Cravenroad7

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#440 - E poi non rimase nessuno
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 Oggetto del messaggio: Re: #440 - E poi non rimase nessuno
MessaggioInviato: lun mag 08, 2023 10:57 pm 
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Iscritto il: ven giu 27, 2003 10:00 pm
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ne approfitto anche per par condicio dico che la copertina di questo mese a me è piaciuta , è diversa dal solito ,
(quante ne hanno fatte di questo tipo ? io ricordo solo quella del n.200 e quella delle medaglie)


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 Oggetto del messaggio: Re: #440 - E poi non rimase nessuno
MessaggioInviato: lun mag 08, 2023 11:17 pm 
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Iscritto il: ven mar 18, 2005 12:15 pm
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Ecco, per una volta posso dire che condivido al 100% le osservazioni di un autore, cosa che non accade spesso. :D

Raul, per chi non lo sapesse, in passato ha scritto più volte sul forum, sempre dichiarando la sua passione per il personaggio (anche in tempi non sospetti, vale a dire ben prima di iniziare a lavorarci), quindi non dubito che lui e Gianluca ci lavorino con grande impegno. Fermo restando che non tutte le ciambelle riescono col buco, e non tutte le cover sono ugualmente incisive, credo di aver scritto più volte che a me il lavoro dei Cestaro Bros. su Dylan piace molto: lo trovo più "fumettoso" di quello del pur bravissimo Cavenago e, in senso assoluto, di alto livello. Le copertine devono essere semplici e d'impatto, attirare l'occhio, e le loro ci riescono praticamente sempre. Ferri e Galep hanno realizzato delle cover MERAVIGLIOSE in cui gli sfondi, semplicemente, non ci sono, e sarebbe alquanto miope bocciarle per questo motivo. Limitandoci all'albo del mese, trovo che i Cestaro abbiano fatto un ottimo lavoro, data l'impostazione grafica che in Bonelli si è deciso di adottare, al punto che loro e Spadoni (di Julia) mi sembrano quelli che hanno interpretato meglio il (limitante) concept. Sul teschio "mignoliano" io e un utente avevamo anche scambiato qualche battuta, presumibilmente nel topic delle anteprime.

E – approfitto di questo post per dirlo anche se non c'entra con Dylan – nel recente ritorno di Mefisto i Cestaro hanno fatto un lavoro a dir poco sontuoso. Consiglio a tutti di darci un'occhiata, c'è di che lustrarsi gli occhi.

_________________
È la mia opinione, e la condivido.

Ciao,
Teo


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 Oggetto del messaggio: Re: #440 - E poi non rimase nessuno
MessaggioInviato: lun mag 08, 2023 11:34 pm 
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Iscritto il: dom dic 29, 2019 12:06 pm
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rimatt ha scritto:
E – approfitto di questo post per dirlo anche se non c'entra con Dylan – nel recente ritorno di Mefisto i Cestaro hanno fatto un lavoro a dir poco sontuoso. Consiglio a tutti di darci un'occhiata, c'è di che lustrarsi gli occhi.


Io ho espresso fin da subito la mia felicità nel vedere loro avvicendarsi alle copertine dopo Cavenago, proprio perché sono sempre rimasto strabiliato per il modo in cui DISEGNANO. Sta di fatto che quando invece li ho conosciuti come COPERTINISTI non mi hanno mai davvero convinto. Secondo me (e non solo secondo me, evidentemente) quella delle copertine non è (ancora, forse?) la loro dimensione "naturale". In particolare, non mi piace il loro utilizzo dei colori e del tratto dei contorni, che però adesso per fortuna è cambiato.

Inoltre, io ancora me lo ricordo (er Pomata direbbe che c'ho i ritagli!) quando uno dei Cestaro, adesso non ricordo più chi, spese parole al VELENO nei confronti dei lettori che, a detta loro, criticavano senza avere gli strumenti adatti per criticare (e, nella fattispecie, il Cestaro in quell'occasione si dimostrò pure avere TORTO MARCIO!), e contemporaneamente tirando un silos d'acqua al proprio mulino,,, Quindi come funziona? L'autore può accanirsi con acrimonia nei confronti del lettore, contando tra l'altro di essere spalleggiato dalla folla di follower acclamanti, con conseguente accerchiamento simil cyberbullistico (dinamica fin troppo nota negli ultimi anni, ahimé) del lestofante criticone, e il lettore indignato invece deve moderare i termini, per rispetto della (supposta) passione e del (supposto) impegno profusi?
Mi dispiace, ma non è un modo di ragionare che mi va giù, questo. Sa troppo di pagliuzza e trave.

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"You should be ashamed of yourself".
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 Oggetto del messaggio: Re: #440 - E poi non rimase nessuno
MessaggioInviato: lun mag 08, 2023 11:58 pm 
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Iscritto il: gio ago 20, 2009 12:26 pm
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Keanu Coen ha scritto:
[il lettore indignato invece deve moderare i termini, per rispetto della (supposta) passione e del (supposto) impegno profusi?


