Cravenroad7

Ho la sensazione che in origine l'infermiere doveva esser ucciso in un altro modo (tipo strangolato o qualcosa del genere) ma poi la Baraldi s'è ricordata che DYD è famoso per lo splatter e ha voluto per forza infilarci fiotti di sangue ovunque. Una singola vignetta di lei che si lava la faccia potevano anche metterla non gli costava niente. Fra l'altro Myriam dice che era sotto shock quando s'è svegliata all'ospedale, così sotto shock da rubare il camice all'infermiere, uscire e dire anche una frase ad effetto al vecchietto???

SPOILER
È tutto senza senso, perché l'infermiere viene massacrato e dopo si mette il camice dai. A parte avere il volto coperto di sangue, tutto il resto del corpo come può passare inosservato?
Arrivare al triage dell'ospedale e nessuno la riconosce come la famosa paziente in coma, curiosamente ricoperta di sangue.
Il tizio che le dà un passaggio sorvolando su tutto questo, facendo anche la battuta sul serial killer.
Guarda, non funziona niente in tutta la sequenza, se anche vogliamo sorvolare sull'origine dell' indagine che è a dir poco puerile.
Mentre scrivo mi viene in mente la battuta sul thè, quando si presenta a casa della tizia! Da manicomio! E ringrazio iddio che non se la sia anche fatta la tizia, perché ci poteva benissimo stare.

È che mi rifiuto categoricamente di accettare che qualcuno ha scritto sta roba e nessuno gli ha detto assolutamente niente, quindi sono incline ad immaginarmi imprevisti vari per giustificare tutto quanto (mancanza di tempo, cagarsi sotto all'idea di fare cose troppo diverse dalla norma). Insomma, un misto di tenui speranze che gli autori sappiano far meglio di così misto alla rabbia causata dalla vera possibilità che io stessa sappia fare di meglio.

Non ci avevo neanche fatto caso alla cosa del thè. Spesso mi capita che la cosa a spaventarmi di più negli albi è proprio Dylan stesso. S'infila nelle case altrui senza chiedere in nome del suo quinto senso e mezzolo. Lo dico perché mi viene da immedesimarmi in questi poveracci che si vedono sto maniaco entrare di forza in casa, accadesse a me piangerei. Ma piangerei così forte da fare un jet ad alta pressione di lacrime e tagliare Dylan a metà.

Io credo che nessuno abbia il coraggio di chiedere ad un autore di cambiare una situazione perché è troppo stupida.
Se io stessa fossi la curatrice, non lo avrei.
Mettermi a correggere le bozze, dicendo "guarda, questa cosa la devi cambiare, non ha senso".
Anche perché certe volte andrebbe sistemato mezzo albo.

Credo che anni fa fosse lo standard, in effetti. Per Castelli di sicuro, ma a quanto ho letto anche per il primo Sclavi.

Rarissima avis, un albo talmente brutto che non ho alcuna voglia di rileggerlo. Incredibile! Mari sempre più respingente (e detto inter nos, stampato sempre peggio, con neri sbavati da tutte le parti), Baraldi sempre più in versione "Ines sette concetti". Leggere un suo albo è come leggere la lista della spesa della persona più abitudinaria del mondo:

-Jung, check
-Groucho pessimo, check
-femminismo Perugina, check
-dialoghi da galera, check
-buchi disumani di trama, check
-immaginario horror scaduto da trent'anni, check

Illeggibile, come sempre. Ricordiamo sempre che sono in due, adesso, a partorirli gli albi.

Oggi io lo rileggerò e ti esorto a farlo anche tu

Perché Castelli e anche Sclavi (all'inizio), da professionisti quali erano, avevano PROFONDO RISPETTO PER IL LETTORE.
Cosa che ormai non avviene, credendo che il lettore medio sia un fesso turlupinabile che si beve la qualunque, tra lavori dozzinali, buchi di logica e scambi dialettici insostenibili. Quindi tutto è pubblicabile alla cattssona, tanto sossolofumetti (salvo poi fregiarsi del titolo di decima arte presso mostre, fiere, interviste, etc)

Contenti loro e gli amichetti che se la cantanoeselasuonano (per interesse, di qualche esclusiva/dritta/gadget firmato) sui vari social dove leggo recensioni entusiaste di questa mezza ciofeca dei coniugi Baralzones, che lo ricordo... fino a qualche annetto fa, a livello tecnico non avevano scritto MEZZA SCENEGGIATURA in vita loro per un fumetto.
E si vede... altroché

Le due catastrofi sono esattamente quelle che hai sottolineato tu.
Un appiattimento qualitativo, con livellamento al ribasso (ma del resto qualsiasi produzione Rai destinata alla massa propone questi stessi ingredienti in modo implacabile) e il fatto che siano tutti companeros.
Chiaro che se sono in 10 a cantarsele e suonarsele, nessuno andrebbe mai da Mari (per fare un esempio) a dirgli di lavorare un pochino sull'espressività, perché sono anni che propone le stesse 4 facce fatte col timbro della costipazione (alternate a timbro "occhio strabuzzato").
Perché Mari è un Maestro e se ti manda aff*ncul* dopo averglielo detto, ci potrebbe anche stare

Intanto, non critichiamo Mari, "Maestro del Perturbante", che altrimenti ci manda una perturbazione e ci rovina la Pasquetta!

Secondopoi, sembra che ai più sia sfuggita (pagina 34) la finissima citazione di Grey's Anatomy, con i dottori che hanno i nomi dei protagonisti amorosi di quella Soap indegna... Citazione che, direi, qualifica l'intera operazione per quello che davvero è.

Il dottore interpretato da Patrick Dempsey, tra l'altro si chiama Shepherd, con l'H, e non Sheperd, com'è scritto a pagina 34... Nulla da aggiungere. Che amarezza... (cit. da I Cesaroni)

Io sto rileggendo.
L'inizio ad onor del vero mi è dispiaciuto meno rispetto alla prima lettura.
Ma come chicca guardati il valzer di monitor e flebo da pg. 23 in poi, con casquè finale, oplà destra-sinistra dell' infermiere.

Lo sto rileggendo anche io, e devo dire che al peggio non c'è mai fine.

Terminata la seconda rilettura... Le storie della Baraldi sono talmente sconclusionate da garantire sempre cinque o sei pagine di appunti. Domani vedo di postare tutto. Che amarezza...

Eccomi : l'unico -finora o fin chissà- a votare ottimo questo Shock; letto e riletto con diletto e occhi ben lieti per un Mari particolarmente motivato e generoso di tratteggi graffiati, doppi e fini fini, per me una meraviglia.
Sulla Baraldi che dire, per lei provo sin dai suoi esordi sulla testata una innata simpatia e, seppure risulti evidente qualche falla logica nella stesura dell'albo del mese, la sua lettura mi coinvolge a pieno proprio come i film di Argento (del vecchio Argento, a cui mi sembra che l'autrice continui ad ispirarsi), difatti in questo caso ho riscontrato assonanze sparse qua e là con "la sindrome di Stendhal".
Lasciatemi dire che era tanto che un numero non mi riportava così tanto indietro nel tempo; non so bene perché ma quest'albo non mi stonerebbe in mezzo ai primo 100.
Brava Barbara!

Opplà, ora mentre noi passeremo la giornata a rileggere l'albo e a lamentarci, JMZ farà qualcosa di produttivo, tipo distruggere tutti al gioco delle citazioni.