Cravenroad7

Ho finito di leggere adesso "Le città della notte rossa". Nell'albo, a pagina 184, c'è l'ormai famosa, illeggibile, citazione "Una risata squote il cielo". Direi che mi pare assodato che non è una traduzione "creativa" dal burroughsese, ma è a tutti gli effetti un refuso/errore bestiale di ortografia, passato indenne tra le fittissime maglie del controllo qualità bonelliano.
Inoltre, nell'albo la suddetta citazione viene detta appartenere appunto al libro "Le città della notte rossa", però io, in questo libro, non ce l'ho trovata. In compenso, questa citazione compare nel libro "I ragazzi selvaggi", da cui sono tratte le altre citazioni presenti nell'albo. Le due citazioni presenti a pagina 185, invece, appartengono davvero a LCDNR.
A questo proposito si presentano tre opzioni:
1) La citazione è presente in LCDNR, e io non l'ho vista (sumus carnibus!);

2) La citazione non c'è, e quindi c'è stato un semplice errore nella didascalia;

3) L'errore nella didascalia è dovuto al fatto che per fare diventare una storia di 94 pagine una di 74 hanno tagliato dei pezzi, senza controllare la consecutio delle tavole.

Opzione 1) Mi flagello;
Opzione 2) ordinaria amministrazione;
Opzione 3) orrore!

Se qualcun altro di voi (ri)legge il libro, fatemi sapere se avete trovato la citazione.

La storia, a parte tutto ciò, rimane tuttora un papocchio pseudoletterario masticato male e digerito peggio. Insomma, una storia DOC della Baraldi.

Non ce la faccio a rileggerla Keanu, non riesco a finire ancora adesso le ultime 10 pagine.
Diciamo da

SPOILER
Dall'orgiona in poi, quando ho iniziato a non capire perché quel tripudio culesco prendesse sempre più campo e rilevanza. Mi sono assentata mentalmente e non sono più tornata

Bertuccia, a parziale discolpa della Baraldi, il romanzo di partenza è (semplifico, ovviamente) un'orgia continua, un tripudio di masturbazioni, sodomia, eiaculazioni, e tutti i sinonimi possibili e immaginabili del seme maschile. La Baraldi anzi ha edulcorato molto la materia trattata. Ciò, va sottolineato, a nessun beneficio del prodotto finale. Non riesco proprio a squoterti e convincerti a finirlo? Mi sento in colpa per avertelo sponsorizzato!

Al posto di Bosch, può andare bene un suo collega fiammingo (tale Brueghel) per promuovere qualche romanzo di Burroughs?




Passando a certi discorsi: sinceramente far condizionare le mie letture dagli spunti scopiazzati della Baraldi per gonfiare qualche balloon... anche no, eh

Burroughs non è neanche il peggiore della beat generation, almeno scrive dallo "stomaco", al posto dello stucchevole Kerouac (specie se letto in lingua originale). California di perditempo sciroppati di sostanze e poco altro. Beati loro che se la potevano permettere. Detto questo il Pasto Nudo invece è un testo interessante, e presenta anche la storia (deformata dalla biografia dello stesso Burroughs) del gioco di Guglielmo Tell e della moglie morta "accidentalmente" per davvero durante quella bravata.

Meglio il film di Cronenberg del libro comunque, su questo non ci piove.

letta la prima storia, chissà se è Enna che è arrivato lungo o la Baraldi che è arrivata corta. Ad ogni modo, storia gradevole anche se il finale mi è sembrato un po troppo scritto col pilota automatico, considerando il numero di pagine aggiuntive a maggior ragione si poteva fare di meglio. Comunque Enna si legge sempre volentieri.
Leggendo l'editoriale della seconda (che non ho ancora letto), apprendo che anche stavolta (mi ricordo c'era già scritto in altri editoriali) è Busatta ad essere andato dagli sceneggiatori dicendo: perchè non scrivi una storia su questo?
Onestamente non pensavo che gli sceneggiatori scrivessero storie anche su richiesta (in questo caso del curatore).