Infatti... speriamo il contrario... nel senso che spero non abbiano profuso tutta questa passione ed impegno trasudante per arrivare all'elaborazione lungamente sofferta proprio di cotanta imprescindibile copertina... perché non renderebbe onore alle loro altre, per proprietà transitiva.

Nella supposizione una suppostina per stemperare da AG&G:
https://www.youtube.com/watch?v=lmtIuyqjoMQ

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Io no capito, io no capito

(anta baka?! [...] kimochi warui)


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 Oggetto del messaggio: Re: #440 - E poi non rimase nessuno
MessaggioInviato: mar mag 09, 2023 12:51 am 
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Iscritto il: gio ott 26, 2006 8:53 pm
Messaggi: 2491
Se non ricordo male fui io a definire "scolastiche" alcune delle prime copertine dei Cestaro.
Al di là del fatto che era un'opinione da semplice lettore e non il parere di un critico, prendo atto dello sfogo di Raul e lo accetto.
È normale che in un forum i lettori, anche approfittando dell'anonimato, si sentano liberi di sparare giudizi tranchant e persino poco gentili (purché non si sconfini nell'insulto).
Ed è normale anche che gli autori qualche volta abbiano le scatole piene di quei giudizi e decidano di difendere con i denti il proprio lavoro.


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 Oggetto del messaggio: Re: #440 - E poi non rimase nessuno
MessaggioInviato: mar mag 09, 2023 12:52 am 
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Iscritto il: gio ago 20, 2009 12:26 pm
Messaggi: 6887
Località: Inverary 2.0
Spoiler!
ambastapure con 'sta storiella dell'anonimato et altro. Altrimenti nei denti vengo di persona a inserirti i miei documenti (scaduti, come il tesserino?) rimasticabili alla bisogna se pensi che questo sia un deterrente all'esposizione di un pensiero non necessariamente politically-correct o ipocrita, nel paese dove l'indignazione pro-intoccabilità è di norma un mestiere. Da operetta, con tanto di firma sul libretto prescritto dai dottorini del perbenismo corrente.


Riprendendo il discorso della PREMESSA di una pagina di topic fa ... quindi nulla di personale.. se continuo a pensare che Vanzella sul giallo c'entra come una cravatta bordeaux.

Quindi mettiamo in pentola in po' di quelle FALLE LOGICHE aggravate di cui parlavo prima dopo esserci dati tante padellate sui cosiddetti stile Tafazzi per trovare una parvenza di senso all'albo e quanto dicono/fanno i suoi figuranti :x: .


[...]



Non voglio ritornare su cose già dette da Keanu come le classiche sviste su mano dx/sx, " lei-tu" che zompettano allegramente nei discorsi (basti solo vedere l'atteggiamento di Dylan che dà del "tu" da amiconi al fantasma di un'80enne, mentre tratta tutti gli altri col "lei" formalizzato, salvo tornare al "tu" con l'infermiera carogna con cui intortare un flirt quasi complice, mentre girovaga per la tenuta di lusso addosso a lei).

Mi basta soffermarmi su altre cose più strutturali alla sceneggiatura o alla caratterizzazione/motivazione dei personaggi.

Tanto per cominciare, Vanzella(occhiperlui) dorvrebbe tornare all'ufficio anagrafico della contea dei Sorrow per farci capire che RAZZA DI NIPOTE sia Daisy rispetto a Maribel. Sfortunatamente, rispetto ai fortunati inglesi che godono di due termini per definire il concetto di "nipote" (nephew da parte di nonno/a; niece da parte di zio/a), noi italici qui soffriamo il fatto che per tutto l'albo Daisy definisca Maribel sua zia, e invece a p.19 parla di nonna.
Ma vabbeh... andiamo a campione maggioritario, e presumiamo per maggioranza di evidenze riportate che si tratti di "niece", cioè nipote per via di zia. E allora :?:

Quattro quinti di albo a parlare per filo e per segno da gossippari paparazzanti delle vicende di famiglia(pococristiana) dei Sorrow e MAI UNA VOLTA che s'accenni da che discendenza zierna abbiamo questa nipote qua? L'ha concepita Maribel per partenogenesi secondaria? O forse l'autore/i dei testi si dimentica durante questo accumulo di ciarle di dirci chi fosse il fratello/sorella di Maribel che ha concepito questa fanciulla tempo addietro, escludendo Archie? Mai neanche lontanamente menzionato/a, né ritratto/a (v. foto di famiglia). Almeno che in Inghilterra non esista la possibilità di diventare zii adottivi senza passare per la genitorialità, mi sembra una falla non da poco. Un albero genealogico lasciato a dei bonsaisti di fantasia, monca :tc: .

