Beth: non sa da 5 giorni che fine abbia fatto Trevor, fa tante domande in caduta dal pero su di lui, gli rinfacciano che da quando gli è morta la madre non è un individuo in grado di gestirsi da solo (se non d'intendere e volere)...e poi quando Bloch comincia ad indagare in paese, viene detto che era LEI AD OCCUPARSI di Trevor defunta la vecchia. S'era forse presa una settimana di ferie dall'accudimento, in cui aveva cancellato anche lo stato del soggetto in questione? :roll:

Quando poi la si spara grossa per creare sensazione sulla coscienza emersa nei secoli dei secoli dalla pozzanghera maledetta... si parla (pp.80-81) insistentemente di RANCORE, vignettandoci sopra neandertaliani feroci, legionari crudeli, rituali druidici al sangue, ghigliottine vendicative, schermaglie al piombo, etc... e poi cominciano a raffica riquadri di MORTI BIANCHE accidentali all'interno della fabbrica, che col discorso del rancore - come cuore nero della personificazione di sopra - c'entrano come un asso di briscola al black jack :roll: .

Nada da fare caro Sicchio, ti sei giocato male le tue carte, e la carta ti canta contro.

Autore:  ICERRR [ ven apr 05, 2024 2:36 pm ]
Oggetto del messaggio:  Re: #451 - Terra funesta

Più che altro mi fa molto ridere che Trevor sia il pazzo più generico assoluto. Forse rileggerò l'albo perché appunto non riesco a capire se è fatto così di proposito o no.

Anch'io voglio il mio nome scritto a caratteri cubitali sulla facciata di casa. :3
Immagine

Autore:  JMZ [ ven apr 05, 2024 2:52 pm ]
Oggetto del messaggio:  Re: #451 - Terra funesta

Secondo albo di fila che reputo ottimo; stavolta mi sono fidato della prima lettura che mi ha letteralmente straniato dal divano su cui giacevo, per immergermi in una pozza nera di male.
Sicchio sa scrivere, sa descrivere, sa raccontare e appassionare; su DyD, o in genere quando leggo, non chiedo altro.
Torti sa disegnare, sa descrivere, sa raccontare e incuriosire; ancora mi ossessiona un vecchio primo piano urlante di una tizia mutilata con lingua mozzata da un Color Fest di qualche anno fa, ma questa "terra funesta" per me è la sua prova migliore.
Tratteggi perfetti costruiscono mezze tinte adattissime agli ambienti esterni e interni che sembrano personaggi al pari dei protagonisti degli eventi; vivono con lo loro gli stessi drammi, sanguinano e piangono insieme, come insieme lasciano a macerare ricordi, rancori, vessazioni e dolore, fino a sgretolarsi fuori e dentro.
Copertina che gioca sull'assenza; di poco impatto (almeno il primo) ma che migliora col tempo.
Rileggo a breve.
Bravi!

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