Figurati, lo sai che ormai compro gli albi per il divertimento di scriverne e leggerne sul forum.
Avevo intuito che si fosse ispirata a un discreto porcellino (per me ovviamente è un porcellino, magari avrà un nutrito seguito di estimatori).
Ho questo modo di essere "antica dentro", per cui la sessualità esibita è più motivo di imbarazzo/sgradevolezza che di sensazioni pruriginose.

Invece @Wolkoff , questo Brueghel mi piace tantissimissimo

Però peccato, perché la storia finisce con un colpo di teatro originalissimo...

Già Dylan all'inizio che deve usare la macchina per scrivere una lettera di dimissioni... che storie...

Se proprio è necessario viaggiare nel tempo per tornare indietro nell'87, forse gli occhi è meglio tenerli bene aperti quando si guarda lo scaffale del negozietto al mare, e trovarsi magicamente davanti attraverso lo specchio e diabolo il grande - due tipici albi da leggere in spiaggia, in effetti

Nel 2023, troviamo invece il tempio del demone mosca, cubi di rubik e gente che fa zig zag, e poi il pasto nudo dove però c'è dylan dog - ah no pardon, forse è un altro libro dello stesso tizio hipster, sempre con gli scarafaggi e l'interzona

Che dire... Ciascuno si tenga le sue storie "da ombrellone"!

Ops, scusate; ovviamente il film di Cronenberg guardatevelo!

nella sua confusione, alla fine la storia della Baraldi non mi è dispiaciuta. Tante cose in poche pagine e questo non aiuta (o forse si, dipende da punti di vista), nell'incontro con Audrey troppe chiacchiere, però questo riciclo di storie già scritte è stato fatto in maniera decente. Onestamente temevo peggio. Anzi pensavo proprio di trovarmi con due estremi, prima ottima, seconda pessima, invece Enna un po' meno bene del solito e Baraldi un po meglio del solito.

La baraldi non mi piace c"è poco da fare.
Il suo dylan è irritante
Disegni senza infamia ea senza lode ma non adatti a dylan

Enna è un fuori classe e vederlo relegato all'oldboy spiace visto che dovrebbe essere uno degli autori di punta di dylan.
La storia mi è piaciuta molto e sarebbe stata anche migliore con più pagine pubblicata sullo speciale o un albo doppio.
Ottimo nizzoli ma su dylan è sempre troppo normalizzatoe mi piacerebbe vederlo più personale.

Entrambe le storie hanno un"ottima idea di partenza ma con risultati opposti. Entrambi vengono da busatta. Forse la miglior scelta come curatore generale era lui.

il link alla mia recensione:
https://www.youtube.com/watch?v=a6kBGH9rip4

Concordo un po' su tutto, anche sull'ultima frase.

Hanno già deciso se, una volta esaurite le copertine su cui lavorò Montanari, poi affideranno la copertina esclusivamente a Bacilieri (..........) ?

A mio parere anche la Baraldi se l'è cavata piuttosto bene; l'omaggio a Burroughs (e a Cronenberg con la sua vivace trasposizione in immagini del Pasto Nudo) è un divertissment spassionato nelle folli visioni dell'autore più crudo e drogato di quell'ambiente. Così come per la manipolazione del romanzo si viaggia all'interno di scenari onirici senza soluzione di continuità, pur mantenendo un tema di fondo che regge la struttura in modo snello e ritmato.
Due note appena appena in calare:
- l'operazione non ha molto a che vedere con DyD, ma ci si passa sopra con serenità;
- avrei apprezzato maggiormente un disegnatore più astratto (vedi un Dossena) o anche uno più caricaturale (vedi un Dell'Edera quando lavora sulla sintesi).

Il mio giudizio complessivo su questo Old Boy è decisamente buono.