E visto che parliamo di alberi genea(il)logici, ci sarebbe anche la faccenda della "figlia" di Maribel in versione ragazza madre, e cacciata di casa in fasce per paura di scandali. La cosiddetta "Catherine".
Donc, si vede chiaramente che Maribel da defunta ha almeno 70 anni suonati, se non 80 di granca$$a sfonnata. A p.23 dicono tutti che questa figlia è stata partorita da Maribel giovanissima, dandola subito in adozione per farla sparire, grazie alla magagne di Ethel e dei suoi intrallazzi nelle associazioni filo-umanitarie, etc. Ma allora che senso ha rappresentare Ethel come una vecchiarda decrepita (pp.57-58) quando accetta il corrotto danaro infamone per questa turpe manovra, se si tratta di fatti avvenuti almeno 50 anni fa, con Maribel giovanissima col pancione?
O era infestata da un virus di corruzione epidermica senescente già all'epoca, oppure Pontrelli&co non hanno capito che la cariatide vintage del socialmente utile andava perlomeno un po' ringiovanita per rendere la rappresentazione di quella scena (tra)passata appena credibile.

Ah... la fantomatica Catherine, morta per un disgraziato incidente d'auto, due anni dopo la ricongiunzione con la madre una ventina d'anni fa. Perché ad un certo punto (p.84) ci viene alluso esplicitamente da Frances-la-grande-burattinara (che fa anche la parte de la vittima afflitta dal bi$ogno di $opravvivere :roll: )... che pure la carrambata di Catherine 20 anni fa era un evento tarocco da impostura, con una finta tizia a far da figlia poco-prodiga-anzi-squattrinata di ritorno.
Che bisogno c'era di metter in ballo quest'altro costrutto dietrologico?
E che vuol dire "la storia della figlia perduta aveva funzionato"? Che se l'era bevuta? D'accordo... ma a che pro? Per tenersi buona Maribel - diciamo 50enne all'epoca - su quale base? Che vantaggio avrebbero avuto i legittimi eredi ad aggiungere un'altra commensale con cui dividere la torta, a Maribel defunta chissaquando?

Tutto quel baloon di p.84 tracolla di senso azzoppandosi da solo come un monociclo contromano con la ruota quadrata. Perché la stessa Frances rincara la dose delle fessate insostenibili rilanciando sul fatto che la sua presenza da "finta nipote" ( :?: :o :?: ) era stata fortemente voluta dagli altri parenti rimasti.
Ma anche qua... alla base di tutto, a che pro trascinare un altro esponente aggiuntivo, per giunta illegittimo, per condividere la torta in parti minori? Davvero dobbiamo berci la fregnaccia supposta da Dylan (p.65) che il diversivo della nipote avrebbe fatto mollare ( :?: ) alla nonna la presa sugli altri scapestrati parenti?
Non bastava poi il dottore ad avvelenare lentamente Maribel se volevano farla subito fuori?
E da cosa è partito questo discorso della fake-nipote (per via di nonna) dopo la presunta fake-figlia Catherine? Come l'avrebbero plagiata in questo senso? Facendole credere che Frances era la figlia segretissima di Catherine (a sua volta tarocca) di cui non aveva mai parlato in quei 2 anni trascorsi a Sorrow Manor, quasi 40enne all'epoca, prima del fatal incidente d'auto?

Anche qui inutili aggiunte per rimestare un minestronzo marcio alla base, e confondere le carte tantoperciarlare cor jolly pigliattuti(perculo) senza accorgersi che il banco è saltato, e più che puntare al casinò, si vince facile scommettendo sul casino creato dagli autori :? .

Senza contare un'altra cosa che non tanto mi torna sulla figura di Frances... che dice (p.41) di lavorare per Maribel a Sorrow Manor da circa un anno... ma la vignetta in cui viene inquadrato il loro primo incontro non presenta affatto Maribel, ma sia Frances che il dottore al capezzale di Daisy aspirante suicida (con tanto di camice e divisa) in UN OSPEDALE. Cos'è, dopo quell'incontro fortuito gli hanno noleggiati a spese della sanità di sua Maestà per le consulenza private nella tenuta sul pantano?

Passiamo oltre, proprio alla morte del dottor Bert che è uno dei punti più slabbrati di tutta la logica pericolante e spericolatamente paracula dell'albo.
Va bene sviare un omicidio per un suicidio... ma se i sensi di colpa lo tormentavano da mesi... che senso ha uccidersi proprio adesso, in quel luogo? Ansie di protagonismo da coup de théâtre per la ribalta almeno una volta in vita, prima di perderla uscendo di scena? Voleva un contrappasso da cagnara risultante, tra accuse reciproche a catena da innescare nella polveriera di casa Sorrow? E se non gliene fregava nulla dell'eredità, in vista del suicido pre-progammato, perché è accorso a Sorrow House con tanto di infermiera per le disposizioni testamentarie... continuando a sudare freddo in ogni vignetta che didascalicamente Pontrelli ci propina della sua crapa pelata? :3

La dimensione à-la-Christie della sua morte in sé fa acqua peggio del Vajont dopo un'alluvione monsonica: che senso avrebbe chiudere la porta a chiave dall'interno per suicidarsi a suon di impasticcamento accelerante? E poi che stracattso ne sa Dylan di barbiturici (p.31) o derivati per arrivare alla conclusione (cannata, of course) che con tutte quelle pillole non poteva suicidarsi? Diploma da piccolo chimico durante le pause pranzo a Scotland Yard ("sono un ex-poliziotto" :lol: ), o meta-ispirazione da crossover con Morgan Lost che se ne intende di quei farmaci?
Vabbeh, mezza bottanata forse pure comprensibile (in ASSENZA DI ABILITA' STRUTTURALE ALLA NARRAZIONE) per arrivare alla conclusione affrettata che si trattasse di un omicidio, bevuta da tutti, stile neuro-cachet, e per innescare un po' di panico ed isterismi con lo stesso Dylan che molto saggiamente poi dà (p.36) dei bambocci a tutti... mentre lui si spupazza subito la fanciulla di turno, che è la principale macchinatrice di tutta la solfa (p.85.iii). Un gegggggno dell'ormone teen sagace :*

Tralasciando la piaga invereconda dei passaggi segreti (plurimi! e pure inutili per la scena dell' "omicidio", uso depistaggio :evil: ) che ormai dobbiamo sorbirci per partito preso-non-dico-dove, un'altra baggianata colossale è l'intuizione di Dylan che non appena intravede la cassaforte (p.45) predica chi-romanticamente che la soluzione è tutta lì. Wow, siamo a meno di metà albo ed è già tutto bello che servito: un giallone rombante che la Lamborghini Gallardo fattedaparte 8-)
Sorvolo per pietismo anche sul mystero irrisolvibile della combinazione indovinata ad cattsum senza approfondire un minimo di cabale customizzate dalla defunta Maribel, è proprio tutto il relazionarsi di Dylan col fantasma, tra detto/non-detto, fatto/non-volevo-farlo che lascia molto a desiderare... un po' di coerenza in più.

Posso anche capire che una vecchiarda ectoplasmata di spiritismo non sempre faccia cose sensate o complete, ma (aridanghete) che senso ha non dire subito a Dylan quanto fossero ricattabili ed ignobili i suoi parenti, e lei quanto si compiacesse di tenerli all'amo(r fasullo) già da anni per un motivo o per l'altro?
C'era bisogno del letale dossierone dei documenti ultra-riservati che Dylan trova nella cassaforte per dirimere questi rapporti inter-familiari? Mi sembra una mezza beotata non da poco, anche perché grazie all'altra metà di questa beotaggine SENZA UN MOTIVO PRECISO dopo la consultazione di quei documenti, e dopo l'indictment stile moralizzatore di ogni coinvolto, Dylan arriva magggicamente (pp.65-68) di punto in bianco alla soluzione rinfacciando tutto il complotto e persino (SU QUALI BASI????) il non-omicidio del dottore :!: :!: :!:

E poi ha pure il coraggio (idiotamente contraddetto) di parlare di "angelo custode" fidandosi (p.70) della reazione di Maribel, quando il sacco ormai è stato svuotato e gli scheletri stanno per tornare a danzare sugli armadi, nel polpettergeist da strage finale? Ancora una volta per come viene scritta la storia, il suo rapporto (non solo conoscitivo) con Maribel è totalmente fallato. Lei si agita (v. candelabro crollato, p.25) quando lui comincia a parlare di come si sono conosciuti... ma poi tranquillamente sette pagine dopo il discorso riprende, et voila l'aneddoto viene rivelato a tutti i commensali, feat.Groucho.
Maribel, pure lei, cara mia... non sa chemminchia vuole (e come) dallo stesso Dylan: assume per la soluzione della sua morte, ma si mantiene abbottonata su alcune omertà riservate; vuole mantenere certi segreti, ma lascia che indovinino la combinazione della cassaforte senza dar fuoco ai carteggi con un trucchino che anche un fantasminoformaggino da sottoscala saprebbe fare; teme che Dylan rovisti troppo in certi affari (pp. 48-49) ma il fido (pure lui afflitto dai sensi di colpa) maggiordomo Branson non torce un capello al nostro Boy durante le sue sparate sputtananti, contrariamente a quanto indicato dalla padrona in caso di allarme.

Per concludere, dato che la nausea da scempio prolungato mi sta dando alla testa e non ho la forza di proseguire oltre, se qualcuno conosce qualche fanboy di Pontrelli&co sul faccialibro o altri luoghi di amena autoreferenzialità, gli può chiedere di grazia nella sua rappresentazione finale di che morte muore Frances? (pp.95-97).
Trascinamento nel pantano? Affogamento da marea che non si vede/ritrae? Non dico che una deve reincarnarsi in una foca presso Mont Saint-Michel per adattarsi a simili fenomeni paesaggistici, ma davvero non capisco come possa crepare in quelle vignette per quello che si vede...

Sprofondo nelle sabbie mobili del mio letto, per dimenticare. Puff :| .

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Ultima modifica di wolkoff il mar mag 09, 2023 12:36 pm, modificato 1 volta in totale.

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 Oggetto del messaggio: Re: #440 - E poi non rimase nessuno
MessaggioInviato: mar mag 09, 2023 8:57 am 
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Keanu Coen ha scritto:
Inoltre, io ancora me lo ricordo (er Pomata direbbe che c'ho i ritagli!) quando uno dei Cestaro, adesso non ricordo più chi, spese parole al VELENO nei confronti dei lettori che, a detta loro, criticavano senza avere gli strumenti adatti per criticare (e, nella fattispecie, il Cestaro in quell'occasione si dimostrò pure avere TORTO MARCIO!), e contemporaneamente tirando un silos d'acqua al proprio mulino,,, Quindi come funziona? L'autore può accanirsi con acrimonia nei confronti del lettore, contando tra l'altro di essere spalleggiato dalla folla di follower acclamanti, con conseguente accerchiamento simil cyberbullistico (dinamica fin troppo nota negli ultimi anni, ahimé) del lestofante criticone, e il lettore indignato invece deve moderare i termini, per rispetto della (supposta) passione e del (supposto) impegno profusi?
Mi dispiace, ma non è un modo di ragionare che mi va giù, questo. Sa troppo di pagliuzza e trave.


Io non ricordo l'episodio a cui ti riferisci, che presumo non sia avvenuto sulle pagine di questo forum (dove, a quanto ricordo, i Cestaro sono sempre stati garbatissimi), quindi non lo tirerei proprio in ballo. Sul forum ci sono follower acclamanti? Vedi simil cyberbullismo? Non è certo su questi lidi che le critiche vengono stroncate (tant'è che, ahimè, in rete il forum si è fatto la fama di uno pseudo-covo di haters), ma, come sempre, e utilizzando anche in questo caso il latino, est modus in rebus. Ho sottolineato più volte come anche sul forum, talvolta, l'eccesso critico porti a valicare il senso della misura. Quindi, semplicemente, si faccia attenzione a quel che si scrive: non perché viene letto dagli autori, ma semplicemente perché viene letto.

Peraltro, anche Medda, in passato, ebbe molto da ridire sul modo in cui certi utenti stroncano il lavoro degli autori. E si sa che, per me, quel che dice Medda è oro. :g:

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È la mia opinione, e la condivido.

Ciao,
Teo


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 Oggetto del messaggio: Re: #440 - E poi non rimase nessuno
MessaggioInviato: mar mag 09, 2023 9:04 am 
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Rimatt, non avevo specificato, il mio ricordo non si riferiva certamente al forum, ma a uno scambio su Facebook tra un Cestaro e i detrattori. Perdonate se si è creato un equivoco.

Per quanto riguarda il modo in cui gli autori dovrebbero reagire alle critiche, consiglio la lettura del bellissimo "Il fantasma nell'armadio", di Maugham.

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 Oggetto del messaggio: Re: #440 - E poi non rimase nessuno
MessaggioInviato: mar mag 09, 2023 1:11 pm 
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rimatt ha scritto:
Peraltro, anche Medda, in passato, ebbe molto da ridire sul modo in cui certi utenti stroncano il lavoro degli autori. E si sa che, per me, quel che dice Medda è oro. :g:


Ecco, per me invece quello che scrive (o meglio realizza) Medda è oro, in generale. Al massimo argento, ma sempre molto vivo quando non può mantenere umanamente sempre standard ultratop. Del resto m'interessa relativamente, non andando a cena con lui ma al massimo acquistando i suoi albi.

Mi sembra sia il caso di uscire da questo solco, che spesso piaga d'istinto molti lettori di fumetti, di associare necessariamente una persona ad un'opera ed al suo operato in senso lato, in quanto prodotto della propria lavorazione artistica.

Medda potrà essere pure uno scostante grizzly scorbutico nelle sue interazioni social coi lettori, a ragione o meno, creandosi antipatie o simpatie, ma io non dovrei subire nessun condizionamento da questo trend per giudicare le sue opere.
Se mi piacciono gli albi non sono costretto a farmelo piacere pure come persona, a livello di pensiero ed atteggiamenti individuali. Sono meccaniche molto più idiosincratiche e spesso accidentali. Se Medda vota Salvini, sostiene il negazionismo, è contro la parità dei diritti, insulta i lettori per rosicaggio, etc (sto inventando per paradosso, eh... :wink: ) perché dovrei farmi condizionare a detrazione del mio decennale apprezzamento delle sue storie, venendo a dire magari adesso che L'Ospite Sgradito è una vaccata para-esistenzialista scopiazzata da un poveraccio?

Non nascondo di nutrire poche simpatie per Recchioni per il suo modo di porsi mediaticamente o di reagire a chi non condivide il suo operato, ma questo non toglie che valuti sempre con grande apprezzamento alcuni suoi lavori, tipo Mater Morbi, Modulo A38, Spazio Profondo (qua stroncato dalla maggioranza) e persino il recentissimo CF#43, ignorato dai più.
Ciò non toglie che magari, davanti ad una fumante tazza di thè, un pomeriggio di Ottobre, in un anonimo bar di Lucca, magari potrei gradire moltissimo una libera conversazione con lui e trovarlo più che piacevole come persona, in sintonia.

Questo lo dico, e lo ripeto da tempo, perché rimanendo nell'ottica precedente l'autore medio di fumetti rimarrà un eterno immaturo, e non riuscirà mai a scindere il suo operato dalla sua persona, supponendo per (dis)grazia dovuta da preconcetto che il suo mondo si divida manichea-mente tra fan Vs detrattori per partito preso, e non di semplici consumatori che usufruiscono volta per volta di una sua performance artistico-lavorativa, spesso pure pagando.

Se vado alla stadio e Brozovic cicca la palla ripetutamente ho tutto il diritto di fischiarlo, anche se sono suo sostenitore e non so cosa abbia fatto ieri sera o cosa ne pensi delle tigri di Arkan.
Se vado a teatro ed il tenore stecca ho quasi il dovere di imprecare dalla platea.
Se vado al cinema e becco un film penoso di Joaquin Phoenix, sono in piena facoltà di borbottare contro di lui che ha accettato questa parte ed il pretenzioso regista, augurando al produttore di incassare un quindicesimo di quanto speso di budget.
Se vado al ristorante ed il mastrochef mi spaccia una vellutata da neonati per un sensuoso piatto stellato, ho il legittimo sentore che gli consiglierò di spalmarsela sulle mutande se gli provoca godimento :3 .

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 Oggetto del messaggio: Re: #440 - E poi non rimase nessuno
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wolkoff ha scritto:
E visto che parliamo di alberi genea(il)logici, ci sarebbe anche la faccenda della "figlia" di Maribel in versione ragazza madre, e cacciata di casa in fasce per paura di scandali. La cosiddetta "Catherine".
Donc, si vede chiaramente che Maribel da defunta ha almeno 70 anni suonati, se non 80 di granca$$a sfonnata. A p.23 dicono tutti che questa figlia è stata partorita da Maribel giovanissima, dandola subito in adozione per farla sparire, grazie alla magagne di Ethel e dei suoi intrallazzi nelle associazioni filo-umanitarie, etc. Ma allora che senso ha rappresentare Ethel come una vecchiarda decrepita (pp.57-58) quando accetta il corrotto danaro infamone per questa turpe manovra, se si tratta di fatti avvenuti almeno 50 anni fa, con Maribel giovanissima col pancione?
O era infestata da un virus di corruzione epidermica senescente già all'epoca, oppure Pontrelli&co non hanno capito che la cariatide vintage del socialmente utile andava perlomeno un po' ringiovanita per rendere la rappresentazione di quella scena (tra)passata appena credibile.


Wolk, mi ero posto anche io la stessa domanda, mi sono risposto che quella scena NON è il momento in cui Maribel giovanissima viene affidata a Ethel perché svicoli da uno scandalo, ma credo che sia un'altra delle tante occasioni in cui Ethel ha svolto questo compito nella bella società. Insomma, quella ragazza incinta non è Maribel, ma un'altra sfortunata ragazza di cui Ethel, adesso anziana, si è presa cura. Mi pare che così mi tornava, ma giuro che è l'UNICA cosa che mi torna in questo albo.

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Keanu Coen ha scritto:
mi sono risposto che quella scena NON è il momento in cui Maribel giovanissima viene affidata a Ethel perché svicoli da uno scandalo, ma credo che sia un'altra delle tante occasioni in cui Ethel ha svolto questo compito nella bella società.


Questo è uno di quei casi in cui la spiegazione (se così fosse) è persino peggio di un eventuale errore :cry: .

Dobbiamo quindi noi presumere che Ethel DA DECENNI di mestiere facesse la occulta-pupi di ccciovani rampolle a corto di lezioni contraccettive? In modo seriale e ripetuto? La gioia di nutrici mancate?
Posso anche crederlo da ciò che dice a p.23 e da come viene rappresentata la scena in questione in un quel pajo di tavole - anche se perlomeno potevano evitarsi la biondina col pancione che porta a pensare a Maribel illo tempore pre-scandalo, e metterci magari una brunetta col caschetto - MA da quello che dice DYLAN in quel momento in forma di j'accuse contro Ethel (p.58.iii):

    "con il tempo però una figlia illegittima o una gravidanza in giovane età, hanno smesso di esser questo grande scandalo "


... sembra come se Ethel campasse di rendite di VECCHI segreti in dissolvimento obliofilo (anzi, un singolo messa così verbalmente ma la cosa può andar generalizzata in senso lato)... e che nei tempi RECENTI NON avesse praticato di nuovo queste losche manovre... altrimenti, da come viene DECREPITAMENTE rappresentata in quella scena, over70 buoni COME IL SUO STATO ATTUALE, non tiene il discorso della biondina recentemente sgravata di un peso scomodo. Se davvero avesse ultimamente messo in atto quel tipo di turpe pratica, ce n'erano (anzi, ce ne SONO) ancora di famiglie a lei vincolate, fresche fresche di "favore"... altroché, e parecchio denaro potenzialmente in cassa, per la recenterrima riconoscenza implicita da ricatto omertoso.

Ergo devo presumere altre cose: o che Pontrelli non ha capito (complice Vanzella) quando siano avvenuti i fatti, o che quelle vignette sono puramente simboliche per non dire nulla di particolarmente circostanziato nella realtà da cronistoria, o che le deduzioni di Dylan sono mezze bojate, come non raramente accade, ma qui contribuirebbe ancor di più ad affossare la tenuta giallognola del tutto.

Non so cosa sia peggio :cry:

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 Oggetto del messaggio: Re: #440 - E poi non rimase nessuno
MessaggioInviato: mar mag 09, 2023 11:31 pm 
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wolkoff ha scritto:
Mi sembra sia il caso di uscire da questo solco, che spesso piaga d'istinto molti lettori di fumetti, di associare necessariamente una persona ad un'opera ed al suo operato in senso lato, in quanto prodotto della propria lavorazione artistica.

Medda potrà essere pure uno scostante grizzly scorbutico nelle sue interazioni social coi lettori, a ragione o meno, creandosi antipatie o simpatie, ma io non dovrei subire nessun condizionamento da questo trend per giudicare le sue opere.
Se mi piacciono gli albi non sono costretto a farmelo piacere pure come persona, a livello di pensiero ed atteggiamenti individuali. Sono meccaniche molto più idiosincratiche e spesso accidentali. Se Medda vota Salvini, sostiene il negazionismo, è contro la parità dei diritti, insulta i lettori per rosicaggio, etc (sto inventando per paradosso, eh... :wink: ) perché dovrei farmi condizionare a detrazione del mio decennale apprezzamento delle sue storie, venendo a dire magari adesso che L'Ospite Sgradito è una vaccata para-esistenzialista scopiazzata da un poveraccio?
Sono pienamente d'accordo.

wolkoff ha scritto:
(...) rimanendo nell'ottica precedente l'autore medio di fumetti rimarrà un eterno immaturo, e non riuscirà mai a scindere il suo operato dalla sua persona, supponendo per (dis)grazia dovuta da preconcetto che il suo mondo si divida manichea-mente tra fan Vs detrattori per partito preso, e non di semplici consumatori che usufruiscono volta per volta di una sua performance artistico-lavorativa, spesso pure pagando.
Pure qui sono d'accordo, ma un pizzico di rosicamento verso le critiche troppo pesanti e ritenute (a torto o a ragione) ingiuste direi che è fisiologico. E credo valga per tutti gli autori, non solo per i fumettisti.

wolkoff ha scritto:
Se vado al cinema e becco un film penoso di Joaquin Phoenix, sono in piena facoltà di borbottare contro di lui che ha accettato questa parte ed il pretenzioso regista, augurando al produttore di incassare un quindicesimo di quanto speso di budget.

(OT) Madò, fa veramente così schifo? :cry: I due precedenti di Aster mi erano piaciuti molto, questo devo ancora vederlo, ma leggendo un po' di recensioni mi sta passando la voglia...


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 Oggetto del messaggio: Re: #440 - E poi non rimase nessuno
MessaggioInviato: mar mag 09, 2023 11:45 pm 
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V.M. ha scritto:
un pizzico di rosicamento verso le critiche troppo pesanti e ritenute (a torto o a ragione) ingiuste direi che è fisiologico. E credo valga per tutti gli autori, non solo per i fumettisti.


Certo che vale per tutti...
... ma un regista, un romanziere, un attore, un musicista, un pittore, un ballerino... ne sono STORICAMENTE consapevoli di una possibile stroncatura per l'ultima loro performance, e ci fanno il callo da sempre lungo la propria carriera. La tengono in conto, perché la critica è inscindibile dal mestiere, giusta o sbagliata che sia.

I fumettisti no :dito: .

Sono (al 90%) degli eterni immaturi che pretendono immunità omologante, perché suppongono che chi interagisce coi loro lavori sia necessariamente un fan devoto alla causa, uno che li ha eletti e porterà fino al Colle. Non si capacitano del dissenso.
E quando le cose non vanno bene, tendono a sminuire tutte le loro défaillances dicendo "eh vabbeh, tanto sossolofumetti, nun esagerate"... mentre quando gli fa comodo s'ergono ad incoronati sacerdoti della sublime musa della nona arte, cospargendosi di allori su ogni risalto mediatico disponibile dalla critica tra intellettuoloidi trendy, magari amici-degli-amici o riscopritori dell'acqua tiepida.


OT, mattanto sul cine-topic ormai non ci scrive nessuno :(

V.M. ha scritto:
wolkoff ha scritto:
Se vado al cinema e becco un film penoso di Joaquin Phoenix, sono in piena facoltà di borbottare contro di lui che ha accettato questa parte ed il pretenzioso regista, augurando al produttore di incassare un quindicesimo di quanto speso di budget.

(OT) Madò, fa veramente così schifo? :cry: I due precedenti di Aster mi erano piaciuti molto, questo devo ancora vederlo, ma leggendo un po' di recensioni mi sta passando la voglia...



:oops: Non mi prendo responsabilità in questo senso. Al massimo invertendo i fattori... nel senso che certe volte incito i miei amici ad andare a vedere un film che a me è piaciuto (o che penso possa piacere) dicendo che se mi sbagliavo gli rimborserò il biglietto.

Al contrario non lo faccio quasi mai, perché magari una cosa che a me irrita può venir ben accolta dai gusti altrui. Senza contare che a mio parere, un po' partizan, anche per il semplice intrattenimento di una serata e per la cri$i immeritata delle sale, io consiglio sempre di andare al cinema, a prescindere. Farà sempre parte del proprio cine-bagaglio di expertise (Vanzina a parte). Magari senza troppe aspettative, ggggiusto ppe vedè 'na cosa nuova... anche perché non sopporto (a parte che per i film rarissimi, non doppiati, o d'epoca) guardare roba on demand/streaming sul laptop, in tv da casa non riesco a concentrarmi più di un quarto d'ora, e la magia della sala cinematografica è sempre un piacere che si rinnova, dal bujo in poi 8-)

Detto questo... non aspettarti una cosa tipo Midsommar, perché è stato per me tipo specchietto per gli allocchi, me compreso, rispetto questo nuovo film.
Di scandinavo c'è poco, Von Trier si sarà sganasciato dalle risate.

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MessaggioInviato: mer mag 10, 2023 7:25 am 
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Messaggi: 213
Concordo con wolk!
La critica (in particolare quando intesa come libero dibattito, scambio di opinioni tra appassionati, e non come critica specializzata - che nella maggior parte dei casi e dei settori è nient'altro che pubblicità prezzolata) è l'UNICO modo che esiste per avere un feedback su un'opera d'arte. E questo feedback non è rivolto solo ai partecipanti alla discussione, ma anche a eventuali altri acquirenti, alla casa editrice e soprattutto all'autore stesso, che ha così modo di constatare il gradimento del suo lavoro e provare così a migliorarsi, lavorando su eventuali difetti.
Una critica edulcorata è una critica che manca di onestà intellettuale e soprattutto che rinuncia al suo compito principale, cioè quello di fornire l'opinione onesta dei lettori. Perdendo anche la possibilità di aiutare gli autori stessi, e quindi tutto il movimento, a crescere.
A tutti, lettori in primis, fa piacere dire e sentirsi dire che un'opera è un capolavoro. A nessuno, lettore in primis, fa piacere dire e sentirsi dire di aver fatto un pessimo lavoro. Ma questo è quello che fa la critica.
Anche perchè parliamoci chiaro, Bonelli è una realtà strana, molto molto chiusa (parlo soprattutto a livello di sceneggiatura) nella quale spesso si ha l'impressione che la selezione venga fatta più su criteri di affidabilità e produttività, piuttosto che di qualità. Insomma, detto fuori dai denti, lavorano (e tanto) sceneggiatori che vengono costantemente criticati negativamente, palesemente inadatti al personaggio e alle sue atmosfere (e che magari in altre sedi hanno dimostrato di essere più che validi, vedi faraci o pasqualon).
Edulcorare i giudizi per paura di ferire gli autori, significa davvero volere il male di tutto il movimento fumettistico, e desiderare che non cresca mai ma che resti nella sua eterna ingenuità...
Che poi il motivo per cui ci siamo tutti innamorati di Dylan Dog è proprio il suo essere complesso, maturo e autoriale.

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 Oggetto del messaggio: Re: #440 - E poi non rimase nessuno
MessaggioInviato: mer mag 10, 2023 7:40 am 
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Iscritto il: sab feb 04, 2023 2:21 pm
Messaggi: 213
In ogni caso, per me è evidente che i Cestaro rendano al meglio con uno stile di inchiostrazione e colorazione classico. ORA le copertine sono davvero belle! Lo stile digitale di prima era non brutto ma davvero, come ha detto perfettamente qualcuno, scolastico, e ne usciva con le ossa rotte nel confronto con Cavenago.
Ora è davvero un'altra cosa.

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